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Autore: blu992    23/07/2017    9 recensioni
Derek, 24 anni, deve svolgere un tirocinio di sei mesi presso una casa famiglia.
Stiles, 17 anni e due mesi, lì ci vive da 17 anni e un mese.
[Text!fic] [DirectSpeech] [Sterek]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sì, sono tornata alle origini. Sì, è una long. Sì, non aspetterete troppo per gli aggiornamenti.
Buona lettura!

 

12 Novembre 2016

 

~ Casa Famiglia “L'arcobaleno”

 

“STILES!”

“Robbie, non urlare, dimmi”

“La signorina Tracy ha detto che devi venire subito subito giù!”

“E perché? Sto facendo i compiti, mi ha detto che devo finirli entro un'ora”

“No! Ora vuole che scendi subito, ci sta una persona che deve farci vedere!”

“Una persona?”

“Sì! È dentro l'ufficio della signora Green! Dai, dai!”

“Ehi, ehi, non tirarmi. Vengo! Vengo!”

 

 

“Finalmente, Stiles, mancavi solo tu”

“Perché ci ha fatti scendere tutti, Tracy? Robbie era troppo esaltato”

“Perché ci sarà un nuovo collaboratore e dovete conoscerlo. Forse eri troppo piccolo, ma anche quando sono arrivata io abbiamo fatto le presentazioni”

“Avevo sette anni, me lo ricordo. Ero felicissimo”

“Sei sempre un tesoro. Hai finito i compiti?”

“No. Cioè, quasi, mi manca solo chimica”

“Dopo ti aiuto io. Oh, eccoli. Bambini! Fate tutti silenzio!”

 

 

“Bambini, ragazzi, vi ho fatti venire tutti qui perché volevo presentarvi una persona. Lui è Derek Hale, dovrà stare qui sei mesi per un tirocinio”

“Che cosa significa tirocinio, signora Green?”

“Significa che va a scuola e per imparare meglio il lavoro che farà in futuro, viene tre giorni alla settimana qui con noi, Anne”

“Ooooh! Quindi sei grande?”

“Ora vi lascio da soli con lui, così potete conoscervi meglio, okay? Andate tutti nella sala grande, su!”

 

 

“DETRK SIEDITI VICINO A ME!”

“No! Si siede vicino a me!”

“Non litigate, non litigate. Che ne dite se ci sediamo tutti su quel tappeto in cerchio?”

“SIIIII!”

 

“Ehi, tu non vieni a sederti con noi? Cosa ci fai attaccato alla parete?”

“Dici a me?”

“Ci sei solo tu lì”

“Derek, Stiles è grande!”

“E i grandi non possono sedersi sui tappeti? Dai, vieni”

“Va bene. Ecco, seduto”

“Bene. Chi vuole cominciare a presentarsi? O faccio io per primo?”

“PRIMA TU!”

“Va bene, non urlate. Allora. Mi chiamo Derek, ho ventiquattro anni e sono di Beacon Hills. Come vi ha detto la signora Green, sarò con voi per sei mesi perché studio all'università per fare il suo lavoro”

“E vivi qui vicino?”

“Come ti chiami?”

“Francine”

“No, Francine, vivo nella riserva. Ci sei mai stata?”

“Sì! Una volta la signorina Tracy ci ha portati! Abbiamo preso i fiori!”

“Che bello! Magari qualche volta vi andremo insieme”

“Derek!”

“Dimmi…”

“Robbie, quattro anni! Tu ce li hai i fratellini o le sorelline?”

“Ho due sorelle. Laura che ha ventotto anni e Cora che ne ha quindici. Ora vi va di presentarvi?”

 

“Io sono Francine, ho sei anni e sono qui da un anno”

“Io sono Robbie, quattro anni e sono qui…Stiles da quanto?”

“Da due anni, Rob”

“Giusto!”

 

“Io tono Cloe. Ho tue anni. Con i ditini cotì!”

