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Autore: YukiWhite97    24/07/2017    1 recensioni
"Se la vita di Llweran era frenetica, quella di Legolas non era da meno".
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"E la sua vita era cambiata poco più di sedici anni prima, quando il suo piccolo Llweran era venuto al mondo, così all'improvviso, senza che nessuno se lo aspettasse".
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Aragorn/Legolas & molto altro.
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Se vi piacciono le mpreg, il fluff, gli intrighi familiari peggio di "Beautiful" e gli stereotipi da liceo americano, questa è la storia che fa al caso vostro!
[Primissima fanfiction in questo fandom, siate buoni se potete ^^]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Aragorn, Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg, Triangolo
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Doveva essere un incubo, altrimenti Legolas non avrebbe saputo spiegarselo: non poteva credere che lui, il suo ex, l’uomo che lo aveva tanto illuso fosse giunto fin lì e avesse interrotto il suo matrimonio in maniera anche abbastanza scenica.

Ma la vera domanda era… PERCHE’?!

Chiunque lì se lo stava domandando, soprattutto il diretto interessato.

“Legolas – chiamò Faramir – che ci fa lui qui?”

Il biondo ovviamente non rispose. Non credeva sarebbe arrivato fino a quel punto.

Anche Llweran era rimasto sorpreso.

“Eld… ma cosa…?” - sussurrò.

“Io non lo so… non so davvero nulla” - rispose immediatamente, anche lui sorpreso.

Era arrivato il momento di pendere la situazione in mano.

“Aragorn – chiamò – cosa ci fai tu qui?”

“Mi sembra più che evidente – rispose facendosi avanti – sono qui per impedirti di commettere il più grande errore della mia vita”

“Beh, ti ringrazio!” -aggiunse Faramir, ma Legolas gli fece segno di tacere.

“Non so di cosa tu stia parlando. Questo è un giorno felice”

“Non è così, e lo sappiamo entrambi. Io ti amo Legolas, e so che mi ami anche tu. E’ sempre stato così, da sedici anni a questa parte”

Un mormorio si levò in alto e Llweran spalancò gli occhi. Lui aveva sedici anni.

Era forse vero che per gli stessi anni quel sentimento non si fosse mai spento?

Legolas avrebbe voluto rispondere e negare, ma non ci riuscì, e di ciò Faramir se ne accorse.

“Legolas… è vero?”

“Certo che non è vero! - esclamò agitato – noi abbiamo chiuso molto tempo fa!”

“Questo non è vero – rispose Aragorn tranquillo, come se oramai non avesse più nulla da perdere – noi non abbiamo mai veramente chiuso. Perché c’è sempre stato qualcosa che ci ha uniti”

Attimi di tensione, lunghi e all’apparenza infiniti. Avrebbe parlato, lo avrebbe detto veramente.

“Non dirlo”

“Mi dispiace, ma è troppo tempo che entrambi ci tratteniamo. E’ Llweran la cosa che ci ha uniti in tutti questi anni. Perché lui è mio figlio”

Poco dopo si udirono sospiri di incredulità, ma l’unico a non avere aperto bocca era stato proprio Llwran, il quale era stato investito da quelle parole come un treno in corsa ed ora era rimasta immobile, seduto tra Shauna ed Eldarion che si erano guardati negli occhi. Sapevano che quel momento sarebbe arrivato, ma non in quel modo.

E adesso che era arrivato, Legolas si era completamente zittito.

Il matrimonio si concludeva, anzi, non si concludeva, lì.

 

Poco dopo…

“Lasciatemelo picchiare, lasciatemelo picchiare! Giuro che lo ammazzo!”

“Thranduil, no, ti prego – Elrond tentò di calmare l’ira del compagno – nelle condizioni in cui sei dovresti evitare”

“Non dirmi che dovrei evitare. Gli stacco la testa io a quello, come avrei dovuto fare molti anni fa!”

Poco distante Aragorn stava animatamente conversando con Legolas, Faramir e la Compagnia dell’anello.

