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Autore: katyjolinar    23/07/2017    0 recensioni
Nella scienza l'effetto farfalla si riscontra quando, tentando di riprodurre un esperimento, si cambia un particolare apparentemente insignificante, e alla fine si ottiene uno stravolgimento inaspettato.
Noi conosciamo la storia dei nostri eroi. Ma cosa succederebbe se un particolare apparentemente insignificante cambiasse?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Moccicoso si svegliò presto.
Senza svegliarla, spostò Testa Bruta, ancora accoccolata al suo fianco, poi si alzò, recuperò i suoi vestiti e andò in cucina, senza far rumore.
Aveva bisogno di pensare.
Doveva capire bene cosa era successo il giorno prima, e trovare una soluzione in fretta.
Erano successe un sacco di cose in troppo poco tempo, ed era ancora scombussolato per questo.
Sicuramente una delle prime cose che avrebbe fatto era picchiare a sangue Testa di Tufo... ma forse gli sarebbe piaciuto, per cui doveva trovare un altro modo per fargliela pagare a quell'idiota. Poi doveva parlare con il cugino e liberare sé stesso e Testa Bruta da quella assurda situazione.
E, infine, doveva capire cosa era successo dopo, come era finito a fare l'amore con Bruta.
Non che gli fosse dispiaciuto, anzi... non era la prima volta per lui, c'erano state altre ragazze prima, storie di poco conto, di una notte o anche meno, ma era la prima volta che dopo averlo fatto non si sentiva un verme, e invece si sentiva in pace, pienamente appagato, addirittura felice di averlo fatto.
Certe cose, però, si fanno in due, e sapeva che per Testa Bruta era stata la prima volta, per giunta in un momento non del tutto sereno, vista la bravata del fratello, che l'aveva fatta arrabbiare molto. Lei e Moccicoso erano amici, e sperava che ciò che era successo non avesse minato il loro legame d'amicizia.
Riempì il catino e si lavò la faccia, tirandosi su quando sentì la bionda uscire dalla camera da letto. Si voltò per guardarla.
Era ancora assonnata, i capelli erano scompigliati e si era avvolta il lenzuolo attorno al corpo per coprire le forme; le sorrise, indicandole la panca accanto al tavolo, poi le mise davanti un pezzo di focaccia e un boccale di birra, la loro solita colazione.
"Stasera, alla fine dei giochi, andremo a parlare con Hiccup." disse, deciso "E dopo, con il tuo permesso, vorrei uccidere tuo fratello."
"Fallo soffrire di atroci dolori." acconsentì la ragazza, afferrando il boccale e fissando il vuoto di fronte a sé.
Era pensierosa, e il moro se ne accorse. Si sedette accanto a lei e le fece girare il volto, con delicatezza, per guardarla negli occhi.
"Come stai?" domandò.
"Non... Non lo so..." ammise la giovane, abbassando lo sguardo "Cosa è successo stanotte? Cioè... io voglio dire..."
"Ho capito cosa vuoi dire." la interruppe Moccicoso, facendo un respiro profondo "E capisco la tua confusione. Era la tua prima volta, magari te lo immaginavi diverso..."
"Ma... perché lo abbiamo fatto?" insistette lei, tornando a guardarlo negli occhi.
"Sinceramente... Non lo so." rispose il ragazzo, dopo averci pensato per un momento "Non so cosa mi sia preso..."
"Moccicoso, si fanno in due certe cose." lo corresse lei, sospirando. Il giovane annuì, passandole una mano sul braccio, affettuosamente, e si alzò, prendendo il proprio piatto.
"Hai ragione. Su, ora vai a vestirti, tra poco dobbiamo andare." la esortò, sorridendo con ancora una punta di imbarazzo, ma lei non si mosse, restando seduta, ancora pensierosa.
"Per te era la prima volta?" domandò, a bruciapelo.
"No." fu la risposta sincera del padrone di casa, che tornò a sedersi accanto all'amica quando vide un cenno di delusione nei suoi occhi "Ho avuto altre esperienze, tutte nell'ultimo anno."
Testa Bruta annuì, facendo per alzarsi, ma lui la trattenne. Non aveva ancora finito.
"Testa Bruta, aspetta... so cosa stai pensando..." la richiamò, serio "Non sono quello che pensi. Sei la mia migliore amica, credi davvero che lo farei per averti nella mia... lista di conquiste? Io... lo so che mi comporto da idiota, a volte, ma non sono così."
"Io... davvero sono la tua migliore amica?" domandò la bionda, confusa.
Il ragazzo le passò un braccio attorno alle spalle, attirandola a sé, rassicurante.
"Certo che lo sei. Abbiamo passato gli ultimi anni fianco a fianco, perché non dovresti esserlo?" concluse, dandole poi un bacio sulla guancia.