“Wow, ma che brava! E hai anche un bellissimo vestito Cloe, sai?”

“Davvero? Mi piace un tacco il bù!”

“Anche io amo il blu e i tuoi occhi sono di un blu bellissimo…e ora perché ti nascondi?”

“Mi veggogno”

“Come? Ti vergogni di me? E guarda che ti vedo lo stesso anche se sei dietro Stiles”

“Pure i tuoi”

“I miei cosa?”

“Credo intenda che anche i tuoi occhi sono belli. Quando le si fanno i complimenti si vergogna”

“Oh, e va bene. Tu quanti anni hai, Stiles?”

“Ne ho diciassette e due mesi. E sono qui da diciassette anni e un mese”

“Sei il più grande, immagino”

“S-“

“STILES È IL NOSTRO FRATELLONE!”

“Robbie, se Tracy ti sente urlare ancora ti fa mangiare le verdure stasera, lo sai. Comunque si, sono il più grande. Loro due, dopo di me, ne hanno dodici”

“Come vi chiamate?”

“Io sono Liam e lei è Kira”

 

“Bambini? Allora? Vi piace Derek?”

“Sì! A me piace un sacco, signora Green!”

“Mi fa piacere Robbie. Ora lo lasciamo andare? Tanto torna domani che è Lunedì”

“Va bene. Quali giorni vieni?”

“Verrò di lunedì, mercoledì e venerdì. È stato bello conoscervi. A domani!”

“CIAO!”

“Non esci dal tuo nascondiglio per salutarmi, Cloe?”

“Nnnò”

“Resterai sempre nascosta dietro Stiles, se ci sono io?”

“Ttttì!”

“E va bene. Ciao, Stiles. Ciao a tutti!”

 

 

13 Novembre - Lunedì

 

~ Casa Hale

(Ore 08:34)

 

“Laura, sto facendo tardi, esci dal bagno!”

“Ho fatto! Devi fare un tirocinio, non il presidente degli Stati Uniti!”

“Ci tengo a fare bene il mio lavoro!”

“Io devo andare a scuola!”

“No, Cora, ci vado prima io! Va nel bagno di Peter”

“Sta ancora dormendo”

“LAURA!”

 

(Ore 09:00) Casa Famiglia “L'arcobaleno”

 

“Buongiorno! Ehm…c'è nessuno?”

“PORCA PUTTANA QUESTE SCAL- Oh, salve”

“Ciao, Stiles. Tutto bene?”

“Oh, sì. Credo solo di essere in ritardo per la lezione come ogni giorno, che ore sono?”

“Le nove e due minuti”

“Davvero?

“Beh, si”

“ROBBIE! VIENI SUBITO QUI! SAPPI CHE TI TROVERÒ E TI FARÒ IL SOLLETICO!”

“Solletico?”

“Lo torturo così. Mi ha di nuovo messo la sveglia un’ora prima. Le mie lezioni cominciano alle dieci, credevo di essere in ritardo e ho matematica con la signora Green stamattina! Immagini quanto mi avrebbe sgridato? Uffa, devo fare colazione. Tu cosa ci fai qui nell’atrio?”

“Sono appena arrivato in realtà. E cercavo la signora Green”

“Bene. Se sono le nove è in cucina che cerca di far mangiare Cloe. Dai, vieni, è di qua!”

 

 

“Buongiorno!”

“Salve”

“Stiles, già sveglio? Buongiorno, Derek”

“Si, sono prontissimo per la matematica. Ciao, principessa! Ancora che ti nascondi? Non me lo dai il bacio del buongiorno?”

“Stamattina fa anche più storie del solito. Derek, che ne dici di provarci tu mentre io preparo la lezione per Stiles di là?”

“Si, certo”

 

“Ciao, Cloe. La alzi la testolina dal tavolo? Vedo che qui c'è del latte al cioccolato buonissimo”

“Tao”

“Oh, finalmente. Vuoi che ti aiuti a berlo? Guarda, ci sono anche i biscotti”

“No, tola tola. Sties?”

