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Autore: MaryFangirl    04/08/2017    0 recensioni
Al liceale Light Yagami viene dato il compito di fare da cicerone a Ryuzaki, nuovo ed eccentrico studente, e i due non vanno esattamente d'accordo...all'inizio. (AU ambientata al liceo).
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri personaggi, L, Light/Raito | Coppie: L/Light
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ryuzaki

 

'Misa, sai dov'è Light? È urgente. -R'
L si sbrigò a digitare il messaggio. A quel punto era disperato abbastanza da chiedere perfino a lei per avere aiuto. Light non aveva mai ignorato i suoi messaggi tanto a lungo.
'Aww, Ryuuu-kun!! Vuoi cs tnt sapere dv è Light, mmh? ;) ;) ;) ;P -MisaMisa'*
Perché si era rivolto a lei? Oh giusto, perché Kiyomi lo odiava.
'Misa, è importante. -R'
'Cm dici tu, Ryu-kun ;)) per quello che ne so, è a casa, ho visto sua madre e sua sorella prenderlo a scuola...e conosci Light, non è uno che se ne va in giro, specialmente durante la settimana. - MisaMisa' 
'Okay, grazie Misa. -R'
'Nessun problema, Ryuuu-kun...assicurati di salutare Light x me ;))) -MisaMisa'
Meraviglioso. Quindi non solo aveva Kiyomi addosso per via di Light, ma a quanto pareva ora Misa era la loro fan numero uno. Era celebre per aver organizzato degli appuntamenti per alcune coppie a scuola, e Ryuzaki non aveva dubbi che stesse complottando qualcosa per lui e Light...ma quello non era il momento di concentrarsi su una cosa simile.
"Watari. Ho deciso di andare a casa di Light. C'è qualcosa di strano in questa situazione e sento di dover approfondire la questione" L si sentiva nervoso, per via della nuova aggiunta alla lista delle vittime, combinata al fatto che Light non rispondesse ai suoi messaggi. Le mani di L armeggiarono con il telefono che aveva sulle gambe, incapace di rimanere fermo. 
"Ryuzaki" L sobbalzò al tono severo della voce di Watari, si era girato dal suo posto di guida – per fortuna non si erano ancora allontanati dal marciapiede – "Non penso di dovertelo ricordare, ma credo che il caso abbia la priorità sul dramma pertinente ai tuoi nuovi amici"
Fu più che colto di sorpresa dalle parole di Watari e, fissandosi le mani ora immobili, L iniziò a contemplare il motivo delle sue disgraziate decisioni degli ultimi tempi. Avvertendo la sua indecisione, Watari aggiunse, "Hai promesso ai ragazzi che avresti fatto qualsiasi cosa per risolvere il caso il più velocemente possibile"
"Questo lo so, Watari" scattò L, sentendosi immediatamente in colpa vedendo l'offesa nei suoi occhi. "Wammy...io-"
Gli occhi di Wammy si addolcirono comprensivi, "No L, va bene. Nonostante quello che pensi, capisco come ti senti in questo momento...tu lo ami, non è vero?"
Mentre diceva quelle parole, L si rese conto che aveva ragione. Provava...sentimenti eccezionalmente forti per Light Yagami. Era qualcosa che non aveva mai sperimentato prima, e dubitava sinceramente che l'avrebbe sperimentato di nuovo. Invece di rispondere alla sua domanda, L si limitò a chiedere, "Cosa mi suggerisci di fare?"
Dopo una lunga pausa Watari sospirò, "Ti suggerirei di andare da lui"
Non c'era bisogno di dire che quell'affermazione lo confuse, "Ma hai appena detto-"
"So quello che ho detto" Watari interruppe la sua protesta, "Tuttavia, come tuo tutore, voglio solo che tu sia felice. Inoltre la scena del crimine può aspettare, le prove non spariranno se facciamo una breve deviazione"
Detto ciò, mise in moto l'auto e si allontanò dal marciapiede, diretto a casa di Light. L rimase colpito dal fatto che Watari avesse ceduto un po' troppo velocemente. "Era un test per capire se avrei scelto Light al caso, vero" chiese, non avendo in realtà bisogno di udire la risposta. 
