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Autore: Zephyr Sensei    21/07/2017    1 recensioni
In un mondo dove Lelouch Vi Britannia ha sottomesso l'intero pianeta i membri dei cavalieri neri rimasti vengono venduti come schiavi. Kallen Kozuki, ex comandante e pilota del Guren viene comprata per circa 300€ da un uomo invaghito di lei che la renderà sua schiava e la seviziera fino ad ottenere quel che vuole.
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: C.C., Kallen Stadtfeld, Lelouch Lamperouge, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
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Capitolo 7

Il giorno del ricevimento al quale Victor è stato invitato arriva rapido. Kallen e il suo amico/padrone si sono quasi ignorati nei giorni precedenti, la prima imbarazzata e il secondo indignato per il comportamento della prima che, a suo dire, aveva rifiutato ciò che per lui era un semplice pensiero da quattro soldi.

Ector sveglia Kallen a un orario inconsueto 11:30 AM, di norma odia che lei si svegli tardi alla mattina, ma quel giorno fa un eccezione. Entra nella sua stanza molto lentamente, quasi gli dispiacesse doverla svegliare, ma lei è già semi sveglia ad attenderlo.

«Buon giorno padrone...»

«John Porno cara!!»

«Come scusa? Sicuro di stare bene?»

«No è che non sapevo cosa dire... pronta per la festa di questa sera?»

«Certo come no, mi sento pronta come un aragosta che sta per essere cucinata viva»

«Smettila dai! Okay che le aragoste hanno il guscio dello stesso colore dei tuoi capelli però loro sono molto meno sexy!»

«Se ti diverte continuare a fare battutine su quanto io sia sexy fa pure ma... di certo non mi convincerai a essere ansiosa di andare a quel ricevimento»

«Suvvia!!! Sarà una bella festa!! E se qualcuno prova a crearti problemi per il tuo status di schiava vedrai che gli combino!»

«CHE MERAVIGLIA! SE VUOI FARMI UCCIDERE AGGREDIRE ANCHE SOLO VERBALMENTE UN NOBILE O UN ALTRO OSPITE MI FAREBBE DECAPITARE!» Urla lei fissando Ector con sguardo spaventato e arrabbiato al tempo stesso.

Ector ride a quelle urla ed esce dalla stanza mentre Kallen, stringe i pugni poggiandoli sulle ginocchia digrignando i denti “Perchè si comporta così, pare che aspetti solo l’occasione giusta per dimostrarmi che è disposto a proteggermi ma non capisce che peggiorerebbe solo la situazione? Mi ha comprata un bambino...”

Alle ore 21:30 manca pochissimo al ricevimento e Ector chiama Kallen che si stava preparando nella camera da letto matrimoniale che lui le aveva messo a disposizione. La rossa esce poco dopo con in dosso il bellissimo abito da sera che lui le aveva comprato giorni prima. Ector la osserva e impallidisce dinanzi alla sua bellezza, il seno scoperto ma non volgare, i capelli pettinati in modo da sembrare eleganti e sportivi al tempo stesso con le due ciocche laterali che come sempre cadono una per lato sul viso della rossa e delle extencion applicate alla chioma posteriore che rende signorile ed elegante l’acconciatura. L’espressione di Kallen non lascia trapelare dubbi, la ragazza è assai imbarazzata nel farsi vedere da Ector vestita a quel modo ma a lui non sembra interessare il suo imbarazzo e quindi:

«Sei davvero... insomma... io... non... sei....» Prova a parlare singhiozzando.

«Suvvia Ector! Dillo pure! Le cosce non si vedono bene con questo lungo vestito eh?»

«A parte quello beh... in realtà tu sei.. sei un visione Kallen mi incanti...» Afferma lui imbarazzato.

«Beh allora mi converrà incantare anche il resto della corte di sua maestà Lelouch se voglio uscire viva da quel ricevimento! Anche se dubito che un accompagnatore vestito in Blue Jeans e camicia nera potrebbe mai aiutarmi in quest’impresa» Esclama lei come a voler evitare di continuare ad assecondare Ector passando a una battuta su quella che per lei si preannuncia come una pessima serata.

Ector ride di gusto alla battuta e invita la ragazza ad aspettare seduta al divano l’arrivo dell’auto del regno che li avrebbe condotti al ricevimento. Quando lei si diede al divano lui, nascosto dietro a un muretto, inizia ad osservarla intensamente, come se il suo aspetto quella sera lo avesse definitivamente folgorato. Poco dopo però viente interrotto dal campanello che suona, l’autista è arrivato e li attende quindi i due devono dirigersi immediatamente all’auto che li avrebbe portati a destinazione. Kallen, palesemente impaurita esce dalla porta e mentre Ector gira la chiave della stessa per chiuderla lei gli afferra la mano e la stringe con forza:

«Per favore.. non abbandonarmi, non questa sera» Conclude con espressione cupa in volto e sguardo basso.

«Credi che lo farei?» Chiede ridacchiando.

«....»

Un minuto dopo entrambi sono a bordo dell’auto, che prontamente, si dirige a palazzo dove sono attesi.

