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Autore: LadyDP    03/08/2017    0 recensioni
Seguito di "Mille Anni".
"Ma nel riflesso dell’oceano,Maui vedeva un giovane,forte,agile e veloce uomo nel fiore degli anni,
che non sembrava dare segni di decadimento.
Ed era da anni che non si specchiava più,perchè gli ricordava il sorriso,meraviglioso,ma sempre più spento,stanco,rassegnato della sua bambina."
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maui, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una delle più grandi ingiustizie del mondo è sopravvivere ai propri figli.

 

È questo che aveva pensato Maui,quando la prima ruga,il primo capello grigio,il primo mal di schiena avevano colpito Nani.

 

 

Era una delle tante cose che invidiava ai dannati uomini.

 

 

Vedere invecchiare tua figlia potrà essere sopportabile,se quando guardandoti allo specchio tu ti vedi ancora più vecchio,più decrepito.

 

Significa che collasserai prima,e non assisterai al suo collasso.

 

 

Ma nel riflesso dell’oceano,Maui vedeva un giovane,forte,agile e veloce uomo nel fiore degli anni,

che non sembrava dare segni di decadimento.

 

 

Ed era da anni che non si specchiava più,perchè gli ricordava il sorriso,meraviglioso,ma sempre più spento,stanco,rassegnato della sua bambina.

 

E quando vedeva passare sulla sua barca quell’uomo,quel Matai,

ringraziava gli dei che se la morte avesse dovuto colpire lei,almeno lui avrebbe fatto la stessa fine.

 

E gioiva ad ogni suo capello bianco,ad ogni passo sempre più lento,ed il culmine della soddisfazione la provò quando il vecchio capo cominciò a usare il bastone.

 

Avrebbe voluto,alcune volte,lasciare l’isola e raggiungerlo,e vendicare l’eterna e certa perdita di Nani,un dolore che non sarebbe mai sparito.

 

 

Quando lo andava a trovare,lei,la abbracciava,lui.

 

E la teneva tra le braccia per minuti interi,senza mollarla.

 

 

Ogni volta era morta un po' di più.

 

Ed il culmine dell’angoscia lo prese quando anche lei prese ad usare il bastone.

 

 

 

Stavano sulla spiaggia a parlare,godendosi ogni momento,che era prezioso come l’oro,

per due come loro.

 

 

Ed un giorno,diverso dagli altri,qualcosa si mosse e sollevò il cuore del semidio.

 

 

 

°°°

 

Matai era morto.

 

 

Nani aveva portato con sé i suoi tre figli,ed i quattro piccoli nipoti,alla presenza del padre.

 

 

Gli aveva spiegato tra le lacrime silenziose l’accaduto,in parole povere,e la risposta fu un abbraccio possente,che racchiuse in uno tutta la famiglia.

 

 

Otto cuori distrutti dal dolore,ed uno sedotto in maniera esaltante dal sentimento della speranza.

 

 

 

°°°

 

Erano passate delle ore,i suoi figli avevano deciso di rincasare,mentre Nani voleva rimanere col padre per la notte,a cercare altra consolazione.

 

 

Seduti,in un abbraccio,sul bordo della spiaggia,a guardare l’orizzonte del mare.

 

 

“Ora potrai tornare una dea”disse,senza giri di parole,emozionato.

 

 

“Tornerai giovane e resterai sempre con me,tua madre e la tua famiglia.

Anche loro diventeranno delle divinità.”sorrise lui,ed una lacrima spuntò sul bordo del suo occhio destro.

 

 

“Non credo si possa fare”ipotizzò lei”E comunque non voglio”

 

 

La lacrima di gioia si trasformò rapidamente in liquido dolore mentre scivolava sulla sua guancia.

 

 

“..Come sarebbe?”chiese lui.

 

 

“Voglio raggiungere Matai nel mondo degli spiriti.Mi manca già”disse tristemente.

 

 

“..ed io non ti mancherò??..”chiese lui,con tono chiaramente disperato.

 

Le lacrime cominciavano a scendere copiose.

 

“Ma a te non dirò mai addio.”sorrise lei,inetenerita,accarezzandogli la guancia.

 

Certo,lei lo avrebbe sempre guardato,dall’aldilà dove sarebbe andata.

Ma lui no.

 

 

 

Capì solo che il suo amore per quel Matai era davvero molto grande,se sarebbe stata disposta a morire per avere una possibilità di rivederlo.

 

E capì anche che sua figlia doveva essere anche molto più acuta di quanto pensasse.

 

 

Doveva averlo compreso molto tempo prima,che la vita del semidio immortale era sì

all’apparenza

meravigliosa,eroica,avventurosa,

ma segretamente

orribile,solitaria,e triste.

 

Capì che non avrebbe dovuto vivere quello che stava vivendo lui,per forza.

 

Il gene maledetto dell’immortalità si sarebbe fermato a lui.

 

 

 

Avrebbe sofferto lui e basta,ma non loro.

 

 

E la abbracciò ancora.

 

 

E ancora.

 

 

Per tutti gli anni che le rimasero,sempre di più.

 

 

Ed anche quando lei morì,lui la stava abbracciando.

 

 

Nei suoi ricci lunghi e bianchi come la neve che non aveva mai visto,nel sorriso dolce che nemmeno il tempo le aveva tolto,un abito fradice di lacrime,

in un momento dei più bassi e senza tempo che un cuore avrebbe mai potuto vivere.

 

 

 

Quella notte la Luna non splendeva.E le stelle neppure.

 

°°°

“Oh,e contro l’Oscurità,oggi il Sole non basterà.”

°°°

 

 

Una sole luce blu compariva nel buio,sul filo dell’acqua.

 

Una barca,lo spirito di un giovane capovillaggio stringeva tra le mani

quelle dello spirito della donna che amava.

E intanto lei,non sapeva come,riusciva a scorgere la sagoma di una figura in ginocchio,disperata e condannata all’infelicità,sul bordo di una spiaggia.

 

 

°°°

 

 

Il tempo fece scordare al semidio la parentela che lo legava ai discendenti di Nani,e perse i contatti con essi.

 

 

L’unica cosa che gli rimase era sorridere guardando quella luce blu.

 

 

 

“Ma a te non dirò mai addio.”

   
 
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