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Autore: Meramadia94    08/08/2017    0 recensioni
Dall'arrivo di Kitty a Londra è passato un anno e la vita scorre tranquillamente. Ma un giorno questa quiete viene interrotta, e un caso di tentato omicidio attacca al cuore uno dei fratelli Holmes. Sherlock, aiutato da John, indaga. Ma ben presto si accorge che per risolvere il caso, dovrà far luce su un mistero irrisolto di un anno prima. Il caso diventa una corsa contro il tempo che in caso di sconfitta potrebbe costare molto cara.
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Il cellulare lo aveva buttato per dare a Sherlock l'indizio su cui indagare per fare in modo che i medici salvassero la vita di Nick, mentre lei costringeva Dale a fare il passo falso che avrebbe portato a smantellare tutta la banda, ma le chiavi di casa le aveva tenute.
Delle chiavi non le importava granchè... ma della piccola torcia appesa al mazzo come portachiavi, eccome.
Quel gingillo le aveva fatto trovare un interruttore, e da lì aveva capito che le persone che stavano cercando l'avevano trascinata in quello che era il loro laboratorio di morte.
E che, per una strana ironia del destino... era in origine un mattatoio. C'era ancora il sangue delle bestie macellate negli anni addietro, rappreso sul pavimento, ormai impossibile da pulire ed un tanfo disgustoso.
E per loro, questo erano lei, Nicholas e questo era stata Marie Marcado: animali da macellare senza il minimo rimorso.
In nome di qualcosa che ancora non conosceva... o meglio, un'idea se l'era fatta ma preferiva non saltare alle conclusioni prima di esserne certa.
Appoggiò l'orecchio alla porta per auscultare l'ambiente fuori dalla sua prigione. Nessuno che respirava e nessuno che faceva segno di avvicinarsi.
Poi guardò nel buco della serratura. Non riusciva a vedere niente, segno che la chiave era dentro.
'' Ok Cath... datti da fare.''- afferrò la forcina che usava per tenere a bada un ricciolo ribelle e la inserì nella serratura, facendo cadere la chiave. Sempre con la forcina, deformata in modo da assomigliare ad un piede di porco in miniatura, la recuperò ed aprì la porta.
Adesso poteva iniziare la sua esplorazione.
Doveva solo trovare un computer. La creazione di un veleno così  letale  non era una cosa  che si poteva tenere a mente come le proprietà delle addizioni o qualsiasi altro ricordo semantico... di certo avevano raccolto tutte le informazioni relative a quella peste e messe al sicuro in un computer.
Quasi certamente protetto da una password... ma l'avrebbe decifrata. In fin dei conti... bastava osservare la tastiera e i tasti su cui si era depositato più grasso e sudore... da lì doveva essere facile individuare la giusta combinazione.

L'intuzione di Sherlock finì per rivelarsi, come sempre, esatta. Avevano analizzato l'imbottitura del casco ed era risultata positiva ad una sostanza tossica che era la stessa che stava avvelenando Nicholas, e che un anno prima aveva ucciso Marie Marcado.
'' Ho chiamato l'ospedale e mandato loro tutte le informazioni che siamo riusciti a recuperare...''- fece John leggermente più rincuorato -'' e dicono che con questo in mano, possono almeno somministrargli una cura che lo aiuterà a tenere duro ancora per un po'...''
'' Oh, finalmente una bella notizia...''- sospirò Greg. Adesso bastava trovare Catherine. La storia che si fosse fatta rapire per adescare i colpevoli di quel tentato omicidio, doveva ammetterlo era una tattica geniale, anche se suicida e forse vincente... ma il pensiero che ci fosse un civile nelle mani di qualcuno che aveva creato una possibile arma di bioterrorismo e che loro credevano ( erratamente) in possesso di informazioni pericolose e che avrebbero condotto al loro arresto... che tra l'altro era anche sua amica, quasi una potenziale parente... non gli piaceva proprio per niente.
'' Io mando a cercare Kitty...''
'' Ovvio.''- sbuffò Donovan -'' Una ragazzina lunatica che gioca a fare la poliziotta decide di farsi rapire volontariamente, sapendo che il suo fidanzato ha le ore contate, e noi dobbiamo pure sprecare tempo prezioso e risorse per salvarle il culo... come se non bastasse l'altro Strambo.''
'' Modera le parole.''- l'attaccò John.
'' Sono d'accordo.''- fece la voce di Mycroft Holmes sulla porta del soggiorno.
'' Lei chi è?''- fece Sally con un tono piccato.
