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Autore: vanessie    04/08/2017    2 recensioni
La storia sviluppa alcuni personaggi di mia invenzione presentati nella fanfiction "Sunlight's Ray".
Una vicenda ricca d'amicizia, amore e problemi della vita quotidiana con cui ogni adolescente si trova a fare i conti...narrati da una prospettiva femminile e maschile. Non mancherà un pizzico di fantasy e un richiamo ai personaggi originali della Meyer!
Per avere una migliore visione delle cose sarebbe meglio aver letto Sunlight's Ray 1-2-3, in caso contrario potete comunque avventurarvi in Following a Star!
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sunlight's ray'
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FOLLOWING A STAR

 

Capitolo 68

“Il Ringraziamento”   

 

 

POV Kevin   

Mi svegliai verso le 9.30 del giorno successivo, o meglio del giorno del Ringraziamento. Andai in bagno e infilai vestiti puliti: un maglione a righe con cappuccio e dei jeans. Andai a fare colazione trovando Johnny e Nicole a parlare con gli zii. “Buongiorno” dissi “Buongiorno e buon Ringraziamento” risposero in coro. Decidemmo di restare in casa per aiutare la zia con la preparazione del ricco pranzo come da tradizione, per poi uscire nel tardo pomeriggio. Valerie stava farcendo il tacchino, che poi sarebbe stato cucinato in forno. Ethan invece pelava le patate e le affettava, ci faceva sorridere in mezzo a tutte quelle bucce di patata! “Se vuoi zia, penso io agli antipasti!” esclamò Nicole “Grazie tesoro, se apri il frigorifero troverai tre ciotoline con tre diversi impasti che avevo già cucinato ieri! Prendili, falli stare un po’ a temperatura ambiente e intanto affetta il pane delle baguette” rispose Valerie. “Ok, allora Jonathan ed io penseremo all’insalata mista” dissi “No, faccio io appena metto il tacchino in forno, fatemi un favore! Andate a ritirare il dolce in pasticceria” affermò la zia. Obbedimmo, infilammo scarpe e giubbotti e uscimmo. In effetti era stata una bellissima idea, avrei avuto una ventina di minuti per parlare da solo con il mio migliore amico. Ci incamminammo a piedi per le strade di Dalkey, diretti alla pasticceria. “Hey John! Dai, ora che siamo soli…come va con Nicole?” domandai “Va alla grande, mi dispiace solo per la nostra lontananza, lei a Seattle e io a New York…sai non è semplice, ma ci amiamo e sappiamo che nessuno dei due può lasciare la città. Lei è…lo sai, sono innamorato di tua sorella da un’eternità!” esclamò ridendo “Certo che lo so. Ti ricordi quando eravamo bambini? Quanto ci restavo di merda quando ti mettevi a parlare da solo con lei?” chiesi ridendo per quel lontano ricordo infantile “Ohhh sì che ricordo! Dev’esserci qualcosa nella vostra coppia di gemelli che mi attrae! Voglio dire…amo Nicole e voglio un bene smisurato da amico a te, per cui…è come se ci fosse un filo invisibile che mi lega a voi due” rispose. Annuii riflettendo sul fatto che aveva davvero ragione. Entrammo in pasticceria e attendemmo che la commessa prendesse il dolce a nome Miller, che la zia aveva ordinato. “Che figata quei dolci!” esclamai indicando a John alcune torte in esposizione “Favolose! Ora però dimmi di te, visto che non c’è la tua gemella in giro! Come va con la popolazione femminile irlandese?” mi domandò “Abbastanza bene, rispetto alle americane sono di una diffidenza inumana. Cioè non ti danno il numero di telefono nemmeno a morire, però…me la cavo bene” scherzai “E con la tua irlandese preferita? Evelyn?” precisò “Ehm…beh abbiamo fatto passi avanti però è difficile! Credo di interessarle almeno un pochino, ma è così timida e ingenua che devo andarci piano” ammisi. Lui mi tirò una pacca sulla spalla “C’è un trucco che vale con le americane e credo anche con le irlandesi, si chiama persistenza” disse “Credimi, ce la sto mettendo tutta” risposi sorridendo “Quelle che si fanno desiderare sono le migliori! Cazzo pensa a quando riuscirai a baciarla!” “È meglio che non ci pensi, già passo intere nottate a sognarla in atteggiamenti poco casti, se poi immagino un nostro ipotetico bacio o qualcosa di ancora più intenso muoio” affermai. La commessa ci mostrò il bellissimo dolce a tema, che riportava sulla sommità un tacchino.

