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Autore: Lady_Michi1    05/08/2017    8 recensioni
...e se Andre non fosse tornato ?...
Un' ulteriore finale alternativo per la nostra eroina francese
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Madame Jarjayes, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes, Rosalie Lamorlière
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 10

Erano trascorsi oltre due mesi dalla loro notte di passione e con l' arrivo di Bernard, Rosalie all' oscuro della relazione 
tra Oscar ed Alain, aveva seguitato nel dividere la stanza con la donna.
Alain aveva accettato di buon grado quel rapporto clandestino che Oscar seguitava nel voler mantenere, accontentandosi di qualche bacio rubato, magari dietro casa, lontano da occhi indiscreti, la baciava con foga.
- " Mi manchi da impazzire ! " - 
le disse affondando il volto trai capelli dorati,
- " Non faccio che pensare a noi tutte le notti. " - 
e guardandolo negli occhi, Oscar vi scorse la tenerezza alla quale non aveva mai saputo rinunciare.
Aveva trascorso questi mesi angustiata nella più totale confusione.
Ripensando spesso alle ore di estrema follia che l' avevano vista perdersi, corpo e mente , in un altro uomo puntuale insorgeva il senso di colpa verso Andrè, considerato ancora l' unico amore della sua vita.
Perchè nella sua mente Alain rimaneva comunque l' altro, benchè Andrè fosse morto da tempo e non si capacitava di aver ceduto a certi impulsi sessuali.
Con Alain era stato bellissimo, perfetto ed ogni qualvolta il ricordo s' insinuava nella sua mente, un brivido liquido la 
trascinava vicino all' estasi, portandola a desiderarlo come la più abbietta delle mogli infedeli.
Rosalie gli aveva sorpresi abbracciati quella sera e benchè Oscar si fosse scostata dall' uomo, l' aria sognante di Alain,
non dissipava alcun dubbio sulla natura del sentimento che legava i due.
Anche Bernard l' aveva capito da tempo, del resto Alain era come un libro aperto per lui.

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Girodelle dimorava nella depandance della casa padronale dei Jarjayes già da due mesi approffittando della generosità
di Oscar che aveva messo a suo servizio una giovane cameriera nativa del luogo.
Il bel conte non era indifferente all' avvenenza della ragazza castana dai grandi occhi scuri e più volte si era intrattenuto
in sua compagnia in biblioteca, raccontandole della sua vita trascorsa ai tempi d' oro di Versailles.
Elise aveva imparato a leggere e, nelle lunghe giornate invernali, aveva conosciuto le grandi opere dei filosofi greci ed 
arrossiva ogni qualvolta notava lo sguardo di Girodelle posato su di sè.
Rassegnatosi alla nuova vita, aveva rinunciato alle formalità, ritenendisi al pari di Elise, ragazza allegra e solare, a tratti
timida che, rimasta orfana in tenera età, era stata accolta dai Jarjayes come aiutante della governante e proprio alla vigilia di Natale, Girodelle la mise al corrente della sua scelta:
- " Dolce Elise è mio desiderio chiederti in moglie a madame De Jarjayes ma solamente se anche tu mi vuoi. " - 
le chiese trattenendole la mano, posandovi un lieve bacio,
- " Oh Victor speravo tanto me lo chiedessi ma non possiamo rimanere ospiti in questa casa. " - 
rispose lei al settimo cielo,
- " Ho già pensato a tutto, ho trovato lavoro come insegnante, appena potremo permettercelo compreremo una piccola 
casetta tutta nostra. " - 
in preda all' entusiasmo Elise si alzò in punta dei piedi ed affondando le braccia trai morbidi capelli ondulati dell' uomo,
con audacia lo baciò sulle labbra.

