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Autore: kamy    24/07/2017    0 recensioni
E se Tsuyoshi, nelle sue avventure prima di diventare un venditore di sushi, avesse incontrato addirittura la regina d'Inghilterra?
★Autore: Kamy
★Fandom: KHR.
★ Iniziativa: Questa storia partecipa alla Challenge “All Summer Long” a cura di Piscina di Prompt e Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 1322.
★ Prompt: A non vede l'ora di spogliarsi, B non manca di offrire il proprio giudizio in merito.
★Bonus: Scavare la sabbia cercando tesori.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=ZticUWHTZWE.
★Autore: Kamy
★Fandom:  KHR.
★ Iniziativa: Questa storia partecipa alla Challenge “All Summer Long” a cura di Piscina di Prompt e Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 1322.
★ Prompt: A non vede l'ora di spogliarsi, B non manca di offrire il proprio giudizio in merito.
★Bonus: Scavare la sabbia cercando tesori.


La regina Victoria

Tsuyoshi avanzò, i piedi nudi gli affondavano nel prato, sporcandosi di fango ed erba. Alzò il capo, i lunghi capelli vermigli gli ondeggiavano intorno al viso, appoggiò la mano sull’elsa della spada. Un rivolo di sudore gli scivolò lungo il collo e sulla schiena, sotto la casacca blu mare del kimono che indossava.

Sgranò gli occhi vedendo una figura femminile dirigersi nella sua direzione.

La ragazzina cavalcava all’amazzone, i corti capelli biondi le ondeggiavano intorno al viso pallido, s’intravedevano i suoi occhi sotto la frangetta. Sorrideva, con le labbra rosee e piene leggermente socchiuse. Teneva la propria cavalcatura con le braccia sottili e i seni prosperosi le ondeggiavano seguendo il movimento dell’animale al galoppo. Il sole le faceva brillare d’oro la capigliatura e ne illuminava la figura, lasciando intravedere le forme del suo corpo sotto il vestito candido che indossava.

Il giovinetto deglutì a vuoto e si deterse le labbra con la lingua, sentendole secche, le sue gote erano arrossate.

“Mia regina, è arrivato la guardia del corpo che ha inviato il Nono Boss dei Vongola” disse il maggiordomo al suo fianco.

Tsuyoshi si voltò nella sua direzione. L’omone aveva la pelle nera ed indossava un frac.

“Il Capitano dei Varia del Nono Boss dei Vongola” lo corresse Tsuyoshi con tono gelido.

La sovrana balzò da cavallo e gli atterrò di fronte, si voltò e fece calmare la propria cavalcatura, questa si fermò nitrendo.

“Puoi chiamarmi Victoria e, plebeo, finché mi proteggerai, sarai il mio body-gard” disse la giovane con forte accento inglese, accarezzando il muso dell’animale.

“Non avete vostre guardie?” domandò Tsuyoshi. Mise le mani sui fianchi e piegò di lato il capo, facendo ondeggiare la coda di cavallo.

Victoria fece un sorriso che le prese meta del viso.

“Purtroppo sono tutte con mio marito, che in questo momento si trova in Africa per la sua caccia annuale” rispose.

Tsuyoshi impallidì.

Tzè, tzè. Così giovane già sposata?” domandò. Le sue iridi rosso sangue brillarono di riflessi rubino.

Victoria infilò una mano in tasca e ne estrasse un paio di guanti di pizzo bianchi.

“Per il bene del regno inglese, ma non temete, non per questo ho intenzione di non divertirmi” spiegò. Il cavallo le ticchettò con il muso su una spalla.

“Chi vi minaccia?” chiese Tusyoshi secco, assottigliando gli occhi.

“Si tratta del Boss della Mafia Russa” rispose Victoria. Si appoggiò l’indice sulle labbra.

“Non vi toccherà” giurò Tsuyoshi.

Victoria sporse il labbro inferiore.

“Credevo che saremmo andati a ucciderlo” sussurrò.

“Mia regina, voi non potete muovervi da palazzo” ringhiò il maggiordomo.

Victoria sospirò.

“Oh, giusto” esalò.

“Siete prigioniera?” chiese Tsuyoshi, massaggiandosi una spalla.

“Diciamo così, ma è etichetta. Potrei insegnartela, hai l’aria di uno che non conosce le buone maniere” rispose Victoria.

Tsuyoshi s’inginocchiò e le prese la mano nella propria.

“Imparerei sicuramente dalla migliore” disse, fissandole la lingerie in controluce.

Chiuse gli occhi e le fece il baciamano.

 

************

 

“Non pensavo che mi avresti insegnato a fare la ‘dama di corte’” disse Tsuyoshi.

“Gli uomini non vedono i preziosi se sono davanti ai loro occhi. Sono convinti che bisogna scavare sotto la sabbia per cercare i tesori e se non li trovano lì, li considerano di poco conto” rispose Victoria. Gli strinse lo chignon in cui gli aveva legato i capelli rossi e gli mise una parrucca di capelli corti di un vermiglio molto più scuro.

“Voi mi siete sembrata un tesoro, eppure non eravate nascosta” ribatté Tsuyoshi. Si mordicchiò un labbro fino ad arrossarselo.

Victoria lo colpì alla testa con un ventaglio rosso rubino.

