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Autore: Lord Larry    07/08/2017    0 recensioni
Una storia di guerra, sesso, morte e ornitorinchi malvagi ambientata nel mondo di Kingdom Hearts.
Ci sono anche dei teletubbies dentro.
Rated PG13.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Altro contesto
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Chapter 22– Now you’re just somebody – That I used to know (Somebooooodyyyyy…)

 

“Certo che questo combattimento contro quell’Heartless gigantesco che la regina ci ha mandato contro è stato veramente eccitante e divertente”, commenta Nixon asciugandosi il sudore per la battaglia.

“Già, è stato veramente straordinario, così spettacolare e movimentato che se questa fosse una fanfiction sarebbe stato alquanto difficile descriverlo per iscritto”, dice Pippo. Poi si prende una lunga pausa, come meditando su cos’altro dire. Dopo una ponderata riflessione di qualche secondo, aggiunge: “Yuk.”

“Comunque ora possiamo andarcene da questo mondo, vero, Paperino?”, chiede Nixon.

Paperino annuisce e risponde:

“Be’, sì, certo, saliamo a bord…”, si interrompe, il suo sguardo catturato da una figura seminascosta dietro un albero alle loro spalle, che somiglia vagamante ad un ragazzo biondo coi capelli a punta e uno spadone di nome Cloud che è anche il protagonista di Final Fantasy VII.

“Sì, Paperino, yuk?”, chiede Pippo.

“Cominciate a salire, vi raggiungo fra un attimo”, risponde il volatile, allontanandosi.

Pippo fa spallucce e sale sull’astronave, mentre Nixon segue per un po’ con lo sguardo Paperino mentre si allontana. Poi sente un urlo dall’astronave; istintivamente materializza il keyblade in mano, avvertendo un pericolo, e sale a bordo. Ciò che vede lo lascia esterrefatto: una ragazza che sembra Aerith tiene in ostaggio Pippo, poco vicino ad una botola aperta sulla sala motori della gummiship, tenendogli un coltello alla gola.

“AERITH?!”, esclama Nixon; “ma… è impossibile! Come diavolo faccio a sapere il tuo nome?!”

“Gawrsh! È impazzita!”, esclama Pippo.

“POTREBBE-SEMBRARE”, dice ‘Aerith’, con voce robotica e stentorea, “MA IL SIGNOR ROTTERMEIER ED IO SAPPIAMO CHE LE APPARENZE POSSONO ESSERE INGANNEVOLI.”

Nixon si distrae un attimo guardando un moscone che gli gironzola davanti al naso.

“CONFUSO, SIGNOR ROTTERMEIER?”, continua la ragazza, come se ne avesse la completa attenzione; “NON SI PREOCCUPI, TUTTO DIVENTERÀ CHIARO IN UN MOMENTO. GRAZIE PER AVERMI PORTATO IL KEYBLADE, ORA LO POSI A TERRA.”

“No, Gawrsh!”, esclama Pippo; “se lo fai ci ucciderà tutti e due! Colpiscici!”

“Va bene, ok”, risponde Nixon e solleva il keyblade facendo per affettarli tutti e due.

“FERMO! MACCHEMMINCHIA FAI!?”, urla Pippo, scordandosi perfino di dire ’yuk’, “lo dicevo per fare la mossa, mica intendevo sul serio! Fai come dice la pazza che sennò mi sgozza!”

“Aerith, calmati…”, prova a dire Nixon, abbassando di nuovo il keyblade; “sii ragionevole, se gli tagli la gola ti sporcherai tutti i vestiti di sangue...”

“POSI IL KEYBLADE, SIGNOR ROTTERMEIER.”

“Ma vedi te quante noie per salvare un cane antropomorfo di nessuna rilevanza per la storia…”, borbotta Nixon; “ok, lo poso”; poggia il keyblade a terra. “Va bene ora?”

Il keyblade gli si materializza nuovamente in mano.

“Oh cazzo”, dice Nixon.

“POSI IL KEYBLADE, SIGNOR ROTTERMEIER, O QUESTO CAPITOLO DIVENTERÀ UNA CREEPYPASTA DAL TITOLO ‘L’OMICIDIO DI PIPPO’.”

“Un attimo, lo poso, lo poso!”

Nixon poggia di nuovo il keyblade a terra, ma quello gli si ri-materializza in mano. Prova di nuovo. E gli si materializza di nuovo in mano.