La giovane lo lasciò fare, ancora pensierosa. Quando lo sentì allontanarsi si voltò verso di lui, e si accorse che in realtà non era così lontano, anzi era molto vicino, tanto che riusciva a sentire il suo odore, un misto di legno, ferro ed erba, un odore non troppo forte, ma che la sera prima si era resa conto di adorare
Avvicinò il viso, esitante, e chiuse gli occhi, cercando le sue labbra e trovandole subito. Forse quelle non erano cose che si facevano tra amici, non di solito, almeno, ma non era riuscita a resistere.
Moccicoso non la allontanò, ma accolse quella tacita richiesta, rispondendo al bacio e approfondendolo. Quelle non erano decisamente cose che si facevano tra amici, ma non era importante, non in quel momento. Gli era piaciuto baciarla, e gli era piaciuto far l'amore con lei, quindi perché negarle quel gesto, lì al sicuro, dentro le mura di casa sua?
Si allontanarono dopo lunghissimi secondi, sorridendosi, poi lei si alzò e andò a cambiarsi, così che dopo potessero raggiungere il resto di Berk all'Arena.
La giornata di Giochi proseguì tranquilla, tra incitamenti,esclamazioni vittoriose e schiamazzi allegri, e si concluse con la premiazione dei vincitori delle varie categorie.
Adelaide Jorgenson non vinse nulla, con gran disappunto del padre, e Moccicoso dovette inventarsi qualcosa ogni volta che Stizzabifolko cercava di dare contro alla figlia, per cui il moro ebbe il suo bel da fare, durante il banchetto pomeridiano.
Hiccup supervisionava la situazione dal suo tavolo, in posizione privilegiata, accogliendo i vari brindisi e scherzando e scambiando una parola con tutti coloro che si rivolgevano a lui, sempre scortato dalla sua guardia del corpo, la quale non si distraeva mai, nonostante fosse seduta al posto che solitamente è riservato alla moglie del capo, cosa che attirava verso di loro numerose battute.
Astrid cercava di non reagire a quelle parole, ma a volte era difficile, e la fermavano solo un'occhiata di Hiccup o di Worff, seduto poco lontano in compagnia della sua fiamma del momento, Igor Scuotimari, uno dei pescatori più prolifici di Berk.
Ma quel posto le stava stretto, non le andava proprio di essere classificata come la "quasi moglie" del capotribù, non dopo quello che lui aveva combinato. Non voleva essere connessa in quel modo a quella sottospecie di attiradonne, e sapeva che non lo avrebbe mai perdonato per la mezza scappatella con Testa Bruta.
No, non voleva essere considerata la moglie di uno che basta che beva un po' e finisce nel letto della prima puttanella che gli si para davanti. Se si fosse mai sposata voleva che il marito le fosse completamente fedele, non come aveva fatto lui.
Per questo, all'ennesima battuta su di lei, era scattata in piedi, ascia alla mano, bloccata in extremis dalla prontezza di riflessi di Hiccup, che decise di congedarsi con la scusa di una commissione importante che doveva essere fatta entro sera, portandola via da ulteriori pericoli di rissa.
E quello fu il momento colto da Moccicoso per andare a parlare con il cugino. Anche lui si congedò dai commensali del suo tavolo e, trascinando via anche Testa Bruta, raggiunse la capanna del capotribù. 
Bussò e attese il permesso di entrare, quindi varcò la soglia e guardò il cugino, serio.
"Capo, abbiamo bisogno della tua consulenza." disse.
"Dimmi tutto, Moccicoso." lo invitò a parlare il castano, indicando la panca al lato del tavolo.
"Si tratta di una questione delicata." esordì l'altro, sistemandosi al posto indicato "Riguarda Testa di Tufo."
Hiccup alzò gli occhi al cielo. Non era la prima volta che la gente veniva a lamentarsi da lui perché ne aveva combinata una delle sue, e negli ultimi tempi, da quando era stato separato dalla sorella per quella punizione dopo la rissa tra lei e Astrid, sembrava anche essere peggiorato.
"Che cosa ha combinato questa volta?" chiese.
"Ha usato l'attestato di celebrante che ha conseguito da poco per sposarci senza il nostro consenso." riferì il moro "E lo sai meglio di me che i matrimoni senza accordo preventivo sono indissolubili."
"Testa di Tufo non ha conseguito nessun attestato di celebrante." obiettò il capotribù "Conosco i nomi di tutti i celebrante di Berk, mi sono stati riferiti nel momento in cui mio padre mi ha passato la carica. Anche io lo sono, in quanto capo dell'isola, ma vi assicuro che Tufo non è tra questi, anzi ieri è stato cacciato dal corso perché combinava più guai che altro."
