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Autore: PrincessMiyu    25/07/2017    3 recensioni
Un incontro dettato dalla totale casualità, lascerà in Kagome ed Inuyasha un segno indelebile.
Due ragazzi dal carattere diverso, ma accomunati dalla grande passione per i film d’autore, che li porterà a scoprire che in comune non hanno solamente l’amore per le opere cinematografiche.
Un amore cercato, bramato, a tratti non corrisposto e anche sofferto, sono gli elementi perfetti di una storia d’amore meravigliosa che può essere migliore di qualsiasi film.
È davvero possibile che una pioggia di petali di ciliegio, possa far capovolgere completamente i mondi di due persone?
Ecco a voi la long di “At the beginning with you”!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8: Un viaggio da ricordare.
 
 Pov Kagome
 
Agosto
 
Tra tutte le cose che pensavo non mi sarebbero mai successe, una era proprio quella di passare le ferie in Europa. E adesso mi trovo su un aereo, insieme ad Inuyasha, diretto a Berlino.
Dopo tutto quello che è successo in queste ultime settimane, Inuyasha non ha voluto che restassi da sola, così mi ha invitata a casa dei suoi per una settimana.
Se devo essere sincera, questo viaggio mi rende parecchio nervosa, ma allo stesso tempo euforica. Mi chiedo ancora cosa avesse Kikyo di così importante da non partire con il suo ragazzo. Mah! Da una parte non mi dispiace che non sia potuta partire.
Ma che diavolo penso? Scaccio quel cattivo pensiero dalla mia mente e penso a godermi il volo.
Il viaggio è stato piacevole, tra una chiacchierata e l’altra le ore non ci sono pesate per niente. A parte le mie gambe e il mio sedere che si sono atrofizzati!
L’aereo atterra e finalmente posso sgranchirmi.
- Ah! Era ora! Non ce la facevo più. – affermo con un sospiro di sollievo.
- Purtroppo le quindici ore fanno questo effetto. – dice Inuyasha che è intento ad aspettare i bagagli sul nastro trasportatore.
 
Preso tutto, ci avviamo verso l’uscita per prendere un taxi.
Il tragitto dall’aeroporto a casa di Inuyasha non è stato molto lungo, ma per tutto il tempo mi sono sentita una bambina che non faceva altro che rimanere incantata da ciò che vedeva.
Arrivati a casa sua, alla porta ci accoglie una donna bellissima ed elegante; noto che ha gli stessi occhi di Inuyasha.
- Caro ben arrivato! Hai fatto un buon viaggio? – saluta la donna abbracciandolo.
Mi sto decisamente agitando!
- Ciao mamma. Tutto bene. Scusami per questa improvvisata, ma lei è Kagome. Mi sono permesso di invitarla così non passava le ferie da sola. –
- Piacere di conoscerla signora No Taisho. Mi scuso per il disturbo. – dico inchinandomi.
- Che disturbo! Allora tu sei la famosa Kagome, finalmente ti conosco! Mio figlio mi ha parlato di te e devo dire che non ti ha per niente reso giustizia, mia cara. – mi confessa lasciandomi spiazzata. Ora posso sprofondare! Giustizia? Di cosa sta parlando?
- Mamma, perché non ci fai accomodare? Ti ricordo che non siamo arrivati col teletrasporto. – sbotta Inuyasha diventando leggermente rosso.
- D’accordo, brontolone. Entrate! Kagome, fai come se fossi a casa tua. – mi accoglie passandomi un braccio intorno alla spalla accogliendomi in casa.
- La ringrazio ancora signora No Taisho. –
- Per favore chiamami Izayoi. Non mi far sembrare più vecchia di quello che già sono. –
Entriamo dentro e rimango estasiata dalla raffinatezza della casa (a parte che dalla sua grandezza). Anche se vivono in Europa, lo stile orientale è rimasto; per non parlare dei quadri appesi al muro che sono uno più bello dell’altro.
Izayoi mi accompagna nella stanza degli ospiti per poter sistemare la valigia.
Rimasta sola, mi siedo ai piedi del letto e guardo la stanza con occhi sognanti. È tutto bellissimo e l’aria che si respira è di casa e tepore famigliare. Cosa che molto probabilmente non sentirò mai più.
Una lacrima riga la mia guancia al solo pensiero di quella sera. Mi chiedo ancora il perché e come sia potuto capitare tutto questo? Si può davvero fingere di amare una persona solo per mantenere le apparenze?
L’arrivo di Inuyasha mi distoglie da quei pensieri.
- Kagome tutto bene? –
- Sì, tranquillo. Ho avuto solo un piccolo momento. –
- Se è stato per qualcosa che ho detto io oppure mia madre, mi dispiace. –
- Scherzi? Qui è tutto perfetto e tua madre mi sembra una donna meravigliosa. Anzi, grazie per avermi portato qui. –
- Di niente. Comunque sarà meglio che ti prepari al peggio. –
- Perché? –
- Stasera a cena ci saranno mio fratello e famiglia. –
- Oh! Finalmente conoscerò il fratello simpatico. –
- Tsk! Tu di certo non lo sei per niente. – borbotta – Vedi di riposare un po’. Sarai esausta. – conclude avviandosi verso porta.
- D’accordo. Grazie ancora, Inuyasha. – lo saluto e lui ricambia facendomi un bellissimo sorriso. Credo che non potrei più vivere senza.
 