'' Mi permetta di presentarmi, Sergente Donovan. Sono il fratello maggiore della lunatica e dello Strambo... e la invito ad usare altri termini per descrivere la mia famiglia. A meno che non muoia dalla voglia di svegliarsi domattina e non avere più un lavoro, ovvio.''- la gelò il politico.
Sherlock non potè evitarsi una risata. In genere, tutte le minacce del fratello erano divertenti, ma alcune meritavano apprezzamento  esplicito più di altre.
'' Tipico dei codardi esibizionisti, chiedere a degli amici importanti di minacciare quelli che dicono scomode verità...''- continuò la poliziotta.
'' Sally, adesso basta!''- la redarguì.
Mycroft però non aveva ancora finito con quella donna,
'' Qui non c'entrano i favoritismi... accuse infondate basate su giudizi personali, istigazione al suicidio... e poi c'è la sua ultima bravata: ha messo una persona sotto indagine per un tentato omicidio ed esercitato una perquisizione illecita nel suo domicilio... senza avere elementi convincenti o prove tangibili che attestassero il suo coinvolgimento nel delitto.''- a poco a poco Sally abbassò la testa, diventando rossa di rabbia e vergogna.
Rabbia perchè per l'ennesima volta era stata messa in ridicolo da qualcuno che faceva di cognome Holmes e che apparteneva a quella famiglia di psicotici megalomani.
Vergogna, perchè non aveva modo di contestare ciò che dicevano. Come sempre del resto.
'' Io ho il potere di farla mettere alla porta in... un'ora? Anche troppo.
E se non l'ho ancora fatto, è perchè la Lunatica che disprezza tanto, mi ha chiesto di non farlo. Ma se non abbassa la cresta, potrei dimenticare quella promessa. Sono stato abbastanza chiaro?''
'' Si...''- sibilò Sally tra i denti, rabbiosa ed umiliata più che mai.
Sherlock sorrise, rammaricandosi che sua sorella non avesse avuto il piacere di assistere alla scena. Le sarebbe senz'altro piaciuta.
'' Bene.''- commentò il detective -'' ora pensiamo alle cose serie.''
'' Giusto. Qual'è la prossima mossa?''- fece Greg.
'' Facile, no?''- fece Mycroft.
'' Ovvio.''- lo appoggiò il fratello -'' Aspettiamo.''
'' Aspettiamo... che cosa?''- fece Greg con gli occhi sgranati. Possibile che non fosse minimamente preoccupato che a sua sorella potesse succedere qualcosa di grave, irreparabile...?
Ok, era una Holmes e quasi certamente aveva tutto sotto controllo... ma possibile che i suoi fratelli non tradissero la minima preoccupazione?
'' Al bar hanno detto che prima di uscire ha praticamente saccheggiato la macchinetta del caffè. Lo ha fatto perchè sapeva che quasi certamente sarebbe stata rapita e drogata appena uscita dall'ospedale.''- spiegò Sherlock -'' In questo modo, senza che Dale lo sapesse, il narcotico che le ha dato non ha fatto effetto sino in fondo.''
'' Manca da... due ore, giusto?''- fece Mycroft ricevendo una risposta affermativa da parte dell'ispettore -'' Considerato che nel suo corpo, tra stamattina, metà mattina, pomeriggio e prima di essere rapita, c'è più caffeina che sangue... sarà sveglia da almeno un'ora.''
'' E di certo non sta aspettando in preda al panico un cavaliere dalla scintillante armatura che vada a salvarla...''- fece Sherlock guardando l'orologio per l'ennesima volta.
No, decisamente alla sorella non piaceva essere salvata. La loro madre per metterla a dormire le raccontava le favole piene di principesse, castelli, cavalli e principi coraggiosi... ma lei odiava quelle favolette.
E davvero non riusciva a capire come potessero le sue compagne di classe desiderare di essere come una principessa ingenua che accettava una mela da una vecchietta inquietante o come una ragazza che accettava di farsi schiavizzare e sentirsi come un'estranea nella sua stessa casa, incapaci di reagire a qualsiasi cosa senza che arrivasse qualcuno a trarle in salvo.
Ricordava che quando aveva sette anni, la madre lavorava quasi tutto il giorno e di conseguenza non sempre poteva andare a prenderla a scuola prima di tre ore dopo l'orario delle lezioni.
Ma a Kitty questo non importava. Ormai conosceva bene il tragitto casa-scuola, gli ostacoli, ma anche le scorciatoie e i trucchetti da adottare per evitare i pericoli.
Non era mai stata una bambina che aveva bisogno della mamma che le teneva la mano per attraversare la strada o dei fratelli maggiori che andavano a spaventare i bulletti a scuola perchè la lasciassero in pace.
