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Autore: gaiadelvecchio21    01/08/2017    0 recensioni
Il leader dei Beatles John Lennon, scomparso all'età di 40 anni, ritorna sulla Terra grazie ad una seduta spiritica. Sconvolto ma allo stesso tempo felice, decide di approfittare della situazione per affrontare un vecchio conto in sospeso che lo tormenta da quando era in vita. Anna, una ragazzina che era presente alla seduta spiritica, è l'unica che può vederlo e sentirlo e accetta quindi di aiutarlo nella sua impresa.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Paul ha un profilo?- 

-Certo, è anche tenuto molto bene devo dire.-

Gli occhi di John si illuminarono. Erano sempre spenti o privi di emozione, ma a sentire quel nome diventava subito brillante.

-Fammeli vedere ti prego!- ad alla povera ragazza con fare impaziente.

Anna aprì l'Instagram di Paul. Fece vedere a John le iniziative che l'amico era solito  mandare a termine,come festival o libri di cucina vegetariani. Ripercorsero insieme le date dei suoi tour e ammirarono il tanto amato 'Fan art friday', con tutti i disegni che ritraevano il Beatle in svariate pose e decorati con fronzoli e colori accesi.

Nello scorrere le immagine del suo curato profilo, John notó una cosa che lo fece saltare in piedi sala gioia. Una foto di lui e Paul. Anna ingrandì l'immagine per permettere a John di leggera la didascalia che si trovate sotto. John la lesse ad alta voce, tutto felice.

 :-Buona giornata mondiale dell'amicizia, con amore Paul.- 

Anna poteva vedere la commozione nei suoi occhi verdolini.

-Ti manca tanto Paul vero?-

-Tantissimo- ammise con un tono un po' triste mentre si mordicchiava un'unghia.

-Mi avrà dimenticato anche lui- aggiunge a bassa voce.

-Oh no John- la rassicurò Anna, dandogli una forte pacca sulla spalla -quello no di certo, non l'ha mai fatto, e ne ho le prove!-

e alla fine di questa frase era già entrata su YouTube, pronta a fare la mossa del secolo, quella cosa che milioni di fan in tutto il mondo avevano sempre sperato nostalgici.

-Tu che dal paradiso senti tutto, vediamo se hai mai sentito questa.-

Anna scrisse velocemente la canzone che aveva intenzione di fargli sentire nella barra della ricerca, e grazie alla sua potente Wi-Fi in meno di due secondi venne trovata.

-Con YouTube puoi ascoltare tutto e vedere video, è pieno di cose che ti riguardano. Questa è una canzone che Paul ha scritto appositamente per te.-

John lesse mentalmente quel nome. Here Today.

Anna cliccló con un colpo d'indice. Cadde il silenzio nella stanza. La voce di Paul rendeva l'atmosfera magica. Una voce delicata, dolce, che proveniva da un uomo bellissimo. John ascoltava meravigliato quella melodia. Era disteso sulla pancia, sul pavimento, con i gomiti sotto il mento. 

'If you were here today...uh,uh,uh...here today',

All'uomo caddero le lacrime. Una seguiva l'altra. Era più forte di lui. Quando sentì il magico verso 'what about the nights we cried' rifiorirono alla mente milioni di ricordi. Ricordi amari e dolci allo stesso tempo. Ricordi con un John disteso sul letto, con le occhiaie e i capelli scompigliati, con la chitarra gettata da un lato della stanza con violenza , disegni strappati e lenzuola bagnate di sudore e lacrime. E accanto ad un distrutto John, usi trovava un Paul giovane, piccolo e disperato, con le cigliona umide, accanto al suo migliore amico. John gridava 'Paul la mia mamma è morta!' mentre tirava pugni al muro e Paul rispondeva tra i singhiozzi 'Oh Johnny, anche la mia se n'è andata!' Quando piangevano e volevano spaccare il mondo, il tutto finiva con un lungo e intenso abbraccio tra i due. John era più grande e Paul si sentiva come un fagottino, un bambino bisognoso di coccole. 

Quando la canzone giunse al termine, Anna si rese conto che ormai John era perduto in un mondo tutto suo. Schioccó le dita davanti per richiamare l'attenzione dell'uomo. Lui si svegliò, come se fosse stato in una sorta di trance, e si mise in piedi. Camminava scelto per la stanza e bisbigliava cose strane tra di sè.

'John che ti prende ?'

'Lui...lui non mi ha dimenticato!'

'John certo che no, ma sei scemo! Come poteva dimenticarti! Sei proprio tardo!'

'NON DARMI DEL RITARDATO MOCCIOSA! ...scusa...io, io sono solo nervoso...io...' 