"Sveglio come sempre, L" Watari gli fece l'occhiolino dallo specchietto retrovisore, e L avvertì un piccolo sorriso sollevargli gli angoli delle labbra. Presto, giunsero a casa di Light. L attese a malapena che la macchina si fermasse prima di balzare fuori e di dirigersi verso il vialetto d'accesso. Il campanello risuonò attutito quando lo premette, ma qualche secondo dopo la porta si aprì e la signora Yagami apparve sulla soglia. L poteva sentire il vago suono del televisore in sottofondo.
"R-Ryuzaki, non mi ero accorta che fossi qui...Light ti ha invitato?" sembrava piuttosto esitante, prima indicazione che qualcosa non andava, la seconda era il rossore intorno agli occhi che lo informavano che doveva aver pianto.
"No, in realtà no. Ero semplicemente preoccupato visto che non ha risposto al cellulare...insieme al fatto che c'è stato un altro incidente a scuola..."
"Oh sì, m-mio marito è appena uscito per le indagini" lo sguardo di lei si abbassò nel menzionare il padre di Light, e Ryuzaki sospettò che quella fosse la ragione dietro le lacrime.
"Potrei parlare con Light? Solo per assicurarmi che stia bene?" chiese, sperando che lo lasciasse entrare.
"Oh, uhm..." lanciò un'occhiata alle scale dietro di sé, oltre le quali Light era senza dubbio rintanato in camera sua. "Non penso che sia una buona idea al momento, perché non torni domani dopo la scuola, magari? Sono sicura che Light sarà di umore più...socievole"
"Okay, lo farò. Grazie signora Yagami" s'inchinò leggermente, e con lentezza tornò verso la macchina, formulando un piano e ringraziando ogni divinità immaginabile che la finestra della camera di Light fosse sul retro della casa.
L aveva fatto allontanare Watari come se stessero andando via, poi lo fece parcheggiare a breve distanza lungo la strada. "Se non ritorno entro 45 minuti, ti prego di presumere che rimarrò per la notte" L gli diede istruzioni, e rapidamente tornò verso la casa degli Yagami. Più furtivamente che poté, girò intorno alla casa finché non si ritrovò nel cortile, sperando che la signora Yagami fosse troppo rapita dal suo programma televisivo per guardare fuori dalla finestra posteriore. Odiandosi giusto un po', Ryuzaki riuscì a trovare qualche piccolo sasso sparpagliato nell'erba e, con in mente un commento che lui stesso aveva fatto qualche settimana prima riguardo ai cliché, prese la mira; si sentì compiaciuto di sé quando il primo sasso colpì la finestra di Light con un soddisfacente 'clac'. Attese qualche secondo prima di gettare un secondo sasso, che produsse un rumore acuto mentre rimbalzava sul vetro. Questa volta, L notò le tende incresparsi leggermente da una parte, come se qualcuno stesse cercando di scoprire la fonte di quel baccano. Facendo attenzione al vento, lanciò il terzo e ultimo sasso con un po' più forza dei precedenti, sperando che fosse sufficiente a portare Light ad aprire la finestra. Per fortuna funzionò e le tende furono improvvisamente spalancate e il viso irritato di Light apparve alla vista. La sua espressione da seccata divenne sorpresa e confusa, poi di nuovo irritata rendendosi conto di chi c'era nel suo cortile.
Sollevò la finestra e si inclinò in avanti così da portare fuori la testa e le spalle, "Che diamine stai facendo?" disse con un sussurro aveva il tono di un grido.
"Stavo passeggiando per caso nel quartiere..." replicò l'altro sarcastico. "Hai ricevuto i miei messaggi?" sollevò il cellulare, lo schermo mostrava i messaggi che aveva inviato a Light quasi senza fermarsi.
