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Autore: avalon9    22/07/2017    2 recensioni
Si chiama Leonard Snart. Rapinatore di banche.
Offrigli una vodka fredda; ghiacciata. Se sarai fortunato, forse ti inviterà a fermarti. Sicuramente te ne andrai con il ricordo di un uomo che era un ladro e che ha rubato al destino il nome di eroe.

Leonard Snart. Quattordici bozzetti d’ambiente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leonard Snart, Lisa Snart, Mick Rory
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Avalon9

Titolo: Mazzo di carte

Genere: Introspettivo; Malinconico; Slice of life

Personaggi: Leonard Snart/capitan Cold

Altri personaggi: Mick Rory; Legends of Tomorrow

Raiting: Arancione

In proposito:

Si chiama Leonard Snart. Rapinatore di banche.

Offrigli una vodka fredda; ghiacciata. Se sarai fortunato, forse ti inviterà a fermarti. Sicuramente te ne andrai con il ricordo di un uomo che era un ladro e che ha rubato al destino il nome di eroe.

Leonard Snart. Quattordici bozzetti d’ambiente.

Disclaimer: Snart, Rory e compagnia sono di DComics

Note: drabble; raccolta; missing moments

Cose: Ok. È la prima volta in questo fandom. Cioè: in Legends of Tomorrow. La DC ormai la bazzico da un po’, anche se sempre con i miei tempi biblici. Ma sono stata presa, ultimamente. Molto presa. A studiare (sai che novità!). Comunque. Dopo Arrow, Flash e Rebirth vari, mi sono detta: c’è quel telefilm sui personaggi secondari trasformati in comprimari. Proviamo.

E sì: mi è piaciuto. Non personaggi singoli e titanici con una squadra, ma una squadra (oddio! Forse gruppo disfunzionale sarebbe stato meglio XP). E nella squadra ci sono gli eroi, quelli che ci provano a fare gli eroi e quelli che, nell’eroismo, non ci credono per nulla. E vivono per un buon colpo, perché anche mentre stai aiutando una vecchietta ad attraversare la strada le puoi sempre sfilare il borsellino. Sei stronzo? Sì. È immorale? Certo. Ma anche questa è la vita. E io sto imparando ad amare oltre le mie aspettative qualsiasi cosa che dia spessore umano e realistico agli eroi. Perché me li fanno apparire più simili? No. Forse. Forse semplicemente perché l’eroismo, quello vero, è comunque un compromesso. E il più grande atto di egoismo che si possa concepire. E le belle tirate moraleggianti sono stucchevoli e, in fondo in fondo, del tutto non ci credono nemmeno loro, gli eroi.

(Achille e compagnia mitica docent. E se non ci credete, andate a rileggervi i poemi omerici. Come si deve, eh! C’è un perfetto equilibrio fra modelli da emulare e realtà con cui fare i conti più lì che in decine di trattati antropologici. Oppure leggetevi Io Agamennone di Giulio Guidorizzi. Classicista. Grecista. E no, assolutamente non è una palla. Ve lo garantisco!)

Ma torniamo a noi. O meglio: a Leonard Snart.

Un personaggio che, ad essere sinceri, non avevo mai preso in grande considerazione. Mi era piaciuto in Forever Evil , lo avevo apprezzato nella Suicide Squad e nei Rouge, ma erano state letture veloci, più sboconcellamenti che altro.

Invece, me ne sono innamorata. Prima in The Flash e poi, appunto, in Legends of Tomorrow. Forse anche perché l’interpretazione di Wentworth Miller gli ha dato quello spessore che gli serviva (o che serviva a me).

Fatto sta che, adesso che ho deciso di farmi una scorpacciata di Leggende, andare a sbattere alla fine della prima stagione nella morte di Capitan Cold è stato un bel montante dritto dritto allo sterno.

E ci sono rimasta male, accidenti! Perché mi piaceva lui, mi piaceva vedere come interagiva con gli altri, ed era un personaggio davvero ben riuscito. Un buon equilibrio di realismo, eroismo e disillusione.