“Come hai potuto fare una cosa del genere? - domandò il primo -di tutti i momenti, di tutti i luoghi, proprio qui, adesso!”

“E quando avrei dovuto farlo? Tanto oramai eravamo arrivati al limite”

“Magari dopo che io e Legolas ci saremmo sposati!”- disse Faramir.

“Non sarebbe cambaito niente, anzi, una cosa sì, Legolas si sarebbe ritrovato intrappolato con te!”

“Come osi tu, brutto...”

“Ragazzi, calma – a parlare fu Enya – non è il momento di litigare”

“E’ il momento eccome invece. Tutti a fare i “buonisti”, vero? Perché voi non avete tenuto il segreto per tutti questi anni, eh, eh?”

“Hei, vedi di stare calmo, non potevamo fare altrimenti – disse Sam – se tu avessi avuto coraggio questo non sarebbe successo”

“Osate ancora darmi contro? So benissimo quello che ho fatto, ma voi non siete da meno!”

“Ora basta, smettetela tutti – disse di nuovo Enya – qui si pala tanto eppure nessuno sta badando alla cosa più importante! Llweran! Perché nessuno sta parlando con lui?

Legolas ed Aragorn si lanciarono un’ occhiata. Nessuno gli aveva ancora parlato perché semplicemente parargli sarebbe stato troppo difficile.

 

Llweran, in stato completamente catatonico, stava seduto sul manto d’erba del giardino, con gli occhi vitrei. Quella frase ancora gli rimbombava nelle orecchie.

Lui, figlio di Aragorn? Era proprio lui quella persona che aveva sempre disprezzato, la persona che lo aveva abbandonato?

E lo aveva avuto accanto per tutto questo tempo senza che ne sapesse nulla.

Perché nessuno gli aveva mai rivelato una verità cosa evidente?

Si sentiva così stupido adesso nel ripensarci, si sentiva così… vuoto, come se la sua intera vita fosse una bugia O effettivamente era proprio cosi’.

Shauna ed Eldarion si avvicinarono con cautela. Immaginavano solamente quanto potesse essere sconvolto.

“Emh… Llweran...” - disse la ragazza. Lui si voltò a guardarlo con due occhi totalmente spenti.

“Emh… hei – parlò l’altro – lo so che sei sconvolto. Ero sconvolto anche io quando l’ho scoperto. Non volevo che lo scoprissi così”

“Tu lo sapevi”

“Da poco. E comunque stavo cercando il modo per dirtelo”

“Noi volevamo che tu non soffrissi troppo però… mi sa che siamo arrivati tardi” - fece Shauna.

“Non volevate che soffrissi, eh? E secondo voi adesso come sto?”

“Mi dispiace, lo posso capire come stai...” - cercò di dire Eldarion.

“Non ti avvicinare. Anzi, state lontani tutti e due”

“Ma Llweran. Tu non capisci, lo abbiamo fatto per te!” - disse Shauna.

“Per me? Per me? Se volevate fare qualcosa per me avreste dovuto dirmelo subito! Mi avete mentito tutti. Io vi credevo miei amici, e Shauna, pensavo mi amassi”

“Infatti è così!” - esclamò con le lacrime agli occhi.

“Ne dubito fortemente. Lasciatemi, voglio stare da solo”

“Ma Llweran... Non voltarmi le spalle così,io … io sono tuo fratello”

Il biondo si voltò a guardarlo con rabbia.

“Non mi interessa”

Dopodiché si allontanò, lasciando i due da soli.

 

Di comune accordo decisero Aragorn e Legolas decisero che quest’ultimo che avrebbe parlato con Llweran, non era il caso che Aragorn facesse la prima mossa, non per il momento almeno.

Così il biondo si avvicinò al figlio, con una grande ansia in corpo. Per anni aveva cercato di trovare le parole giuste, eppure adesso ogni sforzo sembrava vano.

Llweran gli dava le spalle,, non permettendogli di vedere la propria espressione.

“Llweran?” - domandò flebilmente, come se avesse avuto paura.