"Davvero? Grazie a Thor..." esclamò il moro, facendo un sospiro di sollievo "Quindi non c'è nulla da aggiustare, per fortuna..."
"Non... Non è vero..." si intromise Testa Bruta, con un sussurro "Se non c'è stato nessun matrimonio allora noi non... non dovevamo farlo..."
"Aspetta... voi due avete..." chiese Astrid, facendo un passo avanti, ma le bastò guardarli in faccia per avere la risposta. Si voltò verso Hiccup, seria, e riferì "Portò Testa Bruta da Gothi, bisogna cercare di limitare i danni."
"Per... perché?" domandò Moccicoso, seriamente preoccupato.
"Perché non siamo sposati." spiegò la Thorston, alzandosi e andando alla porta con l'altra ragazza "Hiccup ha il dovere di punirmi se ci fossero evidenze visibili di quello che è successo."
"No, non lo farei." obiettò il castano, alzandosi in piedi.
"Sì, lo faresti. Sei il capo, devi agire come tale, e le regole sono chiare." lo ammonì Astrid, molto seria, uscendo di casa.
Hiccup si lasciò cadere sulla sedia. Era una situazione complicata e doveva trovare una soluzione in fretta. Guardò il cugino, che sembrava seriamente preoccupato, quindi si sporse in avanti, passandosi una mano sugli occhi, per schiarirsi le idee.
"Astrid ha ragione, purtroppo." confessò "Le regole parlano chiaro: se una donna ha un rapporto fuori dal vincolo matrimoniale, ed è consenziente, deve essere punita. Mio padre puniva anche l'uomo coinvolto, perché non è mai colpa di uno solo, e io sono d'accordo con lui, però..."
"Se devi punirci fallo, ma prima lasciami cinque minuti da solo con Testa di Tufo." suggerì l'altro, stringendo i pugni.
"È questo il problema. La legge non dice nulla riguardo a finti celebranti che fanno credere ai due adulteri di essere sposati." si alzò e andò verso la porta, serio "Devo chiedere consiglio a mio padre. Quando tornano, riporta a casa Bruta, e per favore cercate di non peggiorare la situazione: è già una bella gatta da pelare."
Detto ciò uscì e andò a cercare il padre, trovandolo appena fuori dalla Sala Grande, a controllare che tutto fosse in ordine, alla festa che stava per concludersi.
Lo prese da parte e gli spiegò la situazione. Stoick si passò una mano in faccia, pensieroso, e guardò il figlio, serio.
"È davvero una situazione... particolare." ammise "Non ne ho mai affrontate mai di simili, ma penso che tu abbia ragione: in questo caso bisogna punire Testa di Tufo, gli altri due erano in buona fede."
"Grazie, papà..." rispose Hiccup, accennando un sorriso e guardandosi intorno, verso la gente che si allontanava, poco per volta, dal luogo del banchetto.
"Però, detto tra noi..." continuò l'imponente berkiano "Forse ci sarebbe più stabilità nella vita dell'isola se anche il suo capo si sistemasse. Una donna al proprio fianco può fare la differenza, credimi. Da quando tua madre è... lo sai... beh, la vita non è stata così semplice per me."
"Papà, non sono pronto... e poi non credo che lei..." protestò il giovane uomo, agitando le braccia.
"Io non ho fatto nomi, figliolo." lo interruppe "L'arcipelago è pieno di donne forti, che possono essere alla tua altezza. Pensaci, e ricorda che il tempo passa, non puoi rimandare a lungo."
Il ragazzo non rispose. Salutò e si allontanò, pensieroso. Quando tornò a casa Astrid era di nuovo lì, e Moccicoso e Testa Bruta se ne erano andati.
Si sedette alla sua sedia e si voltò verso la sua guardia del corpo.
"Ho parlato con mio padre." disse "Anche lui è d'accordo sul fatto che debba punire Testa di Tufo e non Moccicoso e Testa Bruta."
"Ah, bene." annuì la giovane guerriera "Ti ha detto altro?"
"Sì, e credo che abbia ragione." ammise "Berk deve essere stabile, e se non c'è stabilità nella mia vita non posso portarla nella mia gente."
"Sì. E allora?"
Hiccup poggiò i gomiti sul tavolo, le mani giunte si posarono sul mento, mentre gli occhi erano fissi su quelli di lei.
"E allora devo trovare una moglie." concluse, rassegnato "E visto che tutti mi state chiedendo di fare le cose secondo le regole, la legge parla chiaro: deve essere la figlia di un capotribù nei dintorni o di famiglia d'alto rango. Da domani inizierò con le visite di rappresentanza, tu dovrai accompagnarmi."
   
 
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