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Autore: pentolina    24/07/2017    1 recensioni
Una semplice amicizia fra due bambini porterà Castle a incontrare l'amore.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Altro personaggio, Kate Beckett, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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“Rick, che ci fai qui?!?” Esclama Kate sorpresa.
“In realtà questo è il mio locale.” Risponde lo scrittore.
“Sul serio è tuo?” Chiede Ryan meravigliato.
“Si! Dai, vi offro da bere!” Propone Rick chiamando il cameriere.
“Mi dica, signor Castle?” Chiede il barman.
“Per me il solito scotch liscio… ragazzi?” Risponde lo scrittore.
“Una Guinness!” Dice Ryan.
“Per me una birra chiara!” Aggiunge Esposito.
“Kate?”
“Un martini, grazie.” Risponde risvegliandosi dai suoi pensieri.
“Ora che sappiamo che questo posto è tuo berremo gratis tutti i giorni!” Esclama Esposito scambiandosi il cinque con il collega.
“Ho già capito che finirò in rosso molto presto.” Commenta lo scrittore sorridendo.
“Facciamo una partita?” Chiede Ryan all’amico passandogli le freccette.
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“Vogliamo raccontare di quella volta che Ryan è rimasto chiuso in ascensore per ore con un sospettato ubriaco?!” Afferma Esposito convivendo con il resto del gruppo la vicenda.
Drink dopo drink… aneddoto dopo aneddoto la situazione è al quanto allegra.
I quattro amici proseguono a prendersi in giro a vicenda fino a quando i due detective decidono che è arrivata l’ora di tornare a casa lasciando soli scrittore e avvocato.
“Vieni con me…” Dice Rick offrendole la mano.
“Dove?” Chiede curiosa afferrandola saldamente.
“Voglio farti vedere un posto… sempre se ci arriviamo.” Scherza rendendosi conto che entrambi faticano a camminare dritti senza reggersi a qualcosa.
Kate cerca di concentrarsi, per quanto possa riuscirci, camminando lentamente e facendo attenzione agli ostacoli sfuocati che la circondano.
Arrivati davanti ad una porta rossa Rick estrae una chiave dalla tasca dei jeans e dopo quattro tentativi riesce ad infilarla nella toppa riuscendo così ad aprirla.
“Prego, prima le signore!” Afferma aiutandola a salire i primi scali per poi richiudere la porta alle loro spalle.
“Sbaglio ho queste scale sono storte?” Domanda aggrappandosi al corrimano per non cadere all’indietro.
“Ehi… attenta.” Dice sorreggendola.
“Tutte scuse per potermi toccare…” Scherza Kate sentendo le calde mani dell’uomo circondarle la vita.
“Beccato!” Risponde ridendo stringendo la presa.
“Sei ridicolo.” Commenta sorridendo e proseguendo la salita.
“E tu sei ubriaca.” Ribatte seguendola.
“Ma tu di più!” Precisa superando anche l’ultimo gradino.
“Non mi pare… tu sei quella che fatica a salire le scale, non io.” Le fa notare lo scrittore accendendo la luce.
“Wow… anche se un po’ mosso mi sembra un bel posto.” Si complimenta Kate guardandosi attorno.
“Questo è il secondo posto dove sforno le mie idee.” Spiega sedendosi sull’enorme divano in pelle nera.
“Sei un panettiere che sforni le cose? Pensavo fossi un famoso scrittore!” Dice divertita scoppiando a ridere.
Rick si allunga e afferrandola per una gamba la fa cadere addosso a lui ritrovandosi praticamente sdraiati uno sopra l’altro.
“Sei molto spiritosa dopo una decina di martini!” Commenta lo scrittore.
“Che comodo che sei…” Sussurra chiudendo gli occhi e accostando il viso al suo.
“Spero sia un complimento.” Dice spostandole i capelli e accarezzandole il viso.
“Grazie…” Mormora all’orecchio sinistro dell’uomo sfiorandogli l’altra guancia con la mano.
“Prego… ma esattamente cos’ho fatto?” Domanda Rick confuso mantenendo il tono di voce basso.
“Per avermi aiutato con mio padre, per rendere le intense e stressanti giornate di lavoro migliori solo sparando una delle tue cavolate, per gli innumerevoli caffè che mi fai consegnare durante la giornata, per tutte le volte che ti occupi di Daniel quando devo lavorare… insomma per tutto.” Ammette stringendosi a lui.
“Grazie a te che me lo permetti.” Risponde sfiorandole teneramente il naso con le labbra.
