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Autore: Kiri94    01/08/2017    0 recensioni
Questa saga tratta eventi successivi alla Kiri no Gemini - Zero Arc, pertanto invito a leggere questa saga solo nel caso si abbia già letto le saghe precedenti.
La storia entra nel suo arco narrativo finale: due anni sono trascorsi dalla battaglia contro gli Zero, ed è il momento di risolvere i problemi alla fonte, confrontandosi direttamente con la mente dietro ogni avvenimento nefasto della storia... gli Insyder!
Ma una cupa ombra nera sta lentamente divagando per il mondo, corrompendo la serenità ed un clima di pace apparente... una minaccia senza precedenti, che rischia di avere pesanti ripercussioni sull'umanità stessa e l'intero ecosistema del pianeta.
Gli Insyder vanno fermati in tempo, mentre le lancette del countdown alla catastrofe scorrono inesorabili, ma l'impresa si rivelerà più ardua del previsto...
In una storia che trascende le barriere del tempo, la Famiglia Kokuyo dovrà dare il meglio di sé per poter, finalmente, mettere la parola "fine" alle macchinazioni della mente dietro tutto e tutti... ce la faranno?
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Mukuro Rokudo, Nuovo Personaggio, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn! - Kiri no Gemini'
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Kumo osservò con sguardo inorridito la mano di Blake avvolta dall'Emperor – Memory... Drive? – ripeté, serrando la presa sul manico dell'arma – E... ha il potere di materializzare i ricordi dell'avversario rivoltandoglieli contro...? – non appena ebbe concluso la frase, la sua espressione divenne di puro disgusto – E tu... lurido figlio di troia... HAI OSATO PROFANARE L'IMMAGINE DELLA MIA DEFUNTA MADRE PER CERCARE DI PORTARMI DALLA TUA PARTE?! – la sua furia esplose, mentre senza nemmeno che se ne rendesse contro la Necro Reflect si sgretolava in finissima polvere scintillante prendendo a vorticare attorno a lei – NON TI PERDONERÓ MAI! MI HAI SENTITA?! – urlò in preda alla furia più cieca, lanciandosi in direzione dell'uomo senza nemmeno rendersi conto di ciò che era successo alla falce: per sua fortuna, la voce di Moku la raggiunse in tempo – Hey, hey, datti una calmata, Mocchan! La Necro Reflect non è quel tipo di arma che va' sventolata a caso urlando bestemmie: è incredibilmente potente e versatile, ma richiede che tu mantenga la lucidità mentale! Ah, giusto: hey, tu, cosino fluttuante – disse quindi, volgendo la sua attenzione a Zephyr – Ti trasmetto le informazioni sull'utilizzo corretto dell'arma: vedi di passargliele – per poi lanciarsi contro i falsi Hibari e Kiara senza nemmeno attendere una risposta, cercando di rallentare la loro avanzata.

La Spirit, seppur indignata e furente per essere stata appena definita un "cosino fluttuante", ebbe la freddezza necessaria a stabilire quali erano le priorità – ... e va bene, ma sia chiaro che non ti piglio a schiaffi solo perché non ho le mani per farlo! Ci mancava pure questa... allora, Kumo, la Necro Reflect, in breve, funziona così: quella polvere che vedi attorno a te... è la sua vera forma! La sua particolarità sta nel poter assumere la forma delle armi che tu hai visto in azione con i tuoi occhi almeno una volta nella vita, "riflettendole" nella realtà. Figo, vero? Ti starai chiedendo dov'è la fregatura, immagino – disse la voce di Zephyr nella testa di Kumo, anticipandone la domanda – ed in effetti, pare che con "riflesso" s'intenda davvero un riflesso! Anzi, per essere più specifici... un colpo. Potrai sferrare solo un singolo colpo con l'arma che sceglierai di "riflettere", dopodiché essa tornerà ad assumere lo stato di polvere: inoltre, non potrai "riflettere" la stessa arma consecutivamente. In compenso, la falce che hai visto prima è un'eccezione, e quindi volendo puoi comunque combattere come hai sempre fatto, per cui da questo punto di vista hai semplicemente ottenuto maggior versatilità, il che non è affatto male. Purtroppo più di così non posso fare... suppongo che il resto dovrai scoprirlo sul campo – concluse con un sospiro, rintanandosi dentro l'Hell Gear ormai svuotato del demone per non consumare energie.