Arriva l’ora di cena e faccio la conoscenza del padre di Inuyasha, che dall’aspetto pare un uomo severo vista la stazza, ma in realtà è un uomo molto gentile che ama dal profondo del cuore i suoi figli e sua moglie. Poi arriva il turno di Sesshomaru. Quando Inuyasha mi diceva che il fratello poteva essere paragonato ad un ghiacciolo, non credevo che il paragone fosse letterale. Ha davvero uno sguardo glaciale che ti mette i brividi, a differenza di sua moglie che è il suo esatto contrario; infine, c’è la loro bambina. È uno scricciolo, ma sicuramente è molto sveglia. Già l’adoro!
Adesso ci troviamo tutti insieme a tavola a parlare del più e del meno.
- Allora fratello, la tua “non” dolce metà dove l’hai lasciata? –
- Sesshomaru, ricominci? – risponde il minore.
- Che non sia dolce è un dato di fatto. Mi chiedevo che scusa avesse inventato per non venire. –
A quanto pare, nemmeno il fratello di Inuyasha vede di buon occhio Kikyo.
Chissà perché non mi sorprende!
- Non poteva per via di alcuni impegni. – spiega continuando a mangiare e senza distogliere gli occhi dal piatto. È evidente, almeno per me, che c’è qualcosa sotto e che lui non vuole darlo a vedere.
- Meglio così! È più gradita la presenza di Kagome. Mi raccomando non fartela scappare. – afferma convito Sesshomaru. Vedo Inuyasha che tra un po’ si strozza con la carne che stava masticando.
Fatemi sprofondare. ORA!
- Che diavolo stai dicendo? Certo che sei proprio un deficiente! – sbotta dopo essersi ripreso.
- Ehi! Non ti scaldare, fratellino. Era solo una battuta. –
- Tu che fai battute? Tsk! Chi ci crede. Per poco non mi facevi morire. –
Vedo gli altri componenti della famiglia ridere di fronte a questo teatrino che coinvolge anche me, il che mi toglie da quest'imbarazzo assurdo.
- Raccontaci di Miroku. Com’è questa ragazza? – interviene ad un tratto Rin, forse per aiutare il cognato.
- Sango è una ragazza eccezionale, un po’ manesca, ma è quello che ci vuole per quel depravato. Poi è la migliore amica di Kagome. – spiega lui voltandosi verso di me con un bel sorriso.
- Davvero? – chiede rivolgendosi a me.
- Sì, ci conosciamo dalle elementari e da un anno e mezzo ho iniziato a lavorare insieme a lei per la stessa rivista. Lei come grafica ed io come giornalista. –
- Miroku che predilige la monogamia... chi l’avrebbe mai detto. Non avrei di certo scommesso se avessi pensato a questa eventualità. – sostiene amareggiato Sesshomaru.
- E intanto mi sono intascato 200 € grazie a te. – interviene vittorioso il padre.
- Papà, ma vi siete messi a scommettere sulla vita amorosa del mio amico? – chiede sconvolto Inuyasha.
- Che vuoi farci, figliolo, alla mia età ci si annoia facilmente. –
- Inui No Taisho! Da te non me lo sarei mai aspettata! – lo rimprovera la moglie.
- Ma cara, era solo una piccola scommessa tra padre e figlio. –
- Siete proprio un padre e un fratello degeneri. –
- Inuyasha, se te la sei presa perché pensi che non abbiamo fatto scommesse su di te, ti sbagli di grosso. Ho un’agenda piena con le varie puntate, se vuoi puoi darci un’occhiata. – lo provoca Sesshomaru.
- Dannato! –
- Anch’io anch’io voglio scommettere su zio Inuyasha! – grida tutta elettrizzata Kotomi.
- Ecco! Bravo Maru! Ora non la smetterà più! – dice rassegnata Rin.
- Mi farete diventare matto! – sbuffa Inuyasha afflitto, portandosi una mano sulla fronte.
La serata la passiamo in armonia tra chiacchiere e risate. Ho parlato un po’ di me, del mio blog e noto che rimangano molto affascinati dalle mie idee e su quali sono le mie aspirazioni.
Sono davvero una bellissima famiglia.
 
