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Autore: Edea Armor    06/08/2017    0 recensioni
"Avrai i tuoi giorni 'no'
ci saranno momenti che ti chiederai dove sto
ma non vorrai chiamarmi per non disturbarmi
e chissà io con chi sarò.
Avrai i tuoi giorni si
ti sentirai imbattibile
e avrai voglia di chiamarmi per raccontarmi la tua felicità
io anche avrò voglia di ascoltarla
ma non mi chiamerai
perché non toccherà più a me
ascoltarti ridere.
Sentirai altre mani sulle mani
altre bocche sulla tua bocca intensa e fatale
e avrai dei rimorsi e dei ricordi da portarti sulle spalle
ti coprirai la notte dai brividi delle mancanze
e poi in inverno uscirai sul terrazzo al freddo a gelarti
per non sentire addosso la mancanza di qualcuno
per farla diventare ghiaccio
che prima o poi si scioglie"
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Daryl Dixon, Rick Grimes, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Stringerai forte l'aria 

Quando sentirai freddo 

Ma fuori freddo non farà

Stringerai forte l'aria 

E non tratterrai i sospiri

Chiuderai gli occhi

Sorriderai 

E io sarò lì 

Come sempre

Per sempre."


~Pioggia~


Pov Daryl

 

Rick la teneva stretta, accarezzandole la testa nel tentativo di consolarla. Beth era in preda ad un pianto silenzioso, soffocante e doloroso. Si sentì inutile, avrebbe voluto stringerla e sussurrarle che tutto sarebbe andato per il meglio, che non doveva avere paura. 

Ma non poteva.

Strinse forte i pugni, osservando quella scena straziante, in disparte.

 

"Voglio vederlo..."

"Beth...non credo sia il caso..."

"Rick è mio marito, voglio vederlo...ho bisogno di vederlo...ti prego..."

 

Sussurrava stringendo forte la camicia di Rick, come se si stesse sforzando tanto per riuscire a parlare. Era aggrappata a lui, mentre i suoi occhi color oceano, cercavano quelli sfuggenti di Rick, pregandolo di esaudire il suo desiderio.

 

"Rick non cedere."

 

Daryl finì per rivolgersi addirittura a Dio, pregandolo che Rick non cedesse alla richiesta della sua ragazzina ormai cresciuta. Il suo migliore amico sospirò arreso e le porse il braccio, accompagnandola alla barella.

 

"Merda Rick!"

 

Li seguì a passo svelto, cercando in tutti i modi di attirare la loro attenzione, intralciando il loro cammino e sfiorandoli, ma non c'era verso. Si accostò a Beth, fissandola con sguardo preoccupato. La pelle chiara del suo viso era stata marchiata dal rimmel sciolto a causa delle lacrime, lasciandola con degli aloni neri su tutte le guance. Le labbra erano rosse, stuzzicate dai continui morsi che la ragazza rifilava a se stessa per evitare di piangere ancora e ancora. Lo faceva sempre. Il suo sguardo era assente, lontano e, nel complesso, si leggeva in maniera esplicita la stanchezza che, come un enorme peso, gravava su di lei . La mano destra era appoggiata sul lato del pancione che accarezzava ogni tanto. Daryl notò un movimento sotto la pelle di Beth e sorrise emozionato. Era una di quelle cose a cui non ti abitui mai, anche se passano mesi, rimane sempre un'emozione vedere il proprio figlio muoversi all'interno della pancia della propria donna. 

Beth si arrestò all'improvviso, allontanando il braccio da Rick e spostando lo sguardo sulla barella e su quel lenzuolo bianco che la separava da una realtà atroce. Emise respiri lunghi e profondi, per poi chiedere al collega di rimanere sola con lui e dopo qualche raccomandazione, l'uomo si allontanò. 

 

"Non farlo ragazzina. Non farlo."