 

Palazzo imperiale, Ore 22:35

L’aria a palazzo appare gradevole, una melodia che risuona da un enorme pianoforte accompagna la coppia dall’ingresso fino al corridoio finale in cui, un annunciatore vestito in modo elegante e raffinato, annuncia appunto i nomi dei nuovi arrivati leggendoli da una lista. L’uomo chiede il nome prima a Ector e poi a Kallen, il primo si presenta senza fare troppe storie dicendo

«Ector! Quello che ha scritto il libro che piaceva a sua altezza Euphemia!»

«Kallen Kozuki». Si presenta lei insicura.

«Vuole dire schiavo Nr: 3840324-12° giusto signorina?» Chiede perplesso l’annunciatore.

«CHE COSA? Chiama ancora la mia accompagnatrice con un numero e finirai per diventare parte integrante di quel piano forte che vedo laggiu!» Esclama Ector palesemente irato.

«Che succede qui? Va tutto bene?» Chiede un uomo dai capelli verdi che si avvicinava in quel momento.

«Sir Geremia! La prego, questa schiava si è presentata con il suo nominativo.. per altro giapponese e non con il suo numero identificativo»

«E quindi? Se la schia.. pardon la ragazza qui presente accompagna il signor Ector è naturale che lo abbia fatto, rispetta l’etichetta per certe occiasioni»

A quel punto Geremia va via mentre l’annunciatore, seppur visibilmente contrariato, attende qualche minuto e poi annuncia l’arrivo di Ector e Kallen al resto della sala usando un piccolo microfono.

Dall’altra parte della sala, enorme e maestosa, si trovano il trono di Lelouch Vi Britannia e della sua regina C.C., Il primo chiede alla donna dai capelli verdi:

«Cosa ne pensi? Te lo aspettavi?»

«Leggendo il libro di quell’uomo mi sarei aspettata Kallen dentro un vassoio e non così elegante mano nella mano a lui»

«Magari vuole solo giocare a fare il finto tenero che ne pensi mia regina?»

«Oh magari è come penseresti di chiunque vedendolo in quella situazione»

«Kallen è proprietà del suo padrone in fondo può anche portarsela a letto se lo desidera e fingere che lei sia ciò che vuole... fino a quando ciò mi sta bene è ovvio..»

«Che cosa stai cercando di dirmi Lelouch?»

«Semplice... Kallen ha cercato di uccidermi e questa sera potrei decidere di eliminarla se le cose non si mettono come io spero...»

«Un altro dei tuoi luridi giochetti?»

«Non esattamente... intendo gustarmi qualcosa di meglio mia regina» Conclude accennando un sorriso malevolo.

 

Intanto Kallen ed Ector iniziano a girare per la grande sala, lui tiene per mano lei quasi trascinandola verso i tavoli incitandola a prendere da mangiare e da bere e a stare tranquilla, Kallen cerca in tutti i modi di sciogliersi o di far finta di farlo ma gli è impossibile. Nonostante quella sera sia una delle presenze femminili più giovani e belle ognuno degli invitati la osserva con disappunto e commenta a bassa voce la sua presenza in quella sala con frasi tipo:

«Chi è quella? Non doveva certo portarla tra noi» A parlare è una donna bionda vestita con abito lungo rosso di circa 45 anni.

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«Che indecenza.. quella schiava dovrebbe prepararmi il pranzo non mangiarlo assieme a me» Sussurra a sua moglie un uomo di 75 anni in frak nero con capelli brizzolati.

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«Ma dove ha messo il guinzaglio di quella cosa il tizio? Magari lo ha perso?» Chiede una bambina ci 11 anni alla sua amica accanto a lei.

«Ma smettila! Magari vuole farla esplodere o accoltellarla mentre è ben vestita, sarebbe bello se un autore tanto famoso ammazzasse una schiava davanti a noi non credete ragazze?»

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Kallen riesce ad ascoltare la conversazione del gruppo di ragazzine e china il capo umiliata, Ector lo nota e la stringe per un fianco e gli chiede sorridente:

«Magari l’idea non ti garba ma che dici se ci baciamo così questi idioti la finiscono di dire stronzate?»

«Ector io... –Arrossisce- Per favore... non è necessario.. sopporterò» Conclude per poi stringere la mano dello stesso sorridendogli dolcemente.

Nel frattempo Geremia si avvicina alla coppia:

«Che carini che siete, schiava e padrone»

«Che vuoi cavaliere con i capelli che sembrano di basilico?»

«Il suo umorismo è originale signor Ector, per questo sua altezza Euphemia la adorava come autore, è in grado di inserire comicità anche laddove la sua esistenza è impossibile... come a una festa piena di britanni in cui i soli schiavi sono incatenati e costretti a cucinare dopo giorni di stenti con una musseruola alla bocca»

«Il sadismo non è il mio argomento mio cavaliere dalla chioma verdissima come la muffa» Ridacchia con palese atteggiamento di sfida.

«Su forza mi segua signor Ector!sua maestà vuole parlarle subito!» Esclama Geremia irritato.

Ector prende per mano Kallen, che tettorizzata lo segue sudando freddo, lui semplicemente gli chiede di smettere di sudare per non rovinarsi l’acconciatura e le extencion ma sopratutto di fidarsi di lui. Kallen non riesce a farlo anche se vorrebbe... impaurita e con gambe tremanti segue il compagno senza fiatare mentre lui, anchessò con un pizzico di insicurezza leggibile in volto, sorride mentre accelera il passo per seguire il cavaliere dai capelli verdi.

   
 
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