Fanfic su artisti musicali > Marilyn Manson
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Autore: Shetani Bonaparte    30/07/2017    0 recensioni
La Vita è difficile quando non sei perfetto.
E lui era un disastro.
Un disastro da cima a fondo, con quei capelli inguardabili e quel naso storto - e non per una qualche rissa, era storto e orrido di suo.
Sedette al balcone di quel locale colmo di fumo e gente che non sapeva che era una doccia, il vestil leopardato che lo rendeva più strano del normale.
Ordinò da bere, e sentì degli occhi scuri addosso.
Quegli occhi erano di un giovane in cerca di un bassista, e non lo avrebbero più lasciato andare.
Perché Marilyn Manson non può vivere senza Twiggy Ramirez.
Ma Brian mentiva troppo, e Jeordie mentiva troppo poco, e questa sarebbe stata la loro fine.
---
ATTENZIONE: all'interno della storia vi sono tematiche come depressione, autolesionismo e suicidio.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don't you want some of this?
Don't you need some of this?
 
Eri concentrato, dannatamente concentrato.
Scegliere un nuovo bassista non era facile, anzi. Specialmente se pensavi a quanto bello fosse Jeordie in quei giorni.
Dalla scopata di due settimane prima ti sembrava davvero rinato: usciva, rideva, scherzava... viveva... solo che nella sua Vita tu non c'eri più.
Non vi eravate più parlati. Lo avevi lasciato andare. Avevi permesso che ti abbandonasse. Ma tanto sarebbe tornato, vero? O comunque te lo saresti ripreso.
Perché tu sei Brian Hugh Warner, colui che non sa amare e non dovrebbe provarci mai, perché quando ci prova i risultati sono disastrosi.
Perché tu sei Brian Hugh Warner, colui che è così fragile e vigliacco da distruggere chi spia oltre le sue crepe e gli bacia il cuore.
Perché tu sei Brian Hugh Warner, colui che è talmente egoista che si fa un po' schifo da solo, ma tanto poi butti giù un qualche alcolico e tutto passa.
Perché tu sei Brian Hugh Warner, hai preso la sensualità della Monroe e la spietatezza di Charles.
Perché tu sei Marilyn Manson, e Marilyn Manson non può stare senza Twiggy Ramirez - o la droga, o i toast fritti, o il sesso... o molte altre cose, ma fingiamo per un momento che Twiggy contasse di più, okay?
Lo studio puzzava di alcol. Madonna giocava ai videogiochi, tutto concentrato, e nemmeno si accorse di chi era arrivato.
Twiggy Ramirez.
Jeordie Dannatamente Scopabile White.
Con quel suo dannatissimo vestito rosa, le dannatissime calze lunghe, i dannatissimi stivali, una dannatissima maglia a maniche lunghe sotto il vestito, un dannatissimo foulard.
Il solito dannatissimo freddoloso.
E tu lo odiavi, ricordi? Tu ti fermasti, mandasti a fanculo il tizio che voleva essere il tuo nuovo bassista e lo raggiungesti.
Gli avresti mollato un pugno...
(Quante bugie ti piaceva raccontare a te stesso?)
...ma facesti di peggio: un bacio sulla fronte, di quelli che amava, che lo facevano sentire protetto, amato, voluto.
"Ciao Twigs. Vuoi tornare?" chiedesti mal celando la speranza.
"Io... no, no... solo, ho dimenticato delle cose, tutto qui."
"Ah, okay."
Ti allontanasti, tornando dal quasi nuovo bassista.
Freddo, urtato, offeso.
"Come stai, Jeordie?"
Crudele: mai lo chiamavi col suo vero nome.
"Bene. Tu?"
"Bene, benissimo."
(Bugie. Una conversazione di bugie.)
Ma tanto Jeordie Dannatabente Figo White non ti sapeva mentire a lungo, questo mai. Anzi, non sapeva mentire e basta, e tu mentivi troppo - pure a te stesso - e guarda dove sei ora, in questo momento... non ti fai schifo?
Twiggy chinò il capo, prendendosi qualche cianfrusaglia che aveva scordato in una camera che usavi tu. Più volte sembrò volerti parlare, guardandoti con quegli occhi da cucciolo bastonato, ma tacque.
E poi se ne andò.
E fu un disastro perché Gacy iniziò a sgridarti, perché secondo lui Jeordie stava male.
"Jeordie non sa mentire, Madonna."
"Appunto per questo a me sembra che non ti freghi un cazzo di lui!"
"Infatti non mi imp--"
"Con me non attacca, signorino. Dovete parlare prima che sia troppo tardi."
"È già troppo tardi."
"Mi fai schifo, a volte."
Lo mandasti a fanculo, ma porco cane se volevi correre da lui. Lo volevi stringere, baciare.
Ma sei sempre stato troppo orgoglioso e beh... ora eri convinto che lui ti fosse fuggito per sempre e tu, gattaccio, eri rimasto senza un topino da tormentare.
Almeno per ora.
Il topino se ne stava in un bar, a rosicchiare delle patatine che avevano preso troppa aria e sorseggiando una Coca Cola oramai calda e sgasata.
Non vi vedevate da... due settimane? No, forse era un mese.
In quel bar non ci volevi neanche andare, ma ti annoiavi ed era l'unico in cui quel coglione di Johnny era voluto andare.
"...Tim pensa ad un nuovo film, e mi vorrebbe nel cast."
"E la novità sarebbe? Sappiamo che Burton ha una fissa per te."
Depp aveva riso, e tu avevi finto di prendere il suo esempio.
Poi l'attore aveva aggrottato le sopracciglia ed aveva guardato verso il balcone: "Non è mica Jeordie, quello?"
"Sì."
"Sbaglio o era più grosso?"
"No."
"Sicuro? Non è un po' palliduccio?"
"No."
"Smettila di fare il cretino e vai da lui."
Ti spinse verso di lui ma dopo neanche due passi un ragazzo si avvicinò al bassista, baciandolo. E questo ti diede fastidio, ma ciò che veramente ti ferì fu vedere Jeordie ricambiare il bacio.
Ma andava bene così. Non lo volevi. Non avevi bisogno di lui.
(Bugiardo.)
  
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