 

Beth deglutì a fatica, il labbro inferiore tremava ed era appena percettibile alla sua vista. Era spaventata, riusciva a leggerlo nei suoi movimenti, tramite il suo sguardo, l'unica cosa impressa in quegli occhi blu, in quel momento, era la paura. Sollevò lentamente il braccio, facendo un piccolo passo e sfiorando il lenzuolo. Fece scivolare i polpastrelli su e giù per il lenzuolo, titubando. Riusciva a percepire il fatto che fosse combattuta, la piccola Greene era convinta di non riuscire a sopportare una cosa del genere, mentre la donna che era in lei, la spingeva a strappare via quel lenzuolo candido senza pensarci troppo. Tirò indietro la mano, chiuse gli occhi e strinse i pugni. La mano destra si posò sull'estremità del tessuto che copriva il suo volto, scostandolo lentamente fino alla vita.

Daryl si portò le mani alla testa, facendo scorrere le dita tra i capelli, il cuore aveva preso a battergli più velocemente e si chiese come fosse possibile. Com'era possibile provare ancora qualcosa da morto? 

Beth strizzò gli occhi dopo averli posati sul volto esanime di suo marito e ritrasse di scatto la mano, portandosela alla bocca e soffocando alcuni singhiozzi. 

Non poteva fare nulla.

 

"CAZZO! PERCHÉ?!!"

 

Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, rivolgendo il capo verso il cielo e fendendo l'aria con i pugni, mentre sua moglie respirava rumorosamente, cercando di ritrovare il coraggio per guardarlo ancora.

Posò nuovamente lo sguardo su di lui, con le labbra schiuse e le sopracciglia aggrottate. Lo accarezzava dolcemente come si accarezza il viso di un bambino, come se avesse paura di fargli del male.

Posò la sua testa bionda sul petto ampio di lui e iniziò a singhiozzare, aggrappandosi alla sua giacca scura.

 

"Amore perché mi hai fatto questo...perché? Dobbiamo ancora fare tante cose insieme...e Dixon Jr sta per arrivare...ti prego"

 

"Sono qui Beth! Sono qui! Io..."

 

Il cuore si strinse in una morsa d'acciaio, fece un passo in avanti, intento a sfiorarla, ma la giovane detective, alzò il capo corrucciando il viso in un espressione stranita. Annusò l'aria, per poi controllare la sua testa, sorridendo.

"Te l'avevo detto che avrei messo il casco ragazzina."

 

Beth alternava dolci sorrisi e lacrime, continuando ad accarezzare la sua fronte. Corse con lo sguardo verso la vita e controllò sotto il giacchetto. Un misto di rabbia e stupore si impadronì del suo sguardo, facendola scattare verso Rick a pugni stretti. Era sempre lei e ciò riuscì a strappargli un sorriso.

La vide spintonare il suo migliore amico e puntargli il dito contro, mentre sua sorella Maggie assisteva alla scena ammutolita. Sapeva benissimo il perché di quel comportamento e se lo aspettava.

Sarebbe stato inutile cercare di fermarla, ora che era a conoscenza della realtà dei fatti, niente e nessuno avrebbe potuto intralciare il suo cammino. Dopo tutti quegli anni, era convinto di conoscerla alla perfezione ed era preoccupato per questo.

Beth sapeva essere irremovibile e sapere che suo marito era stato ucciso, non giocava a suo favore. Avrebbe potuto commettere azioni avventate e mettere in pericolo la sua vita e quella del bambino. 

Lasciò Rick lì su due piedi e tornò al fianco di suo marito con passo deciso. Si accasciò sul suo corpo, accostando le labbra all'orecchio di Daryl e riprendendo ad accarezzargli dolcemente la tempia.

 

"Lo troverò. Te lo giuro. Non avrò pace fino a quel momento."

 

Daryl si avvicinò a Beth, allungando una mano verso di lei e sfiorandole i capelli, percorrendo con i polpastrelli la forma della sua spina dorsale e arrivando fino ai fianchi. Beth ebbe un sussulto e si voltò di scatto. 

Era lì davanti a lei, poteva guardarla negli occhi e per un attimo gli sembrò che riuscisse a vederlo. I loro sguardi si erano incrociati ed erano affondati l'uno dentro l'altro senza che Beth lo sapesse e questo lo faceva diventare matto. Una nuova lacrima nacque all'angolo dell'occhio destro di Beth e percorse timidamente la sua guancia morbida. 

