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Autore: Altair4    11/08/2017    0 recensioni
SEQUEL di “Storia di una Niana”.
Benvenuti nel mio mondo parallelo dove Marte non è più il pianeto rosso ma è diventato viola e dove le nostre tartarughe e gli alieni del pianeta Ni ne combineranno delle belle!
Grazie ad un portale inventato da Donatello, questa storia sarà ambientata anche sulla Terra… e ad un migliaio di anni-luce da noi, nella fascia di Orione.
Non mancheranno personaggi ben conosciuti e totalmente nuovi.
Storia ispirata principalmente alla mitica serie del 2003.
Genere: Avventura, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I mesi erano passati inesorabili ed era giunto il tanto atteso giorno del contatto con la base. Donnie e Gead avevano migliorato a tal punto il Tartunnel che non occorreva più il FIR per comunicare, avrebbero aperto completamente il portale ed avrebbero conversato con i Niani in tempo reale.
         -Scusate…come mai adesso siete sicuri che troveremo l’esatto punto dove arriverà la base Niana e invece la prima volta l’abbiamo mancata?- Chiese Frel.
         -Perché il primo salto che dovevano compiere non era mai stato fatto da nessun Niano prima e poi c’era il rischio che arrivassero proprio dove sarebbe passata una cometa, hanno calcolato il salto praticamente all’ultimo momento. Invece il secondo salto è quello che avete fatto sempre voi prescelti con le capsule per arrivare qua, quindi conosciamo alla perfezione le coordinate, avremo la precisione del metro addirittura!- Disse soddisfatto Donnie.
A parte Tredil che era ancora sotto osservazione, erano tutti presenti ed emozionatissimi, c’erano le quattro tartarughe e perfino il vecchio prescelto Vertel. Finalmente era arrivato il momento giusto, Donnie accese il portale e ne ricostruì uno identico di energia ad anni luce lontano da lì. L’immagine dello spazio profondo si materializzò dentro il portale ma non c’era nessuna traccia della base.
         -Forse sono in ritardo?- Chiese Beal.
         -Strano… ma possibile…- rispose Donnie.
Dopo mezz’ora ancora non succedeva nulla.
         -Non possono essere così in ritardo o non sono partiti o qualcuno li ha fermati…- commentava Gead.
         -Redol! E’ stato sicuramente lui!- Gridò Frel.
         -Calma non saltiamo a conclusioni affrettate…chiudo il portale, lo riaccenderemo tra un po’…- disse Donnie.
         -Tutto questo è troppo strano, manda il FIR, dobbiamo sapere se la base è ancora intorno a Ni!- Affermò perentoria Astrid.
         -Ottima idea, dobbiamo escludere tutte le possibilità- Commentò Donnie.
Fu aperto un piccolo varco nel Tartunnel ed il FIR passò attraverso come aveva fatto sempre, non restava che aspettare una settimana.
         -Sono molto preoccupata dobbiamo prepararci al peggio…-
         -E se invece semplicemente fossero in ritardo? Può succedere….- commentò Mikey che voleva tranquillizzare la sua sorellina Astrid.
         -Tra qualche ora riaprirò il portale per vedere se hanno eseguito il salto, lo farò regolarmente per i prossimi giorni, è possibile che abbiano avuto qualche contrattempo, mentre è molto poco probabile che non ci abbiano aspettato- disse Donnie, era seriamente preoccupato.
         -Bene, visto che non abbiamo nulla da fare chi viene ad allenarsi con me?- Chiese Raph. Splinter non era ancora tornato dal Giappone, ma adesso nella stanza ologrammi era a disposizione una riproduzione molto realistica e fedele del sensei. Quasi tutti i praticanti di arti marziali avevano preso l’abitudine di ritrovarsi ed allenarsi insieme, quel giorno però né Lisad né Farad risposero alla chiamata ed uscirono a fare una passeggiata. Tutti gli altri invece chi come spettatori, chi per allenarsi seguirono Raph.
         -Farad perché non partecipi all’allenamento?- Chiese Lisad.
