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Autore: A little Fangirl    01/08/2017    3 recensioni
Pensavate fosse finita eh?
Solo perchè Rick ha dimenticato di scrivere una nuova saga sulle avventure del nostro Percy Jackson scommetto!
Beh non sarò Rick, certamente! Ma proverò a riempire i nostri cuoricini un'altra volta di emozioni che si provano solo leggendo un libro per la prima volta!
Tornando alla trama, Percy e compagnia non hanno esaurito le avventure non preoccupatevi (o almeno io non ho esaurito le idee).
Godetevi questa storia, spero che vi piaccia!
⚠️Attenzione ai possibili spoiler⚠️
I capitoli usciranno 2/3 a settimana.
Mi raccomando recensite e ditemi che vi piace così continuo
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jason/Piper, Leo/Calipso, Nico/Will, Percy/Annabeth, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Okay non ce l'ho fatta ad aspettare fino a domani quindi ecco a voi il nuovo capitolo




Annabeth:

Ero appena scesa dall'ascensore Che subito sfreccia giù di nuovo per prendere un altro passeggero, chi sa chi è, magari solo un cittadino. 

Camminai lungo il viale e dopo qualche minuto arrivai al posto in cui si teneva la riunione: la casa di Zeus

Tutti gli dei erano fuori a chiacchierare tranne Zeus, Poseidone e Atena che molto probabilmente erano dentro, prima che gli dei mi vedessero dietro di me sentii qualcuno che mi chiamava.

 

-Annabeth, Annabeth aspetta-

 

Mi girai e vidi Percy che correva verso di me.

 

-Percy, che cosa fai qui?-

 

-mi ha mandato Chirone, ha detto che devo partecipare anche io alla riunione-

 

-tu sai in cosa consiste questa impresa?-

 

-no, ma a guardare le facce degli altri non sarà di certo uno scherzo-

 

Mi guardai intorno e notai che anche gli dei erano preoccupati.

Poi Apollo venne contro di noi.

 

-Jackson, biondina-

 

Ci salutò.

 

-Apollo, signore perchè siete tutti così preoccupati?-

 

-lo scoprirai biondina, lo scoprirai-

 

-mia madre dov'è?-

 

Chiesi.

 

-ehm... beh diciamo che al momento è impegnata-

 

-e mio padre?-

 

Disse Percy

 

-anche lui-

 

-ma come...-

 

-fai troppe domande Jackson-

 

Lo interruppe Apollo.

La riunione iniziò e prima di passare alla nostra impresa, parlarono di un figlio di Ares, un certo Jack Butler, che era scomparso all'inizio di giugno. Poi passarono alla nostra impresa.

 

-Jackson, Chase, sicuramente vi starete chiedendo dove sono i vostri genitori-

 

Disse Zeus. Noi annuimmo.

 

-i vostri genitori sono stati rapiti, giovani semidei, e sarà compito vostro liberarli-

 

Percy emise un suono strano, io non potevo crederci.

 

-signore, perchè avrebbero dovuto proprio rapire i nostri genitori?-

 

-ah Jackson, questa è la parte più fastidiosa, noi non lo sappiamo-

 

Intervenne Apollo

 

-sapete almeno chi li ha rapiti?-

 

-non sappiamo neanche questo-

 

Stavolta stranamente fu Afrodite a rispondere.

 

-ma sappiamo una cosa, sappiamo dove sono nascosti e chi c'è di guardia-

 

-vai piano Afrodite!-

 

La rincalzò Zeus

 

-non vogliamo di certo fargli prendere un infarto-

 

-scusate, chi c'è di guardia?-

 

Stavolta fui io a domandarlo.

 

-Ortro, Cerbero e... un'esercito di Titani e mostri-

 

Con mio stupore queste parole uscirono dalla bocca di Ade che, anche lui come suo figlio, sembrava il più combattuto,

 

-ma Ade, signore, come è possibile? Ho ucciso personalmente sia Cerbero che Ortro l'estate scorsa, e le porte della morte erano chiuse, e poi i titani... è impossibile, almeno che...-

 

Percy si fermò di scatto, capii all'istante. 

 

-NO!-

 

Gridai con tutto il fiato che avevo in corpo.

