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Autore: Spyro093    21/07/2017    0 recensioni
Nel mondo dei Pokémon, c'è una regione chiamata Shinkiro! La leggenda racconta di una calamità che si abbatté sulla regione, il quale venne fermata da un gruppo di Pokémon che si ribello ad essa! Siamo nel presente e, qualcosa sembra turbare tutti i Pokémon della regione; toccherà ai discendenti del gruppo del passato cercare di capire la ragione di tale preoccupazione e fare di tutto, purché nella regione regni la pace!
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Capitolo 8: Fate Letali Capitolo 8: Fate letali

Erano passati diversi giorni da quando i Tapu avevano avuto il loro incontro. Da quel momento, ognuno era impegnato nella propria missione cercando di non farsi scoprire da eventuali nemici. Tapu Lele che tra i quattro era quella più indaffarata con la sua missione; infatti, essa si recò in una parte della regione di Shinkiro facendo attenzione a non essere scoperta. Dopo qualche ora di viaggio, aveva raggiunto la sua destinazione: una cascata alta diversi metri dove a una prima occhiata non c’era niente di strano. Ma Tapu Lele riuscì ad attraversare la cascata come se niente fosse, merito anche dei suoi poteri psichici il quale le fecero aprire un varco in mezzo all’acqua che cadeva ad una velocità molto alta. Quando attraverso la cascata il passaggio mostro quella che era una sorta di grotta molto alta, da dove non si riusciva ad intravedere il fondo. Tuttavia, il Pokémon Nume Locale dopo aver percorso circa 500 metri, arrivò sul fondo della grotta, dove ad attenderla c’era un Pokémon dall’aria piuttosto amichevole, il quale riusciva a rimanere in aria, grazie alla sua coda simile ad una tavola da surf.
“Salve, Tapu Lele!” – disse il Pokémon.
“Salve, anche a lei mia cara!” – rispose il Pokémon Nume Locale – “Come si sente oggi?”
“Bene, grazie! Come mai si trova qui? Oggi, non doveva venirmi a trovare. E fosse successo qualcosa!?”
“No, tutto bene. Ho solo avuto un incontro con i miei fratelli, tutto qua!”
“E di cosa avete parlato?”
Il Tapu era molto turbata, anche perché se parlava della riunione avuta qualche giorno prima, non poteva sapere quali erano gli effetti; ma dopo un po’ decise di parlarne: “Sai, mio fratello Tapu Lele ha ricevuto la visita da parte di alcuni membri della gilda di Decidueye!”
“La gilda di Decidueye? Non è quella della città di Dream Town” – si domandò il Pokémon – “E cosa volevano da tuo fratello?”
“Cercavano informazioni su quello che è successo al Villaggio Pika!”
Dopo aver sentito quel nome, era l’altro Pokémon a rimanere in silenzio per qualche istante, poi disse: “Dimmi… tra quei Pokémon, c’era qualcuno di particolare?”
“Sì! Anche se Tapu Koko non è sicuro al 100%, in quel gruppo c’era un Pikachu e, lui pensa che possa essere il figlio del capo del Villaggio!”
“Co…Co…Cosa!? Nei sei sicura?”
“Sì, ne sono sicura Raichu! E c’è di più! Pare che abbia con se un cerchio Z donatogli da mio fratello!”
A quelle parole, Raichu non sapeva se dire qualcosa o restare in silenzio ad ascoltare Tapu Lele, ma fu il Pokémon Nume Locale a parlare per primo: “Allora… vuoi raccontarmi quello che è successo?”
“Sì, è giusto che tu sappia! Vedi, 3 mesi fa il nostro villaggio era in festa per l’incoronazione di mio figlio!”
“Era il periodo successivo alla prova, dico bene?”
“Già, ed eravamo tutti molto felici. Sai, padroneggiare una mossa Z in una sola settimana non è cosa da tutti; solo in pochi sono riusciti a farcela.”