                                                                                                **********

Natale 1790

Fortunatamente per tutti, il pranzo natalizio si svolse nella più totale tranquillità, senza commenti sgraditi e senza brindisi
inopportuni tanto temuti da madame Marguerite.
terminato il pranzo, i commensali si accomodarono nel salotto intenti a sorseggiare del buon brandy quando Bernard, 
richiamando l' attenzione dei presenti, sollevò il calice, 
- " In questa lieta occasione del Santo Natale ed il compleanno della nostra amatissima Oscar Francois, vi chiedo di 
brindare alla nostra felicità. " - 
e cingendo la moglie concluse : 
- " Siamo in attesa del nostro primo figlio. " - 
Rosalie felice abbassò lo sguardo arrossendo mentre l' applauso generale riempì la stanza.
Erano tutti rilassati e felici quando Alain osò, prendendo la mano di oscar, si inginocchiò umilmente, 
- " ho immaginato molte volte questo momento e credo non ci sia situazione più adatta, se non alla presenza delle persone
che più ti sono care : madame Grandier mi concedete l' onore di essere mia moglie ? " - 
Improvvisamente il silenzio colmò l' aria lasciando in trepida attesa tutti i presenti quando, tra lo stupore generale, Oscar a
fil di voce rispose : 
- " Alain io...no...non potrei mai ! " - 
Tutti gli sguardi erano puntati sulla coppia, Oscar con gli occhi bassi spostati a lato ed Alain improvvisamente impallidito.
Ferito nell' orgoglio, si rialzò sfoggiando uno dei suoi sorrisi più fasulli ed uscendo dalla stanza disse : 
- " Non importa, scusa se ti ho messa a disagio. Vado a prendere dell' altra legna oer il camino. " - 
Incurante degli sguardi puntati su di lei, uscì rincorrendo Alain.
Nel suo intimo sentiva di averlo ferito, in qualche modo umiliato e, benchè non avesse risposte chiare, voleva fornirgli 
una qualche spiegazione per il suo rifiuto.
Lo trovò nel fienile, aggrappato alla scala di legno, con la testa appoggiata tra le braccia.
Ad Oscar mancarono le parole, avrebbe voluto confortarlo e soffriva nel leggere la sofferenza in quegli occhi fissi nel vuoto.
- " Abbiamo fatto l' amore, avevi detto di amarmi ! " - 
esordì con vice incolose senza guardarla,
- " Mi dispiace. " - - " Non ci posso credere ! Mi hai preso in giro ! Avevi detto di tenere a me invece...mi hai solo scopato ! " - 
affermò contrito in una risata isterica,
- " Non è così Alain e lo sai. " - 
rispose Oscar con le lacrime agli occhi,
- " Allora perchè non vuoi sposarmi ? Non sono abbastanza importante per te, questa è la verità ! Dannazione Oscar perchè
non mi hai lasciato tornare a Parigi ? " - 
- " Perchè non voglio lasciarti, io... ti amo Alain ! " - 
affermò d' un fiato Oscar aggrappandosi alla sua giacca all' altezza del petto,
- " Allora qual' è il problema ? Io non riesco a capirlo ! " - 
le  chiese in tono pacato,
- " Non ti sarà semplice da accettare ma io amo ancora Andrè ! Vi amo entrambi anche se non dovrebbe essere possibile 
e questo senso di colpa mi fa impazzire ! " -
e scoppiò a piangere.
Alain la strinse forte tra le braccia,
- " Amore mio sono sempre ottuso, sono saltato subito a delle conclusioni errate, perdonami. " - 
- " Sono proprio le tue imperfezioni ciò che più amo di te. " - 
le disse fissandolo in quegli occhi scuri colmi d' amore incondizionato per lei,
- " Riportami a casa Alain. " - 
gli chiese e, senza indugi, s' incamminarono abbracciati lungo la via.
Stretta a quell' uomo grande e muscoloso, Oscar si sentì sicura, protetta ed amata.

Giunsero a casa ed una volta acceso il candelabro a quattro bracci, Oscar, avvicinandosi a lui, iniziò a cercarlo con le labbra delicate ma impertinenti.
Alain colto dalla passione, senza staccarsi dalle labbra, la sollevò adagiandola sul tavolo dove le ultime distanze si
annullarono,
- " Alain fai l' amore con me. " - 
un sussurro trai sospiri,
- " Sei la persona più preziosa per me, ti amo da star male ma non è giusto. " - 
la guardò dritta negli occhi,
- " Sei una creatura pura, divina, non è giusto così... non prenderlo come un ricatto ma la prossima volta, desidero farlo
come si deve, come tuo marito. " - 
le rispose tra un bacio e l' altro.
Le gambe che gli cingevano i fianchi si allentarono come la stretta delle braccia, particolare che non sfuggì ad Alain che
notando l' espressione delusa della donna, prese la sua decisione :
- " Al diavolo ! " -
imprecò prendendola in braccio con uno scatto,
- " Prendi il candelabro...per una volta che intendo fare le cose per bene.... " - 
la rimproverò con severità fasulla.
Fecero l' amore a lungo con passione e dolcezza ed alla fine Oscar si appisolò stesa sul fianco.
Alain l' aveva colta come un fiore fragile e delicato, con un coinvolgimento che mai avrebbe creduto di provare.
Adesso l' ammirava nel suo sonno tranquillo mentre la timida luce della luna, si rispecchiava in quei lineamenti terrei.
Quant' erano lontani quei pensieri osceni che s' insinuavano nella mente ai tempi della caserma, ammirare le sue gambe 
slanciate divaricarsi per salire in groppa al cavallo...
- " Vorrei tanto dei figli da te. " - 
un pensiero formulato a voce alta che ridestò Oscar dal sonno leggero,
- " Non sarò troppo vecchia ? " - 
e voltandosi verso lui, gli donò un sorriso appena accennato,
- " Scusa ti ho svegliata. " - 
- " Vorrei anch' io dei figli da te. " - 
rispose soffocando l' emozione mentre Alain le baciava la spalla.
- " Ma se ci sposiamo, che ne sarà di Isabeau ? " - 
chiese quasi con timore,
- " Lei è già mia figlia e si chiamerà Isabeau Grandier De Soisson... è giusto mantenga anche il nome di Andrè. " - 
- " Lo vorrei davvero un futuro con te, ora mi è tutto più chiaro ma come potrei farlo senza deludere mia madre, Rosalie e Nanny? " - 
Alain l' abbracciò da dietro e con voce suadente le disse :
- " Ti capisco amore mio e ti aspetterò per tutto il tempo che sarà necessario a far chiarezza nella tua vita. Sarò sempre
qui al tuo fianco, per me tu sei già mia moglie. " - 
Oscar baciò l' arto dell' uomo.
Alain attese che il suo amore si addormentasse e poi sarebbe tornato nella sua stanza prima dell' arrivo dei cognugi 
Chatelet.