Kumo osservò in silenzio per qualche istante la Necro Reflect turbinare attorno a lei scintillando di miriadi di colori, vagamente incerta sul da farsi: tuttavia, le bastò incrociare lo sguardo con Blake per ritrovare la voglia di combattere – ... sto arrivando, Blake: ti farò pentire amaramente dello scherzetto di poco fa! – lanciandosi verso di lui mentre con la mente cercava di interpretare quanto spiegato da Zephyr – Se ho capito bene questi "riflessi" sono basati sui miei ricordi, uh...? Bene... allora andiamo sul semplice: dopotutto, ho avuto quest'arma sotto gli occhi per gran parte della mia vita... – mormorò con fermezza allungando il braccio destro: immediatamente, seguendo i suoi pensieri, la Necro Reflect prese ad addensarsi nelle sue mani fino ad assumere una scintillante e cristallina coppia di tonfa dal design inconfondibile, con il quale si lanciò verso il suo avversario accelerando sempre di più.

Blake, rimasto ad osservare la scena piuttosto confuso, si preparò al contrattacco – Non ho la minima idea di cosa sia successo: questo non mi sembra corrispondere alla descrizione di Thanatos ed Hypno, il suo Limit Breaker... ma ciò non significa certo che ora io sia in una posizione di svantaggio – ammassando i numeri 0 ed 1 nella mano destra fino a concentrarli nella forma di una piccola sfera che lanciò con forza nella sua direzione, sfera che a mezz'aria assunse via via la forma di un essere umano, e la cui vista le causò una dolorosa stretta allo stomaco – No... non anche lui! – mormorò alla vista del falso Kurai – ... ma è anche vero che NON È davvero lui, quindi... – e senza esitare sferrò un potentissimo attacco col tonfa, salvo poi deviare il colpo per istinto in modo da frapporre gli avambracci protetti alla lama dell'Omnislayer del falso Kurai, che venne respinta con facilità sbilanciandolo e consentendo a Kumo di rotolare a distanza di sicurezza mentre la Necro Reflect tornava alla sua forma originale.

Decisamente sorpresa dalla forza dell'avversario, Kumo volse lo sguardo a Blake, il quale come se le avesse letto nel pensiero si affrettò a dire – Oh, le mie scuse, signorina, mi ero scordato di dirle un dettaglio: ciò che genera il mio Memory Drive sono totalmente differenti dalle banali illusioni, in quanto influenzate dai suoi ricordi. In altre parole... tanto più lei reputa forte l'individuo "generato"... – e, mentre parlava, Moku venne spazzata via da un attacco combinato di Hibari e Kiara – ... tanto più saranno forti le copie! – e a frase conclusa il falso Kurai si lanciò nuovamente alla carica contro di lei eseguendo lo Scontro di Rondine dello Shigure Soen Ryu, mentre la mente di Kumo lavorava a pieno regime per pensare al modo migliore di fermarlo, impresa resa ancor più difficoltosa dalla paura dell'impatto imminente.

Prima che potesse reagire in qualche modo, tuttavia, la parete destra dalla sala esplose improvvisamente con un boato assordante, sparando ovunque schegge incandescenti mentre una colossale fiammata color indaco ed avvolta da saette bianche irrompeva nella stanza travolgendo in pieno il falso Kurai, disintegrandolo sul colpo e mancando di un paio di metri scarsi Kumo, la quale si vide passare l'enorme vampata davanti agli occhi senza nemmeno avere il tempo di realizzare la cosa.

