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Autore: afterallthistime    26/07/2017    2 recensioni
● One-shot ❖ Ten + Rose ❖ Missing Moment: "The Shakespeare Code", 3x02.
Iniziava quasi a chiedersi quando (e se) sarebbe successo di nuovo, dando forma e vivida consistenza alla tristezza amara che gli stringeva lo stomaco.
La sagoma ben definita di Rose Tyler si stagliava dinanzi a lui, le braccia incrociate sul petto e il viso imbronciato in segno di silenzioso rimprovero.
Avrebbe voluto alzarsi e abbracciarla, avrebbe voluto che Martha si fosse svegliata al suono della sua voce e magari anche che si fossero coalizzate per rimproverarlo di comune accordo: dopotutto era già successo, tanto tempo prima, in una realtà felice che ora non sembrava appartenergli più, quando Rose aveva incontrato Sarah Jane per la prima volta. Qualsiasi cosa, purché lei fosse reale.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Martha Jones, Rose Tyler
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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                                                That Name Keeps Me Fighting



« Rose lo saprebbe.
La mia amica Rose ora direbbe la cosa giusta... ma non importa, non fa niente, tu sei una novizia. Ti riporto a casa domani. »
« Fantastico » 
Una volta spenta la candela, la piccola stanza fu immersa nell'oscurità gravida di parole non dette.
Martha, al suo fianco, gli aveva comprensibilmente voltato le spalle e si era barricata dietro un forzato silenzio, mettendo a tacere tutta quella che fino a pochi istanti prima era stata ingenua meraviglia e che lui aveva spento così crudelmente. Era consapevole di averla ferita e razionalmente non avrebbe mai voluto che accadesse, ma ormai non era più abituato a mettere un freno ai propri pensieri ad alta voce e la sua lingua si muoveva senza alcun controllo, articolando frasi e mettendolo a nudo più di quanto volesse.
« Dottore! »
Iniziava quasi a chiedersi quando (e se) sarebbe successo di nuovo, dando forma e vivida consistenza alla tristezza amara che gli stringeva lo stomaco.
La sagoma ben definita di Rose Tyler si stagliava dinanzi a lui, le braccia incrociate sul petto e il viso imbronciato in segno di silenzioso rimprovero.
Avrebbe voluto alzarsi e abbracciarla, avrebbe voluto che Martha si fosse svegliata al suono della sua voce e magari anche che si fossero coalizzate per rimproverarlo di comune accordo: dopotutto era già successo, tanto tempo prima, in una realtà felice che ora non sembrava appartenergli più, quando Rose aveva incontrato Sarah Jane per la prima volta. Qualsiasi cosa, purché lei fosse reale.

Eppure sapeva, una consapevolezza che pulsava dolorosamente in entrambi i suoi cuori impazziti, che se avesse cercato di abbracciarla le sue braccia avrebbero toccato il muro freddo,
e che se avesse tentato di parlarle lei (la vera lei) non ne avrebbe avuto memoria, perché Rose Tyler ora non era lì, ma in universo diverso, distante e ormai irraggiungibile.
« Ti prego, va' via » sussurrò, rimanendo immobile nel tentativo di non svegliare Martha.
« E' stato decisamente poco carino, sai? » replicò la sua immaginazione. Doveva ammettere, però, di avere una memoria da elefante: quello era lo stesso, identico tono di voce in cui lei avrebbe parlato,
nei suoi occhi lo stesso disappunto che vi aveva trovato ogni qualvolta la sua lingua era stata troppo tagliente, il suo desiderio di agire troppo afrettato, ogni qualvolta aveva lasciato che l'oscurità che covava dentro di lui prendesse il sopravvento su ciò che in lui vi era di buono. La compassione, la pietà, la comprensione.
Difficile da dimenticare, ad ogni modo, quando la curva del suo sorriso era scavata nella sua memoria, la delicatezza e il calore  delle sue mani ancora impresse sulla sua pelle,
quando il Tardis riecheggiava della sua assenza, del vuoto lasciato dalle sue risate e dal suo indimenticabile profumo.
« Non dovresti trattarla così, come se lei non fosse importante, » soggiunse pensierosa.
« Sa di essere importante, » mormorò il Dottore a denti stretti, gli occhi fissi su un punto imprecisato dinanzi a lui.
« Oh, sai fin troppo bene  che gli uomini tendono a dimenticarlo facilmente. Occorre che qualcuno glielo ricordi, di tanto in tanto... soprattutto quando fingi di non accorgerti che lei pende dalle tue labbra »
« E' solo il suo secondo viaggio, ha ancora così tanto da imparar— »
« Eppure è innamorata di te, » sussurrò Rose, e nonostante si trattasse di una semplice proiezione della sua mente lui avrebbe giurato, avrebbe giurato su Gallifrey che la sua voce avesse tremato, incerta.
« Le ho spiegato che quel bacio non significava nulla, era solo un diversivo affinchè— »
« Ma è innamorata di te, » ripetè lei con strenua semplicità.
« ALLORA MI DISPIACE PER LEI! »
Questa volta la sagoma tacque, e rimase in silenzio in attesa che il Dottore ingoiasse il sapore amaro di parole che non pensava davvero.
Si voltò solo un attimo, il Signore del Tempo, per sincerarsi che Martha non si fosse svegliata, e quando il respiro pesante di lei confermò che era ancora addormentata si lasciò andare ad un sospiro spossato,
passandosi stancamente le mani sul volto.
« Tutto ciò che sono ora - chi sono diventato, chi ero, entrambi i miei cuori, il mio corpo, tutto, tutto - ti appartiene, Rose Tyler... » bisbigliò con un filo di voce, rimirando con una punta di amarezza il suono di parole che non avrebbe mai avuto il coraggio di pronunciare ad altri se non ad una parete spoglia di un'osteria londinese del 1599.