“OK, e cosa accadde dopo?” – domandò Tapu Lele.
“Il giorno della cerimonia, Pikachu si presentò all’altare dove eravamo io e mio marito e, tutto sembrò volgere per il meglio.”
“Ma poi ci fu l’attacco!”
“Dal nulla, sbucarono fuori dei Pokémon mai visti prima, il quale ci attaccarono cogliendoci di sorpresa. Erano molto superiori rispetto a noi e in breve ci sconfissero uno ad uno!”
“E tu... cosa avevi fatto?”
“Io, mio marito e Pikachu, cercammo di scappare più in fretta ma gli assalitori ci raggiunsero in pochi istanti; così, decidemmo di lottare con loro e di far guadagnare tempo a nostro figlio per mettersi a riparo!”
“Fammi indovinare… si rifiutò perché voleva combattere con voi?”
“Sì! Voleva combattere, ma mio marito lo convisse a scappare, dicendogli: “Ascolta, figlio mio! Un giorno noi tre ci rincontreremo e, quando questo accadrà torneremo ad essere quello che eravamo: una famiglia felice!”; furono queste le sue parole che infusero coraggio a nostro figlio e lui se ne andò piangendo dalla disperazione.”
“Ora è tutto chiaro! Ma, cosa successe nel combattimento?”
“Purtroppo i nostri avversari erano superiori di numero e, in poco tempo ci fecero abbastanza danni. Ma, mentre stavano per sferrare l’attacco decisivo, con un cenno d’intesa tra me e mio marito mi teletrasportai in tempo, lasciando che lui si sacrificò nel nome del Villaggio Pika.”
“Capisco… Tapu Koko mi aveva accennato a questo, però non riuscivo a crederci all’inizio. Mi devo scusare con te, se non ti avevo riconosciuto durante il nostro primo incontro!”
“Non ti devi scusare!” – disse Raichu – “Quando sono finita in questo posto ero ferita, senza nessuno che mi soccorresse e stavo per svenire… ma all’improvviso vidi una figura rosa molto sbiadita, fluttuare verso di me, solo dopo che mi portasti qui ti riconobbi.”
All’improvviso, il dialogo tra le due venne interrotto da un rumore molto forte, il quale venne percepito dal Pokémon Topo: “Hai sentito anche tu?” – domandò Raichu a Tapu Lele.
“Sì, ho sentito una cosa! Ma non so se… ehi, aspetta un attimo!”
Raichu si diresse a tutta velocità verso il rumore lasciando il Pokémon Nume Locale sbalordito, che per poco non la perse di vista.
“Anf…Anf… Si può… sapere… cosa ti è preso?”
“Mio figlio… è molto vicino!”

In tanto, sempre in quella mattinata a Dream Town, Pikachu si era appena svegliato, pronto per affrontare un’altra missione.
“Buongiorno a tutti!” – disse Pikachu.
“Buongiorno, Pikachu!” – rispose Litten – “Non vedo Popplio con te. È forse successo qualcosa tra voi due?”
“Non è successo niente! Popplio è andata da sua madre ad esercitarsi nell’utilizzo della mossa Z e io gli ho detto che andava bene!”
“Già! Quando ci avete raccontato quello che è successo Ieri, non riuscivamo a crederci. Adesso siete solo voi due a saper utilizzare una mossa Z; chissà se ci riusciremo anche noi!”
“A questo non saprei come rispondervi. Ma sono sicuro di una cosa: un giorno anche voi saprete utilizzare una mossa Z e quando arriverà sarete soddisfatti!”
“Ti ringrazio, Pikachu!” – disse Rockruff – “Ma per oggi, come intendi fare?”
“Nessun problema! Se ci sarà bisogno di me e Popplio per qualche missione, andrò a chiamarla!”
“Infatti… ho bisogno di voi due proprio adesso!”