Poi, così com'era comparsa, la fiammata svanì, lasciando al suo posto solo un netto solco nel terreno, due enormi varchi nei muri della stanza che aveva attraversato ed un silenzio di tomba, che venne rotto da Moku dopo qualche istante – Ma... che cazzo è stato? – poi, resasi conto delle ferite riportate dal falso Hibari colpito di striscio, si affrettò a tranciarlo in due di netto con la Satan Sorrow d'ombra facendolo dissolvere in una nube di numeri per poi correre in direzione di Kumo, pronta a combattere con lei fianco a fianco

Blake aveva perso la sua compostezza: al suo posto era comparso uno sguardo indescrivibile, quasi rassegnato – ... non è successo davvero. Mi rifiuto di crederlo – passandosi una mano dietro la testa sospirando profondamente, per poi tornare nella parte – Le mie scuse, signorina, ma non si preoccupi: questo imprevisto le ha guastato i giocattoli, è vero, ma... – e ancora una volta l'Emperor si attivò, questa volta generando Yuniko e Mirai – ... ne ho quanti ne vuole – concluse, sorridendo crudelmente mentre schioccava le dita, al cui suono le due copie partirono all'attacco seguite da Kiara, che si scagliò invece contro Moku.

Kumo vide Mirai scagliarle contro le Catene di Prometeo e Yuniko entrare nello stato di Kaminari Hime: percependo nell'immediato che non avrebbe saputo difendersi, decise di contrattaccare all'istante – Bene... vediamo se la mia idea funziona! – accumulando il pulviscolo della Necro Reflect attorno alle mani e ricreando in questo modo i pugni di Kuro – E ora... CREPA! – urlò colpendo violentemente la catena con le nocche, infrangendola in pezzi come se fosse fatta di plastica mentre anche i pugni tornavano ad essere polvere, quindi senza perdere tempo si voltò contro Yuniko "riflettendo" le pistole un tempo usate da Yuniko ed usandole proprio contro di lei, colpendole di striscio l'occhio destro ed in pieno la spalla per poi scansarsi di lato evitando l'affondo avvolto di elettricità sferrato dalla copia ed usando il "riflesso" dei pugnali usati dalla falsa Kiara per squarciarle la giugulare, causandone la sparizione immediata e preparandosi a contrastare la falsa Mirai.

Moku, dall'altra parte della sala, stava invece faticando a contenere i velocissimi assalti di Kiara, riuscendo a malapena a difendersi senza poter contrattaccare – Ma è assurdo...! Kicchan non è mai stata così forte! Hey, Mocchan... mi spieghi che razza di ricordo avevi di lei?! – chiese poco prima di imprecare all'ennesimo colpo sferrato dalla copia, mentre Kumo ricreando la frusta di Alexia colpiva la mano di Mirai, disarmandola – Non ho ricordi nitidi di mia madre... mi viene d'istinto pensarla come un mostro di potenza, dato che è stata l'unica nella storia a riuscire a tenere a bada una bestia inarrestabile come mio padre...! – si giustificò lei, lanciandosi contro Mirai ed usando il "riflesso" della Lancia dei Sei Sentieri di Chrome per trafiggerle la gola, iniziando ad avvertire un crescente disagio man mano che uccideva i suoi amici sebbene fosse ben conscia del fatto che fossero solo copie non dissimili da delle illusioni.

Si affrettò quindi ad andare in soccorso di Moku, ma la voce calma di Blake la raggiunse – Signorina, i miei complimenti! – disse sinceramente con eleganza, battendo le mani – La sua forza è ammirevole, al punto che oserei definirla in grado di causare più di semplici fastidi a gran parte del personale di questo castello: proprio per questo, ho deciso... di passare subito alla portata principale – mormorò cupo, sfoderando un ghigno terribile – Memory Drive... overdrive! – e nello stesso istante una miriade di numeri 0 ed 1 prese ad espandersi per tutta la sala, arrivando quasi a riempirla completamente salvo poi ammassarsi in una figura umana sempre più piccola e compatta, che Kumo inizialmente interpretò come l'ennesima forma di Kurai... ma, come capì ben presto, si sbagliava alla grande.