 

"Ti sento.."

 

Lo sussurrò dolcemente, con le labbra che tremavano, gli occhi chiuse e senza smettere di sorridere. 

Daryl si fece ancor più vicino, diminuendo le distanze tra loro e accostando il viso a quello di Beth.

 

"Non me ne andrò. Non ti lascerò sola. Non vi lascerò soli, mai. So che mi senti...ricordalo."

 

"Beth...devono portarlo via..."

"Va bene...dammi solo un secondo."

 

Beth aspettò che Rick si allontanasse e rivolse nuovamente il suo sguardo a Daryl. Prese un respiro profondo, mentre il motociclista si tratteneva dall'urlare a causa del dolore che gli infliggeva il non poterla stringere forte a se. La biondina si chinò sul viso spento di lui e posò le labbra rosee su quelle fredde e violacee del corpo senza vita di suo marito. 

Daryl avvertì una sensazione di calore che lo pervase e si portò istintivamente una mano alla bocca, sfiorando le labbra appena, come se quel bacio lo avesse avvertito direttamente. Un sorriso nacque sul viso barbuto, mentre una lacrima correva veloce sulla guancia, andando a morire sul giubbotto.

 

"Ho bisogno di te Beth..."

 

Mentre il suo corpo veniva portato via, Beth osservava la scena impassibile, circondata dalle braccia di Maggie che era lì, pronta a farle da spalla. Ma lui la conosceva troppo bene, sapeva leggere e interpretare ogni suo sguardo, ogni movimento di ogni muscolo del suo viso e quello sguardo parlava chiaro. Beth era già proiettata ad indagare sul suo omicidio. 

 

"Daryl..."

 

Al suono di quella voce ebbe un sussulto. Non la sentiva da anni ormai, ma non l'aveva dimenticata. Era ancora lì, impressa da qualche parte nella sua mente e nel suo cuore. Si voltò lentamente e il suo sguardo incrociò, dopo tanto tempo, quello di sua madre. Una luce immensa si stagliava alle sue spalle, mentre la donna si era avvicinata a passo lento, con un'espressione triste dipinta in volto.

 

"Mamma..."

"Allora è vero..."

 

Daryl la fissava incredulo, mentre si avvicinava titubante. Era bella come se la ricordava, ancora giovane e con lo stesso colore di capelli. Sorrise e scattò in avanti abbracciandola forte. Pianse sulla spalla della donna un po' per ciò che era accaduto, un po' per tutti quegli anni passati senza di lei e un po' perché sentire di nuovo un contatto con qualcuno, lo aveva fatto sentire vivo.

Sua madre gli accarezzava dolcemente la testa, come faceva quand'era bambino e sussurrava parole dolci al suo orecchio per scacciare la paura.

 

"Com'è possibile? Tu non ci sei più da così tanto tempo..."

"Sono rimasta per voi...per te e per Merle. Non sarei mai riuscita a perdonarmelo se vi avessi abbandonati. Voi avevate e avete bisogno del mio sostegno. E come avevate bisogno voi, adesso Beth ha bisogno di te."

 

"Non so cosa fare...non mi sono mai preparato a tutto ciò...chi lo farebbe?"

"La vedi la luce alle mie spalle?"

 

Daryl annuì, mentre sua madre gli sorrideva dolcemente, scaldandolo un poco.

 

"Quando sarà il momento, quando sarai pronto, quella luce sarà ancora più vicina e potrai oltrepassarla."

"Io voglio stare con Beth."

"Lo so...ma verrà il giorno che dovrai lasciarla andare, senza però abbandonarla del tutto. Passerai oltre, ma vivrai per sempre in lei e nel vostro bambino. Sarai il loro angelo."

"Perché parli al futuro mamma?"

"Perché non puoi oltrepassare la luce, non ancora. Hai dei conti in sospeso da sistemare. Saprai tu come, ma finché non sarà tutto risolto, non potrai andartene e rimarrai bloccato qui."