“Io sono un tesoro rinchiuso in un forziere appartenente a qualcun altro. E tu ami rubare ciò che non è tuo, plebeo” borbottò.

Tsuyoshi sospirò, sentiva il corpetto premergli il petto muscoloso. Si guardò allo specchio e impallidì.

“Sembro davvero una donna” borbottò.

Victoria gli accarezzò la guancia con il dorso della mano.

“Sei più affascinante che da uomo. Allora, tesoro sotto la sabbia, come soprannome, ti piace Madama Rossa?” domandò.

Tsuyoshi sospirò.

“Ho tanti soprannomi, uno in più non mi darà problemi” rispose. Si voltò verso di lei e intravide le sue iridi sotto la frangetta, sul capo della regina brillava una coroncina di metallo.

“Nessuno sospetterà che è ‘la donna’ al vostro fianco a difendervi, finché il loro sangue non macchierà i pavimenti” disse.

Victoria sorrise e si mordicchiò a sangue un dito, sentendo il sapore metallico pungerle il palato.

“Lo sai, il sangue mi eccita. Vedere le persone ‘squartate’ è qualcosa che mi dà il brivido” sussurrò.

Tsuyoshi assottigliò gli occhi e le avvicinò le labbra all’orecchio.

“Ho un’idea che vi potrebbe eccitare anche di più. Non siete stanca di questa torre?” domandò seducente.

Victoria rabbrividì e le sue pupille si dilatarono.

“Cosa mi proponi?” domandò.

“Questa notte, dopo che si celebrerà il ballo, fuggiremo. Vi travestirete da ragazzo. Sei abile a cambiare identità senza bisogno dei miei poteri ‘a specchio’. Ci fingeremo due normali fidanzati e andremo in Russia, a uccidere il vostro nemico” propose Tsuyoshi.

“Oh, fingermi io un plebeo e tu una dama, eccitante. Però, in cambio, dovrai insegnarmi a squartare la gente. I veleni mi eccitano, ma mi divertirei di più a macchiarmi le vesti del loro sangue” sussurrò Victoria.

Tsuyoshi le fece l’occhiolino.

“V’insegnerò a usare i pugnali” promise.

 

**************

 

“Sei impazzito? Gettarti nel lago ghiacciato così, poteva costarti la vita! Potevo non riuscire a recuperarti!” strillò Victoria. Sosteneva Tsuyoshi sulle proprie spalle e camminava curva, i suoi piedi affondavano nella neve, il fiato le si condensava di fronte al viso.

Tsuyoshi batteva i denti ed era scosso da spasmi, gemette stringendo gli occhi.

“È… è una storia… lunga… però il boss russo… è morto…” farfugliò. Rischiò di crollare svenuto, i capelli gli aderivano al corpo, la pelle era bluastra.

Victoria sfondò a calci una porta di legno marcia e lo trascinò dentro i resti di pietra di una casa. Lo stese sul pavimento e si passò le dita affusolate tra i capelli biondi.

“Sei in crisi ipotermica. Devo toglierti i vestiti e scaldarti con il mio corpo, prima che la tua temperatura scenda sotto i 35° gradi” disse, iniziando a spogliarlo. Appallottolò i vestiti di lui nell’angolo della stanza.

Tsuyoshi si strinse al petto nudo la spada, le sue dita erano contratte e i suoi occhi bianchi.

“N-non vedi… proprio… l’ora di spogliarti… m-mia… re-reee-gina” farfugliò, battendo i denti. Tremava vistosamente, la sua pelle era bluastra e le sue labbra viola.

“Non voglio vederti morire, plebeo” sibilò.

Tsuyoshi chiuse gli occhi e deglutì, rischiò nuovamente di perdere i sensi.

Victoria lo raggiunse con uno schiaffo, Tsuyoshi la guardò e la vide ignuda, fissò i seni sodi e pallidi di lei.

“C-certo… che non sei… niente male” biascicò.

“Non è il momento di offrirmi il tuo giudizio in merito” ribatté lei. Si stese al suo fianco e lo abbracciò.

“S-sai… anche mia madre era bella. Era bella, minuta e forte…” disse Tsuyoshi con voce rauca.

< Sta delirando. Speriamo che superi la notte > pensò Victoria.

“Lei credeva nella magia, ma io non posso. La balia è caduta dalle scale e io ho capito che i peccati dovevano diventare miei, perché lui era troppo pericoloso. La rabbia di un santo spazzerebbe via questo mondo. Voglio essere io il cattivo.

Se tu chiami peccato macchiarsi le mani al posto di un santo, allora chiamami peccatore” disse Tsuyoshi, mentre le labbra gli tremavano e batteva i denti.

“Continua a parlare, non ti addormentare” ordinò gelida Victoria, accarezzandogli il petto muscoloso.

“Mia madre è morta e io sono scappato. Io scappo sempre, non credo più nella magia. Mamma credeva nella magia che c’è in questo mondo” biascicò Tsuyoshi.

“Io sì” rispose Victoria. Si sporse e chiuse gli occhi, baciandolo.

Con le braccia tremanti e le dita intirizzite Tsuyoshi la strinse, passandole una mano tra i capelli e ricambiò al bacio. Lo approfondì, rischiò di morderle la lingua e si staccò, ansimando.

“F-forse quel giudizio… alla fine… lo volevi…” mormorò.

  
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