– No... non è possibile... – pigolò atterrita indietreggiando alla vista di Hell Kurai lanciare un urlo furioso al cielo, un grido terribile che mai lei avrebbe scordato – IM... PER... DONABILEEEE!! – prima di scagliarsi contro di lei con tale violenza che lo stesso pavimento sotto i suoi piedi prese ad incrinarsi al suo passaggio: fortunatamente, Kumo riuscì a ritrovare la lucidità appena in tempo – NOOOO! – urlò terrorizzata, creando il "riflesso" dello Scudo di Efesto di Yukiko appena in tempo e riuscendo così a fermare la terribile carica di Hell Kurai, il quale tuttavia generò nella mano formata dai filamenti fantasma dietro la sua schiena un'enorme spadone luminoso (che Kumo riconobbe come "Ares", il Limit Breaker alternativo dell'Omnislayer) per poi sferrare un devastante fendente che avrebbe sicuramente ridotto Kumo a brandelli, se solo non fosse stato per la sua prontezza di riflessi che le permise immediatamente di materializzare la forma falce della Necro Reflect, con il quale riuscì ad impedire che la lama la investisse in pieno venendo però spazzata via da una parte all'altra della sala.

Moku assistette alla scena con la coda dell'occhio, avvertendo un moto d'ira crescente riempire i suoi pensieri – MOCCHAN! Tu... vecchio bastardo! – ringhiò mordendosi il labbro fino a farlo sanguinare – Mi avete già portato via Kicchan... non vi permetterò di separarmi anche da lei! – urlò afferrando con violenza il collo della falsa Kiara e sollevandola in preda alla furia più totale – MI HAI SENTITO? PARLO ANCHE CON TE, BUFFONE! – rivolgendosi quindi al falso Hell Kurai, con l'intento di attirarne l'attenzione: poiché l'essere sembrò ignorare le parole, Moku optò per metodi più drastici – Ah, mi ignori pure eh...? Bene. IGNORA QUESTO ALLORA! – sbraitò scagliando con tutta la forza di cui disponeva il corpo della falsa Kiara nella sua direzione, travolgendolo proprio mentre si apprestava a caricare Kumo ed attirando finalmente l'attenzione su di sé – Bene... e ora vedi di farmi divertire! – mormorò, serrando la presa sulla Satan Sorrow d'ombra per poi lanciarsi contro la copia, che a sua volta dopo aver falciato il corpo della falsa Kiara si scagliò con brutalità nella sua direzione.

Kumo, superato lo stordimento dovuto all'impatto e recuperata pienamente la vista, si rialzò barcollando – Aspetta... io non... – cercò di gridare, ma le mancava il fiato: tuttavia, non si arrese, ed asciugandosi il sangue che le colava da una ferita alla tempia proseguì passo dopo passo verso il luogo dove si stavano scontrando.

*

Kurai stava camminando da un paio di minuti, cercando di svuotare la mente da ogni pensiero nonostante le parole di Re Kiri echeggiassero incessanti nella sua mente: "La guerra non cambia mai, Messere... la prego di fare altrettanto".

D'un tratto, si fermò di colpo, serrando con forza i pugni – Hey... Re Kiri... riguardo quanto hai detto prima... mi dispiace. Io... non posso – mormorò con voce spenta, destando l'interesse dello Spirit – Uh? Cosa intende, Messere? – domandò comparendo di fianco alla sua testa e galleggiando a mezz'aria.

Con un sospiro, Kurai alzò lo sguardo in modo da guardarlo dritto negli occhi – Io non posso permettermi di non cambiare. L'ho capito... prima. Sono un Boss di una Famiglia già da un po', ma ho come la sensazione di non aver mai preso sul serio la mia posizione... almeno fin'ora. Ero così contento all'idea di poter vivere e lavorare assieme alle persone a me più care che ho trascurato le mie responsabilità, dimenticandomi del fatto che sono responsabile della loro sicurezza e, sopratutto, delle loro vite. Se restassi ciò che sono sempre stato... – si fermò per un attimo, rabbrividendo all'immagine mentale dei corpi senza vita dei suoi compagni – Ecco perché ho deciso che non solo non posso permettermi di non cambiare, ma devo farlo. La paura di "sporcarmi le mani" un giorno potrebbe costare la vita a coloro a cui voglio bene, e io devo fare in modo che non succeda mai. Re Kiri... mi spiace deluderti, ma d'ora in poi smetterò di trattenermi: io non sono come il Decimo, non sono così forte da potermi permettere di lasciare in vita i miei avversari e proteggere allo stesso tempo la mia famiglia. Perciò, d'ora in avanti non esiterò ad uccidere se qualcuno minaccerà le loro vite – disse tutto d'un fiato con tono solenne, per poi voltarsi e riprendere a camminare.

