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Autore: NotEvenChip    31/07/2017    2 recensioni
Mr. Gold possiede la maggior parte di Storybrooke, oscuro, tenebroso, con un passato turbolento, quasi tutta la città lo teme, tranne il figlio Neal.
Belle French è giovane, spensierata, determinata, ambiziosa ed in cerca di pace e tranquillità, grazie anche al suo nuovo lavoro.
Praticamente Rumbelle AU :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Oh santo Cielo! Belle French?” Ghignò maleficamente Cora.

“Signora Mills!” Finse entusiasmo Belle. Cosa poteva volere quella arpia?

“Belle, cara! La mia Regina mi ha detto che avevi avuto il coraggio di riaprire questo posto, non potevo di certo non farti visita ed augurarti il meglio!”

Belle non si fece prendere dalle lusinghe della donna, non era mai riuscita a sopportarla.

“Grazie! I libri sono sempre stati la mia pass…”

“Si certo cara! Si è notato subito da quando eri un tenero topolino di biblioteca, sempre con il naso sui libri e mai lo sguardo attento, ma guarda dove ti ha condotto tutto questo! A riaprire la biblioteca di Storybrooke! Sono sicura che anche i marinai del porto accorreranno, una volta che ti sarai sistemata bene bene…”

A Belle non sfuggì il sarcasmo tagliente della signora Mills. Probabilmente per quel giorno aveva finito di sgridare Regina e di mortificare mezza città e per noia, aveva deciso di passare anche da lei.

“Madre… Forse dovremmo andare….” Sussurrò Regina.

“Certo, certo. Beh… a presto signorina French! In bocca al lupo!”

Così dicendo le due Mills uscirono dalla biblioteca in direzione di Granny, Belle scosse la testa innervosita.

 

Dall’altra parte della strada, Gold stava discutendo con il signor Dove, quando ad un certo punto vide Cora uscire dalla biblioteca. La mente gli si annebbiò all’istante, cosa voleva quell’arpia da Belle? Non l’aveva mai vista con un libro in mano, non poteva avere bisogno di una biblioteca. Che le voci del suo appuntamento con Belle si fossero sparse così velocemente? E soprattutto, la vipera di Cora ne era già al corrente? Non doveva assolutamente immischiare Belle nelle loro faccende. 

“Signor Gold?” Dove lo richiamò al presente.

Gold non riusciva a staccare gli occhi da Cora che si allontanava  lungo la strada e dall’entrata della biblioteca, sentiva l’impellente bisogno di entrare, assicurarsi che Belle stesse bene. Era furioso, doveva sapere.

“Signor Gold?”  Dove alzò un pochino la voce, afferrando Gold per una spalla, improvvisamente preoccupato per il proprio padrone.

“Cora” sussurrò Gold.

“Come signore?”

“Cora!” Esclamò Gold divincolandosi dalla presa di Dove e avviandosi verso la biblioteca ad un passo velocissimo.

Entrò di corsa in biblioteca e notando lo sguardo perso di Belle cercò di calmarsi.

“Robert? C’è qualcosa che non va? Sembri…”

Gold chiuse gli occhi ed inspirò. “Cora. Cosa voleva?”

“Oh, niente… Immagino che rispetto agli altri anni, abbia trovato qualcuno in più da prendere in giro, tutto qua. Qualcuno con cui sentirsi superiore… Ma sicuro di stare bene?”

Gold inspirò di nuovo. Cora non aveva attaccato Belle per colpa sua, almeno questo era qualcosa.

“S-si… Io credevo che… Beh… Cora non è la migliore persona da incontrare a Storybrooke e pensavo che… Ti avesse detto qualcosa di spiacevole, ecco.”

L’espressione di Belle si addolcì. “Sei corso qui solo per assicurarti che Cora non mi avesse offesa?” Dicendolo, piegò leggermente la testa, studiando la reazione di Gold, mordendosi il labbro inferiore.

“Io… Beh…” Non fece in tempo a finire la frase che Belle lo abbracciò e, cingendogli il collo lo portò il più vicino possibile, dondolando lentamente. Gold le portò immediatamente le mani alla vita, lasciandosi cullare dal corpo di lei. Si sentì calmare quasi immediatamente, una sensazione che non smetteva di sorprenderlo.

Fu Belle ad annullare le distanze anche questa volta, portando le labbra a quelle di Gold in un tanto sospirato bacio. Lo aveva baciato solamente la sera prima, ma quanto ne aveva bisogno!

Gold inspirò rumorosamente, trovando di nuovo il ritmo con il respiro, facendosi tranquillizzare ulteriormente da quelle labbra che sembravano chiedere sempre di più ad ogni secondo che passava. Ad un tratto Belle appoggiò una mano sul suo petto, all’altezza del cuore e lì, Gold si perse. Reclamò con ancora più passione le labbra della giovane, cingendole la vita con un braccio e massaggiandole distrattamente la schiena con l’altra. Non si perse i gemiti sussurrati di Belle dovuti all’intensità del bacio, e non seppe pensare ad altro che alla domanda che più volte si era fatto la sera precedente: Cosa c’era di così tanto straordinario in questa ragazza da fargli perdere la testa in questa maniera?