Light strinse gli occhi per un momento, "Non riesco a leggerli da qui. Il mio telefono è per terra dall'altra parte della stanza"
L iniziò a domandare perché il suo telefono fosse sul pavimento quando Light lo interruppe a metà frase, "Non hai risposto alla mia domanda. Perché stai tirando dei sassi contro la mia finestra?"
"Devo parlare con te e tua madre non mi fa entrare in casa per qualche strana ragione" 
L'espressione di Light si irrigidì per un istante, ma poi tornò alla sua normale compostezza prima che L potesse decifrarla.
"Di cosa mi devi parlare?"
"È meglio se ne discutiamo faccia a faccia" L gli lanciò un'occhiata tagliente.
L'altro sbuffò ma si allontanò dalla finestra, "D'accordo, aspetta un minuto" e sparì dalla sua vista. Qualche momento dopo, la porta sul retro si aprì silenziosamente e Light lo accompagnò sommessamente in casa. "Dobbiamo fare assoluto silenzio, i miei genitori non possono sapere che sei qui" sussurrò.
L annuì, e Light lo guidò attraverso la cucina e lungo il corridoio. Quando raggiunsero lo spazio fra il soggiorno e le scale, Light indicò lui e poi le scale, quindi si avviò in soggiorno, presumibilmente per deviare l'attenzione di sua madre. Fidandosi delle abilità di distrazione di Light, L si affrettò a salire le scale e, non sentendo alcuna protesta, rilasciò un sospiro di sollievo. Improvvisamente una porta alla sua destra si aprì e una persona dall'aria stanca ne uscì. Si era dimenticato di Sayu.
"Cos- Ryuzaki?" lo guardò confusa, prima di spalancare gli occhi al massimo, "Ooh, Light si metterà davvero nei guai..."
Lui le fece cenno di fare silenzio prima di sussurrare, "Per favore Sayu, non puoi dire a nessuno che sono qui"
"Non preoccuparti, non ne avevo intenzione. Ma sarà meglio che tu dica a Light che è in debito con me!" il suo sorriso divenne poi un'espressione più preoccupata, e si abbassò verso di lui per mormorare, "Light ha passato un brutto momento stasera, forse devi stare un po' attento. Se potessi tirarlo un po' su di morale...penso che ne abbia davvero bisogno" detto ciò si girò e scese per le scale, voltandosi un'altra volta, il suo tipico sorrisetto di nuovo sul volto, "Penso che questo significhi che sono io la brava ragazza ora, eh?"
L rimase lì per qualche momento, tentando di dedurre cosa potesse essere successo in precedenza da fare in modo che Sayu si preoccupasse per il fratello. Scuotendo il capo quando le sue speculazioni non portarono a nulla, L aprì la porta della stanza di Light il più silenziosamente possibile, e andò a sedersi sul letto, meravigliandosi di nuovo su come quella stanza rispecchiasse Light. Tutto era ordinato e organizzato, ogni penna e matita, i compiti sistemati in una precisa pila sulla scrivania, senza dubbio svolti nel migliore dei modi. Nonostante la situazione, L si sentì sorridere alla tendenza quasi ossessivo-compulsiva di Light per quanto riguardava il senso dell'ordine. Mentre ci pensava, la porta si aprì e Light scivolò dentro, chiudendola e appoggiandocisi sopra. "Sayu è venuta in cucina, ha-"
"Sì, ci siamo incontrati, ma dubito sinceramente che faccia la spia" lo rassicurò Ryuzaki.
L'altro annuì "Lo pensavo anch'io" Light non l'aveva ancora guardato negli occhi da quando era entrato. 
"Light?" chiese Ryuzaki con cautela, "Sayu ha detto che è successo qualcosa prima, e tua madre ha detto qualcosa di simile...questo 'qualcosa' è la ragione per cui non hai risposto ai miei messaggi?"
Eccola di nuovo, la tensione nella sua espressione. Come se gli provocasse dolore pensarci, qualunque cosa fosse. 
"Light..." mormorò Ryuzaki, domandandosi ancora cosa potesse mai essere successo da portare tutti a essere così agitati.
