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Autore: karter    08/08/2017    0 recensioni
Questa è una raccolta di piccoli momenti dedicati a C17 e C18, ma non si parlerà della loro vita da cyborg. In queste brevi shot ho immaginato tanti piccoli momenti della loro vita prima della fatidica trasformazione.
Spero possano piacervi.
Dal testo:
"Sentiva un gran male dappertutto. Il suo corpo non rispondeva più ai suoi comandi e anche sollevare le palpebre le pareva qualcosa di infattibile.
Era così stanca Yuki, ma non si diede per vinta, voleva sapere se Ryo era al suo fianco e nulla gliel'avrebbe impedito.
Con uno sforzo immane provò ad aprire gli occhi restando abbagliata.
Quella stupida luce era troppo forte e non le permetteva di distinguere gli oggetti.
Attese qualche secondo per abituarsi a quel bagliore mentre man mano ogni cosa diventava più nitida davanti ai suoi occhi."
Spero di avervi incuriositi!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 17, 18
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Io Avrò Cura Di Te Perché Tu Sei Un Essere Speciale <3 '
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12.~~






Correva.
Non riusciva a credere che proprio lui le avesse voltato le spalle.
Lui che era sempre stato la sua ancora, il suo punto di riferimento. Lui che era tutto il suo mondo le aveva fatto del male, più di chiunque altro.
Correva Yuki, mentre calde lacrime le rigavano il volto pallido e stanco.
Voleva solo fuggire da tutta quella sofferenza che lentamente la stava uccidendo dentro.
Corse a lungo, le gambe le dolevano, il fiato era sempre più corto, ma pareva non interessarle. Finché avrebbe avuto anche un solo briciolo di forza sarebbe andata avanti, senza mai fermarsi.
Stava attraversando la strada davanti la loro vecchia scuola elementare quando sottili gocce di pioggia iniziarono a cadere dal cielo, in maniera sempre più violenta.
Stava diluviando e lei, coperta solo dal suo golfino grigio preferito e un paio di jeans chiari era ormai fradicia come un pulcino e non riusciva a smettere di tremare dal freddo.
Ma nemmeno questo riuscì a fermarla, almeno non finché non inciampò nei suoi stessi piedi e si ritrovò a terra. Una caviglia slogata e fango ovunque, ma nemmeno questo pareva importarle.
Rimase lì, ferma, immobile a versare tutte le sue lacrime ancora e ancora con la sola compagnia della pioggia, unica amica in quel momento di malinconia e sconforto.
-Rischi di ammalarti a startene qui...- le disse una voce, mentre la pioggia smetteva di cadere su di lei.
Yuki non si mosse di un millimetro a quelle parole, rimase nel suo silenzio stretta nel suo doloroso abbraccio.
Ryo sospirò.
Se lo sarebbe dovuto aspettare. Come poteva pretendere che gli rivolgesse la parola dopo il modo in cui l'aveva trattata solo poche ore prima. Era stato un imbecille, avrebbe dovuto fidarsi di lei, invece si era lasciato imbambolare da quegli occhioni cioccolato che troppo spesso lo distraevano in quel periodo.
-Mi dispiace...- iniziò sedendosi al suo fianco e continuando a coprire entrambi con l'ombrello -Avrei dovuto avere più fiducia in te, come ho sempre fatto, invece...- continuò senza trovare la forza di osservare il suo profilo  -Invece mi sono lasciato incantare dagli occhi cioccolato di Haruna e non ti ho creduto. Mi dispiace sorellina- aggiunse in un sussurro.
Non si era mai sentito tanto idiota in tutta la sua vita.
Yuki, però, se ne stava in silenzio. L'aveva capito che quella ragazzina aveva colpito il fratello, ma non avrebbe mai immaginato che sarebbe riuscita a metterlo contro di lei. Non lui che le era sempre stato accanto e che l'aveva sostenuta anche quando davvero stava sbagliando!
-Yuki...- provò ancora una volta il ragazzo, ma fu prontamente messo a tacere.
La sua sorellina si era voltata verso di lui e con gli occhi pieni di lacrime gli aveva dato uno schiaffo.
-Come puoi permettere a una ragazzina di mettersi tra di noi...- gli urlò contro senza riuscire a trattenere le lacrime -Come puoi accettare che lei ci divida?- aggiunse senza riuscire a celare tutto il male che si portava dentro.
E Ryo si sentì mancare a quelle parole, ma non rispose. Sua sorella aveva tutto il diritto di avercela con lui. Perché era un imbecille lui, perché non si meritava una sorella meravigliosa come lei che mai l'aveva abbandonato ma l'aveva sempre difeso da tutto e tutti, mettendosi contro tutte le persone che osavano dubitare di lui. Era un pessimo fratello!
-Ti odio Ryo!- continuò la bionda iniziando a colpire il petto del fratello -Odio non essere la persona più importante della tua vita come tu lo sei per me!- sussurrò calmandosi leggermente e iniziando a piangere sul petto del fratello che impotente la stringeva forte a sé.
Vederla in quelle condizioni lo stava distruggendo!
-Tu sei importante per me, Yuki!- iniziò Ryo cercando di tranquillizzarla come meglio poteva -Sei la persona più importante della mia vita. Senza di te io sono perso, non saprei cosa fare, dove andare. Tu sei la mia ancora, Yuki, e mi dispiace davvero averlo dimenticato nel momento in cui avevi bisogno di sapermi al tuo fianco-
La bionda pianse a quelle parole lasciandosi cullare da quella bellissima sensazione di amore e sicurezza che solo quelle braccia riuscivano a trasmetterle.
-Sei un idiota, Ryo...- disse la bionda provando ad asciugare quelle lacrime ribelli -Ma sei il mio idiota!- aggiunse aggrappandosi con tutte le sue forze alla sua unica ancora di salvezza, mentre una risata cristallina veniva liberata dalle sue labbra seguita subito dopo da quella del fratello.
Perché avrebbero potuto litigare anche altre mille volte, loro due si sarebbero sempre ritrovati.
  
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