“Sai, non ho mai avuto un rapporto d’amicizia così forte con una donna… forse perché non ho mai incontrato una donna come te. Tutte le donne che hanno fatto parte della mia vita e che vorrebbero farne parte si riducono a rendersi degli oggetti solo per poter frequentare un personaggio famoso e ricco. Farebbero qualsiasi cosa pur di avere il loro momento di notorietà. Ho usato e uso molto spesso le donne per farmi pubblicità ma quando lo faccio loro sono consapevoli di quello che sta succedendo, sanno di essere un appuntamento di una sera. Io vengo usato da moltissime persone ogni giorno: la mia editrice mi usa per riempirsi le tasche di soldi, il mio avvocato vuole che lo consulti per ogni cosa per mandarmi una parcella alta a fine mese, la mia prima ex moglie minaccia di trasferirsi a New York se non le pago le lezioni di recitazione, la mia seconda ex moglie mi costringe a partecipare ad eventi, a rilasciare interviste e a fare tour in tutto il mondo solo per tenere alti gli incassi, mantenendo così il suo tenore di vita alto grazie alla percentuale di guadagni che percepisce grazie al mio successo. Tutti vogliono qualcosa da me… tutti tranne te. Sei l’unica, assieme ad Alexis, che non pretende nulla da me. Mi accetti così come sono e non mi obblighi a fare niente in cambio. Amo stare con te, parlare con te e condividere le mie preoccupazioni con te. Quindi sono io che ringrazio te.” Confessa intrecciando le dita con le sue e incontrando i suoi dolci occhi stanchi.
“Diciamo che ci ringraziamo a vicenda allora.” Afferma stampandogli un bacio sulla guancia.
“Sei stanca? Vuoi che ti accompagni a casa?” Chiede premurosamente.
“Possiamo restare qui ancora un po’? Mi piace questo posto… è così rilassante.” Risponde rabbrividendo al contatto delle dita dell’uomo contro la pelle nuda della schiena.
“Possiamo restare quanto vuoi… Alexis resterà tutta la notte dalla sua amica Paige per un pigiama party.” Spiega afferrando la coperta appoggiata sul tavolino e coprendo alla meglio entrambi.
“Forse dovremmo cambiare posizione… non vorrei pesarti. Inoltre non voglio sentirmi responsa…”
“No, ferma! Resta giù…” La interrompe Rick impedendole di alzarsi.
“Ma…” Dice Kate provando a protestare.
“Ssshhh…” Sussurra posandole l’indice sulle labbra.
“Non mi fai male e non mi pesi, ok? Ora torna giù…” Aggiunge convincendola a riacquistare la posizione di prima.
Un rumore di bussare infondo alle scale rompe il silenzio creatosi.
“Signor Castle! Qui ho finito… chiudo e inserisco l’allarme!” Grida il barman al di là della porta.
“Grazie, Mick! A domani!” Urla in risposta lo scrittore.
“Non gridare così forte…” L’ammonisce Kate tappandogli la bocca con la mano.
“Scusa… inizia già a farsi sentire il mal di testa?” Chiede.
“Siii…” Si lamenta come una bambina nascondendo il viso contro il suo collo.
Rick sta per parlare quando il suono del cellulare della donna lo interrompe.
“Digli che non ci sono…” Borbotta sfiorandogli il collo con le labbra umide allungandosi verso la borsa ai piedi del divano.
“Oh mio dio…” Mormora Rick sentendo i pantaloni farsi più stretti ad ogni movimento della donna sopra di se.
“Pronto?” Risponde senza guardare il nome sul display.
“Va bene… arrivo subito.” Dice riattaccando.
“Che succede?” Domanda lo scrittore spostando il bacino in modo da non farle sentire l’effetto che sta avendo su di lui.
“Era Jenny… Daniel non si sente tanto bene. Si lamenta…”
Kate non riesce a finire la frase che il telefono di Rick la precede.
“Marina, che succede?” Chiede rispondendo immediatamente.
“Tranquilla, hai fatto bene a chiamarmi. Arrivo.” Dice concludendo la chiamata.
“Sta male anche Alexis?” Domanda Kate infilandosi le scarpe.
“Si… ha mal di pancia.” Conferma mettendosi seduto.
“Mi sa che hanno mangiato entrambi qualcosa che gli ha fatto male.” Commenta alzandosi.
“Hanno passo il pomeriggio con mia madre… sarà stato sicuramente uno dei suoi esperimenti culinari. Mi dispiace!” Ammette mortificato.
“Non arrivare a conclusione affrettate magari hanno mangiato qualcosa a scuola.” Lo tranquillizza Kate pronta ad andare.
“Chiamo un taxi anche per te.” Afferma lo scrittore componendo il  numero della compagnia di trasporti.
  
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