“Senti, Aerith, mi sa che qui abbiamo un problema tecnico; che ne dici se passiamo direttamente alla zuffa?”

“UFF! VA BENE”, e toglie il coltello dalla gola di Pippo.

“P-posso andarmene?”, domanda il cane, balbettando.

“SÌ, INFILATI NELLA SALA MOTORI, PER FAVORE, COSÌ NON STAI FRA LE PALLE MENTRE FACCIAMO UNA LOTTA ALL’ULTIMO SANGUE.”

Ubbidiente Pippo scende nella botola.

“Devo anche chiudermi a chiave?”, domanda.

“SÌ, GRAZIE, GENTILISSIMO.”

“Posso armeggiare coi comandi e togliere la luce?”

“ASSOLUTAMENTE, NON SI FACCIA DI QUESTI PROBLEMI, ALLA FINE LA GUMMISHIP È SUA. SOLO NON FACCIA TROPPO RUMORE.”

“Ok, allora vado”, dice Pippo facendo per chiudere la botola. “Ah, dimenticavo una cosa!”, fa dopo, riaprendola.

“SÌ?”, domanda il cyborg.

“Gawrsh!”, dice Pippo, e richiude la botola.

‘Aerith’ e Nixon si guardano in silenzio per un po’.

“È UN TIPO UN PO’ CURIOSO, NO?”, commenta il cyborg, indicando la botola dietro cui è sparito Pippo.

“Eh, sì, un pochetto. Però siamo diventati grandi amici nell’ultima mezz’ora”, risponde Nixon.

“E POI HA QUESTO STRANO INTERCALARE. FORSE HA QUALCHE DISTURBO PSICHIATRICO.”

“Sì, in effetti ci ho pensato, forse un disturbo ossessivo-compulsivo o qualcosa del genere… Coooomunqueee… Vogliamo riprendere?”

“CERTO, FIGURATI”, dice ‘Aerith’; poi alza il braccio sinistro, che si trasforma in un minaccioso scorreggiofucile sonico, e glielo punta addosso.

“SEMBRA FAMILIARE, QUESTA SITUAZIONE, NON È VERO?”, fa ‘Aerith’ (ignorando il commento di Nixon che dice “ma veramente no”); “CI SIAMO GIÀ PASSATI, IO E LEI, RICORDA? IO LO RICORDO. NON SMETTO MAI DI PENSARCI.”

Ora posso togliere la luce, yuk?!”, fa la voce di Pippo attutita dalle pareti.

“UN MOMENTO PER FAVORE, STO ANCORA SPROLOQUIANDO!”, grida il cyborg.

“Senti, Aerith”, fa Nixon, con tono conciliante; “capisco che sei incazzata con noi per il video rovinato… e per la morte inflitta. Ma mi sembrano entrambe situazioni del tutto rimediabili; come si dice, a tutto c’è rimedio fuorché alla morte. Che forse in questo caso non è adeguatissimo come proverbio, però, insomma, dai, a morire mi pare che ci sei abituata, di video ASMR potrai farne altri. E poi se devo essere onesto trovo che questa cosa dell’ASMR sia tutta molto stramba, mi pare vagamente sessuale…”

“MADONNA SANTA MA ANCORA NON HA CAPITO, DI***NE?!”, esclama il cyborg; “NON SONO AERITH!”

“Ah no?”, fa Nixon, inarcando un sopracciglio in genuina sorpresa; “e chi sei allora?!”

“ANCORA NON MI RICONOSCE? AMMETTO CHE È DIFFICILE PERFINO PENSARE, BLOCCATA IN QUESTO AMMASSO DI CARNE MARCESCENTE…”

“Senti, se non vuoi rispondere mi dici almeno che cosa vuoi?”, la interrompe Nixon, presagendo ulteriori inutili sproloqui.

“VOGLIO QUELLO CHE VUOLE LEI.”

Nixon la fissa con aria sempre più perplessa e smarrita.

“AH, SÌ, STA INIZIANDO A CAPIRE, SIGNOR ROTTERMEIER…”

Nixon la guarda inebetito con la bocca aperta e un rivolo di bava che ne cola all’angolo destro.

“SÌ, GUARDI OLTRE LA CARNE SANGUINOLENTA, SUPERI LA GELATINOSA CONSISTENZA DI QUESTI OCCHI BOVINI E SCORGERÀ IL SUO MORTALE NEMICO…”

“… Lo shampoo?”, domanda Nixon, esitante.

