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Autore: pokepony10    30/07/2017    0 recensioni
Alex è un ragazzo calmo è totalmente nella norma, bravo a scuola e circondato spesso dal suo ristretto gruppo di amici. Molte volte però viene perseguitato da una strana ragazza conosciuta da tutti col nome di Morte Bianca. Molti eventi coinvolgono i due in un mistero che ha le sue radici a molti secoli fa. Riusciranno a scoprire il segreto di questo mistero o moriranno provandoci?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dei, demoni e amore '
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POV Alex

Ciao alex- mi disse doppi p appena mi sedetti -ciao- le risposi con un sorriso -come è andata ieri?- mi chiese. Io arrossì, sapevo che non era successo nulla di che, tanto meno quel bacio, ma dentro di me il ricordo sembrava così vivo che era impossibile spacciarlo solo per un sogno. -dai racconta, cosa ti ricordi di bello?- mi chiese fissandomi negli occhi, dentro di me risentì la sensazione di sonno e confusione sentiti anche nel momento in cui doppia p mi baciò. Passai le 6 ore cercando di capire cosa mi stesse accadendo. Prima del suono dell'ultima campanella doppia p mi sussurrò una frase nell'orecchio -cosa ti ricordi di lei?-. Quella frase fece partire un fulmine nella mia mente e molti ricordi riconducibili a morte bianca affiorarono da una memoria che mi sembrava di non aver mai vissuto. Uscì dalla classe e corsi verso morte bianca. Le chiesi di poter parlare con me, la portai a casa mia e la feci accomodare. -di cosa devi parlarmi?- chiese -doppia p mi ha fatto un incantesimo?- chiesi subito -ora che me lo fai notare non saprei…- disse fissandomi negli occhi -allora?- chiesi impaziente -a me sembra di si- rispose lei. Io la guardai per qualche secondo poi le chiesi una cosa importante -ti prego morte bianca, dimmi tutto ciò che sai su doppia p- lei mi osservò sorpresa -ma se ci stai insieme non dovresti essere tu a saperne più di me sul suo conto?- chiese come per evitare il discorso -allora promettimi che sarai sincera a rispondere a delle domande che ti sto per fare- le dissi cercando un modo per avere delle informazioni -tu hai studiato le pagine, dimmi tutto quello che puoi, almeno rispondi alle domande che ti faro- lei mi osservò e sbuffando si alzò. -alex, pensavo che avevi bisogno di aiuto, non che avevi bisogno di un'amica con la quale chiacchierare. Io non so nulla di nulla, se vuoi tutte le informazioni del libro dovresti chiedere direttamente alla dea, ma è impossibile, quindi…- disse lei avviandosi all'uscita -no, non è impossibile, una volta tu hai dato corda al tuo lato di dea, e la sua furia devastante ha ucciso una persona-. Dopo quella frase lei si girò e si lanciò contro di me, mi prese per la maglia -come fai a saperlo?- chiese -non lo so…- dissi desolato e spaventato dalla sua furia -ma ti prego, dimmi cosa è successo con quella ragazza? Perchè la tua dea l'ha attaccata?- chiesi curioso. -scusami, non volevo attaccarti, lascia perdere questa storia di sasha- mi disse lasciandomi -racconta- la incoraggiai -no, dammi il libro che cerco la soluzione per l'incantesimo e così ti scordi di questa storia- mi disse. Le porsi il libro e lei aprì una pagina ben precisa, sapeva dove cercare. -che sensazioni hai provato dopo che ha usato l'incantesimo ?- mi chiese -confusione, una sensazione come dubbio….- risposi pensando -non sei d'aiuto, ti ha detto qualcosa?- mi chiese un po seccata -non che io ricordi…- risposi cercando di concentrarmi -alex… rispondi a questa mia domanda… cosa ricordi di ieri?- mi chiese. I miei ricordi divennero confusi e la testa iniziò a farmi male -dimmi subito cosa vedi- ordinò lei. -morte bianca non lo so, vedo cose del tutto confuse, mi fa male, ti prego ferma questa tortura- le dissi cadendo in ginocchio. Chiusi gli occhi e quasi in lacrime continuavo a supplicare morte bianca di aiutarmi, di colpo sentì qualcosa stringermi. Aprì gli occhi e vidi il nero completo, sentì sul volto un forte calore e un suono ritmico andare sempre più veloce. Poggiavo la testa su qualcosa di morbido che trasmetteva uno strano senso di sicurezza. Sentì poi qualcosa sfiorarmi la testa e il dolore scomparve del tutto. Mi ricordai di quella sensazione -ieri notte…- pensai. Alzai il volto, la testa poggiava sul petto di morte bianca che incrociò il mio sguardo con un evidente imbarazzo in volto -allora ieri notte non è stato solo un sogno?