“Diffi”

“Ahahah! Tei buffo con la bocca piena!”

“Io sono sempre bellissimo! Ora me lo dai il bacio?”

“Tiiii! .Muà!”

“Grazie! Ora mangia con Derek, io devo fare una cosa con Robbie”

“Dai, è un bambino”

“Sono io quello che fa gli scherzi qui. Buona giornata Derek. Ciao Cloe!”

“Tao!”

 

“Buongiorno, Derek”

“Salve, Tracy. Cloe è con i nonni”

“Si, li ho visti. Ti va di fare un giro? Così ti spiego anche le regole della casa mentre tutti sono impegnati con le lezioni”

“Certo”

 

“Questi sono i bagni. Sono in comune, ma sono quattro, quindi si litiga poco”

“Da me con due sorelle è molto peggio”

“Immagino. Questa è la camera dei maschi, ci dormono tutti tranne Stiles”

“Perché è più grande?”

“Si. Fosse stato per lui sarebbe rimasto qui, non gli piace essere trattato diversamente. Ma a quindici anni l'abbiamo spostato in quella camera lì in fondo al corridoio. Ci è sembrato giusto”

“Mi ha detto che è praticamente sempre stato qui”

“Si. Ha chiesto a tutti noi di non dire la sua storia a nessuno, lo fa lui quando si sente a suo agio, anche quando sono arrivata io è andata così”

“Certo. Sei qui da molto?”

“Da quattro anni”

“Capisco. E Cloe? Se ha i nonni, come mai sta qui?”

“Perché la sua mamma è in carcere e loro sono davvero poveri. Non riescono nemmeno a comprare da mangiare, di solito pranzano con noi e poi tornano a casa per la notte”

“Mi sono sembrate due brave persone. La nonna mi ha abbracciato appena mi ha visto con la bambina”

“Oh, si, la signora Mary abbraccia ogni essere vivente. Comunque quella è la camera delle bimbe e…qui…tadan!”

“Sala video?”

“Sì! È stata una mia idea. Dato che non possiamo permetterci il cinema per tutti, abbiamo comprato questa tv, i divani e ogni tanto qualcuno ci porta film, cartoni animati”

“Ho dei vecchi CD delle mie sorelle, se sono d'accordo li porto, allora”

“Saranno felicissimi! Vieni, ti faccio fare un giro al piano di sotto”

 

 

“Scusi, signora Hunt, possiamo interromperla?”

“Si, dimmi Tracy”

“Lui è Derek Hale, tirocinante. Derek, la signora Hunt insegna ai bambini dai sei ai dieci anni. Gli altri stanno con la signora Green”

“DEREK!”

“Ehi, Robbie”

“Resti con noi? Facciamo inglese!”

“Rob, Derek deve finire di fare il giro, lo vedrete dopo a pranzo”

“Va bene Tracy!”

 

 

“Qui invece dovrebbero esserci i tre più grandi. Ecco, si…Salve Signora Green, faccio fare un giro a Derek”

“Certo, entrate. Stavo interrogando”

“Ma Signora Green, proprio mentre interroga me deve invitare gli spettatori?”

“Si, Stiles. Dai, continua a risolvere l’esercizio e Tracy già sa quanto sei bravo con la matematica, su”

 

 

“Va bene così, Stiles. Non è andata male, ma cerca di essere più concentrato. Ora andiamo a preparare il pranzo, voi state con Derek, ok?”

“Signora Green?”

“Dimmi Kira”

“Io e Liam la possiamo aiutare?”

“Certo, venite con noi. Derek tu stai con Stiles? Magari può farti vedere il giardino”

“Certo, se per lui va bene”

 

 

~ Giardino

 

“Questo è il quadrato di terra che chiamiamo giardino. Lì in fondo c'è l’altalena e…e basta”

“Non ti piace?”

“Mh…si, mi piace. In primavera si sta bene”

“Giochi con i bambini?”

