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Autore: Chiaroscura69    27/07/2017    1 recensioni
''Non puoi fare così ogni volta... tu non vuoi che ti ami, ma non mi dai nemmeno la possibilità di non amarti'' dissi senza guardarlo negli occhi.
''Tori dimmi cosa potrei fare e lo farò''rispose quasi divertito.
''Lasciami andare e sparisci dalla mia vita una volta per tutte''.
Alessandro mi guardò il polso alla ricerca del braccialetto. Me lo coprii con una mano ma lui me la afferrò e la spinse via.
''Perchè lo hai tenuto?'' disse fissandomi attentamente negli occhi.
''E' un motivo stupido, lascia stare... Senti ho un'idea: frequentiamoci assiduamente per dieci giorni e in questi giorni mi devi mostrare i tuoi dieci peggiori difetti. In questi giorni però non dovrai mai provarci con me.
Solo facendo in questo modo forse smetterò di amarti''.
''Se questo è il tuo modo di risolvere la faccenda per me va bene. Inizia a tremare Melanzana!''
'Ecco come mi sono cacciata nel peggior guaio della mia vita' pensai.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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''In poche parole questa è la situazione''ricapitolai.
Mi accorsi improvvisamente di aver parlato a voce troppo alta dato che metà ristorante si era girato a guardarmi.
''Io credo che dovresti scegliere Matteo''disse Rebecca di punto in bianco.
Metà del gentile pubblico si girò improvvisamente verso di lei continuando a seguire la conversazione.
Intercettai gli sguardi di molti di loro e si girarono ai loro tavoli facendo finta di nulla.
''Perchè?''chiesi poi.
''Io non credo a questi amori così passionali e distruttivi. Avanti, siamo state cresciute con libri che parlavano di questi amori incredibili che ti fanno battere il cuore dal primo giorno in cui ci si incontra fino all'ultimo, che combattono senza sosta facendosi solo del male e poi all'improvviso: lieto fine.
Per non parlare dei film; colpo di fulmine, amore impossibile, tradimenti, morti e poi:lieto fine. Siamo realisti! Queste cose nella realtà non succedono''
''L'ho pensato anche io... E se fossi semplicemente innamorata dell'idea dell'amore che mi son fatta nella mia testa?''
''Noi ragazze facciamo sempre così, anzi più in generale noi sognatori romantici. Ascoltami bene, l'amore è tutti i giorni, è rendersi conto che il cuore non ti batterà sempre all'impazzata ogni volta che lo vedrai come la prima volta. L'amore è anche qualche volta non aver voglia di vederlo! L'amore è qualcosa di molto più concreto di come ce lo hanno sempre proposto''
Morgana guardò malissimo Rebbi poi si voltò verso di me.
''Sul serio la stai a sentire? Cosa ti aspetti di sentire da una che da quando ha compiuto 19 anni è praticamente sposata?''borbottò facendole la linguaccia.
''Io ho imparato col tempo cosa voglia dire amare veramente. In 6 anni di relazione ho semplicemente concepito un'idea più matura dell'amore delle piccole cottarelle adolescenziali. E questo non vuol dire che non abbia dovuto fare le mie battaglie''rispose piccata Rebbi.
''Sì, ma esiste l'amore di cui parla Tori. Io l'ho visto, conosco un sacco di gente che ancora lo vive in questo modo così intenso. Non sono molte d'accordo, ma questo amore esiste''rispose Morghi.
''Perciò Morghi, tu mi consiglieresti Alessandro?''
''Aspetta quello che voglio dire non è questo...Io penso che non dovresti scegliere Matteo solo perchè ti sembra più facile, perchè combatteresti di meno. Non penso che siano i presupposti giusti. E se un giorno ti svegliassi capendo di aver perso il tuo grande amore per paura o semplicemnte perchè preferivi accontentarti?''
Sentii un groppo in gola e lo tirai giù. In effetti era quello il mio timore più grande.
''Io sono d'accordo con lei''sentii sussurrare dalla signora del tavolo dietro di noi. Alzai gli occhi al cielo.
''Perciò mi stai dicendo di lottare?''chiesi ancora alla mia amica.
''Non ti sto dicendo nemmeno questo. Ti dico solo: fermati, rifletti a lungo e non prendere decisioni avventate. Okay ti dico cosa farei io; io mi prenderei una pausa da entrambi e per un po' starei sola. Forse allontanadoti capiresti chi dei due veramente non può mancare nella tua vita, di chi dei due hai avvertito di più la mancanza''
Il ragionamento filava, ma non osavo nemmeno immaginare cosa avrebbe voluto dire staccarmi da entrambi in quel momento. E poi volevo ancora dare ad Alessandro la possibilità di finire il tempo che ci era rimasto.
''Morghi non ti facevo così sentimentale!''la prese in giro Rebbi.
''Solo perchè a me non interessa avere un ragazzo non vuol dire che non possa essere romantica anche io''borbottò lei.