Finita la cena, vado in cucina con Izayoi a dare una mano. Ad un tratto, arriva Kotomi.
- Kagome! Ho un regalo per te. –
- Davvero? Grazie piccola, non dovevi. –
- Ti ho fatto un disegno. – dice tutta sorridente porgendomi il disegno.
Ha disegnato tutta la famiglia al completo e lo guardo incantata, fino a quando un piccolo particolare mi salta all’occhio.
- È stupendo! Hai disegnato tutti molto bene, ma chi sono questi che si tengono mano nella mano? – chiedo, indicando il “particolare” in questione.
- Sei tu con zio Inuyasha. – risponde con tutta la naturalezza che solo un bambino può avere.
Devo ammettere che questa affermazione mi ha spiazzato un po’ e mi ha messo decisamente in imbarazzo.
- Perché dovremmo tenerci per mano? –
- Voi due un giorno vi sposerete. –
Se prima ero destabilizzata adesso mi sento come se stessi cadendo nel baratro più profondo. Il mio cuore per un attimo ha perso un battito e credo che la mia faccia possa essere paragonata ad un pomodoro.
- Kotomi, lo sai che tuo zio è già fidanzato con Kikyo, vero? – cerco di farla ragionare, non posso certo stare qui muta come un pesce!
- Kikyo è brutta e antipatica. Tu, invece, sei bellissima e simpatica. – afferma sbuffando peggio di un treno.
Accidenti! Nessuno mi ha mai messo così in difficoltà quanto lei. Da grande darà del filo da torcere a chiunque se iniziamo così.
- Grazie piccolina, ma non si dicono queste cose sulla ragazza dello zio. –
- Uff! Lo dice sempre anche mia madre, ma non mi piace Kikyo e anche a lei non piace, però sta sempre a rimproverarmi. Zio Inuyasha è troppo buono per lei. –
In questo non posso che darle ragione. Ha solo 6 anni e ha capito tutto.
- Custodirò questo regalo come il più prezioso dei tesori. Grazie Kotomi. – le sorrido e l’abbraccio forte, schioccandole un bacio sulla guancia.
Per tutto il tempo c’era Izayoi che ha assistito alla scena e non smetteva di sorridere.
Dopo che Kotomi lascia la cucina, la mamma di Inuyasha si avvicina a me invitandomi a sedere.
- Sei incredibile! Entrare nelle grazie di Mi-chan non è impresa da poco. –
- È una bambina molto sveglia e adorabile. Qualità che spero non perda mai. – sorrido per poi incupirmi, ripensando alle parole di Kotomi che mi hanno spiazzato.
- Che c’è cara? Ti preoccupa qualcosa? –
- No, no. Pensavo che non deve essere facile per Inuyasha sentire che non approvino la sua ragazza. – improvviso, visto che anche a me Kikyo non trasmette simpatia.
- Ormai è abituato e lo sa che tutto quello che gli diciamo è per il suo bene. Quando comincerà a capire da solo cosa è giusto per lui, allora saprà come comportarsi. –
- Capisco. Quindi anche tu pensi che Kikyo non sia giusta per Inuyasha? –
- E tu lo pensi? – mi incalza in maniera inaspettata facendomi trasalire.
Che diamine dico ora?
- In realtà non penso niente. Non la conosco molto, non saprei che dire. – invento la balla più grande del mondo. Avrei tantissime cose da dire, ma meglio tenerle per me.
- Sarà! Mi sembri un tipo che invece di cose da dire ne ha tante. – afferma con un mezzo sorriso.
Ma che fa, mi legge nel pensiero?
- Sta’ tranquilla, mio figlio sarà anche un testone, ma non è uno stupido. Prima o poi si accorgerà di cosa c’è davanti a lui. – conclude facendomi l’occhiolino.
Bene! Perché mi sento presa in causa?
Per caso oggi è la giornata del “Come mettere a disagio Kagome” e nessuno mi ha avvertito?
Continuiamo a chiacchierare per un altro po’ finché credo sia giunta l’ora di andare a letto, mi sento addosso ancora gli effetti del fuso orario.
Auguro la buonanotte a tutti e mi dirigo verso il bagno, quando vedo uscire Inuyasha a petto nudo con un asciugamano intorno a collo intento a tamponarsi i capelli umidi.
Anche se con un leggero imbarazzo, non riesco a non bearmi di quella visione. C’è poco da dire: è stupendo!
- Ho appena finito. Puoi andare. – mi informa grattandosi la nuca.
- Grazie Inuyasha. Allora buonanotte. –
- Notte. – dice passandomi a fianco e non posso fare a meno di inspirare il suo profumo, che ho iniziato ad adorare.
Approfitto anch’io per farmi una doccia veloce e vado a dormire.
 
