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Autore: marziaaadm    16/06/2009    7 recensioni
La persona il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà.
*
Edward è un normale liceale.
Un vampiro, dal grande senso della giustizia.
Un giorno, il Destino, gli consegnerà la più grande arma omicida mai esistita sulla faccia della Terra: il Death Note.
- Sarò il Dio di un nuovo mondo!-
Ma qualcuno lo cerca, per mettere fine al suo scopo.
Bella, la più grande detective al mondo, è sulle sue tracce.
Inizia così una delle più spettacolari battaglie a cui il mondo abbia mai assistito.
Ma...c'è un interrogativo.
Può un Death Note, uccidere un vampiro?
Io ho dato la mia risposta.
Genere: Romantico, Malinconico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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d

Due parole,,,

 

So che troverete questo capitolo un po’ noioso,

ma vorrei solo informarvi che il bello deve ancora venire.

Spero che il capitolo vi piaccia

e che recensirete

 per dirmi se vale la pena che prosegui questa storia o meno.

~ Buona lettura :D

P.S.:

 Sono in cerca di una Beta.

Chi volesse proporsi mi lasciasse un commento e la contatterò io.

Grazie ;D

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The human whose name is written in this note shall die.

[ L'umano il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà.]

 

 

Capitolo 1- Death Note.

 

Tetro, buio ed impervio. Quel mondo errante, sospeso tra la vita e la morte era sede di giustizieri, che si divertivano con le vite umane. Semplicemente shinigami* e questo è il loro. Ma, dopo tanta monotonia, si erano stancati del loro lavoro e  avevano iniziato a comportarsi più umanamente di quanto si ci aspettasse da dei cacciatori d’anime.

Uno di loro, in particolare, era stanco anche di quello stile di vita.

Era furbo ed ingannatore.

Probabilmente sarebbe stato più appropriato lui come supremo re degli shinigami, ma, da illusionista, camuffava quelle sue abilità per il puro gusto di divertirsi come meglio credeva. Era infatti riuscito a rubare un quaderno della morte ad un altro suo simile ingannando il Re e, per puro gusto, lo aveva gettato nel nostro mondo.

 

Il quaderno che quel dio della morte aveva lasciato cadere, darà vita ad un glorioso duello tra due umani scelti dal destino.

 

Si aprì un varco da quel suo effimero mondo e, dilatando le ali demoniache, si buttò alla ricerca di quel quaderno.

Un ghigno beffardo era dipinto sul suo volto.

- Hei Ryuk, dove te ne stai andando?-  gli domando uno di loro senza girarsi a guardarlo, troppo preso dalle sue occupazioni.

Ryuk si fermò di scatto e sorrise.

- Ho perso il quaderno! - rispose divertito.

Il mostro si girò colpito.

- Ma non ne avevi ottenuti due senza farlo sapere al vecchio?- gli domandò quello.

- L’ho perso.- ribatté cercando di congedarsi, ma fu nuovamente interrotto.

- …E dove l’avresti perso?- gli domandò un altro.

Ryuk si voltò a guardare lo sbocco sul quale si affacciava il passaggio.

- Nel mondo degli umani.-

E senza badare ad eventuali critiche si gettò nel portale.

 

Un goccia di pioggia scendeva, piano, da una scura e minacciosa nuvola. Scivolava cristallina, riflettendo il paesaggio circostante.

Radure smeraldine, monti frastagliati e la costa a mezzaluna dove l’acqua bagna la sabbia scura ed umida.

Dall’alto vedeva tutto, ma, più scendeva e più la visuale si rimpiccioliva. Prese velocità crescente, entrando nella città di Forks e spiaccicandosi sul vetro della scuola locale.

Edward guardava annoiato la finestra dell’aula di biologia. La pioggia batteva imperterrita sul vetro. Goccia dopo goccia, sempre allo stesso modo.

Che mortorio! Questa vita è una noia!” pensò.

- Cullen, ti dispiacerebbe venire a spiegare alla classe il compito?- chiese il professore.