Re Kiri, con un sospiro, stette in silenzio a guardarlo allontanarsi per poi affrettarsi a svolazzargli dietro, con un sorriso orgoglioso appena accennato sulla testa così simile ad un teschio: prima che potesse dire qualcosa, però, un urlo femminile tremendamente familiare echeggiò per lo stretto cunicolo scavato dall'X-Burner Zero, destando la loro attenzione – M-messere! Colei che odo è forse...? – esclamò sorpreso, incrociando per un attimo lo sguardo con Kurai ed annuendo in sincronia con lui intuendo al volo ciò che voleva dirgli: fu così che, senza aggiungere un'altra parola, si diressero di corsa verso la fonte della voce.

*

Kumo e Moku si reggevano in piedi aiutandosi l'un l'altra, entrambe coperte da ferite di varia intensità: in qualche modo erano riusciti a recidere il braccio sinistro del falso Hell Kurai, ma l'impresa si era rivelata più ardua del previsto e, nonostante tutto, il clone creato dall'Emperor era comunque più che in grado di combattere anche solo con un braccio solo.

Blake, che era rimasto immobile ad osservare estasiato lo scontro in silenzio, tornò a farsi sentire – Bene, signorina, per quanto gradisca la sua compagnia credo che per lei sia ora di andare a riposarsi – mormorò caricando ancora una volta l'Emperor e diffondendo nell'area miriadi di 0 ed 1 che andarono poi ad addensarsi ricreando decine di copie di Hibari e Kiara – Hey... ma che, scherziamo?! – imprecò Moku, sgranando gli occhi incredula voltandosi poi a guardare Kumo: nonostante tutto, i suoi occhi erano completamente intrisi di determinazione – Beh, non sarebbe divertente se fosse facile... no? – commentò affannosamente, sforzandosi di sorridere mentre tramutava la Necro Reflect nella forma di falce preparandosi a combattere: Blake, deciso ad infliggere loro una disfatta totale, assestò anche un ultimo, terribile danno psicologico – Ah, prima che se ne vada, lasci che le riveli una cosa: ricorda l'incidente in cui morì Lady Kiara? – domandò a Kumo, che colta in contropiede rispose senza nemmeno rendersene conto – Non dire stronzate, non fu un incidente! Mamma e papà vennero assaltati da un gruppo di mercenari probabilmente assoldati da una famiglia nemica la cui identità è tutt'ora sconosciuta, e lui... – la sua voce si spezzò, ma continuò – Papà... non riuscì a proteggere la mamma... e preso dall'ira, sterminò tutti i 300 sicari, senza pensare di catturarne uno vivo per interrogarlo e scoprire il mandante... ma che cazzo c'entra ora!? – rispose poi, ricordandosi del fatto che al problema del falso Hell Kurai si era aggiungo un vero e proprio piccolo esercito di cloni dei suoi genitori.

Al suono di quelle parole, il sorriso estasiato di Blake si tramutò in un ghigno: era evidente che era la risposta che voleva sentire – Beh, come mio dono d'addio ho pensato che le sarebbe potuto interessare sapere che quella non fu una vendetta, bensì un'esecuzione – facendo una breve pausa per assicurarsi di avere l'attenzione di Kumo prima di proseguire – Lady Kiara tradì la fiducia di Lord Augustus, innamorandosi dell'uomo che le aveva ordinato di uccidere: per quanto sia magnanimo, nemmeno lui poté tollerare di essere stato tradito dal sangue del suo sangue: fu per questa ragione che, ignorando i suoi sentimenti di padre, mi ordinò di toglierla di mezzo. E io, a malincuore, eseguii gli ordini: dopotutto, un semplice sassolino è in grado di scatenare una valanga se non viene fermato in tempo – concluse con teatralità, sorridendo raggiante.

