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Autore: _BlueLady_    28/07/2017    3 recensioni
Non sempre è il momento giusto per incontrarsi.
Spesso l'apparenza ci inganna, siamo vittime dei pregiudizi, basta una sola cosa fuori posto per mandare all'aria quello che sarebbe potuto essere un incontro perfetto.
A volte non siamo preparati ad accogliere qualcun altro nelle nostre vite, a volte sembrerebbe più semplice di quello che è, ma la crudeltà delle circostanze fa sì che tutto finisca in cenere. A volte basterebbe soltanto un pò di coraggio in più.
Sarebbe sufficiente una parola in più del dovuto, un sorriso più sincero, o semplicemente basterebbe saper ingoiare il proprio orgoglio, ogni tanto, per far sì che le cose viaggino nella giusta direzione.
A volte si è ancora in tempo per rimediare ai propri errori, a volte semplicemente è troppo tardi per tornare indietro.
Resterà soltanto una cicatrice a testimoniare l'impronta di quell'incontro fugace, mentre il rimbombo di parole pensate troppe volte e mai proferite ad alta voce farà da eco ai rimpianti di ciò che si sarebbe potuto creare, quando era ancora il tempo giusto per poter cambiare le cose.
- Di come Rein e Shade si sono vissuti in silenzio -
[Raccolta di Missing Moments dell'anime/manga, dedicate alla SXR. Perchè il BlueMoon esiste]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rein, Shade
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~ CAPITOLO 2: LA PRIMA IMPRESSIONE E’ QUELLA CHE CONTA ~
Manga, episodio II