''Comunque Tori, ovviamente fai quello che ti senti. I consigli in amore sono tutti così personali che non ne esiste veramente uno giusto'' mi disse Rebecca.
''Non ci crederete ma mi avete incasinata ancora di più''ridacchiai.
''Adesso basta parlare d'amore, il mio livello massimo è stato raggiunto''decretò Morgana ridacchiando.
''Giusto, soffochiamoci nella pizza'' rise Rebecca.


''Questa pizza senza glutine è la migliore che abbia mai mangiato''annunciai massaggiandomi la pancia dopo aver finito di mangiare.
''Dovresti venire più spesso qui''mi disse Rebecca facendomi la linguaccia.
Il cameriere venne a portarci il conto e dopo aver pagato, decidemmo di andare a prenderci un gelato.
''Signorina, scusi il disturbo, il cuoco vuole sapere se ha gradito la pizza''disse cortesemente il cameriere mentre andavamo via.
''Oh sì glielo dica pure, mai mangiata pizza per celiaci migliore di questa!''
''Le posso chiedere un favore? Passerebbe a dirglielo di persona? Sa le pizze senza glutine sono sempre un rischio perciò quando un cliente è soddisfatto e lo comunica al cuoco la qualità del servizio migliora''
Sorrisi alle mie amiche e le pregai di aspettarmi fuori, dopotutto ci avrei messo un attimo.
Il cameriere, un tipo basso e molto magro, mi fece strada fra i tavoli fino alle cucine.
Se avessi dovuto descrivere un girone infernale dantesco, avrei menzionato le cucine delle pizzerie.
Un ragazzo di spalle stava fischiettando una canzoncina mentre modellava la pasta della pizza, un altro ragazzo stava tagliando una mozzarella e dei pomodorini freschi e un altro ancora stava riempiendo di olio un'enorme bottiglia.
La canzoncina che fischiettava il ragazzo della pasta mi era terribilmente familiare ma non capivo perchè. All'improvviso mi venne l'illuminazione; era Shape of you!
''Ale, ti ho portato la cliente celiaca pronta a darti il suo feedback positivo''esclamò il cameriere basso.
''Sì confermo, davvero buona! Croccante al punto giusto, proprio come piace a me'' dissi con un gran sorriso.
Il ragazzo si voltò di scatto e mi piantò gli occhi addosso. Una scarica di adrenalina mi attraversò fino alle punte dei piedi: era Alessandro.
''T-tu cosa ci fai q-qui?''balbettai.
''Potrei dirti la stessa cosa, io qui ci lavoro, sai!''rispose piccato.
''Io non ci posso credere...Spunterai anche dal cesso di casa mia d'ora in poi?!''esclamai esasperata.
''Voi...vi conoscete?''chiese il cameriere guardandoci con circospezione.
''Abbastanza''dicemmo all'unisono.
''Per quanto ne so potresti essere stata tu a pedinarmi''insinuò scocciato Alessandro per le mie accuse.
Alzai gli occhi al cielo.
''Io ero rimasta ferma al fatto che ti avessero licenziato dal ristorante'' sibilai incrociando le braccia.
I nostri sguardi si incrociarono e sono sicura che la stanza avrebbe preso fuoco da quanto erano roventi in quel momento. Eppure... nello stesso momento in cui si scontrarono avvertii una fortissima voglia di baciarlo.
Intrecciai le braccia dietro la schiena per trattenermi ma arrossii.
''E ora perchè arrossisci?''mi chiese stupefatto.
''C'è troppo caldo qui, sto morendo. Credo che me ne andrò. Comunque complimenti per la pizza''sbottai seccata che se ne fosse accorto.
Mi girai e feci per uscire.
''Toripomodoro ferma lì''urlò prima che uscissi.
Mi bloccai all'istante e rimasi in attesa.
''Sto per finire, mi aspetti?'' chiese con un tono pieno di aspettative.
Nelle cucine calò il silenzio e tutti smisero di fare ciò che stavano facendo, come se il tempo stesse trattenendo il respiro.
Annuii senza voltarmi e uscii dalle cucine.
Appena aprii la porta notai che anche nella sala era sceso uno strano silenzio e capii di aver parlato ad alta voce ancora una volta. Dai sorrisi che mi indirizzarono tutti, capii che mi appoggiavano. Mi sentii estremamente imbarazza ma sorrisi a mia volta.
''Beh, ci hai messo un sacco! Carino il cuoco?''fece Rebecca appena mi vide uscire.
''Ragazze, io iniziò a pensare che qualche forza misteriosa stia cercando di dirmi qualcosa. Dopo un paio di volte inizi a non credere più alle coincidenze ma al Destino''sussurrai.
''Di che diavolo parli?''mi chiese Morgana con la sua proverbiale schiettezza.
''Ora vi racconto...Rebbi non credo che rimarrò a dormire da te stanotte'' dissi indirizzandole un sorriso perso.
   
 
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