John continuó a lacrimare per le successive ore. Anna cercava di consolarlo con musica o altro, ma lui se ne stava in un angolo a parlare da sola e dire cose senza senso o strane, come ad esempio 'Sono un pezzo di merda' 'Ho fatto bene a morire' 'Dovevo gettarmi in un canale'. 

Anna non sapeva perché fosse così severo con sè stesso, solo per una canzone di Paul. Doveva essere una cosa bella, un modo per ricordare una vita passata, e il tutto era finito con un pianto senza motivazioni. Dopo circa 5 ore, al calare del sole, John si alzó, finalmente.

Anna era in cucina, a cenare con la sua famiglia. Il papà raccontava la sua interessante giornata e la mamma nel frattempo serviva i suoi gustosissimi pisello al pomodoro. Gustosi per modo di dire ovviamente. Era una brodaglia scura e appiccicosa, ma lei la riteneva migliore di qualsiasi cosa. Anna, intenta ad affettare il pane, si accorse che John aveva sceso le scale e si era diretto in cucina. Si mise a sedere vicino all'acquaio, a scrutare la situazione. Anna si accorse di lui e impaurita inizió a fissarlo con sguardo minaccioso, e col labiale pronunció la frase 'Togliti di culo'. Il padre notó lo strano comportamento della figlia.

'Cosa stai combinando zuccherino?' gli disse amorevolmente.

'Oh niente' rispose 'mi pareva ci fosse uno schifoso calabrone sulla cucina'. Lanciata la frecciatina, inizió a mangiare. John guardava con la lingua fuori e l'acquolina in bocca. Erano quasi 40 anni che non toccava cibo, e come avrebbe voluto in quel momento mangiare una tazza di cereali con il latte, il suo cibo preferito. Ma gli andava bene ovviamente anche quel piatto di verdure al pomodoro. Ogni tanto Anna lo guardava e lui la osservava e rideva come un pazzo. Si toglieva gli occhiali e faceva facce buffe, si divertiva a cantare oppure a fare le le pernacchie ascellari. 

'Ehi Anna, ehi ehi' richiamó la sua attenzione con un peto finto e qualche parolaccia. Non lo degnava.

'Ehi Annina, ehi ehi.' Ancora niente. La ragazza scocciata guardava il suo piatto e mangiava tranquilla. 'Ma non era triste?' si ripeteva internamente.

'ANNA VA BENE, MI LASCI, MA RIDAMMI L'ANELLO E SARAI LIBERA, VAI CON LUI'

'John ti prego...'

'John? Chi è John cara?' le chiese la mamma.

'TUTTA LA MIA VITA HO CERCATO UNA RAGAZZA CHE MI AMASSE COME IO HO AMATO TE!' cantó urlando.

'Adesso basta John!' Anna aveva alzato troppo la voce ed aveva diretto il suo sguardo verso l'uomo. 

I genitori si spaventarono e cercavano di capire cosa avesse la loro figlia.

'Forse sta facendo delle prove di teatro...'

'Oppure è solo stanca...'

'Sto benissimo tranquilli!'

John rideva, era fiero del trambusto creato.

In quello momento entró nella casa Febo, il gatto persiano della famiglia di Anna. Lo avevano adottato qualche anno prima, era un giocherellone e amava distruggere tutto. Il gatto si diresse verso John e inizió a guardarlo. John scese dall'acquaio e iniziò a fargli i complimenti. Adorava i gatti. Ne aveva avuti tanti. I gatti erano strani come lui, e lo capivano, e non erano neanche essere umani. Il piccolo Febo cominció a fare le fusa e a strusciarsi vicino John. Ovviamente riusciva a trapassarlo, ma almeno poteva vederlo.

I genitori non potevano pensare anche alle stranezze del gatto in quel momento e non ci fecero caso. Anna invece rimase sconvolta.

'Non è possibile' disse con una mano che si grattava la testa.

'Gli animali non valgono Annina' rispose fiero.

Dopo la cena, Anna era ancora un po' arrabbiata con lui, e gli teneva il muso, come se gli avesse distrutto un disco prezioso. 

'Anna seriamente...mi dispiace, ma adesso dobbiamo parlare'

'Che cosa vuoi? Di già puoi stare qui e fai confusione, adesso vuoi anche parlare'

'Anna è una cosa seria...'

'Va bene, che vuoi insomma?'

'Bene, in anzitutto calmati signorina, non sai nemmeno stare agli scherzi. Ti devo chiedere un favorite grosso'.

'Che favore?' chiese lei mentre iniziava a lavarsi i denti 'muoviti che devo fare in bagno.'

'Anna, io devo rivedere Paul.'

 

 

 

 

 

Scusate sono a Londra,non so quando riuscirò a postare. Andrò anche a Liverpool :) Buone vacanze anche a voi.

   
 
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