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Autore: shinigami di fiori    04/08/2017    2 recensioni
Quando Gin arrivò sull'isola portava te in braccio...Eri piccolissimo.
Ci chiese di occuparci di te.
Non potevo lasciarti nelle sue mani, così decisi di prenderti con noi.
Provai a chiedergli di tua madre ma mi disse che si erano separati.
Per questo noi...
Non sappiamo nulla di tua madre...
Genere: Drammatico, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jin Freecss, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Gin-san...Gin-san? Mi stai ascoltando-?
-Eh-?
-Sempre il solito con la testa tra le nuvole-
Gin Freecs era seduto malamente sulla sedia e sdraiato sul tavolo del cantiere in cui stavano lavorando.
-Cerca di concentrarti per favore...Pare che questo cantiere abbia dell'incredibile-Sorrise il suo collega, scrivendo qualcosa su un quaderno.
Gin annuì.
-Sembra che le antiche abitazioni di questo villaggio sotterraneo risalgano a più di dieci mila anni fa...Rosaline sta completando gli accertamenti- Aggiunse, con un sorriso sulle labbra.
-Capisco…-Sussurrò l'uomo spettinato.
Il collega si sistemò vicino a lui.
Il tramonto che illuminava con le sue ultime luci il mondo che gli archeologi avevano riportato alla vita era uno spettacolo della natura.
-Sei preoccupato per lei-? Chiese l'amico con un sorriso.
Gin sobbalzò.
I suoi compagni lo conoscevano troppo bene ormai...Erano diventati amici stretti fin da subito.
-E così anche l'impavido Gin è riuscito ad innamorarsi...Deve essere davvero una donna interessante- Disse una giovane dai lunghi capelli biondi raccolti in una coda di cavallo.
-Jina…- Gin la osservò.
La donna si sistemò sul tavolo, accavallando le gambe.
-Mi sarebbe piaciuto incontrarla…-Sorrise, stendendosi e portandosi le braccia dietro alla testa.
Gin sorrise tristemente.
Erano passati tre mesi da quella magica notte...Da quando aveva conosciuto anima e corpo del Cavaliere dell'Alba.
-Il fatto è che…-
Tutti lo osservarono, anche i ragazzi che si erano appena lasciati indietro il loro lavoro grondanti di sudore.
-Presto darà alla luce un figlio...E io faccio fatica a prevedere come si evolveranno le cose- Si grattò la nuca imbarazzato.
Jina arrossì, tirandosi su di scatto.
-Diventerà mamma? Quindi tu…-Lo fissò, con gli occhi luccicanti.
-Ma lei sta per...Io non...Non so cosa fare- disse Gin, portandosi le mani ai capelli, cercando di colmare quell'immenso senso di tristezza che sentiva crescere dentro di sé.
Il suo collega gli posò una mano sulla spalla.
-Congratulazioni- Sorrise.
-Sarà un maschietto o una femminuccia-? Si chiese Jina, incrociando le gambe.
-Ragazzi…-
Tutti sorrisero inteneriti.
-Gin-san...è una cosa che vi unisce...Avere un figlio è forse la cosa più bella che le sia mai capitata, vero-?
Gin spalancò gli occhi.