 

Daryl si passò le mani tra i capelli, spaventato dalle parole di sua madre. Conti in sospeso? Questioni da risolvere? Come avrebbe potuto risolvere qualcosa in quelle condizioni? Non riusciva ad interagire con il mondo a cui apparteneva prima, non riusciva ad entrare in contatto con i vivi, era palesemente impossibile. Ma una piccola parte di se era felice, essere bloccato in quel limbo infinito, gli permetteva di restare al fianco di Beth ancora per un po'. 

 

"Devi trovare chi ti ha ucciso Daryl...devi trovarlo e proteggere Beth."

"Proteggere? Da chi?"

"La sua vita è in pericolo. Non ho molto tempo, devo andare. Trova il tuo assassino tesoro, trovalo e fa in modo che Beth sia al sicuro! Una persona saprà aiutarti e la riconoscerai!"

"Mamma! Aspetta! Non posso parlare con i vivi! Come faccio?!"

"Io non...non posso dirti tutto. Devi solo concentrarti ed imparare a gestire quelli che io chiamo poteri. Concentrati figlio mio e tutto si sistemerà. A presto.."

 

La donna si dissolse nel nulla, tramutandosi in piccoli granelli di luce. "Poteri...gestire...Beth in pericolo...l'aiuto di una persona", quelle parole gli ronzavano in testa senza abbandonarlo un secondo e si sentì più confuso di prima. Sbuffò guardandosi intorno e notò che Beth era ancora lì, dove l'aveva lasciata qualche minuto prima, abbracciata a sua sorella. 

Si mise davanti a lei, cercando disperatamente i suoi occhi. La fissava senza distogliere nemmeno un secondo lo sguardo, sperando che Beth avvertisse la sua presenza. 

 

"Sei sempre stata così. Così te. E anche se siamo lontani, anche se non mi vedi.."

 

Posò la sua mano callosa, sul petto di Beth, ascoltando il ritmo del suo cuore accelerato. Beth tremò appena e si guardò attorno.

 

"Io ti sento dentro, e questo non cambia. Siamo lontani ma ti voglio accanto e questo non cambia e non cambierà. Potrei morire altre mille volte. Non cambierà mai Beth, mai."

 

Si chinò all'altezza del pancione e lo accarezzò sorridendo, per poi posarci le labbra. Avrebbe voluto vederlo nascere, abbracciarlo forte, crescerlo. Un'immensa rabbia mista a malinconia si impossessò del suo cuore, portandolo ad alzarsi di scatto. Cercò Rick con lo sguardo e, non appena lo vide montare nella sua auto, posò un'ultima volta gli occhi su sua moglie, per poi dirigersi verso il suo amico, svanendo nel nulla come sua madre.

 

Pov Beth 

 

✨✨✨

"Lo so Maggie lo so! Scusa! Non pensavo che iniziasse a diluviare! Ora ti lascio sennò il telefono mi tocca buttarlo, a più tardi."

 

Sbuffò seccata e ripose il cellulare nella borsa a tracolla. Aveva i capelli appiccicati al viso e i vestiti pesanti, non vedeva l'ora di varcare la porta di casa e di farsi una doccia bollente. Mentre camminava a passo svelto sul ciglio della strada, notò un uomo nell'altra corsia che imprecava scuotendo la sua moto. Si lasciò scappare una risata, per poi portarsi una mano alla bocca rimproverandosi. 

"Non si gioisce delle disgrazie altrui Greene, se ti sentisse tuo padre!". 

Titubò leggermente, poi decise di buttarsi. Attraversò la strada di corsa, schivando appena in tempo una macchina che procedeva ad una velocità improponibile.

 

"Attraversa sulle strisce biondina!"

"E tu vai più piano! Cretino!"

 

La macchina sfrecciò via, rivelando alle sue orecchie una risata divertita. Si voltò e vide il motociclista che si sganasciava dalle risate. Storse un po' il naso, stringendo le mani attorno alla cinta della sua borsa.

 

"Che hai da ridere?"

"Io? Niente...sei buffa."