Passano un paio di giorni e non mi sono fermata un’istante.
Berlino è stupenda e Inuyasha come cicerone non è per niente male. Abbiamo visto la Porta di Brandeburgo, la Pergamon Museum e la East Side Gallery; quest’ultima è stata la tappa che mi è piaciuta di più.
In 1.3 km di muro è racchiuso un mix di arte e storia di Berlino; quando il muro cadde nel 1989, rimase in piedi solo quel tratto e così divenne una specie di galleria d’arte per tantissimi artisti.
Le opere sono una più bella dell’altra e trasmettono ottimismo e voglia di cambiamento.
È davvero incredibile!
Passare queste giornate con Inuyasha è bellissimo, sembra che le ore durino sempre troppo poco.
Non potrò mai ringraziarlo abbastanza per ciò che ha fatto. Se non mi avesse portato qui, a quest’ora mi starei spaccando di lavoro o davanti alla tv a mangiare schifezze solo per non pensare; invece grazie a lui e alla sua famiglia mi sento come se fossi a casa.
Stasera, su idea dei signori No Taisho, decidiamo di uscire con Rin e Sesshomaru andando in un pub dove Inuyasha andava spesso con i suoi colleghi quando viveva qui.
Devo dire che questi pub sono molto folcloristici e completamente diversi da quelli che si trovano a Tokyo. Fantastico!
Ci sediamo e ordiamo quattro birre con degli stuzzichini e iniziamo a parlare, ovviamente Sesshomaru non perde tempo a prendere in giro Inuyasha.
- Kagome non puoi capire. Quando litigavamo, mi inseguiva per tutta casa con una specie di bastone che per lui era una spada che avrebbe potuto uccidere cento demoni in un colpo solo. Com’è che la chiamavi? Tess… qualcosa? – canzona Sesshomaru.
- Tessaiga. La chiamavo Tessaiga. Avevo 7 anni e tu, che dovevi essere il fratello maggiore, non facevi altro che farmi i dispetti. Perché non racconti a Kagome di quando ti ho beccato a piangere mentre vedevi “Le pagine della nostra vita”. Un omone come te che piange per un film. –
- Per l’ultima volta, non stavo piangendo, mi era entrata una cosa nell’occhio. E il film non lo stavo nemmeno guardando. –
- Certo dicono tutti così. –
Non riesco a smettere di ridere, sono troppo buffi.
- Ma siamo sicuri che abbiate 30 anni? Litigate ancora come due ragazzini. – interviene Rin che ride da sotto i baffi.
- Donna, non mi provocare. –
- Lo sguardo da tenebroso principe di ghiaccio non attacca con me, amore. –
Li guardo incantata, ma anche un po’ stranita su come due persone così diverse siano così tanto innamorate.
- Come vi siete conosciuti? – domando incuriosita bevendo un sorso della mia birra.
Dopo che lo chiedo tutti si scambiano un mezzo sorriso.
- Credo che sia colpa mia. – apre il discorso Inuyasha.
- In che senso? – chiedo dubbiosa.
- Devi sapere che io, Inuyasha e Miroku eravamo compagni di classe al liceo. – spiega Rin.
- Davvero? –
- Certo. Eravamo inseparabili, ci chiamavano lo “strano trio”. Più che altro non capivano come Miroku potesse essere amico di una ragazza. –
- In effetti me lo sarei chiesto anch’io. – confermo meravigliata.
- Comunque, all’epoca mio fratello era uno studente universitario e visto che la nostra Rin è sempre stata una mega schiappa in matematica, ebbi la geniale idea di chiedere a mio fratello di darle ripetizioni. –
- Wow! Allora vi siete innamorati tra una ripetizione e l’altra. –
- Magari fosse stato così semplice. Posso dirti che mi ha fatto piangere… e tanto. –
- Ma almeno n’è valsa la pena. –
- Certo amore. – conclude Rin dando un dolcissimo bacio a suo marito.
 
