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Autore: gaiiaa    27/07/2017    1 recensioni
-titolo provvisorio-
"Le cicatrici possono tornare utili. Pure io ne ha una sopra il ginocchio sinistro che è una piantina perfetta della metropolitana di Londra"~Albus Silente
Questa storia è una raccolta di one-shot sulle storie che stanno dietro cicatrici dei nostri personaggi preferiti.
Gli aggiornamenti non saranno regolari, sia chiaro
Dalla storia, prologo
Ognuno ha la propria cicatrice, quel segno che porta magari con rammarico, con gioia, magari come trofeo, come ricordo di un atto coraggioso. È un segno che non si può coprire, è così e basta, a dare una perenne dimostrazione della mortalità e della sensibilità dell'uomo. Certo, vi sono cicatrici più visibili e altre più nascoste, ma non è questo ciò che conta, in una cicatrice conta la storia, triste, felice, gloriosa o banale che sia non è mai da rimuovere, perché ci ricorda di un passato che purtroppo o per fortuna non si può cancellare.
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Personaggio: Ronald Weasley
Parole: 1303
 
                                                           Miseriaccia, ho perso l'equilibrio!
 
Avevo parato quelle pluffe solo come un vero portiere sapeva fare, tutti mi ritenevano un re e non solo più mia mamma (e lo specchio strano che Harry mi aveva fatto vedere da bambini), ero stato acclamato a gran gioia da tutti e i miei compagni mi avevano festeggiato esultanti. Avevo pure dato il mio primo bacio, non che l'avessi programmato, o almeno, non con quella persona, ma nella mia testa le parole di Ginny erano rimaste appiccicate per giorni e notti, finché non ci ero sceso a patti: io non avevo mai baciato nessuna ragazza. Harry sì, Ginny pure e anche Hermione. Tra l'altro quella notizia aveva scatenato dentro di me un grande caos, quella di Hermione e Krum. Intanto perché non credevo che Hermione fosse così tanto attratta da lui - e ciò mi aveva dato un leggero senso di fastidio, che avevo creduto fosse perché non me lo aveva detto -, e poi perché (miseriaccia!) aveva baciato Krum! Come fai a baciare Krum e tenerlo nascosto?!
Comunque in ogni caso avevo baciato Lavanda Brown. Sarei potuto andare da Ginny e dirle che io una ragazza l'avevo baciata, e non in segreto come loro tre, ma davanti a tutti, come un vero eroe. Vidi tra la folla Harry che parlava con Ginny la quale aveva una faccia disgustata, magari aveva finalmente lasciato Dean. Non ebbi tempo di pensare altro che Lavanda riiniziò a succhiarmi la faccia - perché credetemi, era proprio ciò che stava facendo - e non potei fare altro che ricambiare. Poi pian piano iniziammo a camminare uno avvinghiato all'altro in uno spettacolo che doveva essere molto divertente agli occhi del resto della casata e riuscimmo ad uscire dalla Sala Comune. La trascinai nella prima stanza che trovammo, e fui abbastanza sorpreso nel vedere Harry ed Hermione là dentro; o almeno, ero sorpreso di vedere Harry fuori dalla sala comune, mentre il fatto che Hermione avesse deciso di stare da sola durante una festa non mi stupiva più di tanto. Fatto sta che le loro facce non sembravano così contente, il che mi sembrava strano, avevamo appena vinto una partita di Quidditch e mi ero trovato la ragazza, avevano molti motivi validi per essere felici, no? Invece no, Hermione preferì lanciarmi addosso come missili degli uccellini e non parlarmi per settimane. E non fate quelle facce, credete che degli uccellini addosso siano niente? Beh, guardate! Ho ancora una cicatrice di quelle bestiacce. Come non la vedi? E' enorme! Comunque, continuiamo questo fantastico racconto. Dove eravamo? Ah già, allora, Hermione non mi parlò per settimane, ma dopo che rimasi quasi ucciso da un veleno indirizzato a Silente ci siamo riappacificati, tanto che è rimasta tutto il tempo in infermeria con me! E una volta uscito ho lasciato Lavanda Brown una volta per tutte.
Arriviamo così al settimo anno (o almeno si fa per dire, visto che io e Harry non l'abbiamo mai fatto) ed è qua che ho capito quanto quella donna che ritenevo la mia migliore amica (anche se ormai sentivo qualcosina di più nei suoi confronti) fosse speciale, come capirete dopo. Sapete già che durante quell'anno io, Harry ed Hermione abbiamo cercato tutto il tempo di sconfiggere Voldemort, sì esatto, quello senza naso, beh, e nel farlo, per un certo periodo abbiamo dovuto portarci una collana dietro, ma non come quella di Rosie, no. Quella era una collana cattiva, ti faceva pensare, fare e dire cose cattive, e un giorno, mentre la indossavo, ho litigato con Harry ed Hermione e sono scappato via. Li ho lasciati lì a vedersela da soli. Per le prime ora tormentate in cui sono scappato ho dato