 

-QUESTO È IMPOSSIBILE!-

 

-Annabeth Chase, capiamo ciò che significa per voi tornare laggiù, ma ne abbiamo bisogno, voi due insieme siete i semidei più potenti che abbia mai visto, il vostro amore vi lega più di ogni altra cosa, ce la farete-

 

Solo Afrodite avrebbe potuto dire una cosa così. 

Prese parola Zeus.

 

-e poi, semidei, non sarete soli, questa impresa è molto importante e non sarete solo in tre ad affrontarla-

 

-e chi verrà con noi?-

 

Chiese Percy.

 

Apollo iniziò ad elencare come un tram -Il pretore romano/Panda, la tizia romana che fa apparire le pietre, il costruttore di templi biondo, la figlia di Afrodite che lancia prosciutti, mio figlio Will, il suo fidanzato- e lanciò uno sguardo ad Ade -il meccanico che venne con me nell'impresa degli oracoli e Calypso- 

 

Sorrise fiero di se.

 

-APOLLO VUOI TORNARE UMANO?-

 

Lo rimproverò Zeus.

 

-no padre, scusami-

 

-ecco, comunque andrete: voi due, Piper McClean, Jason Grace, Hazel Levasque, Frank Zangh, Calypso, Leo Valdez, Nico Di Angelo e Will Solace-

 

-e io cosa ho detto-

 

Ribatté Apollo. Zeus gli fece un'occhiataccia e riposò l'attenzione su di noi.

 

-partirete domani all'alba-

 

Annuimmo e ci girammo per andare via, eravamo quasi all'ascensore quando Ares ci chiamò.

 

-hey Jackson, senti so che non siamo mai stati in buoni rapporti ma... beh ti volevo chiedere se magari tu... beh se incontrassi Jack per strada, me lo riporteresti indietro?-

 

-certo Ares-

 

Rispose Percy. Ares fece un sorriso enorme e poi si rivolse a me.

 

-Annabeth Chase giusto?-

 

Annuii.

 

-bene! Penso che questo appartenga a te-

 

Mi porse il mio pugnale che avevo perso durante il recupero dell'Athena Parthenon.

 

-o miei dei, grazie signore-

 

Esitai un attimo e poi gli chiesi:

 

-non è che ha trovato anche un computer argento?-

 

Ares rise.

 

-sei come tua madre, tale e quale. Comunque no non l'ho trovato-

 

Annuii un po' delusa ma comunque felice per aver riavuto il mio pugnale.

 

-hey-

 

Continuo Ares.

 

-buona fortuna semidei-

 

Sorridemmo ed entrammo in ascensore, dopo un po' di discesa Percy lo fermò.

 

-Annabeth... come stai?-

 

-dobbiamo farlo Percy, sono i nostri genitori, glielo dobbiamo-

 

-lo so... è che... il Tartaro... Annabeth tu ti ricordi vero?-

 

-purtroppo sì, ora capisco perchè Nico e Ade erano così giù-

 

Mi guardò con quei suoi occhi verdi.

 

-potevamo avere un po' di tempo per noi finalmente-

 

-hey, Percy... c'è la faremo sai, e quando riusciremo in questa impresa andremo a vivere al campo Giove, come hai sempre voluto-

 

Nelle sue labbra si stampò un enorme sorriso.

 

-ci andremo davvero?-

 

-si-

 

Dissi ormai con le lacrime agli occhi.

 

-ti amo lo sai?-

 

Piangeva anche lui.

 

-ti amo anche io testa d'alghe-

 

Mi buttai tra le sue braccia e mi strinse in un forte abbraccio, profumava di mare, proprio come suo padre.

Poi fece ripartire l'ascensore. Arrivammo giù e mi fece salire davanti su Blackjack, lui si sedette dietro di me e partimmo. 

Mi strinse in un abbraccio da dietro e appoggiò la testa sulla mia spalla, fino a quando non arrivammo al Campo Mezzosangue.

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTORE

Okay questo capitolo non è stato particolarmente emozionante lo so ma fidatevi che il prossimo ci farà piangere tutti, ci scommetterei 100 euro.

GRAZIE PER LA LETTURA

~autrice

 

 

 

   
 
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