(In questo capitolo la storia seguirà i punti di vista di Dean e di Sam)
Circa 15 minuti dopo la partenza dalla baita…
POV
DEAN
Non siamo partiti da molto quando inizio a sentire mille brividi che mi
attraversano il corpo.
Istintivamente cerco la manopola del riscaldamento per alzare la
temperatura ma, con mia grande sorpresa, noto che è
già rivolta verso il massimo; mi giro verso Sammy, per
capire se sono io o fa veramente freddo ma, di nuovo, rimango scioccato
nel vedere che il mio fratellino si è anche tolto la giacca,
ora appoggiata al suo fianco.
Giusto, dopo il mio tuffo nel lago, sono
rimasto con i vestiti bagnati all’aria fredda,
penso e, guardando velocemente verso il basso noto che ci sono ancora
alcune macchie scure sparse qua e là . Bene... non si sono neanche asciugati del
tutto...fantastico!.
Appena sento dei movimenti dall’altra parte del sedile, mi
giro per vedere se Sammy è in condizioni migliori delle mie:
per fortuna tutte le ferite sembrano aver smesso di sanguinare da
tempo, l’unica che mi preoccupa è quella alla
testa. Nonostante il buio della notte, da questa distanza non mi sembra
molto profonda...per fortuna.
“Ehi Dean, ti senti bene?” mi chiede Sam, con la
voce un pò impastata dal poco riposo fatto.
“Sì tranquillo, tutto bene. Torna pure a
riposare” gli rispondo, anche se la voce mi esce rauca.
Sammy mi fissa un attimo, con il suo solito sguardo da cucciolo.
“Sicuro?” mi chiede alla fine.
“Sì tranquillo. Manca ancora un pò al
motel, non ti preoccupare”. Dopo questo, vedo che si
posiziona ancora sul sedile, in modo da appoggiare meglio la testa
dietro, e chiude gli occhi.
Cercando di ignorare il gelo che piano piano sento sempre di
più, continuo a guidare, sperando che, una volta arrivato al
motel una bella doccia calda possa far passare tutto.
POV
SAM
Non so quanto tempo è passato da quando siamo partiti:
appena entrato in macchina mi sono sistemato in modo da essere il
più comodo possibile e poi ho chiuso gli occhi; prima di
adesso, mi sono svegliato solo una volta, per togliermi la giacca visto
che, dalla temperatura dentro la macchina, sembra di stare accanto a un
forno.
Stavolta, invece apro subito gli occhi non appena sento Dean
muoversi verso i comandi del riscaldamento; mi giro verso di lui e gli
chiedo “Ehi Dean, ti senti bene?” .
Lui, senza staccare gli occhi dalla strada mi risponde
“Sì tranquillo, tutto bene. Torna pure a
riposare” ma la sua voce esce diversa, più bassa.
Inizio subito a fissarlo, cercando cosa ha che non va: nonostante la
poca luce, il suo volto sembra più pallido del solito,
mettendo in particolar evidenza le sue numerose lentiggini, e il suo
corpo è attraversato da piccoli brividi, quasi
impercettibili. Molto
probabilmente ha freddo penso,
mentre il mio sguardo cade sui suoi vestiti, ancora in parte bagnati
dopo lo scontro di prima. Bravo come sempre a nascondere quello che provi per
non farmi preoccupare, come da piccoli.
“Sicuro?” alla fine gli chiedo, sapendo che, se lo
affrontassi direttamente, farebbe lo stesso finta di niente.
“Sì tranquillo. Manca ancora un pò al
motel, non ti preoccupare”mi risponde subito e, facendo finta
di rimettermi a dormire, tengo gli occhi socchiusi in modo da tenerlo
sotto controllo, sperando che sia solo una cosa temporanea.