Serie TV > The 100
Segui la storia  |       
Autore: Cailiel    23/07/2017    0 recensioni
Raven Reyes non si sarebbe mai aspettata di diventare una merce di scambio usata dal padre per proteggere il loro villaggio.

She slept with wolves without fear, for the wolves knew a lion was among them
Genere: Guerra, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Octavia Blake, Raven Reyes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Plans


Si sentiva debole e stanca. Da giorni continuavano ad estrarle sacche e sacche di sangue. Una dopo l'altra, litro dopo litro.

Raven non si era mai sentita così debole in vita sua. La sua pelle abbronzata era simile a quella di un'oliva. I capelli avevano perso luminosità e ora le erano attaccati alla faccia, unti e sporchi.

Giorno dopo giorno si sentiva sempre più debole e neanche quel poco di cibo che le veniva dato l'aiutava a stare meglio. La notte era troppo stanca per riuscire ad addormentarsi, restava in silenzio con le braccia strette al petto e lo sguardo perso nel vuoto; non pensava a niente, si sentiva completamente svuotata. 

Le sbarre di ferro fredde le dolevano contro il corpo ormai ridotto a un cumulo di ossa unite fra di loro per miracolo.

Era sola nella sua gabbia. Carol era morta. Raven non avrebbe saputo dire con precisione quanto tempo fosse passato da allora ma sapeva che semmai fosse uscita viva da lì non avrebbe mai raccontato nulla di tutto ciò a Finn,  sarebbe stato troppo doloroso per lui. 

Socchiuse gli occhi per qualche istante e il volto del ragazzo le apparve da dietro le palpebre abbassate... Finn.

Il suo viso le appariva così  nitido e chiaro che per un attimo pensò che lui fosse proprio lì davanti a lei. 

Si chiese se l'avrebbe mai veramente rivisto, lui era sempre stato lì per lei. Più di suo padre.

 

Clarke si passò una mano sugli occhi affaticati. Decise di alzarsi in piedi per non addormentarsi sul tavolo proprio come aveva fatto Finn ore prima. 

L'alba sarebbe sorta a breve e presto i lupi che Bellamy aveva mandato in perlustrazione sarebbero rientrati all'accampamento.

Bellamy. Clarke lo vedeva sempre meno. Passava i giorni nei boschi, rientrava prima dell'imbrunire per decidere i pattugliamenti e creare dei piccoli gruppi di ricerca ed usciva di nuovo nei boschi, rientrava all'alba, dormiva per qualche ora per poi riprendere con quel ciclo. 

Clarke non riusciva a fargli capire che comportandosi così non avrebbero mai concluso qualcosa e che avevano bisogno di un piano ma, ogni volta che provava a parlarci, lui non l'ascoltava e si limitava a guardarla con occhi spenti e stanchi.

"Ehi." lo salutò vedendolo entrare nella capanna. I lavori per la costruzione delle case per il branco erano continuati senza sosta. Bellamy aveva proposto a Kato di costruire un unico grande villaggio e, nonostante lo scetticismo iniziale dell'altro, era riuscito a convincerlo.

"Ehi." le rispose lui atono. Aveva delle profonde occhiaie viola scavate nella pelle abbronzata. Clarke aveva notato che era dimagrito molto e questo si notava anche nella sua forma da lupo. Bellamy non era più la bestia spaventosa e imponente che tutti temevano, il suo pelo nero e lucido stava iniziando a perdere di luminosità, sembrava morente.

La ragazza si chiese perché l'alpha si sprecasse così tanto per una sola ragazzina probabilmente già morta. Lanciò un'occhiata a Finn: dormiva.

"Bellamy, dobbiamo parlare." affermò seguendo il ragazzo verso la stanza dove c'era il letto. Lo guardò togliersi la maglietta. I muscoli delle spalle si flettevano e si rilassavano a ogni suo movimento e, con una certa soddisfazione per gli occhi, Clarke notò che nonostante fosse dimagrito i suoi muscoli erano ancora abbastanza definiti. 

"Dimmi tutto." non era la prima volta che la bionda lo vedeva spogliarsi eppure ogni volta si creava una strana tensione inspiegabile fra di loro. Il moro si voltò, ormai era solo in boxer, e si sedette sul letto puntando gli occhi color nocciola in quelli azzurri del suo beta.

Clarke si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio per poi sedersi accanto a lui sul letto.