“-Cavaliere...cosa…-?
La ragazza chiuse gli occhi, stringendosi di più al ragazzo che la stava amando con tutto quello che aveva.
-Va tutto bene…- Aveva sussurrato, sorridendo debolmente.
Quelle punte bianche sui capelli scuri erano la rappresentazione dell'orribile malattia che la condannava...Prima o poi, avrebbe inglobato tutto.
-Non devi farlo, Cavaliere...Non devi sforzare il tuo corpo così- Aveva detto Gin, chinandosi su di lei, imprigionandola mettendo le sue braccia muscolose ai lati del suo viso.
-Io ho fallito...Gin…-Lo fissò.
Il ragazzo pianse una lacrima amare nell'osservare l'occhio bianco, ormai spento della giovane sotto di sé.
-Tu non hai fallito...Hai fatto il meglio...Hai fatto un ottimo lavoro a resistere così tanto- Tremò.
La ragazza gli prese il viso tra le mani.
-Ma ho fallito...Ho fallito...Ho fallito…-Continuava a ripetere, le mani tremanti contro le guance di Gin.
-Cavaliere…-Disse il giovane, portando una sua mano a stringere quella della ragazza ormai esausta.
-Ma...Se solo potessi…-
Gin la osservò.
-Se solo potessi creare una nuova vita...Con questo corpo distrutto...Con questo mio Nen corrotto e malato...Se solo potessi andarmene lasciando un segno del mio passaggio…-Sussurrò.
-Nen…-? Sussurrò Gin.
Il Cavaliere del sole sorrise ancora.
-Mi spiace che i nostri destini si siano incontrati troppo tardi-.
Gin si chinò verso di lei per abbracciarla, per sentirla più vicina.
Era come se attraverso la sua forte presa riuscisse a sentire tutto il continente oscuro che aveva sentito solo nei suoi racconti.
-Gin-san…-
L'Hunter la fissò.
Il grande nido era deserto...Il volatile aveva spiccato il volo con i pulcini ormai capaci di volare.
-Dicono che questi uccelli tornino al nido una volta insegnato ai pulcini come volare-
La brezza accarezzava i loro visi.
-Tornerai anche tu, Gin? Tornerai anche tu quando me ne andrò-?
Gin strinse i denti.
-Quello che conta è che adesso siamo qui, insieme- Aveva sussurrato mentre una lacrime gli rigava la guancia.
Un dolce sorriso.
-Hai ragione...Sarebbe bello tornare insieme…-
La donna si avvicinò all'orecchio di Gin e sussurrò qualcosa.



Così...
I mesi passarono...E la chioma del Cavaliere divenne sempre più  pallida.
-Ehi, tutto bene-? Urlò Gin, appoggiandosi al letto d'ospedale dove riposarva la donna.
-Perdonami caro...Sono solo...Un po' stanca- disse, tenendosi la tempia e respirando affannosamente.
I lunghi capelli erano diventati di un bianco neve, pulito e luccicante.
La pelle pallida ospitava i segni violacei delle vene appesantite...Gli occhi non vedevano più ormai.
-Chiamo un medico...è il bambino-? Chiese Gin, preoccupato.
La donna sorrise, mostrando le tremende occhiaie.
-Sei convinto che sia un maschietto-? Sussurrò, accarezzandosi il ventre gonfio con delicatezza.
Gin arrossì, grattandosi la nuca imbarazzato.
-Non so perché…-Sussurrò.
-Anche io...lo penso…-
L'hunter sospirò...Era bellissima...Era bellissima anche mentre lottava inutilmente contro quella malattia.
I lunghi capelli bianchi come la luna...Il viso angelico e stanco.
-Che ne dici…-
Gin la fissò.
-Di Gon…-? Chiese, accarezzandosi il ventre.
-Gon…-? Ripeté Gin.
La donna sorrise.
-Il nome, il nome- Indicò il pancione.
-Assomiglia al verso che faceva l'Arnapo* quando parlavano sull'albero del mondo- Sorrise lei.
-Ha continuato a rimbombarmi in testa…-
Gin assunse il colore del pomodoro maturo fin sopra le orecchie, indietreggiando nervosamente.
-P-Perchè tanta fretta? Manca ancora una settimana no-? Aveva chiesto, grattandosi la nuca nervoso.
La giovane fece sparire il sorriso.
-Una settimana…-Sussurrò, osservando fuori dalla finestra.
Ormai era dall'inizio della gravidanza che non intraprendeva una ricerca nel continente oscuro...E come avrebbe potuto?
Ora aveva una vita a cui dedicarsi...Doveva adempiere al suo compito di madre fino in fondo.
-Non potrò crescere con lui...Gin- Aveva aggiunto poi, aumentando leggermente la presa sul suo ventre.
Gin odiava affrontare quell'argomento.
Sapeva che prima o dopo sarebbe morta...Sapeva che il suo corpo non avrebbe resistito, ma pregò fino all'ultimo che il momento dell'addio non coincidesse con il parto.
-Non dire assurdità...Vedrai il tuo bambino e….-Il giovane non riuscì a completare la frase perché un groppo alla gola gli impediva di parlare.
Si avvicinò alla donna, afferrandole la mano gelida.
-Vedrai il tuo bambino e….-Ancora, il fiato gli venne smorzato dalla cruda verità: si ritrovò davanti quegli occhi spenti, incapaci ormai di vedere il mondo.
Si rese conto...Di nuovo...Di avere davanti a sé una persona in fin di vita, debole e gracile.
Le lacrime stavano per fuoriuscire dai suoi occhi color miele, quando la donna invertì la presa della sua mano, stringendo forte quella del compagno.
-Vedrò il mio bambino...Gin- Sorrise felice la donna, asciugandosi una lacrima con l'indice esile e pallido.
Gin sorrise non curandosi di nascondere le lacrime...Il Cavaliere non le avrebbe comunque viste.
-Gon...è uno splendido nome-

………………………………………………………………………………………….