 

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Facemmo i complimenti per la maestria con cui era stato realizzato e aspettammo che lo mettesse in un’apposita scatola, per riportarlo a casa. Camminammo continuando a confidarci su ogni singola cosa “I tuoi genitori stanno bene?” gli chiesi “Benissimo, papà è sempre più impegnato con Jacob in officina, mia mamma non si nega mai la possibilità di rompermi le palle perfino ora che sto a New York!” esclamò ridendo “Povera Leah, sei terribile” risposi “Terribile? Allora ti racconto questa: è piombata nel mio appartamento a New York qualche settimana fa, senza avvisarmi. Stavo dormendo in mutande perché faceva caldo e lei è entrata nella mia camera, deve aver pensato che fossi nudo e ha dato di matto. Ha iniziato ad urlare: Jonathan! Voglio avere una spiegazione al fatto che sei nudo a letto! Se scopro che inviti qualche ragazza a casa, mentre sei fidanzato con Nicole io ti levo dal mondo, sappilo! Ho aperto gli occhi rispondendole: Ciao anche a te mamma, che piacere sentire la tua voce soave di prima mattina” spiegò, mentre io ridevo come un matto “E poi le ho detto che non c’era nessuna ragazza, che avevo dormito in mutande perché faceva caldo e lei subito: ascoltami bene, sei mio figlio e ti amo, ma se scopro che ti comporti da maleducato o che provi a far soffrire una donna ricordati che dovrai vedertela con me” “Beh a tua madre deve piacere parecchio Nicole!” esclamai “Parecchio? Sì in effetti, ma ti pare normale che io a 24 anni debba avere delle simili ramanzine?” “Dai John non prendertela, sai quello che ha passato quando era una ragazzina, cerca di capirla” lo spronai. Troncammo la conversazione ed entrammo in casa. Il pranzo era quasi pronto, quindi ci intrattenemmo tutti insieme e poi ci sedemmo a tavola. Progettammo di fare un giro in città e poi di cenare con qualcosa di veloce, vista l’abbondanza del pranzo, per poter andare a divertirci in qualche locale del luogo. Ovviamente gli zii ci lasciarono la libertà di starcene insieme tra “giovani”. Aspettammo che Nicole si truccasse e giocherellammo con Fox.

 

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“Dai vi faccio una foto!” esclamò Jonathan, Nicole ed io ci avvicinammo e presi in braccio il mio cagnolino. Riguardammo lo scatto dal telefono del mio migliore amico “Siete abbastanza identici, avete la stessa espressione” disse John “Sì ma io sono la gemella venuta bene, lui quello riuscito male” scherzò Nicole, le feci la linguaccia “A me sembra il contrario! Di sicuro tra noi due sei tu quella antipatica” le risposi “E ora comincia con le idiozie! Grazie per aver lasciato nella pancia della mamma tutta la tua intelligenza, almeno me la sono presa io” disse per innescare i nostri tipici battibecchi da fratello e sorella. La buttai sul letto e cominciammo a prenderci a cuscinate, mentre Jonathan ci guardava con aria arrendevole. Ci conosceva bene entrambi dalla nascita e sapeva che eravamo soliti prenderci in giro. “La piantate?” ci chiese dopo un po’ “Non finchè lei non mi chiede scusa, ammettendo ad alta voce che, tra noi, sono io quello più intelligente” affermai continuando a torturarla, visto che ero io quello più forte fisicamente. “Scordatelo Kevin!” esclamò la mia gemella “Sei odiosa Nikki, non invidio affatto il tuo ragazzo che è costretto a sopportarti” “Odiosa? Deficiente, sarai simpatico tu” “Scema” “Stupido” “Quanto deve andare avanti ancora? No, giusto per saperlo, almeno vado a farmi un caffè” scherzò Jonathan. Lasciai libera Nicole e la acciuffai da dietro dandole un bacio sulla guancia per scusarmi. Riguardammo la nostra foto e sorrisi alla vista di me stesso insieme alla mia perfetta metà. Sì perché in fondo, litigi a parte, non avrei mai saputo vivere senza la mia gemella.

 

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Salutammo gli zii e uscimmo. Facemmo una bellissima passeggiata nel centro storico di Dublino, li portai a vedere i monumenti più rappresentativi della città e poi ci fermammo ad un chiosco a prenderci un panino e una bibita. Dopo la cena veloce li condussi verso lo “Shamrock”, un locale alla moda in cui si poteva bere e ascoltare bella musica. Come al solito il posto era affollato da giovani di tutte le età. Andammo ad ordinare delle birre tipiche dell’Irlanda e ci sedemmo a berle tra una chiacchiera e l’altra. Mia sorella e Jonathan spesso si tenevano per mano, oppure si scambiavano qualche bacio. Era carino vederli così, sapevo quali fossero i loro sentimenti reciproci, per me erano importanti tutti e due e vederli felici mi procurava una gioia profonda. Mi voltai a sinistra e incrociai lo sguardo di Evelyn. Lei mi fece ciao con la mano, quindi mi alzai per raggiungerla “Scusatemi un attimo, torno subito” dissi ai miei ospiti. Andai da lei sentendo accelerare i battiti del mio cuore. “Ciao, non mi aspettavo di vederti qui!” esclamò dandomi un abbraccio “Ciao, beh anche per me è una sorpresa. Sono uscito con Nicole e Jonathan, sai volevamo divertirci un po’. Sei con le tue amiche?” domandai “Sì, eccole là” affermò indicandomele. Le salutai da lontano e tornai a osservare Evelyn e i suoi meravigliosi occhi azzurri. Indossava dei jeans super aderenti, un top di colore nero, impreziosito da borchie dorate, che lasciava libera la pancia e sopra una giacca nera. Dio ero eccitato alla follia…i suoi capelli biondi ricadevano morbidi sulle spalle e io fantasticavo sulla possibilità di infilare le dita tra i suoi capelli e prendermi quel bacio che sognavo di darle da mesi.