Lei sapeva cosa fare nelle situazioni di pericolo.
Ed era certo che tra meno...
Tre.
Due.
Uno...
Il cellulare del detective squillò con somma gioia dei due Holmes.
''La deduzione.
 E' praticamente un'arte... più che una scienza.''- fece Sherlock mettendo in vivavoce la telefonata -'' Cath, sei tu vero?''
'' E chi credevi che fosse? La fata turchina?''- fece la voce della ragazza dall'altro capo del telefono.
'' Come fai a telefonare, se il tuo cellulare lo abbiamo noi?''- fece Sally.
Il maggiore degli Holmes guardò il fratello quasi per supplicarlo di dire che non erano veramente a quei livelli... ma la faccia del fratello di mezzo era più eloquente di mille parole.
'' Sì... ma mica quello che uso per il lavoro, genio.''- la freddò la minore degli Holmes.
'' Cath, dove sei?''- fece John preoccupato come non mai. Nicholas per il momento se la sarebbe cavata, ma il pensiero della cognata nelle mani di gente che aveva usato una donna innocente e che aveva già sofferto più di quanto non avrebbe dovuto come cavia per un veleno letale, lo tranquillizzava quasi quanto il pensiero di dover affidare un canarino ad un gatto affamato.
'' In un mattatoio.''- fu la risposta che fece gelare il sangue a chi aveva ascoltato.
Nel dir così, la ragazza passò un dito sulla scrivania e quando vide la notevole quantità di polvere che aveva raccolto -'' In disuso da parecchio tempo, tra l'altro.''
Sherlock fece cenno a Greg di organizzare la ricerca in base all'informazione appena ricevuta. Non se lo fece ripetere due volte.
'' Scoperto qualcosa d'interessante?''- chiese Mycroft.
'' Credo di sì.''- fece la ragazza facendo scorrere il cursore del mouse per proseguire nella lettura -'' Ho trovato un computer acceso e senza la protezione della password. C'era un file denominato Venom... complimenti per la fantasia...''- commentò sarcastica.
Anche gli altri, Donovan inclusa, furono d'accordo con lei.
'' E' pieno di informazioni su quel veleno...''- fece Kitty continuando a leggere le informazioni -'' La maggior parte riguarda la struttura del batteri e per essere compresa servirà un microbiologo o qualcuno che è ferrato in materia....''
'' Ma...?''- fece Sherlock, intuendo che la sorella, ancora non aveva finito di dare le sue spiegazioni.
Non era laureata in microbiologia, questo sì, ma sapeva leggere ed aveva diverse nozioni in merito, e comunque non avrebbe mai sprecato del tempo prezioso da usare per scappare quanto prima o per lo meno scoprire dove si trovava o cercare informazioni su chi era coinvolto in quel caso.
'' Ma da quanto leggo ti posso dire che o ci sbrighiamo o rischiamo una strage.''- fece Kitty -'' Il tempo di azione del veleno non è sempre uguale, dipende da come viene assunto. Se preso per via orale o endovenosa al soggetto, chiunque egli sia e a discapito dalle sue capacità di resistenza, se non curato, è destinato a soccombere entro cinque giorni.
Per assorbimento cutaneo invece, come credo che sia andata, le condizioni fisiche del soggetto sono più rilevanti... a seconda delle sue resistenze, può riuscire a tenere duro dalle due settimane ai trenta giorni...''- e per il bene di Nicholas dovevano augurarsi che fosse resistente fino a quel punto, o erano già fuori tempo.
Però dal momento che aveva avuto il collasso vero e proprio a due settimane da quando era entrato in contatto con il veleno per la prima volta, e che era trascorsa quasi una settimana da quando era stato ricoverato in ospedale ed era ancora vivo... avevano buoni motivi per essere ottimisti.
'' Il guaio vero è che se per caso uno dei contenitori con il batterio si rompe, anche accidentalmente...''- fece la ragazza -'' Il Regno Unito e buona parte dell'Europa Occidentale...''- tenendosi sul sicuro -'' rischia di spopolarsi entro due mesi.... e questa è la migliore delle ipotesi.''
'' Ma questi sono pazzi furiosi...''- fece Greg bianco come un cencio una volta realizzato che quel tentato omicidio su cui stavano lavorando non era nemmeno la punta dell'iceberg...
Quello che sembrava un semplice tentato omicidio frutto di rabbia o desiderio di vendetta in realtà serviva a distogliere la loro attenzione da una cospirazione volta a minare la salute mondiale.
Se il virus si fosse diffuso per via aerea ed impossibilitato ad essere fermato con un antidoto... il mondo sarebbe ripiombato nel 1400.