“Di solito si. Altre volte mi siedo sotto quell'albero a leggere, ma è da molto che non arrivano libri nuovi, così mi ci siedo con Cloe e disegniamo”

“Se vuoi, posso prestarti qualche libro che non hai letto”

“Come vuoi. Quindi in cosa consiste il tuo ruolo qui?”

“Osservo il come lavorano le persone qui e sto con voi”

“Stai per laurearti?”

“Si, mi mancano solo le ore di tirocinio e devo concludere la tesi”

“Capisco. Andiamo a mangiare? Credo sia quasi pronto”

“Certo, andiamo”

 

(Ore 20:35) ~ Camera maschi

 

“Stiles, Derek è davvero forte, vero?”

“Sì, ha resistito alle tue chiacchiere per tre ore, direi di sì”

“Ha anche detto a Tracy che ci porta i cartoni animati nuovi!”

“Sì, ho sentit-“

“Robbie! Cosa ci fai in camera di Stiles? A letto, su!”

“Sì, Tracy, scusa. Notte notte!”

 

“Era eccitato per la nuova conoscenza”

“Immagino. Sembra un ragazzo per bene, no?”

“Derek? Sì, lo sembra, ha detto che sta per laurearsi”

“Sì, a breve. Ha anche ottimi voti, l’ho letto dal suo curriculum”

“Beato lui”

“Anche tu hai buoni voti, Stiles. Se ti applicassi, sarebbero anche come i suoi”

“Lo so, lo so, me lo dici ogni giorno. Ha detto che mi porterà dei libri”

“Davvero? È gentile! Così non avrai il muso e non ti lamenterai con Scott che ti spaccia solo i libri di cucina di sua madre”

“Dio, giuro che se me ne porta un altro quando passa di qui, glielo lancio dietro!”

“Dai, è pur sempre il tuo migliore amico!”

“Dettagli, dettagli!”

“Vuoi guardare un po’ la tv con Liam e Kira?”

“Nah, credo finirò i compiti di matematica o la signora green domani mi uccide”

“Bravo! A domani allora, e non fare tardi!”

“Ciao Tracy!”

 

 

 

15 Novembre – Mercoledì

(Ore 09:10)

 

“ ‘giorno…”

“Ciao, Stiles. Sei caduto dal letto?”

“Oh, Derek. No, non mi sento benissimo. Hai visto Tracy?”

“Sì, era con Cloe che piangeva, credo sia ingiardino. Vuoi che la chiamo?”

“Nah, mi butto su questa sedia e muoio.”

“Che drammatico. Cos’hai?”

“Non ho chiuso occhio…”

“Per? Hai la febbre?”

“No, o almeno non  credo. Ho…mal di pancia”

“Oh. C’è un’infermeria? Qualcuno che possa darti delle medicine?”

“di solito è Tracy che chiama il dottore, mi scoccia andare dalla signora Green, si allarma subito. Aspetto lei”

“Aspetta… No, non hai la fronte calda. Cos’hai mangiato ieri sera?”

“Uno schifo di pesce bollito, era il turno in cucina di Scott”

“Scott?”

“Mh. Un ragazzo della mia età che ogni tanto sta qui dopo scuola perché vuole comprarsi la moto. In realtà èil mio migliore amico, viene qui da quando avevamo cinque anni, perché sua madre è infermiera e ci aiuta spesso, soprattutto nei periodi di influenza”

“Allora spero di non trovarmi mai qui quando gli tocca cucinare. Hai mangiato solo quello?”

“Ehm…Scott mi ha portato delle caramelle…e delle cioccolate…e anche…no, nulla”

“Stiles”

“Pensavo ci fosse altro e invece mi ero confuso”

“Dai, non lo dico a nessuno”

“E perché dovrei fidarmi?”

“Perché ti dico che non lo farò?”

“Non è una buona risposta, non ti conosco nemmeno”

“Diciamo che anche io ho avuto diciassette anni poco fa e so cosa significa trovarsi per le mani qualcosa che non ci dovrebbe essere in quelle mani?”