Senza parlare, Light si allontanò dalla porta e si sedette sul letto accanto a lui, ancora senza guardarlo.
"Light, sai che se c'è qualcosa che disturba, puoi..." sentì la voce svanire mentre Light si chinava verso di lui. I suoi occhi improvvisamente trafissero quelli di L mentre alzava un sopracciglio, "Sul serio, Ryuzaki? Lanciare sassi contro la mia finestra?"
L inghiottì a vuoto, l'intensità dello sguardo di Light lo preoccupava, "Lo so, lo so, cliché-" fu interrotto a metà frase, per quella che pareva la milionesima volta durante il pomeriggio, dalle labbra di Light che si schiantarono sulle proprie. Tutto il suo corpo si bloccò mentre il tempo sembrò rallentare. I pensieri di L divennero gelatina, incapaci di assorbire ciò che stava succedendo. Light doveva aver scambiato il suo stupore per repulsione, perché si allontanò piuttosto rapidamente e iniziò a scusarsi, "Io...Ryuzaki-"
Fu il turno di L di zittirlo. Le sue dita si fecero spazio fra i capelli di Light mentre le loro labbra si muovevano insieme. Quel bacio era tutto ciò che avesse mai immaginato e ancora di più. Era meglio di qualsiasi torta alle fragole, o ebbrezza dopo un caso risolto. Era la sensazione di tornare a casa dopo aver trascorso tanto tempo lontano dai suoi eredi.
L sospirò e abbassò le mani per agganciare le dita alla fibbia della cintura di Light, attirandolo il più possibile. L sentì Light sorridere nel bacio e fece lo stesso. Nessuno dei due si era reso conto prima di quel momento di quanto entrambi lo avessero desiderato. Approfondì il bacio e morse leggermente il labbro inferiore di Light, l'altro lo assecondò felicemente, aprendo la bocca così che le loro lingue potessero incontrarsi. L non aveva affatto esperienza con tutto ciò, ma con Light sembrava completamente naturale. Le mani di Light scivolarono sotto la maglietta di L, i suoi pollici disegnarono piccoli cerchi sulla sua vita, e L non poté trattenersi dal rabbrividire. Era strano baciare Light, strano ma meraviglioso allo stesso tempo. Era come se dei fuochi d'artificio gli stessero esplodendo nel petto, accompagnati dalla sensazione impalpabile delle montagne russe. Alla fine si separarono, entrambi col fiatone, l'uno appoggiando la fronte contro quella dell'altro.
Light emise una piccola risata, "Suppongo che Sayu avesse ragione su di noi fin dall'inizio"
"Oh, dai, signor Detective Geniale, mi stai dicendo che tu non l'avevi previsto?" L fece un sorrisetto, una mano ancora giocava con l'orlo della camicia di Light.
"E tu sì?" ribatté l'altro. 
"Beh..."
"Esattamente" ghignò Light di rimando, e L lo baciò di nuovo soltanto per zittirlo. Questa volta, Light circolò la vita di L con le braccia e si abbassò lentamente finché non si ritrovò sulla schiena, con L steso sopra di sé. Rimasero così per un po', nessuno dei due aveva alcun incentivo per muoversi.
Finalmente, L si scostò.
"Light?"
"Sì?" replicò Light, giocando distrattamente coi suoi capelli.
"Perché eri agitato prima?" quasi si pentì di averlo chiesto, osservando gli occhi di Light offuscarsi.
"Non è niente. Non possiamo semplicemente-"
"Light"
Sospirò, "Non possiamo soltanto pensarci doman-"
"Light"
"Va bene, va bene" si mise a sedere lentamente, dando il tempo a L di spostarsi. Sedendosi di nuovo vicini, L appoggiò una mano fredda su quella calda di Light sopra al letto in mezzo a loro, stringendola con fare rassicurante.