Belle chiuse tra il pugno il tessuto della sua camicia, quasi come per trattenerlo, come se avesse paura che sparisse da un momento all’altro. Non era mai stata baciata così, era un bacio completamente differente da quello della sera precedente. Questo sembrava avere di sottofondo preoccupazione, sollievo, timore e passione. Robert, mi stai nascondendo qualcosa? Perchè sei così preoccupato di Cora Mills?

Fu Belle a staccarsi da quell’attimo di passione, udendo dei passi dall’entrata. Non si sbagliava, alla porta della biblioteca c’era Ruby con il pranzo in mano e la bocca spalancata.

Gold cercò di ricomporsi, si era lasciato completamente andare ed era solamente la seconda volta che la baciava. Si schiarì la voce e lasciò andare Belle, che solamente in quel momento si accorse di essere ancora avvinghiata a lui con i talloni sollevati. Ritornò in equilibrio sui suoi piedi e si voltò verso l’amica, che ancora non aveva proferito parola.

“Wow, wow. Voi due… Avete bisogno che vi lasci soli per un momento?”

Belle arrossì ed abbassò lo sguardo, Gold si rimise a posto la cravatta.

“Gold, ti do quindici minuti, possono bastare per fare la mia amica felice, no?”

Gold ghignò. “E cosa dovrei farci con soli quindici minuti?” 

“Beh, sei un uomo, a volte quindici minuti sono più che sufficienti…”

Gold spalancò gli occhi. “Ma che razza di uomini avete conosciuto voi due?!”

Belle arrossì ulteriormente ed afferrò una mano di Robert nelle sue, percependolo ancora nervoso. Ruby si spostò dall’entrata ed appoggiò il cibo da asporto sul bancone.

“Ok Gold, dimentica. Non voglio sapere cosa intendi esattamente con questa frase” lo schernì Ruby.

Gold si rivolse nuovamente a Belle e le strinse la mano, accarezzandole teneramente il palmo con il pollice. 

“Chiamami” le sussurrò a fior di labbra, abbassandosi per un casto bacio sulle labbra, per poi sorriderle e fare un cenno di saluto a Ruby.

Belle lo fissò fino a che non scomparì dalla sua visuale, avvicinandosi al bancone, dove si trovava la sua amica.

“E così, adesso non sapete togliervi le mani di dosso, eh?”

Belle la guardò storta. “No è che… La mamma di Regina è passata di qui, prendendomi chiaramente in giro, Robert l’ha vista uscire da qua e si è preoccupato. Il bacio… beh è stato colpa mia.”

“Belle French. Non ti riconosco più da quando esci con Gold. E da come si stava avvinghiando a te, ci andrei con più calma. Non gode di un’ottima reputazione sai.”

Belle estrasse un hamburger  dal cesto del pic-nic che aveva appena portato l’amica.

“Fino a ieri mi spingevi in questa relazione ed ora… Cosa ti turba Ruby?”

“Uhm.. niente… mangia Belle, ne hai bisogno! Devi avere consumato molte energie con quel bacio!”

A Belle non sfuggì la frecciatina nei confronti di Gold, ma decise di lasciar perdere, probabilmente l’amica si preoccupava più del dovuto.

 

 

 

Gold attraversò la strada nuovamente in cerca di Dove, con il cuore più leggero e le labbra gonfie per il bacio appena scambiato con Belle.

Se c’era una cosa che Belle continuava a fare, era destabilizzarlo e rassicurarlo al tempo stesso. Non riusciva a comportarsi in maniera razionale quando si trattava di lei. Non era a questo che riduceva l’amore?

Sembrava non essere minimamente intimorita dalla Mills e questo lo terrorizzava. Lui conosceva la donna molto bene, era come una zecca, un parassita che si attacca alle storie delle altre persone traendone forza e superiorità. L’avrebbe tenuta sott’occhio, poco ma sicuro. Non era entrata solamente per prendere in giro la sua Belle, era entrata per studiare l’ambiente e per studiare Belle stessa. Nemmeno l’orario era a caso, voleva farsi vedere anche da lui, per metterlo sull’attenti. Questa volta non si sarebbe fatto fregare, questa volta di mezzo c’era Belle, la sua Belle.

 

 

 

 

 

 

 

** Saalve! Torno con questo breve capitolo perchè molto probabilmente starò in vacanza un paio di settimane e mi sentivo in colpa a lasciarvi senza nulla per così tanto tempo xD Buona lettura, buone vacanze, a presto!!!

   
 
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