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Autore: _viola02_    05/08/2017    4 recensioni
Dal testo:
"Leo Valdez guardò con odio il suo nuovo liceo. Era il quarto, ed era solo al secondo anno.
Sperava ardentemente di andarsene il prima possibile, ma pur di sfuggire a LEI preferiva sorbirsene un altro.
*************
L'edificio era in fiamme.
Leo guardava la sua casa bruciarsi, senza poter fare niente.
Perché sapeva di essere stato lui la causa dell'incendio"
Genere: Azione, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calipso, Frank/Hazel, Jason/Piper, Leo Valdez, Nico di Angelo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - Liceo Half-blood

Leo Valdez era arrabbiato. Molto arrabbiato. Con sua madre, con il destino e con se stesso.
"Non ci pensare" si obbligò. Non doveva cascarci di nuovo. Non l'avrebbe avuta vinta LEI.
Si impose di continuare a camminare verso il suo nuovo inferno personale. La scuola della Half-blood.
Guardò con odio il suo nuovo liceo. Era il quarto, ed era solo al secondo anno.
Sperava ardentemente di poter andarsene il prima possibile, ma pur di sfuggire a LEI preferiva sorbirsene un altro.
Camminando, osservò i suoi nuovi compagni di scuola.
Fece una faccia digustata. Ovviamente, erano tutti ricchi e "cocchi di papà".
Tutti con le divise firmate, le scarpe all'ultima moda e i capelli in ordine. Che stupidi.
Bastasse così poco per avere una vita felice...
Scosse la testa liberandosi da quei pensieri.
Ignorando quelli sciocchi viziati, guardò il programma che gli era stato consegnato quando si era iscritto.
Per ovvi motivi, per prima cosa doveva passare dalla segreteria.
Alzò gli occhi al cielo sbuffando. Odiava le segretarie. Tutte un picci picci di qua, un pucci pucci di là... Mai che fossero sincere.
Seguendo le indicazioni del programma, arrivò al posto designato.
«Mi scusi signora, sono Leo Valdez, il nuovo iscritto al secondo anno» disse freddo ma educato, rivolgendosi alla donna dietro la scrivania.
La signora, senza neanche nasconderlo, lo squadrò, mettendoci ovviamente tutto il tempo che voleva.
I minuti passavano, e la donna non accennava a smettere.
Leo, che non aveva né il tempo né la voglia di aspettare i suoi comodi, sbottò:
«Signora?? Guardi che non ho tutta la giornata!»
«Oh, ma che modi sono?! Mi stavo solo accertando che fossi proprio tu il ragazzo nuovo» rispose indignata gonfiando le guance.
«Bene, ora che l'ha fatto, mi dia il numero della camera. GRAZIE» esclamò stufo, rasentando la maleducazione.
«Numero 537» borbottò seccata.
Avendo avuto la risposta che cercava, Leo girò sui tacchi e si incamminò verso la sua nuova stanza.

Guardando la piantina sul muro della scuola, Leo scoprì che la stanza era al terzo piano e perciò gli sarebbe toccato fare le scale. Di male in peggio.
Dopo tutte quelle scale, ed erano molte, il suo umore da pessimo era diventato completamente nero.
Trovò in fretta la sua stanza (era sempre stato bravo a orientarsi) e senza pensarci l'aprì. E rimase di sasso.
Davanti a lui c'era una stanza luminosa, le pareti dipinte di colori molto solari (arancione e giallo, con qualche sfumatura sul rossiccio), un armadio di legno chiaro e tre letti colorati: uno azzurrino vicino alla finestra (che dava sul cortile della scuola), uno rosso accanto all'armadio e l'ultimo nero che stava di fronte ad una porta (probabilmente quella del bagno).
Allibito, Leo chiuse gli occhi e li riaprì, come per resettare la vista che di è sicuro era in errore.
"Non è possibile..." pensò sconcertato, ma doveva arrendersi all'evidenza: c'erano TRE letti che occupavano la stanza.
E Leo esplose.
«No, no, no! Non esiste proprio! Io avevo ORDINATO di avere una stanza singola. SINGOLA!!!» urlò.
«Ehi, non è così male avere dei compagni di stanza!» gli rispose allegro un tipo che prima non aveva notato, seduto sul letto vicino alla finestra.
«Grazie dell'aiuto, Mr Allegria, ma se chiedo una stanza singola, è perché VOGLIO UNA STANZA SINGOLA, PUNTO»
Aveva chiesto ESPRESSAMENTE di stare da solo, ed era andato in quella scuola di merda convinto che avessero accettato la sua condizione.
Senza neanche entrare, fece dietro-front alla segreteria, cercando di calmarsi.
Arrivato, parlò alla segretaria con una calma ed una freddezza innaturale, non fosse stato così arrabbiato probabilmente si sarebbe spaventato​ di se stesso.
«Avevo chiesto una stanza singola, signora, mi sa che c'è stato un errore perché la numero 537 ha tre letti»
«Nessun errore. Il preside ha deciso così per mancanza di posto. Ora, se mi vuole scusare, HO DA FARE. Buona giornata»
La signora, neanche il tempo di replicare, sparì dietro la porta.
Imprecando senza mezzi termini, Leo tornò in stanza, cercando di farsene una ragione: avrebbe avuto dei compagni di stanza.





NOTA DELL'AUTRICE:
Ciao a tutti, questa è la mia prima fic, spero che il primo capitolo vi abbia interessato.
Beh, si vede un Leo freddo e scontroso, arrivato in una scuola nuova, la quarta... Ne ha cambiate molte, eh?
Poi c'è questa LEI, che non si sa chi sia, e c'è l'incontro con Mr Allegria.
Spero recensiate in tanti, che siano recensioni belle e brutte (se c'è qualcosa che non va o errori di ortografia ditemelo subito che li correggo, please) e annuncio che aggiornerò AL MINIMO una volta al mese.
Baci,
_viola02_

P.s.: Mi spiace per il capitolo corto, i prossimi saranno più lunghi😉
   
 
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