Finita la serata, Rin e Sesshomaru decidono di tornare a casa.
- Sicuri di non volere un passaggio? Tanto dobbiamo passare a prendere Kotomi. – domanda Rin.
- Tranquilli, davvero. È ancora presto, ci faremo una passeggiata. – rispondo facendo un inchino per ringraziarli.
- E poi non siamo due vecchietti, come qualcuno qui presente. –
- Inuyasha, vedi di non giocare col fuoco che ho ancora altre storielle su di te da raccontare. –
- Non oserai! –
- Ma che fate? Ricominciate? Andiamo Maru, Mi-chan ci aspetta. Buonanotte ragazzi. Ci vediamo presto. – dice Rin.
- Sì andiamo. Allora buona passeggiata. Ci vediamo domani. – ci augura Sesshomaru.
- Notte. Date un bacio alla peste. – saluta infine Inuyasha e io insieme a lui.
Iniziamo a girare per il centro di Berlino ed è davvero incredibile come tutto sia così luminoso, per non parlare del clima che è sicuramente più sopportabile del Giappone in questo periodo.
Da quando ho sentito la storia di Rin e Sesshomaru mi chiedo perché lei abbia pianto tanto per lui, è evidente che si amino. Chissà com’è andata e soprattutto come ha reagito Inuyasha.
- Inuyasha, come hai reagito quando hai saputo di Rin e Sesshomaru? –
- Oh! L’ho capito piuttosto tardi che Rin fosse innamorata di mio fratello. Fu un anno abbastanza intenso dove entrambi hanno sofferto molto. –
- Come mai? –
- Sostanzialmente per due ragioni: una superabile e l’altra, invece, decisamente più complicata. – spiega – La prima ragione fu la differenza di età; innamorarsi di una ragazza che ha la stessa età di tuo fratello non è proprio il massimo, renditi conto che sono pur sempre otto anni di differenza. Adesso non si notano, ma immaginati una ragazza di 15 anni assieme ad uno di 23. La seconda ragione, quella più complicata, fu che Sesshomaru era fidanzato con una ragazza che si chiamava Kagura. –
- Ora si capiscono tante cose. Non deve essere stato facile per Rin. –
- Già! Quando conobbi Kagura la soprannominai “signora del vento”. Indossava ogni volta dei vestiti svolazzanti e aveva sempre un ventaglio in mano. –
- Mi stai dicendo che hai dato un soprannome alla ex di tuo fratello perché aveva dei vestiti svolazzanti? – chiedo fermandomi di colpo.
Lì scoppio a ridergli in faccia per l’assurdità della cosa. Non riesco a smettere.
- Sì sì ridi pure. Tanto chi la fa l’aspetti. – risponde parecchio stizzito.
- Uh che paura! Che mi farai? Mi trafiggerai con Tessaiga? – continuo a stuzzicarlo senza smettere di ridere.
- Guarda un po’ questa ingrata che a tradimento si allea con mio fratello. –
- Dai Inuyasha non te la prendere. Resta il fatto che avevi una fervida immaginazione. –
- Come tutti i grandi geni, sottolineerei. –
- Mi chiedo come mi avresti soprannominato. –
- Ti avrei paragonato ad una sacerdotessa che lancia frecce purificatrici. –
- Che razza di cafone. Dici così solo perché mio nonno è un sacerdote shintoista. E comunque se davvero lo fossi, adesso ti metterei un rosario intorno al collo e ti costringerei ad andare “a cuccia”. –
- Ehi dannata, mi stai forse paragonando ad un cane? –
- IO? Non lo farei mai. – continuo a canzonarlo.
Dopo un po’ ci fissiamo e, all’improvviso, scoppiamo a ridere per la ridicolaggine della conversazione.
Ritorniamo a camminare dopo aver smesso di ridere come due emeriti imbecilli e riprendiamo il discorso da dove lo avevamo interrotto.
- Come ti dicevo non seppi subito dei sentimenti di Rin, ma incominciai ad avere qualche sospetto quando la vedevo piangere ogni volta che c’erano Sesshomaru e Kagura. Trovava un qualsiasi nascondiglio per piangere. Ovviamente lei non ci diceva niente, ma con Miroku decidemmo di indagare ugualmente. –
- Da bravi impiccioni. – aggiungo.
- Ah ah! Simpatica! Tenni anche sott’occhio mio fratello e notai dei cambiamenti in lui ogni volta che era con Rin. Era sempre freddo e tutto posato, ma c’era qualcosa di diverso. Era più vero. Onestamente non so effettivamente come andarono le cose, ma so solo che una sera Sesshomaru uscì di casa come un lampo e il giorno dopo mi ritrovai Rin come cognata. Da allora non si sono più lasciati. Poi tutto il resto è storia. – termina di raccontare.
Continuiamo a parlare finché non ci troviamo nella piazza più grande di Berlino, Alexanderplatz. Rimango sbalordita dalla particolarità dello stile e dalla presenza di numerose attrazioni. È veramente meraviglioso!
Ci avviciniamo ancora di più all’Urania Weltzeituhr, quando Inuyasha, di punto in bianco, mi guarda serio e ricomincia a parlare.
- Non mi hai mai parlato della tua vita amorosa. La mia la conosci praticamente a memoria e adesso sai anche quella di mio fratello. Dimmi un po’ la tua. – chiede per poi distogliere subito lo sguardo da me come se si vergognasse, mentre io trasalisco al solo sentire quella domanda.