Kumo udendo tali parole crollò a terra sulle ginocchia, in stato di shock – No... non è... non è vero... – mormorò con voce spezzata e sguardo spento – Lui... ha... no... non... – continuò, e a nulla servirono le parole di Moku – MOCCHAN! COSA STAI FACENDO?! Se davvero è stato lui... devi rialzarti, a maggior ragione! Non vuoi... non vuoi vendicare Kicchan?! – esclamò disperata, cercando senza successo di trattenere le lacrime.

Blake osservò la scena per qualche istante senza aggiungere nulla, quindi decise che era arrivato il momento – Bene, la mia buona azione quotidiana l'ho compiuta, per cui non mi resta altro da fare che augurarle un sereno sonno eterno. Rest in peace, milady! – concluse con dolcezza, schioccando le dita e scatenando l'assalto dei fantocci.

Constatando l'inutilità delle sue parole, Moku decise quindi di afferrare la Necro Reflect di Kumo e di usarla per combattere fino alla fine – Non pensare di aver vinto, lurido topo di fogna! Ti trascinerò all'inferno con me, e mi assicurerò di rendere la tua esistenza il più terrificante possibile per tutta l'eternità! – iniziando stoicamente a difendersi contro l'orda di nemici, ingaggiando una battaglia già persa in partenza...

Eppure, proprio quando il massacro sembrava volgere al suo più terribile esito, una voce furiosa ed amica echeggiò per tutta l'area circostante – KIRISAME! – seguita da una vera e propria pioggia di Re:Kirislayer illusorie che bersagliarono l'orda, arrivando a dimezzarla e costringendo Blake ad impartire l'ordine della ritirata facendo quindi calare un silenzio di tomba rotto solo dal suono dei passi che proveniva dalla voragine nel muro causata dalla vampata di qualche tempo prima, e da cui uscì subito dopo la figura di Kurai che proseguì ancora per un paio di metri prima di fermarsi e voltarsi in direzione di Kumo, talmente sconvolta da non essersi nemmeno accorta del suo arrivo.

Il suo sguardo si spostò quindi sul falso Hell Kurai, alla cui vista inorridì – Ma cosa... – per poi guardarsi intorno scoprendo con orrore di essere circondato da decine di copie di Hibari ed una donna che non aveva mai visto.

In preda alla confusione più totale, si voltò quindi a guardare Moku – Cosa... cosa significa tutto questo? – domandò con voce incerta – Che è successo...? No... che sta succedendo? – chiese ancora una volta.

La Doppelgänger piantò il manico della falce nel terreno per sorreggersi meglio, quindi indicò Blake – Lui... quel mostro... ha ucciso Kicchan! E poi ha... – ma venne interrotta da un cenno di Kurai – Quindi... è colpa sua, eh? Capisco... è tutto ciò che mi serve sapere – mormorò improvvisamente cupo, assumendo una posizione di guardia – Re Kiri... fallo – ordinò con fermezza, ottenendo l'immediata risposta dello Spirit – Assolutamente, Messere... nemmeno io tollero che un tale dispensatore d'abomini e disgrazie respiri l'aere nostra medesima – attivando il Soul Drive, il cui unico effetto fu apparentemente quello di trasformare la divisa di Kurai: la giacca della divisa si aprì lasciandolo a petto nudo, e attorno alle sue mani e braccia venne creata una mezza armatura medievale in acciaio e due cinture incrociate alla vita attorno a cui erano attaccati tre grossi foderi, due identici color indaco con katane gemelle annesse dall'impugnatura color rosso acceso e sfumate di giallo e d'arancio, ed un terzo totalmente differente in cui era riposta una Re:Kirislayer dalla lama splendente di diverse tonalità di blu e viola.