Il ragazzo si voltò piano, fino ad incrociare il suo sguardo.

“Portami a casa” - sibilò.

“Cosa?” - domandò l’altro sorpreso.

“Ho detto portami a casa”- ripeté con lo stesso tono di poc’anzi.

Legolas non ebbe il coraggio di rispondere: era strana quella reazione da parte del figlio, quest’ultimo appariva fin troppo tranquillo, e proprio questa cosa lo spaventava. Decise di accontentarlo e dopo essere saltato in auto lo accompagnò. Durante il breve tragitto ne seguì un pesante silenzio. Llweran non sembrava voler parlare, malgrado stesse scoppiando di rabbia.

Una volta arrivati, il ragazzo scese immediatamente dalla macchina, precipitandosi verso casa.

“Llweran? - chiamò Legolas andandogli dietro – ma dove stai andando?”

“Lasciami in pace!” - esclamò con rabbia.

“Ti prego, se almeno mi dessi la possibilità di spiegare...”

“Non c’è niente da spiegare! - esclamò – tu mi hai mentito e lo hai fatto per sedici lunghi anni. Come pensi possa stare io, eh?”

“Io… avrei voluto dirtelo, ma non sapevo come”

“No che non volevi, altrimenti lo avresti fatto. Ma bravo – affermò con disprezzo – vivi nella menzogna, proprio come fanno tutti!”

“Llweran, io volevo solo proteggerti!” - esclamò afferrandolo per un braccio.

“Non toccarmi! - disse indietreggiando – io non voglio parlare con te adesso, non voglio parlare con nessuno. Sei un bugiardo, un traditore, tu non sai cosa significa volere bene a qualcuno…!”

A quell’ennesimo veritiero insulto, Legolas lo col in viso, ma soltanto per zittirlo.

Llweran rimase un attimo interdetto, ma subito dopo gli lanciò un’occhiataccia perfida e ricolma di risentimento.

Senza aggiungere una parola si avviò verso le scale.

“Llweran!” - chiamò l’altro, pentendosi già del gesto troppo avventato a cui si era lasciato andare.

Il ragazzo però, senza ascoltarlo si era infilato in camera propria e subito dopo ne era uscito con uno zaino riempito alla rinfusa.

“E adesso dove stai andando?”

“Lontano da te!”

“Almeno dimmi dove, ti accompagno!”

“No! Non voglio avere nulla a che fare con te – lo guardò con disprezzo ma anche con tanta tristezza – tu eri il mio eroe e adesso mi hai deluso”

Quelle parole furono come una lama affilata dritta al cuore. Era proprio per evitare di deluderlo che aveva sempre taciuto, e adesso il tutto gli si era rivoltato contro. Negli occhi di Llweran c’era davvero una profonda delusione, oltre alla voglia di trattenere le lacrime.

E Legolas lo lasciò andare via, perché dopotutto aveva ragione su tutto.

Quello che avrebbe dovuto essere il giorno più bello della sua vita era finito con il diventare il peggiore.

 

Poco dopo…

 

Faramir aveva ben presto raggiunto il suo innamorato, il quale appariva abbastanza disperato, ed ovviamente poteva ben capirne il motivo.

“Papà, Llweran è da te?” - domandò nervosamente mentre parlava al telefono.

“Sì, è qui sano e salvo” - sospirò Thranduil dall’altra parte.

“Ti prego, puoi passarmelo?”

“Ci posso provare. Llweran, tuo padre vuole parlare con te”

“DIGLI CHE PUO’ ANDARE TRANQUILLAMENTE A QUEL PAESE!” - esclamò il ragazzo con rabbia.

“Emh… ha detto che...”

“Ho sentito – sospirò – va bene… cerca di tranquillizzarlo, l’importante è che non faccia cose strane”

“Ci proverò. Ma prima o poi dovrete risolvere la cosa faccia a faccia”

Legolas annuì, per poi chiudere la chiamate e gettare il cellulare sul tavolo.

Faramir gli andò vicino, certo che di lì a poco avrebbe avuto un crollo.