         -Non mi va…-
         -Strano, so che ti piace molto e sei molto brava per una che ha fatto solo imprinting…-
         -Grazie Lisad…ma oggi non sono dell’umore…-
         -E’ per Mikey?-
         -Perché dici così?-
         -Non sono nata ieri, si vede benissimo che ti piace-
         -Forse…ma tanto lui ora sta con Jia…-
         -Ma no, cosa dici! Lei è tornata in Cina!-
         -So che si sentono…ed andrà a trovarla…-
         -Certo perché sarà suo testimone di nozze!-
         -Che cosa?-
         -Non hai parlato con lui?-
         -No…non volevo stargli tra i piedi credevo…-
         -Credevi male! Jia si sposerà col suo amore di una vita Xiao!-
         -Davvero? E come l’ha presa Mikey?-
         -Benissimo! Ha detto che Jia è uno schianto ma ha visto attraverso di me il suo sentimento per Xiao, ha detto che dovevano stare insieme, lui non vuole sostituire Isabel…non sarebbe stato giusto…hai ancora una speranza!-
         -Tu lo credi davvero? Quando gli ho letto la mente sembrava impossibile…tu però hai letto la sua da poco!-
         -In realtà gli ho comunicato solo i dati che ho preso da Jia, non ci ho proprio pensato…poi fa male leggere i suoi pensieri, avverti sempre quel dolore costante a causa di Isabel…-
         -Vedi non gli è ancora passata…-
         -Perché non sei un po’ positiva? Tu sei anche meglio di Isabel!-
         -Lo pensi sul serio?-
         -Sì, lei era troppo musona e solitaria! Tu sei socievole ed ami le arti marziali esattamente come lui, siete razionalmente più compatibili!-
         -Sai…ho capito che con i terrestri questo non significa proprio niente…comunque vedremo…Margaret mi ha consigliato di stargli un po’ alla larga per vedere come reagisce…e se mi cerca devo dargli un ultimatum…-
         -Tattica interessante…ma non so se funzionerà…-
         -Lo dici perché tu ti comporti così con Raph da mesi e non funziona?-
         -Che diamine dici! A me non me ne importa un fico secco di quello!-
         -Sarà…comunque se quando si avvicina tu lo rimandi via di certo non otterrai nulla…non trovi?-
         -Appunto! Se lo volessi veramente non lo manderei via, non ti pare?-
         -Ha una logica…ma non so quanto conti in amore…-
         -Senti un po', ora sei diventata la massima esperta?-
         -Ho studiato molto i comportamenti amorosi…quando non sono coinvolta è facile dare giudizi…-
         -Senti, basta blaterare a vanvera, ti va di esercitarci noi due?- Chiese Lisad con un sorriso beffardo.
         -Volentieri, tu cosa usi di solito?-
         -La lancia laser e tu?-
         -Quelli che ormai chiamo i Sai Niani...-
         -Come quelli di Raph?-
         -Uffa ora non posso nemmeno usare le armi che usa lui?-
         -Sì…certo che puoi…che ne dici se proviamo la nuova opzione della cintura che non ci fa sentire dolore quando ci colpiamo?-
         -Volentieri, così mi posso impegnare sapendo che non ti faccio del male…-
         -Bisogna vedere se riesci a colpirmi pivellina!-
Le due Niane materializzarono le proprie armi e cominciarono a combattere in modo agguerrito, avevano bisogno di sfogarsi, se ne resero conto sul momento. Hedgy intanto le osservava attenta, aveva notato che Farad si comportava in modo strano con Mikey e non capiva perché, ma sapeva che doveva rimediare in qualche modo.
 
Kerad aveva assistito per un po’ ai combattimenti, aveva guardato Raph che si faceva bello davanti a lei, poi però il suo pensiero era andato a Tredil. Si sentiva così strana, provava quello che ormai aveva ben identificato come rimorso. Era anche colpa sua se il soldato Niano rischiava di morire. Anche se non ne capiva il senso, sembrava che andare a trovare i malati li aiutasse nella guarigione, allora decise di recarsi in infermeria e chiamò Roby per entrare nella zona di quarantena. Una volta dentro, fece come aveva visto fare agli altri, si sedette vicino al soldato Niano gli prese la mano e cominciò a parlargli.
         -Perdonami Tredil… se puoi…non volevo farti del male, non mi controllavo…Redol mi ha ordinato così…ma non sono più sicura che sia la cosa giusta da fare. E’ così bello vivere qui, anche se sono prigioniera mi trattano così bene…in pratica posso fare quello che voglio e…poi non mi va di provocare altro male…-
Tredil aprì gli occhi, pensò di avere una visione o di essere morto.