Prendendo un respiro profondo, Kurai lanciò a Blake l'inconfondibile sguardo di un assassino in procinto di eliminare il suo obbiettivo – Hakiri Ai Fukuryu... – iniziò ad esclamare ad alta voce senza distogliere lo sguardo, preparandosi ad attaccare: avvertendo il pericolo, Blake puntò l'indice nella sua direzione ed urlò – Cambio di programma! Prima ammazzate il figlio di Mukuro Rokudo! – causando un assalto totale di tutte le copie (Hell Kurai compreso) contro il ragazzo, che venne ripetutamente colpito e trafitto prima che potesse anche solo provare a schivare: finalmente Kumo sembrò tornare in sé, sgranando gli occhi ed assistendo alla scena come al rallentatore – No... no... NO! KURAI! NOOOOO!!! – urlò con quanto fiato aveva in corpo alzandosi di scatto e strappando con brutalità la Necro Reflect dalle mani di Moku, la quale aveva esitato ad intervenire per via della rapidità con cui era successa la tragedia, e lanciandosi in mezzo alla mischia furiosa come non mai, accecata da un odio esponenzialmente amplificato dalle risate giulive di Blake – Ahahah! Spero abbia gradito il servizio, signorino! E non si preoccupi: offre la cas- – tentò di dire, ma verso la conclusione della frase il ferroso sapore del sangue si fece strada nella sua bocca, finché non si ritrovò a tossire sputandone fuori una gran quantità – Co... cosa...? – biascicò a fatica, avvertendo un bruciore dilagante all'altezza dello stomaco ed abbassando lo sguardo, ritrovandosi parte della lama della Re:Kirislayer imbrattata di sangue mentre tutte le copie generate da Memory Drive si dissolvevano in un mare di numeri 0 ed 1 – ... Utsushi Kiri – mormorò gelido, avvicinando poi le labbra alle orecchie dell'uomo – Oh, non disturbarti: preferisco pagare il conto fino all'ultimo centesimo – affondando ulteriormente la lama in maniera lenta ed inesorabile provocando dolori strazianti a Blake, che non era più in grado di parlare a causa dell'enorme quantità di sangue che andava ad inondargli i polmoni risalendo dallo stomaco – Questa è una piccola mancia, per premiare la fedeltà delle copie rispetto agli originali. Poi, vediamo... – fingendo di pensare, allungò la mano libera verso una delle due katane e la estrasse, usandola per perforare il fianco dell'uomo che, per sua sfortuna, rimase cosciente nonostante l'agonia – Questo invece è il pagamento per il bello spettacolino che hai messo in piedi per intrattenere Kumo. E per finire... – sotto gli occhi increduli dei presenti, sfoderò l'ultima arma rimasta caricando un fendente dietro la testa – QUESTO È PER AVER OSATO TOCCARE LA MIA DONNA! – sferrando un ultimo, violento colpo che attraversò il corpo di Blake con la stessa facilità di un foglio di carta: dopodiché, Kurai disattivò il Soul Drive e dissolse le tre katane per poi voltarsi ed avviarsi in direzione di Kumo mentre alle sue spalle si udiva il tonfo delle due metà ricadere al suolo.

Rimase in silenzio finché non fu davanti a lei, quindi abbassò lo sguardo – ... mi dispiace... – disse semplicemente, riassumendo tutte le mille cose che aveva da dirle in una singola frase: Kumo rimase in silenzio ad osservarlo, mentre ogni secondo trascorso le veniva in mente una nuova domanda da porgli.

"Perché l'hai ucciso? E perché in maniera così brutale?"

"Che ti è successo? Dove sei stato?"

"Perché hai i capelli più scuri?"

"Che razza di tecnica era?"

Ma poi le emozioni ebbero il sopravvento, e si limitò ad abbracciarlo con forza mentre gli occhi iniziavano a lacrimare – Stupido...! Ho temuto che... – le sue mani si strinsero sui suoi vestiti con forza, come se non volesse più lasciarlo andare – Non farmi mai più spaventare così, razza di deficiente! – mormorò con voce rotta dai singhiozzi.

Kurai rimase in silenzio lasciandola sfogare, stringendola forte a sé a sua volta senza aggiungere altro, finché improvvisamente il peso di tutto ciò che aveva passato fin'ora tornò a farsi sentire, facendo sì che si abbandonasse a sua volta in un pianto liberatorio mentre Moku, con un sorriso amaro, si dissolveva tornando a dimorare dentro ciò che era rimasto dell'Hell Gear ormai svuotato.

   
 
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