Fin dalla prima volta che l’aveva visto, quel tipo non le era piaciuto. Detestava il suo modo arrogante di fare, come se si sentisse padrone del mondo e superiore a chiunque altro.
Da subito le aveva urtato il sistema nervoso, mettendo a prova la sua pazienza con una fastidiosissima frecciatina che sembrava fatta apposta per provocarla, e Rein in quanto a provocazione non si lasciava mai mettere i piedi in testa.
Assieme alla sorella stava escogitando un modo per calmare la furia del Drago del Cielo, creatura un tempo docile e mansueta, ma Fine, nonostante tutta la sua buona volontà, non sembrava voler collaborare a causa del terrore che le immobilizzava le gambe a terra. Se non avessero trovato alcuna alternativa, Bright aveva promesso di uccidere quella creatura che stava mettendo in serio pericolo il suo regno, e loro non potevano permetterglielo.
Era stato proprio in quel momento che un’altra mongolfiera era apparsa in cielo, ed un paio di occhi bui l’avevano fulminata da lontano.
- È quel ragazzo! –
- Il tipo losco ed inquietante della festa! – avevano esclamato in coro le gemelle, riconoscendolo.
- Che cosa vuoi? – aveva domandato Bright mettendosi sulla difensiva.
Lui, per tutta risposta, aveva dilatato le labbra in un ghigno prepotente.
- Che cosa voglio? – mormorò, attraccando sulla mongolfiera del Regno dei Gioielli ed avanzando a grandi passi verso di loro – Sono solo venuto per vedere di persona la forza della magia delle Principesse Gemelle – e qui fece una pausa e osservò Rein negli occhi con fare scostante e provocatorio – Tuttavia sembra che io stia sprecando il mio tempo. I miei occhi vedono che siete solo capaci di tremare spaventate di fronte alla furia del Drago del Cielo. Anche il potere più grande si rivela inutile se lasciato nelle mani di una persona fragile – sospirò deluso, rivolgendosi a lei come a cercare un pretesto per provocarla – Mi chiedo come mai un simile potere sia stato affidato nelle mani di due ragazzine così –
Quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Rein accettava a malapena che un tipo strafottente come lui la criticasse, ma proprio non sopportava che quell’egoista presuntuoso desse così sfrontatamente della debole codarda a sua sorella. Non sapeva quanta forza si celasse in lei.
- Non osare parlare a questo modo di noi – ringhiò inviperita, con aria minacciosa – Perché non fai a tutti un favore e chiudi quella dannata bocca una volta per tutte?! – esclamò adirata, puntandogli un dito contro.
- R-rein?-
Quella reazione così impulsiva, in un primo momento lo spiazzò. Mai nessuno aveva osato rivolgersi a lui in quel modo, e il fatto che a farlo fosse stata una ragazzina che riteneva immatura ed irresponsabile, lo soprese ancora di più.
Per la prima volta qualcuno era riuscito a togliergli le parole di bocca.
- Apri bene gli occhi, perché sto per mostrarti cosa siamo in grado di fare! – continuò a strillargli contro lei, mentre si preparava a mostrargli tutta la sua forza.
Chi gli dava il diritto di pavoneggiarsi in quel modo? Rein pensò sinceramente che gli servisse un bel bagno di umiltà.
Sul volto del moro comparve l’ombra impercettibile di un sorriso, ma subito si spense quando realizzò quali fossero le intenzioni della turchina.
Rein senza pensarci due volte aveva afferrato lo scettro di Prominence, e si era fiondata giù dalla mongolfiera intenzionata ad avvicinarsi al Drago quanto più possibile per scoprire la causa della sua sofferenza.
Pronunciò la formula magica, ed atterrò sul dorso del Drago finalmente certa di ciò che lo atterriva.
Alzò lo sguardo verso l’altro, sorridendo soddisfatta alla sorella sicura della sua vittoria, quando un rombo improvvisò la destabilizzò.
- Rein! La tua magia sta per esaurirsi! – udì Fine strillarle dalla mongolfiera, ma non fece nemmeno in tempo ad udirlo che subito si ritrovò disarcionata dalla groppa del Drago, precipitando nel vuoto a migliaia di chilometri dal suolo.
Fine tentò di fiondarsi in suo aiuto, ma Bright la trattenne per impedire anche a lei di rischiare la vita.
Rein precipitò, ormai perduta, finché due braccia ferme e salde non l’afferrarono prima che si schiantasse al suolo.
Aprì gli occhi, e sussultò nel ritrovarsi di fronte un paio di iridi penetranti e magnetiche che l’osservavano inespressive e scostanti. Per un attimo a Rein parve scorgere una punta di ammirazione nascondersi dietro a quel muro d’orgoglio.
Nelle favole che la madre le raccontava da piccola aveva da sempre accantonato l’antagonista, vendendolo come un ostacolo di qualsiasi lieto fine, e il fatto che fosse stato un tipo come lui a soccorrerla andava contro ogni logica di storia d’amore romantica e fiabesca che avesse mai letto. Non avrebbe mai immaginato che un giorno sarebbe stato proprio il cattivo a trarla in salvo.
- Una persona debole come te non avrebbe dovuto tentare qualcosa di così pericoloso – si sentì sussurrare all’orecchio, e subito quelle parole la fecero ricredere. Le sue prime impressioni erano giuste: quel ragazzo non era altro che un tipo arrogante e pieno di sé.
Una volta tornata sulla mongolfiera, rivelò a tutti la scoperta che aveva fatto: il Drago era malato.
Si voltò ad osservare il suo salvatore, scorgendo una punta di interesse nelle sue parole.
- L’acqua proveniente dal Regno della Goccia potrebbe guarirlo – si lasciò sfuggire lui dalle labbra, perso nei suoi pensieri, evitando lo sguardo indagatore di Rein che si era posato sospettoso su di lui.
Non sapeva se fidarsi o meno del suo suggerimento, ma valeva la pena di tentare.
Assieme alla sorella utilizzò nuovamente il potere di Prominence per liberare il Drago del Cielo dalla sua malattia. Incredibilmente, il suggerimento che era stato dato loro pareva essere quello giusto.
Una volta osservate le gemelle guarire la creatura maestosa che finalmente poté librarsi alta nel cielo, ritenne fosse il momento di andarsene. Ciò per cui era venuto si era ormai concluso. Non c’era più niente che lo forzasse a restare.
- Aspetta! – si sentì chiamare da Fine, alla disperata ricerca di un contatto con lui – Grazie per il suggerimento che ci hai fornito. E-e non ti ringrazierò mai abbastanza per aver salvato mia sorella. Puoi almeno dirmi il tuo nome? –
Alzò le spalle indifferente: non sapeva neanche lui il perché alla fine si fosse precipitato a salvare quella ragazzina chiassosa ed irritante, ma doveva ammettere che l’aveva colpito. Rein aveva fegato da vendere.
- Mi chiamo Eclipse – sussurrò prima di sparire trasportato dal vento, verso mete sconosciute.
Era vero che nulla lo costringeva a trattenersi ancora, ma c’era sicuramente qualcosa che lo invogliava a rivedere le gemelle in azione. Si ripromise di accertarsi ancora una volta della potenza del potere di Prominence, non appena ne avesse avuto l’occasione.
- Se n’è andato –
- Meno male… quello spocchioso – asserì Rein osservandolo da lontano, con il cuore in subbuglio e la testa piena di interrogativi.
- Dai, Rein, ti ha salvato da una brutta caduta, no? Penso che sia una prova sufficiente a dimostrare che in realtà è un bravo ragazzo – le disse Fine, colma di speranza e ammirazione.
Rein abbassò lo sguardo, pensierosa.
L’aveva salvata, sì, ma la sua prima impressione non cambiava. Difficilmente avrebbe cambiato idea su di lui.
- Sarà, ma resta comunque un antipatico presuntuoso –

Angolo Autrice:

Aggiorno prima del previsto, forse perchè sono un pò su di giri per questo nuovo progetto.
Come potete vedere, le impressioni di Rein di primo impatto con Shade non cambiano nè nel manga nè nell'anime. La turchina all'inizio non è molto convinta del bel tenebroso che le posa gli occhi addosso.
Per chi non avesse avuto l'occasione di leggere il manga, spero che la scena descritta sia comprensibile. Pur restando fedele alla storia, devo un minimo travisarla per concentrarmi sulle emozioni dei due protagonisti, pertanto perdermi a descrivere tutti i dettagli della scena mi sembra allontani l'attenzione del lettore dall'introspezione della storia.
Spero di essere riuscita a renderla al meglio. 
Un piccolo appunto: i dialoghi sono quanto più fedeli agli originali, e questa sarà una caratteristica che ritroverete anche nei capitoli a seguire, quando passerò a descrivere scene più note.
Hope you like it!
La prossima scena descriverà un momento che sicuramente ogni fan BlueMoon non può non ricordare.
Baci

_BlueLady_

 
  
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