- Non te ne ho parlato perché non c’è nulla da dire. – cerco di tagliare corto.
- Dai non dirmi che non hai mai avuto un ragazzo? Non ci credo. –
- Sì li ho avuti, però non credo che valga la pena parlarne. –
- Che esagerata, ma che ti costa? – insiste.
Mentre lui continua a camminare, io mi fermo di colpo con lo sguardo basso e i pugni stretti.
- HO DETTO CHE NON VOGLIO PARLARNE! – sbotto all’improvviso facendolo girare di scatto.
L’idea che lui sappia di quanto sia incapace di amare mi fa sentire ancora più uno schifo. Non voglio che mi guardi come fanno tutti, come una cinica senza cuore. Non potrei sopportarlo!
- Scusami, non volevo impicciarmi. – afferma mortificato avvicinandosi a me.
- No… scusami tu. Solo che per me non è molto facile parlarne. – sospiro – Ho avuto due storie importanti, una finita male e l’altra finita peggio. Il mio ultimo ragazzo mi ha tradito e con il primo non è andata. –
- Cosa c’è di tanto strano? Uno era uno stronzo e l’altro non era quello giusto. –
- Non ci sarebbe nulla di strano se avessi provato un minimo di amore per almeno uno dei due. Inuyasha, la causa delle mie storie malriuscite sono sempre stata solo io. Con Koga può anche starci che l’amore non sia nato, mettiamoci il tradimento come valore aggiuntivo ed era quasi scontato mandarlo a quel paese, anche se sono più che certa, ed è dura ammetterlo, che lui mi abbia tradito proprio perché non gli davo ciò che voleva, non lo facevo sentire importante. E con Kohaku è successa la stessa cosa, solo che a mio avviso è successo molto peggio. Lui è sempre stato un ragazzo splendido, mi ha donato tutto e mi ha amato con tutta l’anima; mentre io invece che gli ho dato? Solo tanta sofferenza. Sono arrivata alla conclusione che se non sono riuscita ad amare una persona che mi ha dato tanto, significa che forse sono una che non è capace di amare. Sono solo una stronza. – racconto senza mai staccare gli occhi da terra.
E una stupida aggiungerei. Volevo che non mi guardasse il quel modo e, invece, gli ho praticamente vomitato addosso tutta la mia schifosa vita, ma non sono riuscita a trattenermi.
- Cazzate! – esclama con decisone e naturalezza lasciandomi a dir poco sorpresa.
- Scusami? – domando alzando il capo di colpo.
- Ho detto: cazzate! Devi smetterla di darti colpe che non hai. Non ti sei mai innamorata, e allora? Quello giusto arriverà e magari è molto più vicino di quanto tu immagini. –
In questo momento il mio cuore sta battendo all’impazzata e non riesco a distogliere lo sguardo da lui.
- Per cui smettila di dire che sei stronza perché, mia cara, sei tutto tranne che quello. Se davvero lo fossi non avresti conquistato la mia famiglia in meno di una settimana, specialmente Kotomi; per di più non avresti delle persone che ti adorano e farebbero di tutto per te. Ti nascondi in questo cinismo solo per proteggerti da non so cosa. –
- E tu lo faresti? – chiedo senza pensarci un solo secondo.
Inuyasha non risponde subito, forse sta cercando di capire se ha sentito bene o non sa che cavolo rispondere.
Che imbecille sono!
- Farei di tutto per te. – risponde guardandomi con dolcezza, troppa dolcezza.
Oh mamma! Mi dimentico quanto sia bello.
Mi sta per mancare il fiato!
- Altrimenti non ti avrei portato qui e, ti assicuro, che non l’avrei fatto per chiunque. – prosegue, distogliendo di scatto lo sguardo da me.
Forse l’ho messo in imbarazzo. Sono doppiamente imbecille!
- Grazie Inuyasha. Sei una persona eccezionale. – lo ringrazio cercando di farlo sentire un po’ più a suo agio. Lui ricomincia a guardarmi come se mi stesse scrutando l’anima.
Siamo vicinissimi l’uno di fronte all’altro e continuiamo a guardaci negli occhi; potrei perdermici i quegli occhi così profondi. Mi sembra come se il tempo si fosse fermato e che intorno a noi non ci fosse nessun altro. Ho la gola secca, il cuore sta per uscirmi fuori dal petto e sento nuovamente quella sensazione strana allo stomaco.
- Non ringraziarmi. Siamo amici, no? – rompe il silenzio Inuyasha.
- Già! Amici. – ripeto con tono amaro.
È stato come ricevere un pugno al solo sentire quella parola e, non so come, mi ha fatto sentire triste.
Perché provo tutto questo?
Basta Kagome! Non farti prendere dall’agitazione. È ovvio siate amici, che cosa avrebbe dovuto dirti?
- Dai, riprendiamo a camminare o non vedrai nulla se continuiamo a stare fermi. –
- Sì andiamo. –
Una cosa è certa, questo sarà sicuramente un viaggio che non dimenticherò mai. Mi sento persino in colpa per essere così felice, perché temo che tutto questo mi costerà caro… molto caro.
 