- le chiesi rosso in volto e ancora in ginocchio -già…- rispose imbarazzata abbassandosi arrivando fino alla mia altezza. Io rimasi a fissare i suoi occhi color pece, mi ci perdevo dentro, sembrava che non avevano fine. -q… quindi… ci… ci…- iniziai a chiedere io -si, si è successo, ti chiedo immensamente scusa, ma era l'unico modo, l'unico che ho trovato. Ti chiedo ancora scusa- disse lei abbassando la testa. -chissà come è stato per lei baciarmi, deve aver fatto proprio un grande sforzo…- pensai tra me e me. -alex… se vuoi si potrebbe anche riprovare…- inizio a dirmi -a fa… fare cosa?- chiesi timido fissandola negli occhi -se vuoi possiamo riprovare con le domande che mi volevi fare prima- rispose timida -mi permetterai quindi di porti delle domande senza uccidermi?- chiesi -si, d'altronde mi servi per prendere altri appunti sugli incantesimi emessi dalla collana- mi disse. -come al solito mi sfrutta per i suoi obbiettivi- pensai anche se ero molto felice di poterle fare delle domande anche sul personale. Ci sedemmo sul divano. -primo, sasha- le dissi senza aggiungere nulla, sapevo che aveva giù capito -io ero vittima di sasha, la mia bulla personale. Un giorno è successo che non ho più resistito e qualcosa dentro di me ha approfittato del fatto che eravamo solo io e lei in un bagno per avere una vendetta. In tutti gli anni delle medie mi umiliò fino al esaurimento. Sono stata per qualche mese dallo psicologo, ma a quanto pare solo quel lato di me poteva mettere fine a quelle torture. Mi ricordo che le ho dato colpi così pesanti che era rimasta senza sensi. La sua cartella clinica indica che è morta dopo una settimana da quello scontro, ma del suo corpo non ebbi mai notizia. Non venne detto dove fu sepolta, nessuno ne parlò più, come se lei non fosse mai esistita- disse lei. Io la osservavo sorpreso -lei era stata bullizata? A… allora perché sta facendo del male a me? Perché vuole rovinarmi la vita?- pensai tra me e me. -la mia più grande paura è che sasha abbia cambiato aspetto e mi abbia seguita fino a qui- concluse lei. Stava per alzarsi ma io la fermai -ti prego, non ho ancora finito- le dissi -chiedi pure- rispose. Io ragionai su cosa chiedere e poi parlai -doppia p come riesce a farmi questi strani incantesimi?- -le 5 gemme, oniuna ha un duplice potere, per ora ha usato lo zaffiro e lo smeraldo, il primo ha condizionato i tuoi ricordi e l'altro le emozioni che provavi. In entrambi i casi ho avuto la prova che era quello il potere usato- disse -come hai fatto?- chiesi -lo zaffiro ha condizionato i tuoi ricordi e la tua conoscenza sul mio conto, lo smeraldo invece ti ha reso dolce nei miei confronti.- disse con un timido sorriso -e chi ti dice che quello che ricordavo o esprimevo come emozione non fosse tutto mio?- le chiesi curioso e anche dubbioso sul mio stesso conto. -non ti ricordavi nemmeno quello he era successo il giorno prima, poi ti sei comportato in modo gentile nei miei confronti. Lo sappiamo entrambi cosa c'è tra noi due e di certo non è amicizia. Tu non vorresti avere a che fare con me e o non vorrei vederti felice. Quattro anni che nutri odio profondo per me e quattro anni che mi trattengo dal ucciderti-. Le sue parole mi suonarono così gelide che un brivido mi percorse la schiena, l'odio che provava per me era cosi profondo che sembrava volermi risucchiare l'anima con quel suo sguardo vuoto e feroce. Lei si alzò e andò alla porta -hey! Non ho finito- le dissi -invece hai concluso- rispose uscendo chiudendosi la porta alle spalle. Avrei tanto voluto chiederle cosa era successo la notte prima. -se veramente mi odia, perché mi sta aiutando?- mi chiesi guardandola dalla finestra che pian piano si allontanava.
 
   
 
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