All’improvviso, il capitano Decidueye comparì di fronte alle sue reclute sorprendendoli tutti, Pikachu compreso.
“Woh… ca-ca-capitano; ma le sembra questo il modo di comparire di fronte a noi?” – domandò il Pokémon Topo.
“Cosa ci posso fare… dopo tutto è la mia specialità!”
“O-OK! Comunque… stava dicendo che c’era una missione per me e Popplio, giusto?”
“Esattamente! Hai presente Air Town, la città dove siete stati Ieri? A nord c’è un luogo chiamato Valle dei Draghi; lì un gruppo di Pokémon di tipo Folletto sta recando problemi e, voglio che risolviate il problema.
“Sì, signore!”
Così, Pikachu lasciò la gilda e si recò a casa della sua compagna di squadra, pronto per andare ancora una volta in missione.

L’abitazione si trovava vicino all’incrocio che portava alla gilda ed era abbastanza grande rispetto alle case della zona. Una volta giunto vicino alla porta d’ingresso il Pokémon Topo poté udire un rumore molto forte provenire dal retro della casa, il quale era piuttosto famigliare per il nostro amico. Quando raggiunse il retro vide Popplio con sua madre, impegnata ad esercitarsi con Idrovortice Abissale, la mossa Z di tipo Acqua. Restò ad osservare con molta attenzione anche perché non voleva disturbare l’amica durante il suo allenamento.
“OK, Popplio!” – disse Primarina – “Prova un’ultima volta!”
“D’accordo, mamma!” – rispose il Pokémon Otaria.
Popplio allora fece come quando Pikachu utilizza la sua mossa Z, ma rispetto a lui muove le zampe anteriori in modo da sembrare delle onde del mare e, dopo essersi caricata di energia esclamò: “IDROVORTICE ABISSALE!”, così generò un gran vortice d’acqua, il quale si scagliò contro il bersaglio posto a 50 metri da dove il Pokémon Otaria stava. In un attimo, il bersaglio venne avvolto da questo vortice e finì per sbriciolarsi in piccoli frammenti.
“Ottimo lavoro, figlia mia! Continua così, e la mossa Z non avrà più segreti per te!”
“Grazie mamma!”
“Incredibile…” – disse Pikachu rimasto ad osservare tutto il tempo – “Sapevo che ti stavi allenando… ma non immaginavo che ti eri già migliorata!”
“Pi-Pi-Pikachu! Da quanto tempo eri qui?” – domandò Popplio sorpresa nel vedere l’amico.
“Veramente sono arrivato da poco. Scusami, se non ti ho chiamato!” – rispose il Pokémon Topo.
“Non ti devi scusare!” – disse Primarina – “Sei qui perché tu e Popplio avete una missione?”
“Sì, signora! Dobbiamo andare nella Valle dei Draghi per un’emergenza!”
“La Valle dei Draghi, dici!? Ci sono stata qualche volta e, i suoi abitanti sono molto gentili!”
“OK, lo terrò a mente. Forza Popplio, andiamo!”
“Arrivo subito! Allora io vado mamma, a stasera!”
“OK, Popplio! A stasera!”
E fu così, che il team Thunder Pop partì alla volta della Valle dei Draghi pronto a svolgere ancora una volta il loro compito.

Il viaggio fu diviso in due parti: nella prima parte, i due visitarono brevemente Air Town salutati dal sindaco Charizard e da sua figlia Charmander, il quale gli indicarono la strada per arrivare alla Valle dei Draghi dove Charizard era molto conosciuto. Tuttavia, la seconda parte fu molto più ostica della precedente: tra i Pokémon che abitarono quelle zone e le varie trappole disseminate lungo il cammino, alla fine riuscirono a raggiungere la loro destinazione: la Valle dei Draghi. Essi trovarono un paesaggio molto diverso rispetto a Dream Town: la Valle era percorsa da un fiume che divideva in due la città e, le poche casette poste vicine al fiume facevano da contorno ad un paesaggio tra i più verdi della regione di Shinkiro.