 

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“L’Irlanda gli piace?” mi chiese alludendo ai miei due ospiti “Sì, certamente!” “A proposito, buon Ringraziamento!” esclamò sorridendo “Grazie, anche a te” “Ehm…non voglio trattenerti, vai dai tuoi ospiti, ci vediamo presto” disse. Le afferrai una spalla con delicatezza e la bloccai prima che potesse allontanarsi da me. Avevo bisogno di lei, volevo continuare a parlarle, a sentir battere il mio cuore in quel modo assurdo. “Ti va se te li presento?” le proposi “Ohh mi farebbe molto piacere, ma non voglio intromettermi” “Figurati! Di sicuro vogliono conoscerti anche loro, gli ho parlato tanto di te” affermai. Si morse il labbro inferiore creando dentro di me la pazza voglia di baciarla. “Allora va bene, vengo volentieri a conoscerli” disse, la presi per mano e la condussi verso il tavolo a cui precedentemente ero seduto. “Lei è Evelyn” dissi “Piacere, sono Jonathan” rispose lui alzandosi in piedi e stringendole la mano “E io sono Nicole! Ho sentito molto parlare di te! Sono felice di incontrarti” precisò la mia gemella. “Anch’io so tanto su di voi, Kevin mi ha raccontato spesso delle vostre avventure e di quanto gli mancate!” esclamò Evy. “Dio santo! Hai lo stesso accento di mia mamma!” disse Nicole mettendosi a ridere “Anche Kevin me lo dice sempre” rispose Evelyn e poi aggiunse “Cavoli! Avevo visto le vostre foto su facebook, ma vedervi insieme dal vivo è…tu e Nicole siete davvero identici! Avete lo stesso sorriso, lo stesso taglio degli occhi, gli stessi capelli! È pazzesco!” disse rivolgendosi a me. “Beh siamo gemelli” affermai “Sì ma non lasciarti ingannare, io sono la gemella venuta meglio” disse Nicole “Piantala” risposi “Ti sarai già resa conto da sola di quando sia insopportabile mio fratello” aggiunse Nikki. Lei rise “Insopportabile e sbruffone” disse Evy per rincarare la dose. Nicole scoppiò a ridere di gusto “Giusto, non ci avevo mai pensato” precisò, mentre la guardavo malissimo “Smettila o inizio io a elencare i tuoi innumerevoli pregi” la minacciai “Non farci caso Evelyn, ora ricominciano a litigare” spiegò Jonathan “Fanno sempre così?” gli domandò la mia amica irlandese “Ohhhhhhhhhh sì. Questo è nulla, sappi che i battibecchi scoppiano almeno ogni quindici minuti, poi quando sono lontani non fanno che ricercarsi e dirsi cose del tipo: ti voglio bene, vorrei che tu fossi qui, ho voglia di te, mi manchi…valli a capire” sentenziò Jonathan. Evelyn mi sfiorò il braccio “Ok adesso vi lascio, ci sentiamo?” mi chiese “Ti va di restare con noi?” proposi “Io…non vi vedete mai, so che hai voglia di stare con loro Kevin” “Dai resta, ti accompagno a casa io” insistei “Sai che mi va, ma…le mie amiche?” “Ci parlo io, andiamo” conclusi prendendo Evelyn per mano e camminando in direzione di Holly, Thea e Drew. “Ciao ragazze!” “Ciao Kevin” risposero in coro “Vi dispiace se vi rubo Evelyn per una sera? Mi piacerebbe che restasse con me, la mia gemella e il mio amico” spiegai. “Ma certo, non ci dispiace affatto!” esclamò Drew “Vai Evelyn, non ti preoccupare, ci vediamo presto” la spronò Thea sorridente “Mi raccomando Kevin, trattacela bene” mi ammonì Holly “Promesso” la rassicurai. Le salutammo e tornammo dai miei ospiti. Si fecero mille domande a vicenda per conoscersi meglio, poi decidemmo di lasciare il locale e portarli verso il porto, dove c’era una scogliera mozzafiato. Nicole e Jonathan rimasero totalmente a bocca aperta. Dopo lo stupore iniziale li lasciammo andare avanti di qualche passo. Si misero seduti a scambiarsi qualche bacio, da cui ne seguirono altri e altri ancora. “Ora capisco perché mi hai invitata! Non volevi fare il terzo incomodo!” scherzò Evelyn. Sorrisi e mi misi seduto sul prato, aspettando che anche lei lo facesse. La guardai e pensai ancora una volta che fosse bellissima. “Sono simpatici!” esclamò “Sì” “Mi hanno fatto una bella impressione” precisò “Anche tu gli sei piaciuta” affermai. “Che hai? Ti vedo…non lo so…un pochino strano stasera” “Niente, va tutto bene Evelyn” “Sei sicuro?” mi domandò “Certo, è solo che…sono contento che sei qui, mi sei…mancata in questi 4 giorni” confessai “Ad essere sincera sei mancato anche a me, ma non dirlo in giro” sussurrò strappandomi un sorriso “Altrimenti?” “Potrebbero pensare che io subisca il fascino di Mr.Stati Uniti ma non è così” scherzò “Va bene, facciamo finta che tu non sia interessata” la provocai “A dirla tutta sei più interessato tu, dato che mi hai invitato a stare qui con voi” “L’ho fatto esclusivamente per ragioni di convenienza” la punzecchiai.