“NO!”, esclama l’altra, esasperata; “SONO GINA, CAZZO, SONO GINA! SONO RISORTA SOTTO FORMA DI CYBORG ASSASSINO PER DISTRUGGERTI!”

“Gina?”, fa il ragazzo, apparentemente non comprendendo, poi si illumina in viso: “Aaaah, ora ricordo! Gina! Non ti avevo riconosciuta! Ma che hai fatto, sei fantastica, qualcosa ai capelli?”

“STA’ ZITTO, COGLIONE.”

“Ma come fai ad essere viva? È impossibile!”

“NON IMPOSSIBILE. INEVITABILE.”

“No, guarda, io scelgo bene le parole, volevo dire proprio ‘impossibile’, anche perché mi pare che i due termini abbiano significati molto diversi…”

“BASTA COSÌ. È ARRIVATO IL MOMENTO CHE OGNI FAN DELLA SERIE ASPETTAVA TREPIDANTE: QUELLO IN CUI DUE PERSONAGGI ORIGINALI PIATTI E POCO INTERESSANTI INFILATI NELLA STORIA A CAZZO DI CANE SI COMBATTONO ALL’ULTIMO SANGUE PER MOTIVI NON DEL TUTTO CHIARI, CON PAPERINO E/O PIPPO CHE FANNO COMMENTI PETULANTI ED INUTILI IN SOTTOFONDO.”

“Kingdom Hearts in a nutshell”, commenta Nixon.

“SI PREPARI A MORIRE, SIGNOR ROTTERMEIER”, fa Gina-cyborg, caricando lo scorreggiofucile.

“Ma cos’è questa cosa di darmi del lei, adess…”, fa Nixon, ma viene interrotto quando la luce va via.

Spero fosse il momento adatto, Gawrsh!”, fa Pippo in lontananza.

Al buio il colpo di scorreggiofucile va a vuoto contro una parete, lacerando dei cavi elettrici che iniziano a penzolare pericolosamente fra le scintille; Nixon ne approfitta per scagliarsi contro cyborg-Gina. Nel buio si sentono i suoni violenti della colluttazione.

“AH! LEVAMI LE MANI DI DOSSO!”

“No, sei mia!”

“SMETTILA, TI HO DETTO DI NON TOCCARMI, NON VOGLIO!”

“Non decidi tu, troia!”

“BASTA! AAAAH!”

“Sì, sì! Così! Anf! Pant!”

“OOOOH! OOOOOOOOH! OOOOOOOOH!”

“AH, SÌ! AAAAH, SÌ! SÌ SÌ! COME GODOOO!”

All’improvviso torna la luce. I due sono aggrovigliati a terra nella famosa posizione della ‘piovra epilettica contorsionista’ e si contorcono menandosele di santa ragione (beh? Che altro pensavate facessero?).

Evidentemente stanchi della posizione, i due si alzano in piedi e iniziano a tirarsi ceffoni in viso:

SCIAFF! Fa la mano di Gina sul volto di Nixon

SCIOFF! Fa la mano di Nixon sul volto di Gina.

SCIAFF!

SCIOFF!

SCIAFF!

SCIOFF!

SCIAFF!

SCIOFF!

SCIAFF!

SCIOFF!

SCIAFF!

SCIOFF!

SCIAFF!

SCIOFF!

SCIAFF!

SCIOFF!

SCIAFF!

SCIOFF!

SDEEEEEEEENG!

Nixon si è ricordato di avere un keyblade, che funziona molto meglio dei ceffoni in una battaglia, e glielo tira in testa. Gina non pare molto affetta dal colpo, così lui gliene dà un secondo. E un terzo.

SDENG. SDENG. SDENG.

Fra i vari colpi, un foglietto di carta scivola fuori dagli ingranaggi di Gina e finisce a terra.

“AH-AH-AH-AH-AH-AH!”, ride meccanicamente Gina; “SONO-INDISTRUTTIBILE, INVINCIBILE! NON PUOI FERMARMI IN NESSUNA MANIERA!”

“Accidempoli!”, impreca pesantemente Nixon, rendendosi conto di non avere modo di sconfiggerla; poi il suo sguardo cade sul foglietto a terra. Immediatamente si rende conto di che si tratta; lo raccoglie, lo fissa per accertarsene, poi sorride diabolicamente.

“MH? CHECCAZZO TI RIDI?!”, domanda Cyborg-Gina, innervosita.