La settimana trascorse velocemente, ma le condizioni della madre peggiorarono.
-Gin…-Sussurrò, all'interno della maschera d'ossigeno.
-Signore, la preghiamo di uscire immediatamente- Aveva detto un medico, spingendo il giovane Hunter fuori dalla sala.
Il cuore si stava indebolendo.
Il respiro perdeva il ritmo.
Il Cavaliere...Forse non sarebbe nemmeno riuscita ad affrontare il parto.
-Merda-! Urlò l'uomo attirando l'attenzione di tutte le persone nella sala.
-Non perderò né lei, né mio figlio...Maledizione- Sputò, tirando un pugno tanto forte alla porta da inclinarne le assi di acero.
…………………………………………………………………………………………

Era notte fonda…
La notte in cui la donna avrebbe dovuto partorire.
Non vi erano segni di irregolarità nel bambino...Ma non sarebbe nato quella notte.
Il Cavaliere riposava collegata alla maschera dell'ossigeno.
Gin era seduto a fianco del suo letto...Solo loro, in quella stanza gelida e buia.
-Mi dispiace…-Sussurrò l'uomo.
La donna aprì un occhio chiaro, cercando di individuare Gin dalla direzione della sua voce.
-Non avrei dovuto affidarti questa responsabilità...Mi dispiace- Disse ancora, stringendo le lenzuola tra le mani.
La donna posò una mano su quella del compagno, parlando debolmente.
-Gin...Guardami-
L'uomo raccolse tutte le energie che possedeva per poter sostenere quello sguardo da angelo ferito, ormai sull'orlo di un precipizio.
-Gin...Tu…Tu e Gon siete la cosa più bella che mi sia mai capitata in vita mia...Questa anima peccatrice non solo è riuscita ad innamorarsi...Ma anche a dare alla luce un figlio...Non c'è gioia più grande per me- Sorrise.
-Ma io non posso fare niente per te...Perchè posso solo stare a guardare-? Chiese, portandosi la mano della donna agli occhi umidi.
La ragazza sospirò.
-Gin…-
L'hunter sollevò lo sguardo.
-Potresti portare qui quel registratore per favore? Non credo che l'ospedale ne sentirà la mancanza...Così vecchio e polveroso- Disse con un filo di voce.
Gin fece come le era stato detto.
-E poi...In questo cassetto...Ci sono alcune cassette vergini...Potresti…-? Chiese, indicando il cassetto.
L'uomo seguì le indicazioni della compagna...Non capendone le intenzioni.
-Ma che…-?
La giovane si tirò a sedere, permettendo ai lunghi capelli albini di spargersi sul materasso sotto di lei.
-Vorrei lasciare un messaggio a Gon…-Disse, accarezzando la radio per spolverarla.
-Un messaggio? Non ce ne sarà bisogno…Potrai parlargli quanto vorrai.-Sorrise nervosamente.
Menzogna.
La donna tossì.
-Lo so...Però...C'è una cosa che voglio dirgli...Ora...E non so se quando crescerà avrà voglia di ascoltarmi...Quindi vorrei che si tenesse questo nastro sempre con sé- Sorrise.
-Ma…-
-Forse...Non lo ascolterà mai...Ma sento di doverglielo fare, come madre- Sussurrò.
Gin non era stupido.
L'intenzione dell'Hunter era quella di affiancare alla crescita di Gon l'unica persona di cui si fidasse ciecamente.
Sua cugina Mito.
Mito sarebbe stata una donna capace...Certo ora era molto giovane, ma con il passare del tempo sarebbe diventata una splendida e affascinante donna.
Aveva sempre avuto a che fare con il caratterino di Mito, fin dai tempi in cui giocava con lei sull'isola Balena, prima di partire per diventare Hunter all'età di dodici anni.
E la situazione gli arrivò dritta in faccia come una tempesta di neve violenta: più vedeva il Cavaliere dedicarsi anima e corpo a quel bambino...Più si sentiva indegno di poter mai essere chiamato padre.
Il Cavaliere era vicina alla morte...Lui?
Lui aveva solo ascoltato l'egoistico desiderio di poter rimanere con lei per sempre.