“Incredibile!” – esclamò Pikachu – “Non immaginavo che esistessero luoghi di questo genere.”
“Hai ragione!” – rispose Popplio – “Devi sapere una cosa: all’inizio gli abitanti di questo posto non erano amichevoli.”
“Davvero!? E come mai?”
“Le varie frazioni in cui era divisa la Valle, entrarono quasi sempre in lotta per il predominio del territorio e, nessuno aveva intenzioni di cedere. Fino a quando…”
“Fino a quando?”
“All’improvviso, dal nulla comparì un drago di colore verde come lo smeraldo; esso, grazie ad un suo potente ruggito fece cessare tutte le varie lotte, dopodiché ordinò agli abitanti di unirsi in un unico posto e vivere in pace e armonia con la natura. Per questo motivo, questo posto si chiama Valle dei Draghi!”
“Un racconto davvero incredibile. Ma questo drago disse come si chiamava?”
“Pare la gente lo chiami “colui che domina i cieli furiosi”, ma nessuno sa il suo nome preciso.”
“D’accordo! Comunque siamo arrivati!”
In effetti, i due mentre parlarono non si resero conto di quanto il tempo fosse passato, che erano arrivati all’ingresso della Valle prima del previsto.

Una volta varcato l’ingresso, i due si trovarono di fronte ad una strana situazione; sembrava tutto tranquillo quasi come se non ci fosse nessuno. I Pokémon stavano svolgendo le loro funzioni e, niente sembrava turbarli. Ad un tratto, però un Pokémon molto piccolo di colore blu con il petto bianco gli si avvicinò a loro con molto timore, forse non era abituato a vedere dei Pokémon non del suo stesso tipo.
“Ehm… salve! Siete voi… il team Thunder Pop?” – disse il Pokémon.
“Salve piccolo! Io sono Popplio e questo qui è il mio compagno Pikachu. Sì, siamo noi il team Thunder Pop!”
“Meno male… che siete arrivati. Io… iniziavo a preoccuparmi.”
“Ma adesso siamo qui! Senti, come ti chiami piccolo?”
“Mi chiamo Dratini e, sono stato a chiedere il vostro aiuto.”
“Tu ci hai chiamato!?” – disse Pikachu – “Scusami, ma dove sarebbe l’emergenza? Qui non trovo niente di strano.”
“Se volete seguirmi, vi indicherò quale è il problema!”
Pikachu e Popplio si guardarono per un istante, mentre il Pokémon Drago li accompagnava nel luogo dove c’era il problema da risolvere.
“Siamo arrivati!” – disse Dratini.
All’improvviso sentirono uno strano rumore provenire da distanza ravvicinata e, i tre si nascosero in un cespuglio quando comparì un gruppo di Pokémon guidati da un altro Pokémon più grande di loro.
“mmm…. Dimmi Dratini, sono loro quelli che creano problemi?” – disse Pikachu in sottovoce.
“Sì, sono loro!” – rispose Dratini.
Ad un certo punto, il pokémon più grande iniziò a parlare agli altri: “Bene ragazzi! Siete pronti a spaventare uno di quei piccoli draghi fastidiosi?”
“Sì, grande Granbull! – rispose uno di loro.
“Bene, muoviamoci!”
“Pikachu, quegli si stanno muovendo. Cosa facciamo adesso?” – domandò Popplio.
“Dobbiamo fermarli! Non possiamo lascargli arrivare alla Valle!” – rispose il Pokémon Topo – “Dratini, tu resta qui e non fare rumore è chiaro?”
“D’accordo!”
Così, i due amici uscirono dal loro nascondiglio e, si misero davanti alla banda di Granbull il quale fu sorpreso nel vederli.

“Dannazione!” – gridò Granbull – “E voi chi diavolo siete?”
“Noi siamo il team Thunder Pop e, vi impediremo di compiere le vostre malefatte!”
