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Autore: kohay90    07/08/2017    2 recensioni
Tutto d’un tratto però la porta della palestra si aprì di scatto, mostrando la figura di un ragazzo che non avrebbe dovuto essere li in quel momento, “Tu?!” affermò scioccato il capitano indicandolo con l’indice. “Cosa ci fai qui?”
La coach si voltò per capire cosa stesse succedendo e proprio come il capitano rimase allibita. “Tu non dovresti essere qui!” ...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Daiki Aomine, Taiga Kagami
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quando uno scherzo diventa realtà.



In un tranquillo pomeriggio di primavera, nella palestra del liceo Seirin i giocatori come ogni giorno finite le lezioni si stavano allenando. 
Gli allenamenti di Riko erano faticosi ed estenuanti ma, i ragazzi non si lamentavano anche perché se l’avessero fatto quest’ultima li avrebbe puniti con il triplo degli esercizi. 
“Facciamo quindici minuti di pausa!” gridò il loro capitano Hyuuga, mentre gli altri gli risposero con un affermazione. 
Tutto d’un tratto però la porta della palestra si aprì di scatto, mostrando la figura di un ragazzo che non avrebbe dovuto essere li in quel momento, “Tu?!” affermò scioccato il capitano indicandolo con l’indice. “Cosa ci fai qui?”
La coach si voltò per capire cosa stesse succedendo e proprio come il capitano rimase allibita. “Tu non dovresti essere qui!” mentre tutti gli altri si voltarono increduli. 
Il ragazzo in questione non gli diede molta importanza, cominciò a guardarsi intorno alla ricerca di un’unica persona colui che aveva occupato i suoi pensieri.
 Una volta trovato, si tolse le scarpe e con fare sicuro si diresse verso il rosso, ignorando categoricamente le domande degli altri giocatori.
Il quello stesso momento il rosso non riusciva a capire, perché Aomine Daiki, l’asso della Toou era nella sua scuola e perché si stava avvicinando? Non riusciva a capire. Dall’altra parte il moro una volta accorciata la loro distanza appoggiò entrambe le mani sulle spalle dell’altro bloccandolo cosi da non permettergli di scappare. 
“Kagami… tu… tu…” il moro iniziò a balbettare frasi sconnesse per almeno due minuti. Perché era tutto cosi dannatamente difficile? 
Quella mattina si era alzato, aveva fatto colazione ed era andato a scuola senza arrivare in ritardo, anche Momoi si era stupita di questo suo comportamento e quando aveva provato a chiedergli cosa gli fosse successo, semplicemente gli rispose che oggi per lui sarebbe stato un giorno importante e doveva essere tutto perfetto.  
Finite le lezioni si era deciso ad andare alla Seirin, aveva deciso di dirglielo, niente giri di parole, uno strappo e via ma non pensava che fosse stato cosi difficile una volta trovatosi davanti a lui. Tirò un respiro come per scaricare tutto il nervosismo, era deciso e una volta partito non sarebbe più tornato indietro, con tutto il fiato che aveva dentro gridò. “Kagami tu mi piaci!”
Nel sentire quella dichiarazione tutti restarono scioccati, nessuno avrebbe immaginato che Aomine si sarebbe dichiarato, per giunta ad un ragazzo.
“Cosa?” la mente de povero Kagami andò in uno stato di confusione totale, cominciò a pensare che tutto quello che stava accadendo era uno scherzo di cattivo gusto da parte del moro, in effetti per tutto il giorno il rosso era stato vittima di alcuni scherzi da parte dei suoi compagni. 
Il primo da parte di Kuroko che gli aveva detto che non voleva essere più la sua ombra, poi il secondo fu Furi che gli aveva detto che non avrebbe più giocato a basket con loro perché si sarebbe trasferito in un’altra scuola.
“Che cos‘è un altro scherzo? Non  mi sembra il primo di aprile, quindi perché da stamattina non fanno altro che farmi degli scherzi?” pensò il rosso infastidito osservando Aomine che non accennava a lasciarlo andare, questo lo infastidì ulteriormente, “Mi odia cosi tanto?”pensò ancora prima di rispondere al gioco, se era uno scherzo non ci sarebbe cascato di nuovo, cosi assunse un espressione intimidita e disse. “Anche tu mi piaci.” 
Ascoltando quelle risposta tutti se possibile restarono ancora più scioccati, mentre Aomine reagì all’istante. 
“Allora io sono innamorato di te!” disse ancora.
“Cosa? Scusa ma, non è la stessa cosa?” chiese irritato il rosso.
“No, non lo è!” ripose l’altro.
“Bene, allora io sono pazzo di te!” concluse Kagami, e a causa di questo diedero il via ad un lungo è stupido litigio per decretare chi dei due fosse più innamorato dell’altro, mentre i compagni del rosso assistevano immobili alla scena ridicola.
“Secondo voi è una bugia?” chiese Hyuuga.
“No è al cento per cento una dichiarazione vera.” ripose Koga.
“Davvero?” chiese un altro.
“Già è come al solito Kagami non ha capito nulla.” disse un altro.
Stanco della situazione il moro gridò, “Allora esci con me questo sabato!” era imbarazzato, e per quanto la sua pelle scura attenuasse l’imbarazzo non gli importava ne era davvero innamorato e avrebbe fatto qualsiasi cosa per averlo tutto per se. 
Era un pensiero egoistico certo ma non gli importava affatto. 
Dall’altra parte il rosso rispose, “Stavo per chiedertelo io.” ma sinceramente questo gioco stava iniziando ad annoiarlo. “Scusa Aomine per quanto ancora vuoi…” alzò lo sguardo e non riuscì a completare la frase quando vide l’espressione del moro.
Aomine lo stava osservando con le gote tinte di rosso mentre dagli occhi scendevano lacrime di… gioia.
Era da molto tempo che provava questi sentimenti verso di lui, ed era sicuro che se si fosse confessato lo avrebbe molto probabilmente rifiutato, non si sarebbe mai aspettato che addirittura lo avrebbe corrisposto, o almeno è quello che pensava lui.
“Perché stai piangendo?” chiese Kagami.
 “Come sarebbe perche? Piango di felicità.” rispose l’altro mentre gli afferrò dolcemente il mento avvicinandosi per poterlo baciare.  
“Aspetta un secondo…” disse Kagami letteralmente spaventato, cercò di divincolarsi ma la presa del moro era ferrea studiata apposta per non farlo scappare, mentre l’altro ormai vicinissimo alle sue labbra lo baciò.
Un’ora più tardi quando ormai Aomine era andato via saltellando felice di aver finalmente conquistato l’oggetto dei suoi desideri, il povero Kagami si ritrovava accucciato in un angolo della palestra a piagnucolare del guaio che aveva appena fatto.
Si era praticamente scavato la fossa da solo.
“Congratulazioni Kagami- kun.” disse Kuroko. “ Non ho mai visto Aomine- kun cosi imbarazzato e felice allo stesso tempo.”
“Kuroko…” piagnucolò il povero Kagami, ormai il danno era fatto è non poteva più ritornare indietro. 
È cosi a causa di uno scherzo Kagami Taiga senza volerlo aveva trovato la sua anima gemella.
  
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