"Il branco ha bisogno di te. Del vecchio te. Continui a sprecare così tante energie e tempo per un pugno di mosche. Capisco che vuoi ritrovare Raven, lo vogliamo tutti" mentì sull'ultima frase, la sua voce si era incrinata un pochino e il dettaglio non era sfuggito al ragazzo che la guardò accigliato.

"Clarke voglio ritrovare Raven per stabilire una volta per tutte una vera pace. Fondare un'alleanza solida e conquistare veramente la fiducia di questa gente. E probabilmente Raven è l'unico mezzo che ho per farlo."

Lei annuì prendendosi mentalmente a ceffoni. Era ovvio che lo scopo di Bellamy era ben più grande di quello che si era creata lei in testa.

"In ogni caso non dovresti andartene a spasso aspettando un colpo di fortuna... Finn ed io... Noi abbiamo elaborato un piano, voglio sapere cosa ne pensi." I due si guardarono negli occhi e con un po' di riluttanza Bellamy annuì.

 

"Muoviti, cammina." La guardia di Mount Weather spinse con la coda del fucile in avanti la ragazza ancora fradicia dalla doccia che le avevano fatto fare. Questa fece qualche passo in avanti, inciampò sui suoi stessi piedi e cadde per terra.

"Maledetta ragazzina." imprecò l'uomo che ormai aveva perso completamente la pazienza o, forse, era solo nervoso. 

La ragazza indossava delle catene alle mani. I lunghi capelli corvini le gocciolavano e le coprivano gran parte della schiena nuda. Raven la osservò con curiosità attraverso le sbarre della sua cella. Aveva visto diverse persone arrivare lì ma nessuna di loro era stata incatenata.

La giovane voltò la testa scoprendo il viso, aveva qualcosa di estremamente familiare e pericoloso in se. I suoi occhi azzurri e chiari divennero di un blu forte e intenso. Le labbra rosee e piene si schiusero mostrando una fila perfetta di denti bianchi come perle e letali. Un ringhio basso e gutturale si profuse in quella specie di caverna facendo intimorire ancor di più la guardia.

La schiena cosparsa di capelli della fanciulla si inarcò in maniera innaturale. Raven la osservò affascinata.

Fu questione di pochi attimi e la guardia si ritrovò schiacciata a terra  da un enorme lupo bianco e grigio. Le sue unghie affilate gli avevano tagliato la gola con un unico gesto veloce. L'uomo non aveva avuto nemmeno il tempo di urlare o muoversi per chiamare aiuto. 

Le catene che tenevano fermi i polsi della giovane erano a terra e stavano ancora tintinnando .

Il sangue schizzò ovunque mentre nelle celle i prigionieri iniziarono ad agitarsi per la paura.

"Fermi, state fermi!" Li intimò Raven richiamando a se le ultime forze rimaste. 

Il lupo riprese le sembianze della bellissima e giovane ragazza che era. Anche lei come tutti gli altri prigionieri era vestita dei soli stracci bianchi che erano necessari a coprire le parti più intime del corpo. Si guardò intorno con  orrore  e sorpresa mischiati prima di portarsi l'indice sulle labbra morbide intimando così al silenzio quelle povere persone. 

Si mosse con la grazia di una fata nel lungo corridoio pieno di gabbie trascinando con una mano dietro di se il corpo senza vita della guardia, si assicurò che il sangue di quest'ultimo lasciasse una scia al loro passaggio mentre lei seguiva i suoi sensi che la stavano guidando verso il rumore di una cascata. 

Sorrise quando vide la barriera d'acqua caderle di fronte agli occhi per andare a schiantarsi sul fondo del fiume.

Erano furbi gli uomini della montagna, lo dovette ammettere a se stessa. Nascondevano il rumore che facevano i prigionieri coprendolo con l'assordante fracasso delle cascate d'acqua in modo tale che neanche un essere sviluppato come lo era lei potesse da fuori udirli.

Prese le chiavi dalla cintura dell'uomo strappandogli anche un pezzo dei suoi indumenti poi lo alzò da terra senza alcuno sforzo gettando il suo cadavere fuori dalla cascata come se fosse una bambola di pezza vecchia e rotta.

Tornò sui suoi passi usando il lembo di camicia della guardia per ripulire la strisciolina di sangue che si era lasciata alle spalle. Raccolse le catene da terra e le aprì per infilarsele di nuovo, poi si voltò verso di Raven, cercò la chiave con cui aprire la sua gabbia e vi si infilò dentro con un balzo.

"Ehi. Sai dove posso nascondere queste?" chiese facendo tintinnare il mazzo di chiavi che aveva al dito.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: Cailiel