- Sì –

Sbuffando si diresse diligentemente alla cattedra.

Un classico: lui era lo studente migliore di tutta la città se non di tutto il paese. Però, questa sua cultura, non era dovuta allo studio assiduo, ma a diverse esperienze nei secoli. Aveva, come si suol dire, un asso nella manica.

Oltre ad essere impeccabile a scuola era anche sfacciatamente bello. Si sentiva solo, unico e diverso. Come se solo lui potesse vedere la vita da un’altra prospettiva, che proprio non gli andava giù. Non c’era nessuno che lo capisse, né i compagni di scuola, né la sua famiglia, i suoi fratelli…tutti una manica di cretini. Viveva in un mondo maligno, che la superficialità della gente non poteva contrastare. Certo, accettare senza combattere è più facile, ma ciò non era da lui.

Lui stesso era feccia. Prima di adeguarsi alle regole della sua famiglia aveva ucciso molto, ma a fin di bene. Gente che non meritava di vivere. Era un eroe, a parer suo, ma era rischioso per lui  comportarsi a quel modo.

Lo avrebbero potuto scoprire e sarebbero stati guai non solo per lui, ma per tutta la sua razza.

Già…razza.

Cosa avrebbe dato per essere normale, ma gli era toccato quel destino. Forse era un bene. Forse avrebbe potuto aiutare le altre persone a  quel mondo, come faceva  il padre. Ma lui non era né forte, né preparato come il padre. Eppure le doti ce le aveva.

Perché non utilizzarle?

Una giustizia divina era necessaria in quello scempio. Lui era come un dio, potentissimo, però, per quanto fosse forte, non poteva usare le sue capacità. Poteva usare i mezzi di tutti, magari entrare nella polizia…

Tornò a posto a scrutare la finestra, sotto gli sguardi ammiratori e gelosi della classe. Era disgustato da tutte quelle attenzioni. Sentiva persino i loro pensieri maligni.

Vigliacchi. Tutti quanti.

Davanti erano tutte pecore, ma dietro ecco che ti parlano male.

E’ umano, è normale … ma è ciò che rovinava la sua ideologia di società.

Scosse la testa cercando di scacciare quei pensieri assurdi. Lui non era nella condizione di volere o desiderare. Era inutile farsi strane illusioni.

Si concentrò sul paesaggio. I suoi occhi potevano scorgere persino il vento che soffiava. Distingueva le molecole dell’acqua e ogni granello di terra. E poi lo vide. Cadde dal cielo posandosi a terra.

Un quaderno.

 

La punta di una penna che graffiava su di un foglio. La televisione accesa trasmetteva un telegiornale.  Erano questi gli unici suoni che si propagavano nella stanza. La lampada sulla scrivania illuminava il quaderno sul quale Edward era concentrato.

Scriveva, scriveva…uno dopo l’altro, fino all’ultimo nome.

Ogni tanto si voltava verso la televisione a guardare il volto dei vari criminali che passavano di notizia in notizia, ascoltandone il nome.

Lo aveva trovato, il modo per creare la sua società perfetta. Senza sosta, ogni volta che poteva, scriveva quanti più criminali. Lui, che tanto desiderava un mondo dove regnasse la giustizia era divenuto giustizia.

La sua giustizia.

- Hu hu…pare ti stia divertendo.- una voce spettrale si dilagò nella stanzaUn’ ombra era appollaiata sulla finestra alle spalle della scrivania. Gli occhi dorati ed intensi risplendevano.

Edward scattò in posizione d’attacco. Cercò di mascherare la sua sorpresa.

Come era possibile che non lo avesse sentito?

L’oscurità continuò a sghignazzare divertita. Edward riprese del contegno. Guardava il fantasma infastidito, ringhiando. Il resto della famiglia era a caccia. Era solo. Ma avrebbe dovuto farcela contro quel…cosa fosse non lo sapeva nemmeno lui.

- Chi sei?- lo intimò. I muscoli tesi pronti a scattare. I canini acuminati in bella mostra.