Dopo un po', Light fece un profondo respiro e iniziò, "Ho detto a mia madre...di noi. Dei miei sentimenti per te. Lei era tutta contenta, ha detto anche che avrebbe costretto mio padre a cambiare opinione...ma lui ci ha sentiti..." lasciò in sospeso la frase quasi in lacrime, e L ricordò quello che Light aveva detto qualche giorno prima sul fatto che non avrebbe superato l'idea di aver deluso suo padre, "Gli ho detto che non m'importava di quello che la gente pensava di me, o che potrei essere emarginato...gli ho detto che avrei fatto quello che volevo e che lui non poteva fermarmi" serrò i denti e fissò il pavimento, una sorta di impetuosa determinazione a riempirgli gli occhi. Un freddo senso di dubbio si piazzò nello stomaco di L. -Era solo il suo tentativo di ribellarsi a suo padre? Io sono il suo tentativo di ribellione?- L scacciò quel pensiero e lo abbracciò, "Mi dispiace tanto, Light"
Light appoggiò il mento sulla spalla di L e ricambiò la stretta, "Va tutto bene, doveva succedere prima o poi"
L non disse niente, ma strinse la presa su Light e chiuse gli occhi, "Visto che ho spiegato la mia parte, perché non mi dici la ragione per cui eri nel mio cortile a lanciare sassi contro la mia finestra" suggerì.
"Oh giusto" L ricordò il motivo per cui era lì, "c'è stato un altro omicidio a scuola"
"Cosa!?" Light si inclinò a guardare L negli occhi, assicurandosi che fosse serio, "Ryuzaki, avresti dovuto dirmelo prima, e se si trattasse di Misa questa volta?"
"Non è lei, le ho parlato prima chiedendole dove fossi quando non hai risposto ai miei messaggi"
"Potrebbe comunque essere qualcuno che conosciamo..." fece per alzarsi, come per schizzare verso la scuola.
"Light, nessuno di noi può andare adesso, secondo tua madre, tuo padre è uscito un po' di tempo fa per le indagini. Non penso che ci lascerebbe campo libero così facilmente come l'altra volta" L tentò di ragionare.
L'altro sembrò smontarsi leggermente, tornando a sedersi sul letto e iniziando a pensare alla situazione, "Che ore sono?" chiese.
"Le nove e mezzo" replicò L, "Perché-"
"Se papà è uscito circa un'ora e mezza fa, dovrebbero avere quasi finito di cercare delle prove sulla scena, e la scientifica dovrebbe andarsene tra le undici e le undici e mezza...questo ci consente di avere due ore prima che la scena rimanga completamente vuota"
L si accigliò, "Non stai suggerendo che irrompiamo in una scena del crimine, vero?"
"Sì. È l'unico modo per poter controllare le prove da vicino e individualmente"
Light ricordava a L di se stesso durante un caso...disposto a fare qualsiasi cosa per ottenere risultati.
"D'accordo" replicò L con riluttanza, "Dovremmo uscire alle undici e mezza, per essere certi che non ci sarà nessuno. Informerò Watari-"
"No. Non devi disturbare lui quando possiamo semplicemente prendere la macchina di mio padre" 
Il dubbio si piazzò di nuovo alla bocca dello stomaco di L. Sembrava che tutto ciò che Light stava facendo quella sera fosse una sorta di ribellione. 
"Light, davvero, non è un problema"
"Ryuzaki, non ti fidi di me?" prese il viso di L con entrambe le mani e glielo sollevò, sfiorandogli leggermente le labbra con le proprie, "Non c'è niente di cui preoccuparsi"
Il suo dubbio non venne completamente placato, anche se ciò non gli impedì di ricambiare il bacio. Trascorsero le successive due ore stesi sul letto, parlando piano e, naturalmente, baciandosi. L si sentiva a suo agio sdraiato lì nell'oscurità con lui, e desiderava quasi di poterci rimanere tutta la notte, invece di andare a indagare sulla scena di un crimine...era una nuova sensazione.

 

*Anche in lingua originale, il messaggio è scritto in stile, appunto, sms, quindi mi sono attenuta a questo stile xD penso che il significato sia comprensibile per tutti :)

  
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