“Mi dispiace che sia andata così. Llweran non meritava di saperlo in questo modo”

“La colpa è tutta mia. Io sono il responsabile, io avrei dovuto dirglielo”

“Sì beh… diciamo che anche Aragorn ci ha messo del suo. Come gli è venuto in mente di fare quella sceneggiata?”

“Lui… lo ha fatto perché mi ama...” - disse chinando lo sguardo.

“Allora è vero quello che ha detto? Che vi amate da sempre?”

Legolas tremò. A che sarebbe servito continuare a mentire? Dopotutto oramai la realtà era più che evidente.

“Anche se fosse non potrebbe esserci nulla tra noi. Non più ormai”

“Allora è vero. Non posso crederci, allora perché stavi per sposarmi?”

“Faramir, ti prego, è troppo lungo da spiegare. Non devo pensare a me in questo momento”

“Invece sì, dovresti eccome! Quali sono le tue intenzioni? Perché io sono innamorato di te Legolas, e vorrei sapere se stai con me per cercare di dimenticare o altro”

Il biondo sollevò lo sguardo, incrociando i suoi occhi tanto buoni, come buona era la sua anima. E lui gli aveva sempre mentito, aveva mentito a tutti, soltanto perché gli mancava il coraggio.

Forse non era la persona più adatta per accusare Aragorn di codardia.

“Io pensavo veramente che potessimo cominciare una nuova vita, io e te – disse con le lacrime agli occhi – io ci ho provato, ma non ci sono riuscito”

“Allora è come pensavo – aggiunse indignato – io ero un ripiego”

“No, Faramir, non è così...”

“Forse è un bene che stiamo tutti separati per un po’. Llweran da te… ed anche io...”

“Ti prego...” - lo supplicò con un filo di voce.

Ma Faramir non lo ascoltò, dopotutto non avrebbe avuto motivo. Aveva ragione ad andare via e a lasciarlo solo così, come meritava di stare.

Queste erano le giuste conseguenze per aver taciuto tanti anni qualcosa di così importanti. In un solo giorno aveva perso la famiglia e la possibilità di ricominciare una nuova vita. Era finita.

 

Aragorn sapeva di essere stato troppo avventato, ma poco importava, oramai era andata. Legolas e Llweran erano spariti ad un tratto dalla sua vista, e ciò l’aveva fatto preoccupare non troppo. Per questo aveva deciso di andare a casa dei due, dopotutto aveva molto di cui discutere!

Quando arrivò però trovò le luci spente e le finestre chiuse, cosa alquanto strana.

Provò a bussare, senza ricevere però alcuna risposta.

“Cosa fai tu qui?”

La voce di Legolas gli arrivò alle spalle.

“Legolas ma… cosa fai qui fuori?”

“La casa è troppo vuota per me...” - disse facendo spallucce.

“Vuota? Che vuol dire? Dov’è Llweran?”

“Non qui ovviamente. Cosa ti aspettavi, che capisse? - domandò avvicinandosi – perché l’hai fatto? Perché non mi hai lasciato in pace? Potevamo ricominciare una nuova vita”

“Sarebbe stata una vita fatta di bugie. Ed io sono stanco delle bugie. Perdonami, lo si che è stato tutto troppo avventato ma...oramai era giunto il momenyo”

Nel guardarlo Aragorn si accorse che probabilmente l’altro doveva aver pianto molto.

“Io non pensavo che questo giorno sarebbe mai arrivato. Nella mia mente immaginavo che se mai fosse accaduto, saremmo diventati una famiglia di quelle felici di cui si legge nelle favole. Ma questa non è una favola, è la vita vera e la vita vera non ti regala nulla Io ho sbagliato, ed è giusto che paghi”

“Abbiamo sbagliato entrambi – poggiò una mano sulla sua spalla – quindi se ci saranno delle conseguenze le affronteremo insieme”

Legolas poté avvertire il suo calore. Era ciò di cui aveva bisogno, averlo lì accanto, perché quella rivelazione aveva mandato a monte ogni suo tentativo di ignorar i propri sentimenti.