“Uffa, solo una birra piccola”

“Che unita a tutto il resto non ti ha fatto dormire. Vedrai che tra qualche ora starai anche meglio”

“tu dici?”

“Dico. E non lo direi a Tracy, fossi in te”

“Hai ragione, grazie Derek”

“Quando vuoi. Ora ti conviene andare a prepararti e a sciacquarti almeno la faccia. Hai lezione alle dieci, no?”

“Sì, che pall-“

“STILES!”

“Scusa, scusa Tracy!”

“Non scapp- Ok, è scappato”

“Cloe sta meglio?”

“Sì, si è svegliata solo capricciosa, ora è con i nonni. Tu hai fatto colazione, Derek?”

“Sì, grazie. Cosa facciamo oggi?”

“Nessuno dei ragazzi lo sa, ma non faranno lezione!”

“E Cosa?”

“Giocheremo! Cioè è un gioco istruttivo, ma staremo tutti insieme. I più piccoli adorano quando stiamo tutti insieme”

“Oh, bene, di cosa si tratta?”

“Vieni, che te lo spiego quando arrivano tutti nella sala. E dovrai partecipare!”

“Certo”

 

(Ore 10:02)

 

“Bene, ci siamo tutt-“

“Manca Stiles, signora Green!”

“Robbie, non urla- eccolo, preciso alle dieci e due minuti. Siediti, Stiles”

“Qui? Perché siamo tutti qui?”

“Siediti e vi spiego. È una cosa a cui ha pensato Tracy, per stimolare dialogo, conoscenza e curiosità. Siamo tutti seduti in cerchio e ognuno farà una domanda a chi vuole, molto semplice”

“Le idee geniali di Tracy”

“Ti ho sentito, Stiles!”

“Non l’ho detto sottovoce!”

“Stiles! Non rivolgerti così a Tracy”

“Scusi, signora”

“Ben, cominciamo. Chi vuole fare la prima dom-“

“IO! IO! SIGNORA GREEN!”

“Prego, Robbie. A chi?”

“A Derek!”

“Dimmi pure”

“Allora…tu ce l’hai la mamma e il papà?”

“Ho la mamma, Robbie. Il mio papà vive lontano”

“Cloe, tocca a te”

“No…”

“Cloe, dai, basta nascondersi dietro Stiles. Non vuoi fare una domanda a qualcuno? Puoi farla anche a Stiles”

“Lui…”

“Vuoi chiedere qualcosa a Derek?”

“Tì. Però chiede ‘Tiles”

“Tu la lingua l’hai persa?”

“Dai, Tasy!”

“E va bene, dilla a Stiles e lui la chiede a Derek”

 

“Okay, Cloe vuole sapere se hai una fidanzata”

“Piccola e arrossisci per così poco? Comunque no, niente fidanzata”

“Bene, passiamo a- Cosa c’è, Cloe?”

“Vuole fare un’altra domanda a Derek, può?”

“Certo, la dici a Stiles?”

“Tì”

 

“Ehm…vuole sapere se può essere lei la tua fidanzata”

“Wow! Sarebbe un onore per me, principessa, ma magari quando diventi più grande? Cosa ne pensi, mh?”

“Ba bene!”

“Me lo dai un  bacetto?”

“Nnnò!”

 

“Stiles, tocca a te”

“Mh…Cloe!”

“Timmi”

“Non dovevo essere io il tuo fidanzato?”

“Tu tei il mio pincipe!”

“Ooooh, scusa, scusa, allora ve bane!”

 

“Tocca a Derek, sei l’ultimo. Vuoi chiedere qualcosa a qualcuno?”

“Sì, a Stiles”

“Dimmi”

“Cosa vuoi studiare dopo il diploma?”

“Nulla”

“Nulla?”