“Eheh…”, ridacchia Nixon, “guarda cosa avevi addosso. È la ricevuta per l’acquisto delle tue componenti cibernetiche, da cui risulta che sei ancora in garanzia.”

Gina esita un attimo, non capendo. Poi il suo viso si illumina di tragica comprensione. Troppo tardi.

Fulmineo, Nixon tira fuori un accendino dalla tasca e brucia la ricevuta, riducendola in cenere. Gina resta a bocca aperta a fissare i resti che svolazzano fino a terra, poi alza lo sguardo su Nixon, che sorride trionfante con le mani sui fianchi.

“MALEDETTOOOOO!”, gli grida contro.

Solleva lo scorreggiofucile e spara. Non ne esce nulla. Prova di nuovo. Fa solo click a vuoto, inceppato. Un attimo dopo una vite si allenta e il di lei braccio destro si stacca e cade a terra.

“BRUTTOFIGLIODIWWWNNNAHDUFSKDJHKSHGKHSGLFZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ…”, farfuglia.

Il suo corpo viene scosso da fremiti e scosse elettriche mentre va in cortocircuito, poi la sua testa esplode in un fuoco di artificio di carne, sangue e microchip. Quello che resta di cyborg-Gina cade a terra, inerte.

“Eheh!”, sghignazza Nixon; “è una regola! Ogni elettrodomestico si rompe appena scade la garanzia, o se la butti via per qualche ragione! Pippo, puoi venire fuori ora!”

Il loppide esce dalla sala motori, tutto guardingo.

“È finita la parte interessante e pericolosa, yuk?”, domanda.

“Sìsì, tranquillo, ora possiamo tornare a fare cose inutili. Aspettiamo Paperino, probabilmente arriverà fra un secondo.”

Un secondo dopo Paperino fa il suo ingresso nella gummiship.

“Scusate il ritardo, ragazzi”, fa l’anatra; “un incontro di lavoro.”

“Ah, eccoti finalmente, gawrsh! Ma a chi la vuoi dare a bere?! Non eri ad un incontro di lavoro!”, esclama Pippo.

Paperino impallidisce. Sì lo so che è già bianco, ma diventa più bianco del bianco, come in una pubblicità di detersivi.

“La verità è che sei andato a prenderti un gelato alla faccia nostra senza dirci niente!”, insiste il cane; “ma ti ha tradito quella macchia di gelato al fiordilatte che hai sul vestito!”

Paperino inarca un sopracciglio.

“Macchia di gelato?!”, fa, “ma quale macchia di…”, si guarda i vestiti e nota che effettivamente ha una macchia di una sostanza biancastra sul soprabito.

“OH!”, esclama, arrossendo; “EHM EHM! Hai ragione!”, cerca freneticamente di ripulirsi, ma la sostanza bianca è estremamente appiccicosa e gli si attacca alle dita; “sì, volevo tenermi il gelato tutto per me. EhehehehehehehehehehehehehEHEHEHEHEHEHEEHEHEHEHEHEHE!!!.”

Tossisce un po’, poi si guarda intorno e trova il pretesto perfetto per cambiare argomento.

“Ehi! Ma che è ‘sto disastro!? Cavi tagliati, cadaveri a terra… Pippo, quante volte ti ho detto che non devi ammazzare prostitute nella gummiship!?”

“Non era una prostituta, Paperino!”, interviene Nixon; “era una mia vecchia amica con cui avevo sottesi rapporti romantici che io avevo ammazzato e che è risorta sotto forma di cyborg per ammazzarmi e che io ho sconfitto grazie alla mia astuzia!”

“Ah. Ok”, fa Paperino, convinto. “be’, gettiamo ‘sta puttana nella prima discarica che troviamo e continuiamo il nostro viaggio.”

Pochi minuti dopo la gummiship sfreccia nel cielo sopra la discarica in cui è stato buttato il cadavere di Gina-cyborg, e i nostri amici giocano allegramente (si fa per dire) a morra cinese, ignari di quello che accade nel computer di bordo...

All’interno del suo datascape si aggira la figura di una ragazza dagli improponibili capelli color ravanello.

“Credi di esserti liberato di me, Nixon?!”, esclama; “hai solo distrutto il mio hardware, ma non il mio software! Io mi vendicherò, Nixon Kolumbrus Xaros Francis Rottermeier! IO MI VENDICHERÒ!”

 

CONTINUA…

Be’, ovvio che continua. È solo un capitolo. Però avevo voglia di scrivere ‘CONTINUA…’

  
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