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Autore: ThorinOakenshield    31/07/2017    4 recensioni
Il clan di Merida è sempre stato in ottimi rapporti con i nani di Erebor. Un giorno, re Fergus decide di invitare re Thorin nel suo regno, e...
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Thorin Scudodiquercia
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Parecchi anni dopo…

Sembrava di essere tornati indietro nel tempo: stessa radura, stessa tenda, stesso tavolo di legno, stesso cibo, stessi oggetti, non era cambiato niente, pure la disposizione delle varie cose era identica a quei tempi lontani.
Le uniche cose che erano cambiate, erano le persone.
Una Merida ancora giovane ma non più fanciulla, ormai maturata in donna, si stava aggirando furtivamente per la radura, guardandosi intorno con circospezione.
Una bambina dai lunghi capelli rossi e ricci si trovava nascosta sotto al tavolo.
“Ma dove si sarà nascosta?” chiese a gran voce Merida, scherzosamente, stando al gioco della piccola.
La bambina ridacchiò silenziosamente, con una mano davanti alla bocca.
“Ma eccola qua!” La madre la colse di sorpresa, comparendole alle spalle.
Sua figlia rise forte, dopodiché si lasciò prendere fra le braccia di Merida.
“Ma chi è la bambina più coraggiosa di tutte?” La madre prese a farle il solletico sul pancino, facendola ridere e agitarsi, per poi depositarle un dolce bacio sul naso.
La donna e sua figlia non erano sole: infatti, in quella radura, si trovavano anche due sue amiche di vecchia data, Belle e Jasmine, in compagnia dei loro mariti e dei loro figli. Adam e Aladdin andavano molto d’accordo con il marito di Merida, Thorin, mentre i loro figli erano grandi amici della figlia di questi ultimi, Brigid.
La suddetta Brigid saltò letteralmente giù dalle braccia di sua madre, non appena i suoi piccoli e giovani amici la chiamarono.
Merida la guardò intenerita, mentre Belle e Jasmine si accostarono a lei. “Sono veramente bellissimi” disse quest’ultima.
“Ancora non riesco a crederci che sia successo per davvero” aggiunse Belle, emozionata.
Merida avrebbe replicato, se suo marito non l’avesse colta alla sprovvista, abbracciandola da dietro.
Sul momento la donna prese un colpo, infatti si voltò verso il nano e gli diede una per il braccio, scherzosamente. “Mi hai spaventata, idiota!” rise.
Thorin si unì alla sua risata, facendola sospirare: ormai erano sposati da un bel po’, ma il sorriso mozzafiato del nano era ancora in grado di farle un certo effetto, esattamente come la prima volta in cui aveva avuto l’onore di ammirarlo.
“Ho un regalo per nostra figlia” disse Thorin, tornando serio, nascondendo qualcosa dietro.
“Brigid! Papà ha qualcosa per te.”
Bastarono quelle parole per far fermare la piccola bambina, che fino a pochi minuti fa stava correndo euforica insieme ai suoi amici.
Thorin si avvicinò a lei con il sorriso stampato in faccia, continuando a nascondere il dono per sua figlia.
“Un regalo?” esclamò felicissima Brigid, correndo verso suo padre.
Il nano si abbassò alla sua altezza, dopodiché rivelò ciò che stava celando alla sua vista.
Gli occhi, per poco, non le brillarono.
Merida dovette trattenere una lacrima, commossa: le sembrava per davvero di essere tornata indietro nel tempo, quando era una bambina innocente e spensierata, si trovava nel bosco con i suoi genitori, e suo padre le aveva regalato il suo primo arco. Subito tornò prepotente il ricordo dei suoi cari, periti qualche anno prima. Le mancavano, terribilmente. Ma, perlomeno, avevano avuto il modo di assistere alle sue nozze, e di fare la conoscenza della loro nipotina.
“Un arco!” Brigid prese tra le sue piccole mani quell’arma in legno ben elaborata, sulla quale erano state incise delle rune, una dedica che Thorin aveva accuratamente scritto per sua figlia.
Il nano si mise subito a disposizione per insegnare alla piccola ad utilizzare il suo nuovo regalo.
Merida ricacciò indietro le lacrime, sorrise e disse: “Ti insegno io, tesoro, tuo padre non è mai stato un granché nel tiro con l’arco.” Detto questo, raggiunse suo marito e sua figlia, sotto lo sguardo divertito di Belle e Jasmine.
Thorin la fulminò con gli occhi. “Ma se sono più bravo di te!”
La donna rise forte. “Ma per favore!”
“Mamma, papà, basta litigare! Come si usa questo coso?” La piccola, impacciata, cercò di sistemare una freccia, pronta per scoccarla verso il bersaglio che il nano aveva sistemato su un albero.
A quel punto, marito e moglie si misero a disposizione per insegnare, insieme, a loro figlia a scoccare le frecce.
Si stavano divertendo da matti, si erano pure aggiunti Belle, Jasmine, Adam, Aladdin insieme ai loro figli.
Magicamente, il triste ricordo dei suoi genitori, era sparito dalla mente di Merida. In quel momento, c’era solo spazio per Thorin e Brigid, coloro che le davano la forza per andare avanti, coloro che erano le persone più importanti della sua vita, coloro senza i quali non avrebbe potuto vivere.
La donna sorrise.

L’Antro di Lucri:

L’epilogo è venuto fuori più lungo di quanto pensassi xD. Vabbè, meglio così.
Devo dire che sono abbastanza soddisfatta di com’è uscito fuori… a voi è piaciuto?
Comunque, prima di salutarvi, ci terrei a ringraziare tutti: chi ha solo letto, chi ha recensito, chi ha aggiunto la storia alle preferite, chi alle seguite e chi alle ricordate.
Grazie di cuore! <3
Spero che ci sentiremo anche con le prossime storie =).
Un bacione!

Lucri

   
 
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