Così mi sono ritrovata a scrivere di getto queste quattordici drabble, che hanno come filo conduttore missing moments e le carte. Quel mazzo di carte che è stato un tocco per me meraviglioso, un aggiungere spessore senza essere pedanti. Il seme? Picche ovviamente!

Enjoy!

 

 

 

 

 

 

 

Mazzo di carte

 

 

 

Se passate a Central City, e se ne avete le palle, fate un salto in quel bar di periferia. Quello che sembra un capannone di giorno e il peggior raduno di biker di notte.

Il locale è un buco di luci psichedeliche e musica a palla che puzza di fumo e birra; la gente che lo frequenta puzza forse ancora di più. Di soldi facili, e facili illusioni.

Ma se ci andrai e se hai culo, forse lo incontrerai.

Si chiama Leonard Snart. Rapinatore di banche.

Offrigli una vodka fredda; ghiacciata. Letteralmente. Gli piace così. Forse la accetterà; probabilmente ti ignorerà.

Ma se sarai fortunato, forse ti inviterà a fermarti. E a fare una partita a carte. Non dovresti fidarti, ma sai, Snart ha quel modo di fare pacato, disarmonico con il casino che vi circonda, che non saprai proprio dirgli di no.

Forse ti divertirai; certamente perderai tutto quello che hai le palle di puntare.

Sicuramente te ne andrai con il ricordo di un uomo che era un ladro e che ha rubato al destino il nome di eroe.

 

 

 

 

 

#1 Rinascita

Carta: Asso di picche

Significato: Tradizionalmente, ha la fama di essere la carta della morte, e in effetti simboleggia le trasformazioni e i cambiamenti associati ad una fine e un nuovo inizio. L'asso di picche si riferisce alla fine di qualcosa o all'inizio di problemi. Può essere inteso quindi anche come rinascita.

Fandom: Legends of Tomorrow

Episodio: 1x16  - Leggendario

Personaggi: Leonard Snart; Mick Rory

 

 

Mick ha la faccia di uno che non ci crede.

E sta farfugliando, la bottiglia che gira nelle mani e le mezze parole che si rimangia. Ti chiedi perché ti abbia voluto vedere. E perché non riesca a incastrare due parole, due, che abbiano un senso.

E poi se ne esce con quel sei un eroe. Sei il mio eroe. Hai capito? che non hai idea da dove lo abbia pescato, ma che ti lascia un’increspatura piacevole sulle labbra. Mentre guardi Mick andar via, e pensi che sarà anche un pericoloso figlio di puttana, ma è il tuo migliore amico.

 

 

 

 

 

 

Note:


Questa non ve l’aspettavate, vero? Partire dalla fine. Ma l’asso è l’asso, è una carta importante. E se la cali per prima deve fare un certo effetto. E penso che partire dall’eredità di Leonard sia un bell’effetto.

Perché va bene che alla fine Snart crepa; e va anche bene che Mick per scambiarci due parole deve fare un mezzo carpiato nel passato, a tre anni prima. Ma la faccia che fa Len davanti alla confessione di Mick è l’essenza stessa della sua parabola. O almeno lo è per me.

E la sua eredità, l’essersi trasformato nel “romantico rottame” che lascia un’assenza come un cratere, è quell’essere diventato un eroe sostanzialmente restando coerente con sé stesso. A riprova che anche uno straccetto per la polvere ha la sua utilità, e a volte più dignità di un bell’aspirapolvere ( è ricominciato Saiyuki. E il mio amore per gli stracci per spolverare è alle stelle^^).

Se puoi riesci a tirare fuori a uno come Mick una frase del genere, allora hai davvero in mano una scala reale. Di picche ovviamente. E chissenefrega se è quella che vale meno. È pur sempre una scala reale. E da lì tutto ricomincia.

 

 

 

 

  
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