L’ombra fece un passo in avanti, mostrandosi alla fioca luce.

Senza esitazione Edward scattò, oltrepassando lo spettro e sbattendo contro la finestra danneggiando la parete. Caddero dei pezzi di intonaco e polvere, che, in parte, lo sporcarono.

Rimanendo ancora a terra , si girò rabbioso, , scrollandosi tutto di dosso, sotto gli occhi ambrati del demone. Si girò rabbioso, scrollandosi tutto di dosso, sotto gli occhi ambrati del demone, ancora a terra. Quello rideva divertito fissandolo come fosse un giullare.

- Oh! Un vampiro.- disse ridacchiando. La grossa bocca dalle labbra nere scopriva la dentatura irregolare ed aguzza.- Non mi sarei mai aspettato una tale coincidenza.-

Edward lo guardò meglio, sconvolto da quella figura antropomorfa. La carnagione pallida e polverosa, i capelli ritti e neri come la pece. Vestita di pelle dai riflessi blu. Gli occhi gialli, abbaglianti ed inespressivi con una sottile iride verticale nel mezzo, come i gatti. La bocca larga , incurvata in uno strano sorriso misto ad un ghigno e le lunghe braccia a penzoloni. Le unghie appuntite e lerce. Dalla schiena intravedeva un piumino di piume nere come quelle dei corvi. Portava dei pendenti alle orecchie e una cintura dove era attaccato un altro quaderno uguale al suo. Edward fissò intensamente quel punto cercando una spiegazione, ma, umiliato ed impaurito, non aveva la mente sufficientemente lucida per trovare una soluzione. Eppure lui era invincibile, come poteva, quell’essere, resistergli?

Esisteva qualcuno più potente di lui?

Ma la cosa più sorprendente, di quel mostro, era l’atteggiamento divertito dopo aver capito cosa fosse. Chi o cosa era. Gli occhi ambrati di Edward riflettevano stupore e, per la prima volta, timore. Timore di essere sopraffatto e di morire.

In cuor suo se l’aspettava quella fine. Aveva ucciso molte persone, ma non se ne pentiva. Lo aveva fatto per un ideale che stava sicuramente migliorando l’umanità. Lui era il bene. Ucciderlo era un errore imperdonabile.

Si alzò barcollando, fissando lo strano essere. Non gli aveva fatto un graffio, anzi, non lo aveva neppure sfiorato. Gli era semplicemente passato attraverso.

- Che hai da essere tanto sconvolto? Sono Ryuk, il dio della morte che ha perso quel quaderno.- spiegò, additando l’oggetto aperto sulla scrivania -Dal tuo atteggiamento di poco fa devo dedurre che hai capito che non si tratta di un semplice quaderno.- gli disse, tornando a studiarlo.

Ed sgranò gli occhi.

- Il…d-dio della morte…?- ripeté.

Ecco spiegato tutto.

Il padre gli aveva raccontato varie leggende riguardo queste creature realmente invincibili, ma lui ci aveva prestato poco ascolto, colpa forse della sconsideratezza della sua poca età. Chi se lo aspettava che quelle vecchie storie gli sarebbero tornate utili?

Probabilmente nemmeno i poteri di sua “sorella” avevano effetto su…Ryuk?

Era un dio della morte, venuto sicuramente a prendere la sua anima. Non doveva temere nulla allora. Si era rivelato un falso allarme: lui l’anima non ce l’aveva più. Sorrise per la prima volta di quel pensiero, che gli aveva sempre creato dolore.

- Il dio della morte.- ripeté cercando di tranquillizzarsi – No Ryuk, non sono affatto sconvolto.- rispose con  tono provocatore.

Notò di aver sorpreso il dio della morte.

- Anzi…- continuò – ti stavo aspettando!-

-  Davvero?- chiese sorpreso lo shinigami.

Era rara una risposta del genere. Forse perché solitamente sono degli umani a raccogliere il quaderno e lui era un vampiro. Ciò nonostante si stava divertendo sempre di più. Aveva fatto bene a far cadere quel quaderno.

