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Autore: incutkoskysarms    01/08/2017    1 recensioni
"Accetta la realtà, ti ama."
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carl Gallagher, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Arrivò sabato e il telefono di Chelsea era un continuo ricevere messaggi e telefonate da Carl. Non aveva voglia di sentirlo né tanto meno di sentire le sue giustificazioni idiote. I due giorni prima a scuola non lo aveva visto, percui pensò che stesse facendo sul serio quella volta. Si rinchiuse in casa e si volle dedicare allo studio, ma spesso il suo pensiero, forse il primo, si rivolgeva al ragazzo. Il campanello suonò parecchie volte, ma si rifiutava di aprire.
Era pomeriggio tardi quando decise di vedersi con Cook al solito parchetto. Quel che faceva quest’ultimo andava anche bene a differenza con Carl, lui non aveva avuto precedenti. Non si era passato molto tempo senza la sua presenza, per nulla. Cook c’era sempre stato quando il ragazzo era dentro. L’aiutò, in quel periodo a Chelsea le si era congelato il cuore, ma nonostante gli aiuti lei si voleva mostrare così agli altri. Non voleva farsi vedere fragile, se non da Cook o Carl, ma a volte ci sono eccezioni.
Arrivò al parchetto e vide la panchina in ferro occupata dall’ amico di colore e un ragazzo bianco. Si avvicinò e si rese conto che era Carl. Non sorrideva, stava serio, col suo cappellino verde fluo in testa e i suoi nuovi vestiti larghi. La mora lo osservò, aveva la faccia quasi schifata, disgustata. ‘Voleva ancora finire nei casini?’ si chiedeva.
“Ciao Cooky” lo abbracciò piegandosi verso lui.
Si sorrisero mostrandosi l’un l’altra il sorriso un po’ ingiallito dalla nicotina. Si allontanò, stando davanti ai due ragazzi.
Prese la sigaretta che aveva sull’orecchio e se l’accese.
“Devo andare a bere.” disse Cook, alzandosi e dirigendosi verso la fontanella che era non molto lontana da quella panchina.
Si sedette al suo posto e si guardò intorno senza cercare lo sguardo verde di Carl.
Per un attimo regnò il silenzio.
“Devo aiutare la mia famiglia.” sussurrò il ragazzo.
Annuì facendo un tiro. “Rovinandoti la vita e perdendo me.” si girò verso di lui, alzando le spalle e le sopracciglia. Buttò fuori il fumo dal naso, continuando a guardare Carl.
Gli occhi di Chelsea iniziarono a pizzicarle, voleva piangere. Gli occhi di lui non erano da meno.
Lo stomaco di quest’ultimo si contorse e sentì il vuoto.
“Da quanto va avanti sta cosa?” chiese lei.
“Un mese scarso.” rispose con un filo di voce, si sentiva il magone che aveva. “Davvero ti perdo?” domandò, spaventato.
“Se non la finisci subito si, non voglio riperderti, venire a trovarti in quattro mura senza abbracciarti, per le tue cazzate.” sbottò, Cook li stava raggiungendo ma lei se ne andò.
Il ragazzo di pelle scura fece segno di seguirla, quella volta non l’avrebbe lasciata andare via.
Corse, l’afferrò dal braccio e la fece girare verso lui.
“Lo faccio, va bene.” le disse.
“Fammi uno squillo quando lo hai fatto.”
I due tornarono alle rispettive case separate da alcune ville.
“Che faccia sconvolta.” commentò Lip in cucina, bevendosi una birra. Carl in effetti stava cercando un modo per come dirlo al ’boss’ subito il giorno seguente. “Non si farà più vedere?” gli domandò riferendosi a Chelsea.
“Devo uscire dal giro.” rispose alzandosi le maniche della felpa e portandosi la mano in bocca, iniziando a mordicchiare le unghie.
“Questo dimostra quello che prova." Disse “Quando non ci sei stato, mi chiedeva sempre di te e se l’accompagnavo a trovarti.”
Nella mente di Carl fiorirono i ricordi. A vedere Chels e Lip sempre insieme seduti davanti a lui, dietro ad un vetro, gli suscitò un fastidio enorme. Pensava che stessero insieme.
Lei se ne andava sempre con gli occhi lucidi, sotto al braccio del fratello.
“Eri la persona che più voleva in quel momento, ti desiderava. Tu però non c’eri.” il biondo rivegliò il fratello minore dai suoi pensieri. “Non ti vorrà perdere nuovamente. L’ha cambiata quella situazione.”
“Desiderava?” domandò.
“Le piacevi.” rispose.
   
 
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