la colpa di tutto a quel medaglione del caspio, ma poi ho capito che il problema maggiore non era il medaglione, ma io. Mi era infatti successa una cosa che capiterà anche a voi, non temete (anche se spero in modo meno drastico): avevo perso l'equilibrio. E certo, quell'horcrux (la collanina di prima, intendo) aveva aiutato, ma prima o poi sarebbe comunque successo. In poco tempo mi sono così trovato nel bel mezzo di un bosco sconosciuto, pieno di rimorsi e una voglia pazza di tornare da quegli strambi di Harry ed Hermione, ma senza avere la minima idea di come farlo. Così, la sera, sono giusto arrivato in tempo ad un villaggio di cui non saprei neanche dirvi il nome, insomma, un paesino piccolo, e mi sono accampato lì. Dovete sapere che quella notte è successo un evento secolare se non millenario: io, Ronald Percival Weasley, non ho dormito tutta la notte. Non ho chiuso occhio! E lo vedo dalle vostre facce che è difficile crederci, ma è proprio così. Già solo questo può farvi capire la portata di quella situazione: mi mancavano, mi mancavano un sacco, ma non potevo tornare e neanche aiutarli in alcun modo, e cosa peggiore, non sapevo se stavano bene o male, se erano in pericolo o meno. Insomma, mi sentivo uno schifo. A riparare la questione fu una cameriera, anche se l'ha fatto in modo quasi incosnsapevole. E' partito tutto un pomeriggio, quando mi sono accorto che puzzavo proprio tanto - e già il fatto che io me ne fossi reso conto voleva dire che una doccia era più che urgente -. Così mi sono insaponato per bene, ma come sono uscito non c'era un asciugamano. Mi sono quindi vestito in fretta e furia e sono andato gocciolante dalla receptionist, che ovviamente non c'era. Cerca, cerca, e l'ho trovata in uno sgabuzzino, tutta rannicchiata ad ascoltare la radio. Non mi ci è servito molto a capire che le voci trasmesse erano quelle di zio Fred, Remus, Shacklebolt e Lee, e a farmi beccare ad origliare, spaventando a morte la ragazza che si mise a scagliarmi contro incantesimi di ogni genere. Capito che ero un innocuo mago e assicuratasi che stessi dalla parte dei bravi, mi spiegò questa cosa. Era una trasmissione radio (Radio Potter si chiamava), anzi, la Trasmissione Radio, l'unica che riportava le vere e autentiche notizie su ciò che stava accadendo. Beh, dire che ci stetti attaccato per tutte le settimane successive è un'ovvietà, però mi bastò a far cessare le immagini sulle possibili brutte sorti dei miei amici durante le notti insonni. Poi un giorno quei due hanno detto il mio nome, il deluminatore di Silente si è azionato (un giorno ve lo spiegherò meglio) e una palla di luce mi ha guidato da Harry, che era in una situazione leggermente critica in quel momento. L'ho salvato, ovviamente, e insieme - perché ricordatevi bambini, tutto si affronta insieme, nel bene e nel male - abbiamo distrutto il medaglione. Però vostra mamma rimase arrabbiata con me anche dopo, e io mi chiedevo il perché.
Ma pensandoci su, ho capito che lei aveva realizzato subito perché ero andato via, ed è qualcosa che probabilmente non comprenderete appieno, ma io ve lo dico comunque: io avevo bisogno di perdere l'equilibrio. Perché per come ero fatto io, la cosa di essere il migliore amico imbranato del magnifico Harry Potter e della migliore maga della sua età Hermione Granger mi aveva sempre un po' destabilizzato. E questa cosa di andarmene via era qualcosa che mi era sempre stata in testa (e questo mi aveva anche spinto a mettermi con Lavanda Brown) semplicemente il medaglione l'aveva rafforzata. Ma vostra madre ha intuito tutto subito e quando l'ho capito, beh, l'ho baciata (perché è così che si fa Hugo, quando sei sicuro che ti piace, prenditela, mi raccomando). Eh beh, da quel momento in poi, altro che equilibrio! con vostra madre ormai ero un funambolo! Cosa? Sì tesoro, sto ancora raccontando la favola della buonanotte, com'è andata al lavoro? Eh, sì, effettivamente è tardi, ma con la storiella che ho raccontato ne vale la pena, fidati! Guarda, se vuoi la racconto anche a te! Buonanotte amori miei, ci si vede domattina, e mi raccomando, ricordatevi dell'equilibrio!
 
NdA
Ciao!
Allora persone, ecco qui per voi alcune precisazioni:
1. le cicatrici del capitolo sono due: quella dei canarini su Ron, e quella del medaglione/ Hermione
2. il bacio di cui parla Ron è lo stesso del film nella camera dei segreti
3. non pubblico da Ottobre (ups), ma ho intenzione di essere più attiva
Ehi! Prima di tutto grazie per essere arrivati fin qua e ammetto che questo capitolo è un po’ un azzardo, quindi ditemi se vi è piaciuto o vi ha fatto schifo, grazie mille e alla prossimaa! (con un personaggio per nulla prevedibile XD)
  
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