Quest’ultimi erano riaffiorati con tanta facilità che Legolas non avrebbe potuto fermarli. Da un lato avrebbe dovuto odiarlo per aver rovinato tutto, ma in fondo… tra i due era stato il più coraggioso, per una volta.

Finalmente ebbe un crollo e fu per lui naturale cadere letteralmente fra le sue braccia.

E Aragorn lo afferrò saldamente, stringendolo condividendo il suo stesso identico dolore.

“Sarà difficile – gli sussurrò – ma in un modo o nell’altro riusciremo a venirne fuori”

Legolas ascoltò le sue parole e si strinse ulteriormente a lui. Che potesse essere quella la vera possibilità che entrambi stavano aspettando?

 

“Fatemi capire bene, voi lo sapevate e… NON CI AVETE DETTO NIENTE?”

Una sembrava essere andata su tutte le furie, e dopotutto non aveva torto.

“Non potevamo dirvelo – disse Shauna – vi immaginate cosa sarebbe potuto accadere?”

“Esattamente ciò che è accaduto ora! - disse l’altra – santo cielo… Eld e Llweran fratelli, ma scherziamo?”

“Prima o poi ti abituerai all’idea – borbottò Eldarion – e comunque per adesso mio fratello mi odia”

“Oh no – Sabia si portò una mano sul viso – e adesso cosa succederà?”

Calò il silenzio. Nessuno sapeva cosa sarebbe esattamente successo

“Eld, forse dovresti parlargli” - suggerì Tauriel.

“Ci ho provato, non vuole parlare con nessuno, e purtroppo ha ragione – sospirò – avrei dovuto dirglielo subito quando l’ho saputo”

“Anche io – sospirò Shauna – spero che adesso non mi odi”

“Ma quale odiare! - borbottò Una – ora come ora dobbiamo essere più uniti che mai, ed aiutare Llweran. Certo, forse sarebbe meglio far passare qualche giorno ma… ci saremo per lui”

I suoi amici annuirono. Era ovvio che ci sarebbero stati. Probabilmente nessuno poteva capire come realmente si sentiva, ma avrebbero fatto del loro meglio.

 

Non solo Llweran era arrabbiato, era anche triste, amareggiato e deluso. Tutto ciò in cui aveva sempre ceduto non era stata altro che una grande bugia.

“D’accordo – a parlare fu Thranduil – io non voglio mettere il dito nella piaga, ma credo che scappare non sia la cosa giusta”

“Guarda che ce l’ho anche con te. Anche tu mi hai mentito”

“Hei, non prendetela con me io rispettavo solo la volontà di tuo padre”

“Perché nessuno mi ha detto niente?”

“Perché non era facile – intervenne Elrond – Legolas ha molto sofferto quando Aragorn lo ha lasciato e in questo modo ha tentato di proteggerti. Per i figli si fanno tante cose, a volte anche sbagliate”

“Sì, beh, io avrei preferito scoprire in un altro modo che l’uomo che mi ha abbandonato non è niente di meno che… lui! Oh mio Dio, ho un padre, e anche un fratello!”

“Ebbene sì. Adesso che lo sai devi prenderne atto” - disse Thranduil.

“Ah, no. Io non sono pronto. Io non voglio renderne atto, non voglio che le cose vadano così. Stavo bene prima, perché tutto è dovuto cambiare?”

“Io non lo so, Llweran, proprio non lo so”

“Adesso.. scusate ma vorrei restare solo”

Elrond e Thranduil si lanciarono un’occhiata, decidendo di lasciare il ragazzo da solo.

Quest’ultimo si lasciò cadere sul divano, afflitto. Fissando il soffitto qualche lacrima rigò il suo viso. Fin ora si era trattenuto dal piangere, ma adesso era divenuto impossibile.

Era stata tutta una grossa bugia. E ciò che riusciva a chiedersi era… perché?

Cosa mai aveva fatto di male?

   
 
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