         -Questo è il paradiso dei terrestri?-
         -Tredil! Ti sei ripreso…come sono felice…no siamo su Marte, non sei morto!-
         -Credevo di sì…che bello vederti…-
         -Perdonami è tutta colpa del virus se hai il cancro, è colpa mia!-
         -Tu non lo hai fatto di proposito-
         -E’ vero…ma è comunque colpa mia…perché sono figlia di Redol…non dovevo accettare…non ho potuto dirgli di no…-
         -Ti ha condizionato?-
         -Non lo so, è così potente…non ricordo molto, non credo che mi sia tornata tutta la memoria, forse non tornerà mai più-
         -Sai se morirò?…cosa hanno detto i medici?-
         -Hanno detto che ci vorrà tanto tempo ma ti cureranno, mi occuperò io di tutto il resto…-
         -Vuoi dire che mi verrai a trovare?-
         -Tutti i giorni-
         -Come fanno i terrestri?-
         -Sì…ma tu li odi ancora?-
         -Non posso farci niente, quel pensiero non se ne va mai…ma riconosco che non è tutto farina del mio sacco…adesso ne sono consapevole..-
         -Gli altri nuovi prescelti sono stati su Terra e ne hanno conosciuti alcuni…ne parlano benissimo…certo i terrestri hanno dei pensieri un po’ malati…ma Frel dice che siamo noi quelli strani…comunque proprio oggi verrà uno di loro, il giardiniere di nome Mauro, ricordi? L’ha conosciuto Ulil, dicono che ci insegnerà tante cose, non faremo una fusione, ci aiuterà nella cura delle piante di Marte a voce. E’ in periodo di prova, se vorrà potrà rimanere, altrimenti ritornerà al suo pianeta-
         -Ma dico, sono impazziti? Questi terrestri se ne vengono qui come se fosse un posto di villeggiatura. Non va bene così!- Disse Tredil alterato.
         -Non ti agitare, non ti fa bene, ti racconterò come si comporta. Ha detto Astrid che non potrà andare e venire quando vuole, dovrà decidere se stare su Terra o Marte. Forse avrà la libertà di tornare di tanto in tanto su Terra quando sarà affidabile -
         -Tu sei d’accordo con loro?-
         -La cosa un po’ mi spaventa…ma sono molto curiosa, vedremo! Adesso riposati e non pensare ad altro che a guarire, vuoi che ti porti qualcosa, una bevanda calda?-
         -No…ti prego resta un po’ qui con me-
         -Va bene…vuoi che ti racconti una storia?-
         -Che storia?-
         -Ho visto che i terrestri lo fanno per passare il tempo, conosco un vecchia leggenda Niana ti va di sentirla?-
         -Sì…-
Roby era nell’infermeria e stava registrando tutto, avrebbe riportato le informazioni ad Astrid, nessuno sapeva se quei due erano ancora soggetti pericolosi. Kerad si appoggiò allo schienale della sedia e cominciò il suo racconto:
 Un tempo su Ni c’erano molti boschi di alberi altissimi-simili a quelli presenti su Terra- Dentro vi vivevano molti animali in libertà -certo non era un posto affollato come una foresta terrestre- alcuni inoffensivi, altri pericolosi, per questo nessuno si avventurava lì di notte. La nostra storia in particolare si riferisce ad un fatto accaduto nel villaggio di Rotrevix in un tempo in cui sapevamo a malapena a cosa servissero i cristalli di Enerzon. Li usavamo per accendere il fuoco, qualcuno li usava come armi, ma solo poche menti molto potenti riuscivano a servirsene in modo efficiente -le cinture non erano ancora state inventate- Quelli in grado di usare quel forte potere erano un’elite che comandava sugli altri. Nel villaggio di Rotrevix, proprio dove cominciava quella che chiamavano la Foresta delle Ombre, c’era una miniera di cristalli Enerzon, praticamente tutti gli abitanti lavoravano lì, era la prima fonte di guadagno e sostentamento per tutti. La vecchia del villaggio, ed era davvero in su con gli anni…-sai a quei tempi non esisteva l’ibernazione ed il ciclo vitale era completo, un continuo ricambio di generazioni si susseguivano proprio come adesso fanno su Terra. Ma dicevo-…la vecchia era anche il capo del villaggio perché aveva una grande capacità di controllo sui cristalli. Purtroppo si raccontava che era malata al cuore da una vita perché sua nipote era stata rapita dagli spiriti della Foresta delle Ombre. La vecchia che si chiamava Tinad, narrava che un giorno sarebbe arrivato un Niano coraggioso che avrebbe affrontato gli spiriti e gli avrebbe riportato la sua cara nipote Zefirad.
