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Autore: Juliia8    04/08/2017    0 recensioni
Lei Holly Carter una psicologa di 25 anni, lui Jacob Miller 26 anni istruttore di pugilato nella sua palestra.
Lui sconvolgerá i suoi piani, lei lo porterá nella direzione giusta.
Lei sa ogni dettaglio della sua vita, ma lui continua a fingersi ciň che non č, finché tutti i punti si uniranno portandola alla conclusione della sua analisi.
Dal primo capitolo:
"Per questa volta hai vinto tu ragazzina"
"Dottoressa Holly, grazie"
"Oh certo..-ride-mi devi un cappuccino Holly"
Genere: Azione, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi distendo sulla sedia, sono le 14:00 pm, mentre cerco la mia agenda, dannazione sono cosí disordinata. Eccola finalmente scorro i vari appuntamenti..Brian Miller, č solo un assurda coincidenza mi ripeto; ma la mia fottuta mente mi ricorda che mi ha parlato di un fratello maggiore..perfetto direi! Mi passo la mano tra i capelli l'ultima volta che l'ho visto č stato il giorno del matrimonio piú di una settimana fa, ma la mia solita curiositá picchietta insistente e so benissimo cosa vuole..analizzare quello strano ragazzo, analizzare Jacob Miller.

"P..posso?"

poso lo sguardo su la porta ed eccolo li quel ragazzino terrorizzato che si guarda intorno

"Entra pure Brian"

si siede sul lettino e mentre sto prendendo la sua scheda comincia a parlare

"Mio fratello č nei guai..non sapevo a chi altro dirlo, di certo non alla mamma la farei preoccupare"

"Tuo fratello si chiama Jacob?"

ma so giá la risposta, e quando lui all'inizio un po stupito annuisce, che comincio a riflettere su quel "Mio fratello si sente in colpa", Holly sei un ottima calamita per i pazzi, daltronde sono una psicologa cosa mi aspettavo di attirare principi azzurri sul cavallo? mi lascio sfuggire una risatina isterica, prima di tornare su Brian

"Che tipo di guai?"

"Bhe..lui ora gestisce la palestra di papá, insegna boxe, sono giorni che quando si cambia noto dei lividi, grossi lividi, mi ha detto che se li č fatti in palestra, ma io non sono stupido..le chiavi della palestra sono sempre rimaste su la mensola"

"E spesso torna la notte tardi, me ne accorgo perchč passa a darmi il bacio della buonanotte"

la mia mente comincia ad affollarsi di supposizioni, che non sono affatto piacevoli

"Capisco..credi che questo suo strano comportamento, centri con la morte del vostro papá?"

azzardo la domanda, ma devo saperlo, e il piccolo comincia a torturarsi le mani abbassando lo sguardo

"Brian cosí non andiamo da nessuna parte ho bisogno che tu risponda alle mie domande"

"Forse.."

dice in un sussurro ed io sospiro pesantemente, in che guai si č andato a cacciare..

"Brian devi spiegarmi tutto quello che č successo quella notte"

il piccolo comicia a piangere

"Papá non cč piú ecco cosa č successo..e io sono solo.."

il suo corpo č scosso da singhiozzi, ma prima che possa avvicinarmi per consolarlo, scappa via. Decido di seguirlo ma appena scesa in strada di Brian nessuna traccia, ottimo.. dopo questa posso anche buttare la mia laura nel cestino. Torno di sopra continuando il mio giro di sedute..finchč faccio uscire l'ultimo paziente. Chiudo gli occhi cercando di calmare il mio mal di testa, ma il mio telefono comincia a squillare "Mamma" appare su lo schermo, anche lei oggi..

"Pronto"

"Che tono triste tesoro"

"Non č una buona giornata e sono stanca, voi come state? Come vanno le cose a Boston?"

"Tutto bene tesoro, tua zia Gloria chiede di te, mi faresti il piacere di farle una telefonata?"

"Si mamma"

"Come č andato il matrimonio di Kim?"

"Sono in luna di miele"

"Non hai tanta voglia di parlare eh?"

"Te l'ho detto sono solo stanca č tutto ok, ti richiamo con piů calma domani"

"Va bene piccola, ci manchi tanto"

"Anche voi tantissimo"

dico per poi riagganciare e lasciarmi cadere sul lettino ed addormentarmi. Mi risveglio stordita, osservo l'orologio ci metto un po prima di mettere per bene a fuoco le lancette, č quasi mezzanotte, quanto cazzo ho dormito!Cosa sono una sottospecie di bradipo! Cerco di ritrovare un contegno, per poi prendere la borsa e scendere giú in strada, non cč un anima viva qui, mi affretto a raggiungere l'auto mettendo in moto.