"Buffa? Tss..."

 

L'uomo riprese a smanettare con la sua moto, imprecando nuovamente e calciando l'erba. Beth sporse la testa curiosa e rimase lì ad assistere. Si ritrovò a pensare che fosse davvero un bell'uomo, con la sua aria un po' da spaccone e da misterioso, i capelli lunghi e la barbetta incolta. 

 

"Quanto hai intenzione di rimanere lì a fissarmi?"

"Oh...io volevo...volevo solo sapere se ti servisse una mano.."

 

L'uomo si bloccò e fece forza sulle ginocchia tirandosi su, affondando i suoi occhi in quelli di Beth che ebbe un sussulto. Quello sguardo era penetrante a tal punto da impedirle di aprire bocca. 

La pioggia cadeva su di loro, costringendo entrambi a socchiudere gli occhi.

 

"Volevi sapere se mi servisse una mano...e dimmi un po', sei per caso un meccanico?"

"No...ma magari potevo aiutarti in qualche modo, magari anche a spostarla. In due le cose si fanno meglio no?"

 

Sorrise appena, mentre l'uomo continuava a squadrarla da capo a piedi, come se si sentisse superiore a lei. Scosse la testa ridendo sarcasticamente, per poi avvicinare il viso a quello di Beth.

 

"Io sto meglio da solo."

 

Il suo tono la fece rabbrividire, un po' per la voce roca e intrigante e un po' perché le sembrò quasi una minaccia. L'uomo si voltò, chinandosi sulla moto e tirandola su con forza. Fece per incamminarsi, ma si bloccò davanti a lei.

 

"Allora ragazzina ti sposti o no?"

 

Beth non aprì bocca, si spostò di lato e lo fece passare, fissandolo mentre si allontanava aggrappato al manubrio della moto, mentre la spingeva percorrendo il ciglio della strada. 

 

"Cafone maleducato."

✨✨✨

 

"Beth? Tesoro andiamo?"

 

Scosse la testa tornando alla realtà e annuì tenendo stretta la mano di Maggie.

 

"Ti ho vista assente per un attimo...stavi pensando a qualcosa in particolare?"

 

Beth sorrise leggermente, stringendo con più forza la mano di sua sorella e fissando l'asfalto che luccicava a causa della pioggia. Ricordare la prima volta che l'aveva visto, le aveva messo addosso una nostalgia immensa, ma l'aveva anche fatta sorridere.

 

"Stavo ripensando alla prima volta che l'ho incontrato...ti ricordi?"

"Certo che me lo ricordo. È stata la prima cosa che mi hai raccontato non appena hai messo piede dentro casa, mentre di solito si parlava solo di college e studio. Facevi avanti e indietro, ripetendo in continuazione quanto fosse stato maleducato bei tuoi confronti. Ancora mi viene da ridere.."

"Anche quel giorno pioveva così tanto..."

 

Era sicura che Maggie avesse notato le lacrime confondersi con la pioggia sul suo viso, ma la mora non disse nulla. Si limitò ad accostarsi a lei e a metterle un braccio intorno al collo stringendola. 

Camminavano lentamente verso la macchina, mentre la sua testa si riempiva di domande. Era già pronta ad indagare, a studiare ogni piccolo dettaglio per trovare un senso alla morte di Daryl, ma sapeva perfettamente che non le avrebbero permesso di tornare in ufficio, sia a causa della gravidanza, sia perché si trattava di suo marito e sarebbe stata troppo coinvolta. Era determinata ad andare avanti da sola, sperando con tutto il cuore che Rick l'aiutasse.

✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨✨

 

Cari lettori,

Finalmente sono tornata. È stato un po' difficile riprendere il ritmo e tornare a scrivere, ma devo dire che riprendere mi è stato davvero d'aiuto e mi accorgo solo ora di quanto mi sia mancato farlo.

Spero con tutto il cuore che riprendiate a seguire questa storia e anche l'altra che sto scrivendo❤️

Aggiornerò al più presto anche l'altra fanfiction, sarò più costante.

Un abbraccio grande

Aranea❤️

   
 
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