         -Dove ho già sentito questo nome?- Chiese Tredil.
         -Conosci qualcuno che si chiama così?-
         -Credo di sì…comunque non importa continua pure, si fa interessante-
Tinad aspettava l’arrivo di questo guerriero seduta vicino alla finestra da anni ormai, tanto che i suoi figli si dovevano occupare del villaggio perché lei non riusciva più a fare altro che sedere e aspettare. Un giorno però si sparse la voce che stava arrivando un forestiero, un viandante che era passato dal villaggio vicino. Si diceva che avesse dei poteri SovraNiani perché il suo mezzo si muoveva con l’aiuto dei cristalli che lui sapeva dominare perfettamente. Arrivato a Rotrevix lo accolsero con calore e Tinad lo volle subito incontrare.
         -Benvenuto forestiero qual è il tuo nome?-
         -Mi chiamo Remedol sono di passaggio, onorevole veneranda-
         -Io sono Tinad, sarai nostro gradito ospite. Si narra che un giorno un forestiero coraggioso passerà dal nostro villaggio e sarà colui che ritroverà mia nipote Zefirad. Dovrà essere un guerriero con forti poteri perché avrà bisogno di ogni mezzo per contrastare gli spiriti della Foresta delle Ombre. Se riuscirà nell’intento sposerà la mia amata Zefirad e governerà su Rotrevix con la mia benedizione.
Remedol conosceva i pericoli della foresta, ma non credeva agli spiriti e quindi accettò di andare a cercare la ragazza che si diceva avesse scaglie di cristallo e fosse bellissima.
         -Ma è una storia su di te?- Chiese Tredil.
         -Credo che ci sia lo zampino di mio padre…ma questa leggenda non se l’è inventata lui…chiedi pure ai vecchi prescelti, la conoscono anche loro, in particolare Beal se la ricorda tutta a memoria come me!-
Così il guerriero Niano si avventurò nel bosco con viveri ed armi, ma era il periodo del grande freddo e cominciò a nevicare. Remedol però non si scoraggiò aveva molti cristalli con sé, gli stessi abitanti di Rotrevix lo avevano rifornito con una bella scorta e quindi non temeva niente e nessuno. Vagò per giorni da solo tra quegli alberi maestosi fino a che si ritrovò davanti la pianta secolare più grande che avesse mai visto. Era così grande che qualcuno ci aveva costruito su delle case ed era possibile perfino accedere dentro il tronco dove occhieggiavano delle strane luci. Nascose il suo mezzo e con i suoi cristalli in una borsa, si avvicinò con cautela. Attraverso un foro nel tronco vide qualcosa che nemmeno nei sogni aveva mai potuto rimirare. Dentro c’era un’intera città illuminata, i cristalli erano ovunque e tanti Niani con vestiti magnifici passeggiavano per i viali intagliati nel legno. Tutti indossavano almeno un cristallo ed erano come circondati da un alone luminoso. In particolare vide una Niana pallidissima con i capelli azzurrini. Lo spirito vide Remedol e si avvicinò a lui lentamente.
         -Ma sembra che parli di Astrid…- Intervenne nuovamente Tredil.
         -Non mi interrompere…la storia è così…-
Appena la bella Niana lo raggiunse, gli disse:
         -Forestiero come sei giunto qui? Come ti chiami?-
         -Sono Remedol, sono venuto in cerca di Zefirad la nipote della veneranda Tinad, capo del villaggio Rotrevix. Tu chi sei?-
         -Sono lo spirito delle nevi, noi non siamo Niani comuni e tu non puoi entrare qui, vattene prima che ti vedano-
         -Zefirad è qui?-
         -Sì…lo spirito del vento se ne è innamorato quando era ancora una ragazzina e l’ha rapita…abbiamo cercato di convincerlo a restituirla ai suoi genitori, ma non ci siamo mai riusciti…egli come il vento è molto sfuggente e vive sul ramo più alto della pianta sacra, non lascerà che gliela porti via, tu sei solo un semplice Niano, ti ucciderà se ti trova-
         -Ti prego di aiutarmi è la mia promessa sposa e sua nonna soffre molto la sua mancanza, si narra che lo spirito delle nevi a volte è benevolo, non è come gli altri…-
         -Tu dici il vero, ma non posso molto contro lo spirito del vento-
         -Ti chiedo solo di aiutarmi a trovarlo, lo affronterò da solo-
         -Sei molto coraggioso…ti aiuterò, ma quando affronterai lo spirito del vento non ti salverò, tua e solo tua sarà la responsabilità di quello che accadrà. Se sopravvivrai non dovrai mai rivelare cosa hai visto qui, altrimenti farò cadere la neve eterna sul villaggio e morirete di fame-
         -Hai la mia parola che cercherò solo di salvare Zefirad e me ne andrò-
         -Vedo che il tuo cuore è sincero, seguimi-
Gli pose un piccolo cristallo sulla fronte e anche Remedol cominciò a brillare come gli altri, si sentì molto più forte e coraggioso. Lo spirito delle nevi lo condusse fuori dal villaggio di legno e con dei balzi leggeri cominciò a risalire il tronco della grande pianta sacra. Remedol per un attimo si sentì insicuro ma poi provò a saltare, quel cristallo gli dava la stessa agilità e la capacità di camminare sulla parete verticale. In poco tempo arrivarono alla cima, la Niana dai capelli azzurrini gli indicò la casa dello spirito del vento, era un intreccio incredibile di rami poco distante da loro.