 
 
 
 
 
Nel frattempo, molto lontano…
 
 
- Pronto?
- Sono io, ho bisogno di parlarti. –
- Amica mia, da quanto tempo. Dimmi tutto.
- Ho bisogno che tu faccia una cosa per me. –
- Di che si tratta?
- Kagome Higurashi. Voglio che tu la tenga d’occhio. –
- Higurashi? Perché ti interessa? È solo una sfigata!
- Una sfigata che potrebbe darmi un sacco di problemi e, comunque, non ti ho chiesto un parere. –
- Va bene. Cosa vuoi sapere?
- Tutto. Vita, morte, miracoli, anche quante volte va in bagno se è necessario. –
- Se ti può interessare, posso dirti che è in ferie al momento e che tornerà tra due settimane.
- Bene! Allora fammi sapere dove sta. –
- Sarà fatto! Ma posso almeno chiederti perché?
- Non permetto a nessuno di toccare ciò che è mio. –
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino svago
 
 
Zanzanzaaaaaaaan!
Ebbene sì! Ho fatto una cosa insolita. Come se avessi spostato la “telecamera” per 5 secondi. A quanto pare qualcuno dall’altra parte del mondo sta un po’ fremendo xD, Kagomina potrebbe incominciare ad avere dei seri problemi U.U
Scusatemi per il ritardo, ma ho avuto un po’ di problemucci. L’importante è che sono riuscita ad aggiornare. Spero che vi sia piaciuto questo capitolo e non smetterò mai di ringraziare chi sta leggendo e chi ha recensito. Ancora grazie! *^*
Se vi va ci si “vede” con il prossimo capitolo “Non ci vedo chiaro.” Adesso è il turno di Inuyasha, come starà passando questa settimana?
Alla prossima.
Primcess Miyu :*
 
 
 
 
 
   
 
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