“Pensi davvero di spaventarci! Ascoltami bene: o voi mocciosi ci lasciate andare con le buone o saremo costretti a farvi molto ma…”; dal nulla, Pikachu fece partire un Codacciaio che colpì il Pokémon Fata di sorpresa.
“EHI! Questo non è corretto; forza Snubull all’attacco!”
Gli Snubull attaccarono i due Pokémon con Gelodenti e Fulmindenti, ma i nostri due amici schivarono senza difficoltà; tuttavia, i Snubull non si arresero e in poco tempo, anche grazie al loro capo riuscirono a chiudergli in un angolo senza possibilità di scappare. Così, i due Pokémon cercarono di lanciare i loro attacchi venendo bloccati dalle mosse dei loro avversari, il quale gli impedirono di trovare una soluzione.
“Anf… anf… sono degli ossi duri non c’è che dire!” – disse Pikachu affaticato per il combattimento.
“Hai ragione, ma non possiamo arrenderci!”
“Bene ragazzi, adesso lasciate a me il compito di finirli!”
Tutti i Snubull si levarono di mezzo e, il loro capo si preparò a colpire con un attacco Morso molto potente: “Prendi questo, piccolo topo insignificante!”
“Pikachu, stai attento!”; Popplio si mise in mezzo e la mossa scaraventò il Pokémon nel fiume sottostante al ponte dove erano situati.
“Così impara la tua amichetta ad intromettersi!”
Il Pokémon Fata caricò un altro attacco, ma Pikachu era infuriato col Pokémon: “Tu! Come hai osato farle del male. Adesso te ne pentirai!”
Pikachu si preparò a sferrare la sua mossa Z tra lo stupore dei presenti: “Beccati questo: GICASCARICA FOLGORANTE!”; l’attacco lanciato dal Pokémon Topo fu potente, ma al dissolversi della nuvola di polvere scaturita dalla mossa, vide il Pokémon Fata ancora in piedi, nonostante i danni ricevuti fossero abbastanza.
“Devo dire che la tua mossa Z non era male, ma come vedi sono ancora di fronte a te.” – disse Granbull – “Hai un ultimo desiderio da esprimere?”
“Certo che c’è l’ho! Fatti un buon bagno!”
“Eh, ma cosa…!”; all’improvviso, Popplio salto fuori dal fiume e lanciò il suo IDROVORTICE ABBISALE, il quale colpì i Pokémon in pieno e mandandoli tutti KO.
“Ma come… avete fatto a colpirci?”
“Semplice: quando ci avete chiuso nel ponte, già sapevamo il piano in mente!”
“Quindi… quando la tua amichetta si è buttata…”
“Esatto! Faceva parte del nostro piano. Adesso andatevene altrimenti…”
“Giuro che ve la faremo pagare. Non finisce qui!”; in breve, Granbull e i suoi scagnozzi se ne andarono via di fretta e, Dratini poté uscire dal cespuglio.
“Vi ringrazio tanto!” – disse Dratini con aria felice – “Penso che non torneranno qui per un po’ di tempo!”
“Non devi ringraziarci!” – rispose Pikachu – “Abbiamo fatto il nostro dovere!”
“Posso dirvelo? Siete davvero la coppia più meravigliosa di questo mondo.”
“Da-Davvero!?” – disse Popplio arrosendo.
“Penso sia ora di tornare a casa e fare rapporto al capitano!”
I tre si diressero in direzione della Valle, non accorgendosi di essere osservati da distanza: “Allora… adesso ne sei convinta?”
“Sì! Quello… è mio figlio!”

Note dell’autore: Finisce un altro capitolo di questa storia. Raichu, il quale pensava che suo figlio era scomparso, ora si è ricreduta: ma come finirà questa vicenda? E i due si ricongiungeranno? Chissà cosa riserveràò il destino per il nostro eroe; il viaggio continua…
   
 
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