Bernard e Rosalie tornarono a notte fonda trovando i due seminudi addormentati,
- " Spero tanto che Oscar riesca a mettere da parte il senso di colpa e dia ad Alain una possibilità per renderla felice. " - 
mormorò Bernard mentre Rosalie raccoglieva la sua camicia da notte per ritirarsi nell' altra stanza.


                                                                                                  **********

26 Dicembre 1790

- " Oscar non vorrei intromettermi nella tua vita, ma sei sicura di non volere accettare la proposta di Alain ? " - 
affermò madame Marguerite nel salone della casa padronale,
- " Oscar cara, hai portato tanta gioia al mio povero Andrè ma sei giovare per portare il lutto tutta la vita. Sono certa che lui ti vorrebbe vedere felice. Pensa anche alla tua bambina. " - 
- " Ma io amo ancora Andrè. " - 
rispose Oscar sconsolata chiudendo gli occhi,
- " E lo amerai per sempre bambina mia, anche attraverso Isabeau. Non mancherai di rispetto alla memoria di Andrè se 
ti risposi. " - 
le sussurrò la madre,
 - " Hai la nostra benedizione bambina. " - 
affermò Nanny asciugandole le lacrime con le mani.
Quella mattina Oscar si era svegliata nel caldo abbraccio di Alain e fu immediaramente colta dall' imbarazzo, avendo
capito che la relazione tra lei ed Alain era stata scoperta dai cognugi Chatelet.
Senza proferir parola con Rosalie, era tornara dalla madre per riprendere Isabeau e non si aspettava che le donne avessero
a cuore caldeggiare il possibile matrimonio tra lei ed Alain.
Il Generale non si era scomposto se non per dirle : 
- " Oscar figlia mia, vivi la tua vita come meglio ti aggrada, che sia ad Arras oppure a Londra, con Alain Soisson o meno e 
sii felice. " - 
Tornò a casa col cuore più leggero e raggiungendo Alain nel cortile retrostante, con Isabeau in braccio gli disse solamente :
- " Alain...sì ! " -
L' uomo le corse incontro stringendole entrambe.

                                                                                                     *******

30 Marzo 1791 

Epilogo

La situazione in Francia peggiorava di giorno in giorno tanto che neppure Arras era più un luogo sicuro.
Girodelle con la moglie Elise si erano trasferiti in Belgio qualche settimana prima, in attesa di tempi migliori.

La nave salpata da Le Havre qualche ora prima, stava per raggiungere le coste britanniche ed un pizzico di tristezza velò
lo sguardo di Oscar intenta ad osservare le spiagge sabbiose del Paese estero.
Aveva lasciato la sua terra nativa, lasciandosi alle spalle la vita trascorsa con Andrè che riposava in un grande cimitero 
Parigino.
Teneva Isabeau per mano, i suoi passi incerti incutevano ancora timore alla madre,
- " Siete pronta all' attracco madame Grandier De Soisson ? " - 
le chiese con tenerezza il marito.
Adesso portava un nome importante a ricordo degli amori incancellabili che convivevano indissolubilmente nel suo cuore.
- " Non del tutto ma mi ci abituerò. " - 
sorrise Oscar.
- " Tra poco andrò ad avvisare Rosalie e Bernard di prepararsi a sbarcare. " - 
affermò Alain.
Lo sciabordio della nave e lo stridore dei gabbiani fendeva l' aria ed un ricordo passato fece capolino nella mente di Alain :
la fresca spiaggia della Normandia, testimone della nascita del loro amore, tra un passato devastante ed un futuro incerto.
- " Ricordi Oscar quando giungemmo a Le Havre lo scorso anno ?  Avevo sempre pensato di averti salvato la vita. " - 
disse Alain,
 - " Ed è così, mi hai dato la forza di continuare a vivere, lottare ed accettarmi come madre. È solo grazie a te che ho ritrovato la mia anima, " - 
- " Ti sbagli Oscar, sei stata tu a salvare me *, senza di te mi sarei perduto tanto tempo fà. " - 
le sussurrò all' orecchio abbracciandola da dietro mentre le mani accarezzavano delicatamente il ventre, custode di un 
dolce segreto,
- " Presto saremo al sicuro in Inghilterra mia dolce moglie, mia adorata Lady Oscar. " - 

Fine

* Frase rubata al film " Screek e vissero per sempre felici e contenti "

Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno seguito questa ff e che in qualche modo ha regalato emozioni.  
 
 

 
   
 
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