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Autore: Donatozilla    26/07/2017    2 recensioni
Sequel di The Mercenary Vampire.
Sono passati alcuni anni da quando Alumad e Roxy hanno incontrato Sam e i suoi compagni. Ora sono entrati a far parte del loro gruppo, della loro famiglia, e inoltre Alumad si è messo pure insieme a Puppet. Ma come si dice... il passato torna sempre.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte, e non si vedeva nessuno per strada. C’era però una macchina che si dirigeva verso il Freddy Fazbear’s Pizza. A guidare l’auto era Alumad il Mercenario Vampiro. Erano passati alcuni anni da quando aveva conosciuto insieme a sua figlia coloro che abitavano dentro il ristorante. Si era fatto nuovi amici… una famiglia… e inoltre si era messo insieme a Puppet, una dolce marionetta di cui si era innamorato sin dal primo momento. Alumad parcheggiò la propria auto nel parcheggio del ristorante. Scese dall’auto dicendo “Finalmente… casa, dolce casa”. Entrò nel ristorante e lì vide Roxy stare seduta su un tavolo. LA ragazza vedendo il padre disse “Papà!” corse verso di lui dicendo “Finalmente sei tornato! Non ti sei fatto vedere da giorni!” “Che ci posso fare?” rispose Alumad facendo spallucce “Il lavoro di mercenario non è così semplice come si pensa” “Alu?” disse una voce femminile che attirò l’attenzione di Alumad e Roxy. I due si voltarono e videro Puppet che correva verso il vampiro con un grosso sorriso sulle labbra. La marionetta abbracciò Alumad che ricambiò subito l’abbraccio. “Come stai Puppy?” “Io bene! Ero preoccupata per te!” “Ehi sai che non c’è bisogno di preoccuparsi per me” rise Alumad. “Comunque esattamente qualche giorno fa sono venuti Elias, Ashes, Ellen, Cristian, Chica e Asriel con i loro figli per l’ultimo giorno di vacanze. Sai volevano incontrarti” “Ehm… cos’hai detto a loro?” “Che eri troppo occupato al lavoro. Ma si sono ripromessi di tornare qui domani per rivederti” “A proposito di lavoro” disse Alumad prendendo dalla tasca alcune banconote e porgerle a Puppet “Ecco qua. I 50.000 dollari che mi hanno dato per il mio lavoro” “Oh” disse Puppet prendendo le banconote “è una cifra molto alta. Chi era il tuo bersaglio?” “Beh…” disse Alumad.

 


Qualche giorno prima…

 


Alumad sfondò la porta di un ufficio e ci entrò. Un uomo graso e pelato, con addosso uno smocking elegante gli puntava contro la pistola e dicendo con tono spaventato “N-non avvicinarti… mostro…” “Io sarei il mostro? Divertente” rise Alumad avvicinandosi ancor di più all’uomo “Sai, un uccellino mi ha dato che tu non sei proprio la bontà fatta persona. Dicono che hai ucciso molte persone, e questo perché loro non hanno potuto pagare la tua egoistica tassa, oppure perhé hanno tentato di ribellarsi” Alumad si spodtò di lato mostrando i cadaveri degli uomini del boss dicendo “Non è stato difficile superarli”. Tirò fuori dalle dita i suoi artigli di adamantio, e l’uomo spaventato gli sparò al petto ben quattro volte. Alumad non si scompose, e le sue ferite si rigenerarono sotto lo sguardo terrorizzato del boss. “Ah sì, mi stavo dimenticando di dirtelo… non posso morire”. Si lanciò all’attacco, e trapassò il petto del criminale facendolo urlare.

 


“Diciamo che era un cattivo ragazzo” disse Alumad ridendo, seguito poi da Puppet e Roxy. Quest’ultima lanciò un sonoro sbadiglio dicendo “Oh beh… credo sia ora di andare a dormire” e si diresse verso la sua camera, appositamente separata da quella di Alumad e Puppet in modo da poterli lasciare nei loro momenti più… ‘intimi’.

 


“Sai mi sei mancato in questi giorni” disse Puppet sdraiata accanto ad Alumad. “Anche tu…” sorrise Alumad a Puppet. Quest’ultima sorrise maliziosa ad Alumad dicendo “Sai… non c’è nessuno che possa disturbarci…” “Tranne Sam e gli altri” corresse Alumad “Che vuoi vengano a disturbarci?” disse Puppet “La porta è chiusa a chiave… quindi…” la marionetta prese Alumad per il colletto e lo avvicinò alla propria faccia sussurrando “Possiamo fare quel che vogliamo…”. Baciò Alumad che ricambio al bacio… nulla poteva rovinare quel momento… “Interrompo qualcosa?” una voce femminile interruppe Alumad e Puppet che si staccarono completamente rossi in viso. “Eeeeeeeeeee… beccati…” dissero in coro i due, pensando che fossero riusciti ad aprire la porta… ma la videro chiusa. Ciò li lasciò basiti: chi aveva parlato dunque? “Io sarei qui” i due si voltarono e videro… uno spirito. Sì uno spirito. Quello di una donna molto giovane, dai capelli neri e che osservava il tutto con le braccia conserte. “Oh dio… un… fantasma?!” disse Puppet sconvolta mentre Alumad sbarrava gli occhi. “N-non posso crederci… Martha?!” “La conosci Alumad?!” chiese Pupet. Alumad con ancora lo sguardo fisso verso lo spirito disse “Sì… lei… è la mia ex moglie” “CHE COSA?!” disse Puppet. “Prorpio io” disse Martha per poi dire “è passato molto tempo, vero Alu?” “Ehm… direi di sì…” disse Alumad alzandosi dal letto insieme a Puppet. “Comunque… Martha lascia che ti presenti…” tentò di dire Alumad ma fu interrotto da Martha che disse “Già la conosco… Puppet giusto?” si avvicinò a Puppet, e quest’ultima imbarazzata disse “Ehm… nessun rancore?” “Di cosa parli?” chiese Martha inarcando il sopracciglio. “Per… ehm… averti fregato Alumad?” “Nah… sta tranquilla” disse Martha sorridendo benevola “Dopo la mia morte, mio marito meritava di mettersi insieme a una donna che lo amasse con tutto il cuore… e tu sei quella donna… humatronica… lasciamo perdere” “Cosa ti porta qui?” chiese Alumad a Martha. Quest’ultima si fece seria in volto e disse “Jake…” “Jake?” ripeté Alumad incredulo. “Alu… Jake è ancora vivo… nostro figlio è ancora vivo”.

   
 
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