“Esattamente. Nulla. Troverò un lavoro”

“Non troverai un buon lavoro, se non studierai”

“Non avrò soldi se non lavorerò e a diciotto anni sono fuori di qui. Scusate, ma devo andare in bagno”

“Stil- Bene, bambini, è l’ora della merenda, andate tutti in cucina con Tracy per la frutta”

 

“Ho fatto qualcosa di male, signora Green?”

“No, Derek, no. È solo un argomento delicato per Stiles. Sa che potrebbe retsare con noi, magari ci aiuterebbe e in cambio avrebbe vitto e alloggio, ma vuole la sua indipendenza, è sempre stato qui e non riesco nemmeno a contraddirlo troppo, forse agirei allo stesso modo. Hai solo toccato un nervo scoperto”

“Crede che posso chiedergli scusa? O comunque provare a parlargli? Mi dispiace…”

“Non devi dispiacerti, ma se proprio vuoi, provaci. È sicuramente sul terrazzo. Quando scappa va lì”

 

Terrazzo

 

“Stiles?”

“Sto bene, non sono arrabbiato, accetto le scuse e puoi andare”

“Non mi voglio scusare per averti fatto solo una semplice domanda. Ero venuto qui con quell’intento, ma ho cambiato idea. Penso che ti dirò che sei stupido”

“Oh, bene, uno sconosciuto ch emi da dello stupido. Mi si è rischiarata la giornata!”

“Sei stupido perché non accetti le buone opportunità”

“Quale? Quella di vivere per sempre qui?”

“Di vivere qui fino a quando non ti realizzerai”

“Non puoi capire”

“Spiegami”

“No, non parlo con gli sconosciuti. Lasciami in pace”

“Come vuoi, ma spero che cambierai idea. Va’ a fare merenda”

 

 

22 novembre – Mercoledì

 

(Ore 13:09)

 

“Derek?”

“Dimmi, Tracy”

“Stavi andando via? Scusa, vai”

“No, dimmi, non ho nulla da fare a casa. Ti serve una mano con quel vassoio?”

“Non pesa, ma sì. In realtà è per Stiles, non vuole uscire dalla sua stanza da ieri mattina e non ha mangiato. Sono riuscita a fargli afferrare solo un pacco di biscotti da uno spiraglio della porta, ma l’ha richiusa senza darmi nemmeno il tempo di provare a spingerla”

“E perché lo chiedi a me?”

“Perché è una prova che puoi fare e, soprattutto, perché sei quello che è più vicino alla sua età. Liam e Kira sono troppo piccoli e ormai io sono diventata la sorella maggiore rompipalle”

“Scott? Mi hadetto che è il suo migliore amico”

“Purtroppo ha avuto un brutto voto e sua madre gli ha vietato di uscire per tutta la settimana. Per piacere, ci provi?”

“Sì, certo, dammi tutto”

 

“Stiles?”

“…”

“Stiles, sono Derek”

“…”

“Ho il pranzo, non hai fame?”

“…”

“Io la aprirei la porta per questo hamburger con patatine, sai?”

“Avevano finito le persone da mandarmi e hanno preso l’ultimo arrivato?”

“Sì, probabile. Pensa che stavo anche andando via”

“Va’ allora”

“Non voglio scendere da Tracy con il vassoio pieno, aveva uno sguardo omicida”

“…”

“Dai, apri e lascia che te lo passi”

Clic

“Stiles? Posso entrare?”

“…”

“Okay, sto entrando…Dovresti accendere le luci”

“NO!”

“Okay, okay, cerco di appoggiare questo da qualche parte e vado via, cercando di non inciamp-come non detto!”

“Fa’ presto”

“Dove sei?”

“…”

“Stiles, stai bene?”

“…”

“Dai, fatti vedere e poi giuro che vad davvero via. Mi dici in che direzione devo andare? Questo credo sia il lett- Oh, sei tu che mi hai afferrato la caviglia?”

“Mh”

“Perché sei nascosto sotto il letto? Sappi che è stata una scena da film horror, avrei potuto urlare”

“Si sta bene qui”

“Davvero? Non si sta stretti?”