Adesso si trovava lì...Con la sua amata in fin di vita e un figlio di cui non meritava né l'affetto né l'amore.
Si sentì così impotente...Così vuoto.
-è la cosa giusta, Gin…-Sussurrò poi la donna, riportandolo alla ancora più triste realtà.
Era strano per entrambi affrontare una discussione senza il pacifico rumore della natura intorno a loro...Senza rumore di fieno secco che si schiacciava o uccelli che cantavano.
Il non sentire la terra tra le proprie dita...Mancava a entrambi quella pace che ora veniva sostituita dal suono di un elettrocardiogramma.
-Affidare Gon alle cure di un'altra donna...Va bene così…-Sorrise.
Gin sudò freddo.
-N-Non volevo intendere questo…-
-Va tutto bene...Non voglio che Gon cresca senza una madre a causa delle mie condizioni...Spero solo- Strinse debolmente le lenzuola.
-Spero solo che riuscirà a perdonarmi...Per averlo abbandonato così-
I suoi occhi non riflettevano più nulla...Il giorno dopo avrebbe dovuto indossare una benda a tempo indeterminato perché la luce cominciava a farle male.
Gin strinse i denti.
-Per Gon non ci saranno problemi...Andrà tutto bene...Sarà fiero di aver avuto una madre come te...Come lo sono io- Disse accarezzando il viso della donna che, subito dopo, gli regalò un dolce sorriso..
Era strano vedere Gin preoccuparsi così tanto di qualcosa.
Ma lei sapeva...Che tipo di uomo fosse.
Lei sapeva.
E forse proprio per il suo troppo “sapere” ora stava morendo.
-Puoi avviarlo…-? Domandò, in tono estremamente dolce.
Gin, con il dito tremante, avviò la registrazione.
Alla donna venne il batticuore...Non lo sentiva battere così forte da anni.
Nella sua testa cominciarono ad affiorare immagini di bambini...Che aspetto avrebbe avuto Gon?
Avrebbe avuto i capelli lisci come i suoi o ispidi come quelli del padre?
Avrebbe avuto gli occhi nocciola o color miele?
Sarebbe stato impulsivo o riflessivo?
Tutte quelle domande…Le sue guance si tinsero di un pallido rosa.
-Gon…-? Pronunciò quella parola con così tanto amore...Forse con tutto quello che aveva.
Gin aveva il volto oscurato...Era una tortura dover ascoltare le ultime parole della donna che amava rivolte a suo figlio.
La donna fissava il registratore intensamente…Non poteva vederlo, ma sapeva che l'unico collegamento che avrebbe mai avuto con suo figlio si trovava li, davanti a lei.
Quello che il Cavaliere avrebbe detto da lì a poco...Sarebbe stato l'ultimo addio.
Aveva così tanto da dire...Così tante cose, che cominciò con quella più importante.
-Gon...Perdonami-.


In quella stanza d'ospedale...Non vi era mai stato tanto calore.
Un calore intriso di disperazione, amore materno e tante, tante lacrime.

Giorni rimanenti al decesso. -10







-Angolo Autrice-
*=Il nome del volatile che ha fatto il nido sull'albero del mondo.
Rieccomi tornata con un aggiornamento anticipato...E sapete perché? (Si rifugia dentro la valigia) Parto di nuovo XD
Spero possiate sopportare questa assenza fastidiosa di due settimane (torno il 19).
Quindi ho voluto aggiornare entrambe le ff che sto scrivendo in anticipo...Mi sembrava il minimo.
La storia è nel suo momento clue ormai...Il vivo è iniziato, ma non finito.
Ringrazio sempre tutti coloro che leggono e chi recensisce ogni volta.
Questa fic significa molto per me, fatemi sapere cosa ne pensate <3
Ringrazio tutti e se avete domande non preoccupatevi...Sono sempre qua, utilizzerò tutti i giga del telefono se necessario XD
Alla prossima!
-Shinigami di fiori-



 
  
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