Sono quasi arrivata a casa per mia fortuna,sono ferma ad un semaforo quando sento delle urla, mi volto appena, e tra quel mucchio di circa 6 ragazzi lo vedo..si č proprio lui, poggio la testa sul volante

"Cosa stai cercando di dirmi facendomelo ritrovare sempre in mezzo ai piedi!?"

urlo a qualsiasi entitá onnipotente ci sia li in ascolto, decido di avvicinarmi appena posteggiando nel lato opposto. Stanno litigando animatamente, ma quello piú nervoso mi sembra proprio Jacob, che all'improvviso sferra un pugno sul volto di uno dei ragazzi, altri due tentano invano di sferrargli calci e pugni, ma per quanto la sua astuzia e agilitá siano notevoli loro sono in maggioranza. Due lo bloccano, mentre il primo ragazzo si prende la sua rivincita, a lui se ne unisce un secondo, lo vedo incassare i colpi finche non si piega per poi sputare del sangue, decido che ne ho abbastanza sto per fare una cosa folle..tenendo il motore acceso sfreccio vicino a loro e apro lo sportello

"Jacob! Sali presto!"

riesce a divincolarsi e a saltare in auto, riparto immediatamente.

"Cazzo, bel salvataggio dottoressa"

ride lui come se nulla fosse successo

"Cosa ci trovi da ridere proprio non lo so quei tipi ti stavano massacrando"

"Me la sarei cavata, quelli non erano veri pugni, ne ho ricevuti di peggio"

"Non ti facevo cosí teppista Miller"

"Che ci facevi in giro a quest'ora?"

"Stavo andando a casa come una persona normale, invece di fare scazzottate"

fermo l'auto e lo osservo seria

"Tu perchč eri in quella situazione?"

"I soliti quattro sbruffoni che hanno bevuto troppo"

"Non sei bravo a dire cazzate"

alza gli occhi al cielo, sbuffando

"Non devo darti spiegazioni"

"Allora scendi"

"Vuoi lasciarmi qui? Non so nemmeno dove mi hai portato!"

"Tu fai il cazzone io ti mollo qui!"

"Gli dovevo dei soldi"

"Per quale assurdo motivo?"

"Perchč ti interessa tanto?"

"Perchč non riesco a lasciare nei casini le persone"

dico abbassando lo sguardo non riuscendo a sostenere il suo, con quei fottutti occhi verdi, giurerei che brillano.

"Me la caveró come ho sempre fatto"

"E se per una volta accettassi un aiuto?"

lo vedo sorridere

"Sei un angioletto custode che mi hanno mandato per caso?"

stavolta scoppio a ridere anche io

"Certamente! Mi hanno anche detto che devo tenerti d'occhio perchč sei un idiota!"

"Sei molto bella quando ridi..ma ci sono alcune volte quando ti arrabbi che arricci le labbra in modo adorabile"

dice guardando dritto davanti a se

"E tu alzi gli occhi al cielo in continuazione, e quando sei pensieroso ti mordi solo il lato sinistro del labbro mai il destro"

"Non me ne ero mai accorto, mi hai osservato attentamente piccola stalker"

"Sono solo molto attenta ai dettagli, in ogni caso..dove ti porto?"

ecco che si morde il labbro nel lato sinistro

"A casa non direi..cč una persona molto incazzata con me ad aspettarmi.."

"Un altra?"

dico facendolo accennare un sorriso, sono quasi sicura che si riferisca a Brian..non posso dirgli nulla il segreto professionale me lo impedisce e inoltre mi sembra l'unico modo per capire fino in fondo questo ragazzo.

"Posso stare da te, solo per stanotte?"

Holly no! no e poi no! Lo conosci appena! Eppure non ho timore di lui anzi provo uno strano senzo di innata fiducia

"Jacob io..non so se sia il caso"

"Oh..giuro che non ho intenzione di portarti a letto Holly..solo che davvero non ce la faccio a tornare a casa stasera"

resto pensierosa, non posso lasciarlo qui in strada..

"Non importa proveró a contattare qualche amico, grazie per il salvataggio Holly"

sta per scendere dall'auto quando fermo la sua mano

"E va bene! ma ti avverto fai una mossa sbagliata e ti prendo a calci nel culo intesi?"

"A gli ordini!"

Arrivati a casa lo invito ad entrare

"Benvenuto nella mia umile dimora"

si guarda attorno rimanendo fermo sull'uscio

"Č proprio da Holly"

lo guardo assumendo un espressione corrucciata alla sua affermazione

"Che vorresti dire?"

"Che č tutto esattamente dove dovrebbe essere, cosi schematico"

"Si chiama ordine Miller"

"No č diverso! Il tuo č proprio uno schema, per esempio..quella libreria, su ogni ripiano cč una fila di libri tutti dello stesso colore, e quei quadri occupano la parete in sequenza dal piú piccolo al piú grande"

tutto esatto, assumo un espressione di stupore per poi cominciare a sistemare il divano.

"Tu dormi qui"

"E se ho un incubo posso venire in camera tua?"

