Storie originali > Introspettivo
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Autore: __f__r__a__    22/07/2017    0 recensioni
L'emozione che si fa spazio tra le riflessioni. Il cuore che si agita tra le costole. Il raggio di luce nascosto, soffocato dall'oscurità. L'introspezione. La crescita di un'anima. Il rovello interiore. L'evoluzione di un pensiero, resa simbolicamente da sottili analogie. E' questo ciò che vuol rappresentare l'unione dei "racconti" che riporterò nei prossimi giorni su questo sito, i quali non dovranno essere considerati come i capitoli di una stessa storia, ma come tanti piccoli tasselli di un puzzle in ordine sparso, volti all'analisi e alla comprensione delle problematiche della società contemporanea.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Sembrava che stesse per piovere. A volte basta solo una semplice telefonata, un messaggio. A volte non tocca a noi decidere. Un imprevisto ci precipita addosso e i nostri piani vengono cambiati, distrutti, ribaltati da sopra a sotto, rovesciati come un bicchiere lasciato sul bordo di un tavolo. Tu sei molto cauta abitualmente: lasci il bicchiere nella parte più interna del tavolo. Il più delle volte, infatti, non è colpa tua: arriva qualcuno che in maniera del tutto indifferente e imprevedibile sposta il bicchiere ed esso immancabilmente… Cade. Tu non potrai farci niente, accetterai le conseguenze, in silenzio, senza fare storie perché è così che fai, di solito. A volte sono una serie di coincidenze a determinare il tuo futuro, alcuni le chiamano destino, altri caso. Rassegnata, anche ‘sta volta, senza risentimenti, sei stata costretta a prendere una strada diversa da quella che ti eri prefissata di percorrere. E una parte di te già aveva intuito che questo nuovo sentiero ti avrebbe ricondotta alla via, che in tempi precedenti, impalpabili ed evanescenti, avevi deciso di abbandonare a causa dell’ impossibilità del percorso quanto per la necessità di fuggire davanti a un ostacolo troppo alto per essere oltrepassato. Appoggi il libro che avevi in mano sul comodino, sei riuscita a leggere appena le prime pagine. E’ possibile scorgere il disegno di una farfalla sulla copertina ed il titolo in caratteri corsivi, ma non l’ autore: Incontri Impossibili. Hai una strana sensazione dentro, forse sono proprio farfalle. Dai un’ occhiata veloce al cielo, affacciandoti alla finestra: “Pare che il tempo regga” pensi, e sarà proprio così. Chi è abituato a vivere nelle tempeste impara ben presto a prevedere sia il bel tempo sia le catastrofi. E così butti un sguardo nella tua mente e percorri col tuo pensiero ogni singolo gesto, ogni azione che intraprenderesti se solo decidessi di uscire dalla porta di casa tua, con la consapevolezza che ti sei fatta bella ancora una volta per lui e non per altri. Ti stai preparando con un po’ troppa cura, non credi? In fondo è solo una serata tra amici, come tutte quelle che ci sono già state. In ogni caso non è lì che dovevi essere: avresti dovuto passare la serata con il tuo ragazzo. E’ rischioso tornare sul luogo del delitto per un assassino, ma anche per una vittima, e tu lo sai bene: sei tu la vittima e pensi: “No, ‘sta volta sarò io a decidere le regole del gioco”. Non stai mentendo, ne sei convinta davvero. Non avrebbe dovuto avere degli imprevisti quel giorno, il tuo ragazzo. Ogni dettaglio, ogni particolare. Con attenzione quasi maniacale curi ogni parte di te, per quanto piccola o nascosta possa essere. E così esci di casa, fingendo di non avere fretta. Porti l’ ombrello, “Non si sa mai” pensi. Cosa ci avresti mai potuto fare con un ombrello? Stavi andando in un luogo chiuso, di solito non piove nelle case delle persone, ma tu sei previdente. E’ un’ aria stranita di sogno, ti ci hanno immersa e tu non hai rifiutato, ti ci sei buttata dentro, e i colori non cambiano in maniera graduale: lì, in quel luogo, tutto possiede un proprio colore, anche l’ essenza impercettibile dei ricordi si manifesta, e lo fa attraverso le sfumature cupe, che il cielo perturbato, penetrando dalla finestra, le concede. Il colore del tuo maglione, un rosso così acceso, che avevi