“No”

“Allora…ecco, cerco di infilarmi anche io…Oh, scusa, mi sono sdraiato su qualcosa di tuo?”

“Braccio”

“Ecco, ora sono diritto. Perché te ne stai sdraiato sotto il letto? Anche il sopra è comodo, sai?”

“…”

“Stiles, cosa è successo?”

“…”

“Okay, sto per prendere il cellulare e fare luce, okay? Giuro che non ti acceco, illumino in basso”

“Come ti pare”

“Ecc- Sei ferito!”

“No! No! NO! LASCIAMI LE BRACCIA!”

“Scusa, scusa, non ti agitare, non ti tocco, ma usciamo di qui, okay? Piano piano strisciamo fuori. Qui sotto c’è sicuramente della polvere e potrebbe infettarti quei graffi”

“Mh”

 

“Ecco, posso accendere la luce del lampadario? Non chiamo nessuno, voglio solo vedere cosa ti sei fatto”

“Non è nulla”

“Lo so, ne sono sicuro, ma sono più tranquillo se lo vedo con i miei occhi, okay?”

“Va bene”

 

“Sono graffi, vero?”

“…”

“chi ti ha fatto del male?”

“Nessuno”

“Te li sei…fatti da solo?”

“…”

“Perché?”

“Non. Sono. Affari. Tuoi!”

“Hai ragione, ma è affare mio se qualcuno è ferito e non lo aiuto. Posso medicarti?”

“Non sanguino”

“In qualche punto si. Vado a prendere le garze”

“…”

“Mi prometti che mi riapri la porta quando torno?”

“…”

“Lo prendo per un si”

 

 

“Ecco. È stretto?”

“No”

“Credo sia inutile chiederti se ne vuoi parlare, vero?”

“…”

“Okay, va bene. Ma non mene vado se non mangi prima almeno mezzo hamburger”

“Non ho fame”

“Non ci credo, l’ho sentito il tuo stomaco brontolare. Su, io non mi muovo”

 

“E meno male che non avevi fame”

“L’appetito vien mangiando”

“No, l’appetito viene a star digiuni. Bevi anche un po’ e poi vado via”

“Perché?”

“Perché l’acqua fa bene”

“No, perché lo fai?”

“Perché non dovrei?”

“Ti ho trattato male la settimana scorsa”

“Non mi lascio intimorire da un ragazzino in piena crisi adolescenziale”

“Ehi, ho quasi diciotto anni!”

“No, manca quasi un anno ai tuoi diciotto. E comunque io sono più grande”

“Sei vecchio”

“Non così grande!”

“Hai anche la barba”

“Quella l’avevo anche alla tua età, sei tu ad essere spelacchiato”

“Ognuno ha i suoi tempi!”

“Certo, certo. Posso andare? Sei al sicuro?”

“Mh mh”

“Aspetta, dammi una penna e della carta”

“Per cosa?”

“Ce l’hai?”

“…tieni”

“Ecco…questo è il mio numero. Mi chiami, se dovesse succedere di nuovo?”

“Anche se volessi farlo, non potrei, non posso usare il telefono”

“Davvero?”

“Mh. Cioè potrei, ma è quello nell’ufficio della direttrice”

“Oh. Okay, allora facciamo che passo domani sera per controllare che tutto vada bene?”

“Ma è giovedì, tu non lavori”

“Potrei dimenticare casualmente qualcosa qui”

“No, va bene se vieni venerdì, sto bene”

“Sicuro?”

“Mh mh”

“Farò finta di crederti. Passami il vassoio”

“Ecco…Gra-grazie”

“Di nulla! Ci vediamo, Stiles”

“Ciao…Derek?”

“No, non lo dirò a nessuno”




Se mi dite cosa ne pensate, dato che non ne scrivo da un secolo, sareste dei bravi bimbi e io una bimba felice ;)

P.s. Tutta per te, ScoSt1124

   
 
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