"Assolutamente no! E poi gli incubi? Davvero? alla tua etá?"

comincio a ridere mentre lui comincia a spogliarsi

"Sono ancora qui!"

dico chiudendo gli occhi

"Mi sono solo tolto la maglietta..non sopporto di avere i vestiti sporchi addosso"

..le sue spalle sono larghe,ha un fisico possente ricoperto da muscoli, tralasciando tutto ha un corpo davvero attraente

"Holly!"

"Mh.."

rispondo senza staccare gli occhi dai lividi che intaccano il suo petto e il suo fianco

"Non mi fanno poi cosi male, posso farmi una doccia?"

"Certo, il bagno č di la"

dico indicando la porta infondo al corridoio, gli prendo un asciugamano e lo vedo entrare nel bagno. Nel frattempo ne approfitto per spogliarmi e mettermi finalmente il pigiama e amdarmene a dormire, riesco solo a indossare una maglietta quando la porta si apre all'improvviso

"Ma porca puttana si usa bussare lo sai!"

cerco di coprirmi, lui si č messo una mano davanti a gli occhi mentre ride

"Non ho visto niente giuro!"

dice non riuscendo a trattenere le risate e io vorrei tanto averlo lasciato in quella fottuta strada, č completamente fradicio coperto dall'asciugamano legato alla vita

"Ero entrato in doccia ma poi mi sono ricordato di non averti dato la buonanotte"

dice sul serio? mi guarda con i suoi capelli neri che gli ricadono su la fronte mentre continua a gocciolare

"Buonanotte Jacob"

"Buonanotte angioletto..ah giusto dimenticavo..dottoressa angioletto va bene lo stesso?"

perchč deve essere cosi dannatamente adorabile!

"Mh..direi di si"

mi sorride per poi sparire dietro la porta che chiude alle sue spalle; mi infilo dei pantaloncini e mi metto nel letto.

Jacob:

Mi ero ripromesso di starle lontano..ma non so per quale assurdo scherzo del destino č lei che ha trovato me, oltretutto salvandomi il culo. L'acqua scorre lungo il mio corpo e lascio che i miei muscoli si rilassino, sfioro con le dita l'enorme livido sul fianco e mi lascio sfuggire un lamento; quei bastardi me la pagheranno. Il mio pensiero va a Brian..sará furioso con me gli avevo promesso che sarei stato a casa per cena, faccio proprio pena come fratello maggiore; ma il massimo dello schifo lo raggiungo come figlio..non sono stato in grado di difenderlo..non doveva andare cosí! sbatto i pugni sul muro della doccia e senza volerlo le lacrime scorrono confondendosi co le gocce d'acqua, sono un totale disastro distruggo tutto cio che tocco e rischio di rovinare anche lei. Nonostante tutti gli sforzi di mio padre sono finito in qualcosa piú grande di me, ma č l'unico modo per riuscire finalmente a proteggere ció che resta della mia famiglia, i combattimenti clandestini sono l'unica soluzione, dopotutto fare a botte č la sola cosa che mi riesce bene. O forse sono contento che qualcuno mi prenda a pugni, perchč vorrei tanto farlo io ma sono troppo codardo, č ció che mi merito..spero solo che Brian diventi un uomo migliore di me, un po simile a nostro padre, quelle notti che si sveglia urlando e corro da lui so benissimo quali orribili immagini lo tormentano, sono fisse nella mia mente come un proiettore che trasmette a ripetizione lo stesso film, le stesse scene. Ma gliel'ho promesso, l'ho giurato sul suo corpo senza vita e a me stesso che lo vendicheró, ad ogni costo. Esco dalla doccia e mi metto le cose che mi ha lasciato Holly, cose del suo ex ragazzo mi ha detto, esco sul balcone osservando le luci splendenti di Manhattan mentre mi fumo una sigaretta per distendere i miei nervi

"Non riesci a dormire?"

"No"

sento che si avvicina finchč non č accanto a me

"Hai avuto un incubo per caso?"

sorrido voltandomi verso di lei

"Sarei venuto in camera tua se cosí fosse"

"Se ti va di parlare.."

"Avevo deciso di starti alla larga, ho anche cambiato caffetteria"

abbasso lo sguardo, non riesco a reggere i suoi occhi puntati su di me, sembra di guardare l'oceano..

"Non scherzavo quando ti ho detto che manderei a monte la tua vita, come un urugano..mi basterebbe poco per distruggere tutto, ti giuro che dopo questa notte sparisco e ti lascio vivere la tua vita"

lei non risponde semplicemente mi osserva, si avvicina per poi stringermi a se, il mio stomaco comincia a contercersi e il mio battito accelera senza sosta mentre la sua mano scorre lungo la mia schiena

"Non voglio che tu sparisca"

dice con un filo di voce e mentre la stringo a me capisco che non ci riuscirei neanche volendo, cosa mi hai fatto Holly Carter?.

   
 
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