'' Già....''- fece Kitty -'' Pazzi furiosi, ma come si conviene a tutti i bioterroristi hanno un interruttore d'emergenza per impedire alla bomba di esplodere...''- fece la ragazza continuando a navigare nei documenti del desktop per avere notizie sul veleno che stava uccidendo il fidanzato e che avrebbe potuto uccidere un numero indefinito di persone in qualunque parte del mondo.
'' Di che interruttore d'emergenza parli?''- fece Sally.
'' Semplice. Poni caso che qualcuno che ha preso parte al progetto per una tragica fatalità o comune negligenza, come la chiamiamo noi del mondo reale s'infetti con il suo stesso veleno. Se non vuole morire, deve avere un antidoto a portata di mano.... qui dentro ci sono anche le informazioni relative all'antidoto.... a parte la povera Marie che è stata usata come cavia per il germe assassino, quella stessa sostanza è stata  usata anche su cavie da laboratorio, a cui hanno somministrato anche l'antidoto... e a quanto pare funziona.''
'' E allora che aspetti?!?''- fece Sally alquanto infastidita da quello spiegone di cui avrebbe volentieri fatto a meno, delusa e preoccupata allo stesso tempo. Delusa, perchè sotto sotto ci aveva creduto fino all'ultimo che stavolta, nel sospettare di un reato gravissimo un Holmes, ci avesse visto giusto malgrado i precendenti la smentissero ed era preoccupata del fatto che il fratello maggiore di quei due lunatici che vedevano il mondo come la loro partita a Cluedo potesse davvero farla licenziare con vergogna -'' Manda una mail a qualcuno dei tuoi fratelli con allegato il materiale sull'antidoto, almeno abbiamo una carta vincente per fermare questi pazzi.''
'' Scusa Sally...''- fece Greg decisamente spaventato dall'improvviso alterarsi del suo secondo in comando -'' Posso farti notare che se quelli se ne accorgono creerebbero un' altra sostanza nociva magari immune da quest'antidoto?''
'' Sì, forse...''- fece Mycroft -'' Ma servirebbero dei mesi e nel frattempo questa minaccia potrebbe anche essere liquidata.''
'' Il vero problema è un altro.''- fece Sherlock.
'' E quale sarebbe?''- fece Sally guardandoli entrambi con aria seccata. Poco importava che uno di loro potesse rendere vani tutti gli sforzi che aveva fatto per arrivare dove si trovava al momento.
Gli stavano sullo stomaco: tutti e tre.
...
...
...
...
'' Sergente Donovan...''- fece la voce di Catherine dall'altra parte dell'apparecchio telefonico -'' Se lei cammina ad Hyde Park e dietro di lei sente il rumore degli zoccoli, penserebbe per prima cosa ad un cavallo... non ad una zebra.''
Sally inarcò le sopracciglia, senza capire.
Ora che diavolo c'entravano i quadrupedi ed Hyde Park?
'' Ma deliri?''- fece la poliziotta.
'' No.''- intervenne John -'' Si riferisce ad un detto popolare che però è nato come insegnamento alla facoltà di medicina... per farla breve, un buon medico prima di diagnosticare una patologia rara quasi esotica, deve tenere conto delle malattie più frequenti.'' - spiegò il medico militare -'' questa massima viene usata per dire che prima di fare ipotesi troppo complicate è meglio pensare alla risposta più semplice.''
'' Esatto.''- fece Sherlock evitando di alterarsi per l'ottusità nel capire l'ovvietà dei dettagli del sergente Donovan, solo per guardare ammirato il fidanzato e la sua prontezza di spirito -'' E la risposta più semplice per il fatto che hanno chiuso una delle persone che stanno indagando su questo caso, senza costringerle mani e piedi, nel posto in cui ci sono tutti i dati sulla sostanza senza nemmeno prendersi la briga di bloccare il pc con una password o di chiudere a chiave la stanza in cui si trova il computer centrale...''
''... è che nel computer su cui sta navigando Cath c'è un virus che cancella tutti i dati che ci interessano, al minimo tentativo di inviarli ad un indirizzo e-mail sconosciuto.''- fece Mycroft. Pensare che qualcuno avesse chiuso lì la persona che tra loro era la più determinata a scoprire la verità e fermare l'azione assassina del batterio mettendole addirittura in mano la chiave per riuscirci senza prendere la minima precauzione, per una leggerezza era da stupidi.
No, lo avevano fatto apposta. Per indurre chi si fosse trovato lì a spedire per e-mail tutto il materiale, contando che avrebbe fatto una scelta dettata dalla disperazione e dall'impulsività visto che era la fidanzata della vittima ed il tempo iniziava a scarseggiare.