« In qualsiasi parte dell'universo io sia, il mio cuore è tuo. E se davvero è come dici, se davvero tu provi quelle cose... il mio nome dovrebbe farti combattere, dovrebbe sollevare il tuo spirito e farti sollevare montagne.
Non potevi lasciare che due universi collassassero - e le labbra del Dottore si sollevarono qui in un sorriso triste - ma questo puoi farlo. Fallo per me, Dottore.
Non lasciare che il mio ricordo ferisca chi ti circonda, e soprattutto non lasciare che ferisca te, » replicò Rose tutto d'un fiato.
A poco a poco, la sagoma si avvicinò ai piedi del letto a passi lenti, per poi sedervisi con l'accortezza tipica di chi credeva di aver osato troppo.
« Martha è fantastica, » mormorò, e ci credeva davvero.
« Lo so. »
« Lasciali avvicinare, Dottore, non chiuderti in te stesso. Hai bisogno di una mano da stringere, ricordi? »
« Dovrebbero essere spaventati, dovrebbero scappare tutti a gambe levate come ha fatto Donna, » replicò lui, i tratti del volto induriti mentre spostava lo sguardo.
« Io so che tu sei un uomo buono e nulla potrà convincermi del contrario. Nonostante tutto quello che le hai fatto passare, anche lei l'ha capito, » soggiunse Rose, alludendo alla ragazza addormentata al suo fianco.
« Non smettere di lottare, non smettere di provarci. Io sarò sempre accanto a te, il mio Dottore. »
« Rose... »
Fu allora che un grido squarciò la quiete, e la figura si dissolse nel nulla rapida com'era arrivata. Non si concesse neppure un attimo, il Dottore, prima di correre in direzione di quell'urlo disumano, e lasciò che il vento suscitato dalla corsa asciugasse le uniche due lacrime solitarie che, poco prima, gli avevano solcato le guance.


Dottore: « Che cosa le hai fatto? »

Lilith: « Dorme soltanto purtroppo, il nome ha meno impatto... in qualche modo è fuori dal suo tempo. E quanto a te, Sir Dottore? Oh, affascinante. Non c'è nessun nome.
Perchè un uomo dovrebbe nascondere il suo con tanta disperazione? Oh... ma guarda. C'è ancora un nome che ha il potere di far male. »
Dottore: « I nomi non funzioneranno con me »
Lilith: « Ma il tuo cuore si raffredda... soffia il vento del Nord, e porta lontano la tua... Rose? »
Dottore: « Oh, grande errore, perchè quel nome mi fa continuare a combattere »

[ 1.144 words ]

Angolo Autrice.
Sì, sono di nuovo qui, a neanche ventiquattro ore dall'ultima fanfic pubblicata in questo fandom. Eppure ho visto questa puntata (da cui sono tratti i dialoghi delle prime due righe e le ultime, "The Shakespeare Code",
la 3x02) e non ho potuto fare a meno di pensare a cosa avrebbe pensato Rose se avesse visto il Dottore comportarsi in quel modo.
Con Marta delle volte è stato crudele, volontariamente o meno, e ho pensato che Rose Tyler, la dolce, gentile Rose Tyler, non l'avrebbe mai permesso.
E per l'idea della fervida immaginazione del Dottore, devo dire che (SPOILER QUARTA STAGIONE SHERLOCK!) il modo in cui John Watson cerca di affrontare la morte di Mary ha aiutato non poco.
Ebbene, questo è quanto: spero di non avervi annoiato, di non essere andata troppo OOC e, soprattutto, che vi sia piaciuta.

Love you always,
— afterallthistime.

 

  
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