Fu scosso quando Edward gli portò il quaderno a pochi centimetri dal viso. Sopra vi erano scritti moltissimi nomi.

Forse era davvero destino che a raccogliere il quaderno fosse un vampiro. Un essere umano al pensiero di tutte quelle vittime sarebbe già impazzito. Era sempre più divertito da quel personaggio.

- Vedo che ne hai uccisi parecchi!-

Era semplicemente deliziato.

- Sinceramente…- Edward si sedette alla scrivania dopo essersi ricomposto – all’inizio credevo fosse una di quelle buffonate che girano. Un quaderno della morte…con tanto di regole….che assurdità! Però, ero ugualmente curioso e titubante nell’usarlo. Lessi le regole e senza che lo chiedessi ecco l’occasione di testarlo. Il tg passò il nome e il volto di un criminale. Il mio sogno è sempre stato quello di vivere in una società giusta. Se l’avessi costruita persino quelli come me potevano cambiare. Potevamo divenire tutti una razza unica. Siamo tutti umani. Io potevo realizzare quel sogno.- raccontava a Ryuk, pieno di gioia e di orgoglio – Ne scrissi il nome sul quaderno, tenendo presente nome e volto, come detto nelle regole e dopo quaranta secondi…puff…morte per arresto cardiaco. Lo provai altre volte, anche per crimini minori e funzionò. Ero certo della sua forza e ora che sei comparso tu ne ho la certezza.- lo guardò fiero di sé. - Perciò…- proseguì amareggiato il vampiro – se vuoi prendere la mia anima fa’ pure …-  guardò il dio a mò di sfida – Anche se dubito che tu la riesca a trovare.- sorrise. Sapeva di aver vinto.

Ryuk scoppiò in una fragorosa risata che stupì il vampiro. Cosa aveva quel dio?

- Non farò nulla del genere.- esordì quello.- Dal momento in cui tocca terra il quaderno diviene proprietà di chi lo raccoglie.- disse, indicandolo – E’ il vincolo che lega il vampiro Edward allo shinigami Ryuk.-

Edward era allibito.

- Vincolo…- ripeté, come ipnotizzato.

- Un’altra cosa…- proseguì il dio uscendo dalla finestra e posandosi su di un ramo, cogliendo una mela - Solo tu puoi vedermi e sentirmi. Tu e chi tocca il quaderno.-  

Prese a sghignazzare guardando fisso Edward, dando un morso al frutto.

Sopra la testa gli vedeva scritto nome e cognome e inaspettatamente  la data di morte. Poteva essere pure un vampiro, ma prima o poi, chi per un motivo e chi per un altro, muoiono tutti.

- Ti seguirò, - proseguì –fino a quando il quaderno finirà o tu morirai. Allora scriverò il tuo nome sull’altro mio quaderno.-

Metteva terrore non per l’aspetto in se, ma  per quella sua aria innocua. Pur non impugnando falci o altro, aveva con sé l’arma di distruzione più potente mai apparsa sulla faccia della terra.

Ed lo guardò deluso.

- Dubito che abbia effetto.- rispose.

- Ne riparleremo quando sarai morto.- e tornò nella sala a pochi centimetri dal vampiro gettandosi dietro il torsolo della mela consumata. - Sappi solo che per chi usa il Death Note, non esiste né Inferno né Paradiso.-

E prese a ridere.

- Mi deludi Ryuk.- disse distogliendo lo sguardo ed accarezzando il quaderno – Guarda che lo so che sia l’Inferno che il Paradiso non esistono.- sorrise.

Ryuk lo fissò, sconcertato e divertito allo stesso tempo.

Lo sapevo che questi esseri umani…sono uno spasso!” pensò prima di mettersi a ridere.



*= dei della morte in giapponese.

 

 

{Anticipazioni.

Edward sta gettando le basi per un nuovo mondo.

Ryuk lo osserva divertito.

Ma le sorprese non sono finite.

Un nuovo personaggio sta per entrare in scena.

Death Note, capitolo 2. Presto su EFP.
  
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