 

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Mi rivolse uno sguardo troppo carino, mi sbilanciai e le diedi un abbraccio per farmi perdonare “Nelle qualità per accedere al titolo di Mr.U.S.A c’era anche la stronzaggine a quanto vedo!” esclamò, le feci una carezza sul capo sperando che non le paresse un gesto troppo azzardato “Scusami, dai lo sai che ti ho invitata perché mi fa piacere stare con te” affermai “Uhm vedrò di perdonarti” rispose. Jonathan e Nicole tornarono da noi, ci alzammo e continuammo il giro fino a tardi. Tornammo alla macchina e guidai verso casa di Evelyn per accompagnarla. Una volta arrivati aspettai che lei salutasse gli altri e poi la scortai fino alla porta. “Buon proseguimento con Nicole e Jonathan allora!” esclamò “Grazie, ci sentiamo ok?” “Ok Kevin…sono stata felice di conoscerli” “So che vale lo stesso per loro” affermai “Buonanotte, a presto” “Buonanotte” risposi. Tornai in auto e nel percorso verso casa risposi alle domande che mia sorella e il mio amico inevitabilmente mi fecero su Evelyn. “Caspita è così carina!!! Capisco perché ti piaccia tanto” esordì Nicole “Da uomo a uomo…nelle foto su facebook è molto bella, ma dal vivo rende ancora meglio” precisò John “Sì è vero, ha degli occhi favolosi” aggiunse la mia gemella “E fisicamente ha un bel corpo” affermò John. “Ti pareva che non parlassero di cose cretine da maschi!” esclamò mia sorella facendoci ridere “Davvero…vi ha fatto una bella impressione?” domandai loro “A me sì, ti ci vedrei bene insieme, lei sembra a suo agio con te” disse lui “Anch’io ho avuto un’ottima impressione, è una ragazza in gamba e alla mano per quel che ho potuto vedere e…sareste una bella coppia” concluse mia sorella.

 


NOTE:

Buongiorno a tutte voi, è tempo di festa del Ringraziamento, la famiglia si prepara a festeggiarlo con un ricco pranzo e una stupenda torta. Jonathan e Kevin, rimasti soli, parlano liberamente senza orecchie intorno e si confidano a vicenda. Anche se indirettamente, scopriamo che John si è trasferito a New York per un contratto di lavoro di un anno, adattandosi a vivere lontano da Nicole, che invece è a Seattle per terminare il college (lei infatti è due anni più piccola di John). Nonostante questo la loro storia d'amore prosegue e si intuisce che ormai sia ufficiale, dato che Leah sa della loro relazione e la appoggia in pieno!

I tre ragazzi decidono di uscire (dopo i soliti bisticci tipici dei nostri gemelli ^_____^) e arriva l'occasione delle presentazioni con Evelyn. Quest'ultima fa un'ottima impressione, del resto è una bellissima ragazza, spontanea e alla mano, non poteva essere altrimenti...Kevin per tutta la sera non fa che avvetire una grandissima attrazione per lei e si rende di nuovo conto di quanto gli piaccia averla al suo fianco. Spero che nelle foto vi abbia fatto piacere rivedere i principali protagonisti di questa fanfiction! Vi aspetto venerdì con un nuovo capitolo, in cui ci saranno ancora Nikki e John!!!

Vanessie

   
 
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