Il lavoro per oggi è finito, ho rigovernato gli attrezzi e gli animali. Come ogni pomeriggio, mi riservo un momento per pensare, per rincorrere quei pensieri che durante il giorno riesco a scacciare dalla mentre ma quando il tramonto si affaccia sulla nostra fattoria, tornano prepotenti ad adombrare il mio cuore.

Amo questo posto da sempre, come amo te Georgie, e so che anche tu sei legata quanto me a questi luoghi che sono colmi di ricordi comuni. Momenti di vita insieme, io e te.

La mamma sta versando il thé in casa per lei e zio Kevin, chiamandoti. Tu per lei sei come il vento di primavera, anche se non lo confesserebbe mai.

Il tuo sguardo è rivolto a sud, verso Sydney, verso il porto: il tuo corpo è qui ma la tua anima, il tuo cuore è a miglia da qui.

Anche stasera stai pensando a chi è partito.

A quello che consideri un fratello perché non sai la verità, a colui che è fuggito per non rivelarti il suo amore. Ad Abel, mio fratello e mio avversario nell’amore per te.

Vorrei che le nuvole che scorrono veloce nel cielo blu d’Australia potessero soffiare via i pensieri, portandoli lontano dal tuo cuore

Mamma richiama un po’ stizzita, non le piace attendere, sospirando rientri in casa.

Torna da me, Georgie.

Torna qui, vicino al mio cuore.

Il calore del sole sulla pelle mi riporta a quando eravamo bambini ed eravamo felici; nessuno di noi aveva ancora scoperto l’amore.

Correvamo a piedi nudi sull’argine del fiume, le tue risate argentine riempivano l’aria fresca del mattino.

Sono mesi che non ridi più cosi.

Hai smesso di ridere lo stesso giorno in cui Abel si è imbarcato su quella maledetta nave. Forse quella tua risata è ciò che mi manca di più ora, mi contagiava e scacciava la mia solitudine.

Saremo mai felici tu ed io? Lo spero di cuore per te, non lo credo per me.

Anche se meglio di niente la mia resterà solo una gioia a metà, non posso aggrapparmi a un sogno che faccio da tanti, troppi mesi.

Cerco di non vivere di fantasie, di non alimentarle, ma non sempre ci riesco. Mi basta la nostra consueta complicità, le cose che facciamo insieme, libera di essere quella che sei, una giovane bellissima donna.

Si può non soffrire per un amore che consuma l’anima, che toglie il sonno ma che non avrà mai un esito felice?

Non ho mai trovato le risposte definitive. Tuttavia, la partenza repentina di Abel mi ha dato la conferma di ciò che ho sempre pensato.

Entrambi potremmo andare in capo al mondo e l’amore per te non ci abbandonerebbe mai, neanche all’inferno; non potrei mai dimenticarti, nemmeno tra le braccia di un’altra donna. Abel ci ha provato ma ha fallito. E’ fuggito per non rompere il delicato equilibrio della nostra famiglia.

Abel, come vorrei togliertelo dal cuore e dalla mente.

Vorrei esserci io al suo posto e avere per me i tuoi sospiri.

Succederà mai, Georgie?

Ho rivolto a Dio questa domanda e ancora attendo la risposta.