Peccato per loro che le cose fossero andate in modo un po' diverso...
'' Quindi cosa contate di fare?''- fece Sally -'' Lo sapete che senza un'idea decente, quel poveraccio ha le ore contate, vero?''
'' MA CERTO CHE LO SO!!!''- fece Catherine quasi gridando per poi tapparsi la bocca -'' E se era un velato modo di dire che non m'importa se Nick vive o meno rimangiatelo...  per il tuo bene ed anche per il mio.''
I due Holmes lanciarono un'occhiata alla poliziotta per consigliarle di tacere a meno che non avesse qualcosa di degno di essere ascoltato.
'' Sto facendo una copia di tutti i dati sulla sostanza, così magari...''
...
...
...
Non finì mai quella frase.
Questo non l'aveva previsto, ma avrebbe dovuto... in fondo l'aveva detto proprio lei. '' Se non ti hanno legato, vuol dire che presto verranno a prenderti per toglierti di mezzo...''
Sembrava che le stessero riempendo la bocca di miele avariato, per la seconda volta quella giornata.
Riusciva ancora a distinguere il volto del suo aggressore... viso infantile, con i capelli quasi gialli pettinati a cresta, occhi piccoli ed azzurri, ed un'espressione che era un misto di cattiveria e paura allo stesso tempo. Ma anche desiderio di rivalsa.
Lo graffiò.
Subito dopo, il suo mondo ripiombò nel buio.
...
...
...
L'improvviso silenzio da parte di Cath fu come un fulmine a ciel sereno.
'' Cath?''- la chiamò Sherlock a gran voce -'' Cath, sei ancora lì? Cath!!!''
'' Inutile...''- fece Mycroft guardandosi attorno per la stanza quasi a cercare punti di riferimento e sicurezza -'' ormai non ci sente più...''
Greg divenne terreo in volto, ed aveva quasi la sicurezza che le pupille fossero diventate quasi trasparenti come il vetro per la paura.
'' Oddio...''- fece John -'' Non vorrete mica dire che...''
Sherlock scosse la testa.
'' Un uomo che rischia di morire avvelenato e la sua fidanzata detective che muore ammazzata? Nessuno è tanto stupido.''- fece Sherlock sapendo che quella deduzione faceva acqua da tutte le parti... ma sentiva il bisogno di crederci.
Che presto sarebbe finita e che sarebbe andato tutto bene... e che lei era viva.
Anche se si divertiva a prenderla in giro, a dire che non la voleva tra i piedi, che non era portata per quel lavoro, e spesso quando deduceva faceva dei commenti che andavano bene per quegli inetti di cui si circondava Lestrade... le voleva bene. Tantissimo bene.
Ricordava ancora che quando aveva sette anni, erano andati a Manchester per un matrimonio... e lui l'aveva fatto saltare perchè alla cena di prova aveva detto a tutti, senza troppe cerimonie, che lo sposo e la damigella della sposa erano molto, molto amici.
Il matrimonio ovviamente fu annullato, e più di una persona gli aveva lanciato un'occhiataccia assassina, anche se il detective non era mai riuscito a comprendere se era per il dispiacere per la rottura tra i due ex futuri neo sposi o per il fatto di aver speso un capitale tra il volo, abito nuovo, parrucchiere e trucco oltre che per il regalo di nozze, inutilmente.
Kitty lo guardava estasiata con i suoi occhioni blu e gli chiese -'' Come hai fatto?''
Lui le aveva sorriso ed indicò la sua stessa testa con l'indice della mano destra -'' Con questo, Kitty.''
Lei sorrise ed iniziò a battere le mani -'' Me lo insegni?''
Sorrise a quel ricordo.
L'innocenza di un sorriso di bimba... e negli anni, non si sapeva come, quel sorriso era rimasto sempre uguale.
Lei era cambiata... ma quel sorriso era sempre lo stesso.
Ed era per quel bene che le voleva, che non poteva credere che dal suo primo, vero caso non sarebbe uscita viva.
'' Andiamo... sei ad un passo dalla verità, Testa di Zucchina... mica vorrai ritirarti proprio ora...''
Purtroppo doveva tenere in considerazione che era umana. Che lui era umano, anche se la cosa non gli piaceva molto... e che quindi non erano eterni nemmeno loro Holmes.
Ma se era vero che era troppo tardi... allora coloro a cui stavano dando la caccia da giorni potevano esserne certi: L'Inghilterra sarebbe stata per loro un lago di sangue.

  
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