scelto con tanto affetto, stona in quest’ atmosfera così vera e impregnata di un desiderio incolmabile. Hai semplicemente bisogno di un po’ d’ aria? Ne sei così sicura? Esci fuori al balcone con la scusa di fumare la solita sigaretta. Una al giorno, non una di più, non una di meno, sempre, perché tu sei precisa. La vista era spettacolare, quel piccolo terrazzo era come una finestra su un mondo, su un mondo che avevi condiviso con una sola persona in vita tua, e quella persona era lì, nella stanza retrostante, persa a fissare i lineamenti della tua schiena, l’ onda in cui si infrangevano i tuoi capelli color biondo cenere sulla curva del tuo collo sottile, delle tue spalle spigolose, fino ad arrivare ai tuoi piedi così piccoli ed eleganti rispetto ai suoi. Beh, ovvio, per arrivare ai piedi bisogna passare per le gambe e ancor prima per il fondoschiena, inutile prendersi in giro. Non ci sono segreti tra voi, non ci sono muri dietro i quali potersi nascondere, non c’è “niente da fare”, come lui stesso amava dire. Volgi ancora una volta lo sguardo al cielo, come se per te fosse diventato un rituale, quasi apotropaico. Sì, è proprio così, l’ invidia delle persone è in grado di portare grandi dispiaceri a volte. E tu, tu sai difenderti bene, non è così? E’ il vostro segreto, al quale forse lui non ha mai creduto, ma che importa? “Regge ancora il tempo, ma per quanto?” Hai quasi finito la tua sigaretta, cos’è? Hai fretta? Senti il contatto dei suoi occhi sulla tua schiena, i rintocchi dell’ orologio scandiscono i vostri respiri affannati, come se una voce in lontananza vi stesse ricordando che tutto questo non sarà eterno: presto, dopo aver lasciato correre quegli attimi, senza esservi opposti minimamente alle leggi che governano un mondo che non è il vostro, vi ritroverete al di fuori, al di sopra delle parti a dire: “Tutto questo l’ ho scelto io”. Le cicce cadono a terra, l’ aria fredda scende verso il basso, ed è quello che voi cercate, giusto? Non ci si può sentire riscaldati se non si ha freddo. I vestiti cadono a terra, con le mani percorrerete reciprocamente i vostri corpi, scendendo verso il basso. I suoi capelli… Hai quasi paura di sfiorarli. Ne hai toccati tanti di capelli, ma neanche uno era come i suoi. Aveva smesso di toccarti già da un po’, sentiva solo il desiderio di verificare che tutto fosse rimasto al proprio posto, uguale ed immutato, come lui lo aveva lasciato in qualche vita precedente. Ora le sue mani grandi sono sul tuo viso, accarezzano delicatamente le tue guance, le tue orecchie, e avvolgono perfino il tuo collo. Il tuo viso stretto nelle sue mani, come se ti stesse supplicando: “Ti prego, non andartene!”. Sì, le sue mani sono grandi, nessuno potrà farti del male finché ci sarà lui con te. Siete dolci, in quell’ abbraccio che non lascia via di scampo. Il suo naso cerca il tuo, si sfiorano con la punta e con gli occhi socchiusi osi guardare le sue labbra: S o r r i d o n o. Un sorriso che parte dall’ orecchio destro e che finisce al sinistro? O viceversa? Chi può dirlo. Una cosa è certa: sorriso più bello di quello non lo avresti trovato, neanche se avessi cercato in tutto il mondo. Senti il cuore che batte dentro il petto, piggia, bussa come se volesse chiederti: “Apri la porta, voglio uscire un po’!”, urla così forte che per un attimo hai pensato di morire. ♠ S T A I S O R R I D E N D O ♠ Un bacio, un bacio dopo l’ altro, lenti e intensi. Siete nudi, senza coperte, è inverno ma voi avete caldo. Avete tolto anche i calzini, spogli di qualsiasi cosa perché ‘sta volta avete deciso di fare con calma, senza il rischio di essere scoperti, come quando eravate solo due ragazzini che amoreggiavano in un parco. E’ notte: fuori ha cominciato a piovere. Adesso non avete più fretta, siete nel vostro mondo, e qui, le regole le decidete voi. Fissi ancora una volta il cielo come se stessi cercando una risposta. Indaga te stessa, non il cielo. “Pare che il tempo regga…” Adesso tocca a te, puoi decidere: Puoi scegliere di cercare la tua storia in un libro. Oppure esci e vivi il tuo Incontro Impossibile ? -fine
   
 
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