         -Ricordati, quando incontrerai i suoi occhi non distogliere il tuo sguardo per nessun motivo o ti ucciderà senza nemmeno che te ne accorga, ricordati è come il vento, dovrai essere rapido. Tu hai un forte potere, governi i cristalli molto bene per essere un normale Niano, ma lui è più forte di te, non sperare di batterlo, salva Zefirad e scappa fuori dalla foresta, è la tua unica possibilità-
         -Se lo colpisco posso ucciderlo?-
         -Non posso dirtelo, voi Niani comuni non potete sapere come o se potete uccidere noi spiriti…dammi retta, prendi la fanciulla e scappa-
Lo spirito delle nevi si dissolse in fiocchi candidi e Remedol rimase da solo. Il nostro valoroso guerriero si avvicinò con circospezione e poté guardare attraverso un’apertura l’interno della casa. Una bellissima Niana color cristallo era chiusa dentro una gabbia, era seduta e piangeva. Remedol rimase abbagliato dalla sua bellezza e realizzò che la povera fanciulla aveva passato tutta la sua vita in prigione, doveva fare subito qualcosa. Con l’aiuto del cristallo scalò le mura di legno dell’abitazione e raggiunse una finestra, entrò dentro, si nascose in un angolo buio ed osservò.
         -Smetti di piangere non servirà a nulla…devo uscire c’è bisogno di me per spostare le nuvole ad est, ritornerò tra non molto e tu sarà bene che sorrida o ti chiudo al buio con gli spiriti dei sogni spaventosi-
Zefirad mise le mani davanti agli occhi e continuò a piangere.
Quando Remedol fu sicuro che lo spirito se ne fosse andato, uscì allo scoperto e richiamò l’attenzione della fanciulla.
         -Zefirad mi chiamo Remedol, mi manda tua nonna Tinad-
         -Tu conosci mia nonna?-
         -Sì, sono venuto a salvarti-
         -Fai presto, lo spirito tornerà tra poco!-
Con balzi atletici e grazie al cristallo arrivò agilmente all’apertura della gabbia, la liberò, la prese in braccio e scese a terra, rapidi uscirono dalla casa. Purtroppo lo spirito era già di ritorno e li colse in flagrante.
         -Dove stai andando con la mia fidanzata?-
         -Non è la tua, è la mia fidanzata! Sua nonna me l’ha promessa in sposa-
         -Dice la verità! Se mi salverà e mi porterà a casa farò tutto quello che vorrà!-
         -Taci Zefirad tu sei mia!-
Lo spirito si avventò su Remedol, ma lui fu molto agile e lo schivò stando molto attento a non perdere mai il contatto con i suoi occhi. Poi mentre aspettava che lo caricasse di nuovo preparò dietro al braccio un’arma, un pugnale di cristallo. Quando lo spirito gli arrivò addosso con violenza, Remedol lo infilzò e casualmente gli staccò dal collo un ciondolo con una pietra azzurra. Lo spirito del vento perse il suo bagliore e Zefirad gridò:
         -Presto prendi il ciondolo, senza di esso non è più lo spirito del vento-
Remedol raccolse il cristallo azzurro e disse:
         -Cosa succede se lo indosso?
         -Diventerai tu lo spirito del vento, io adesso sono un semplice Niano…il mio nome è Purel-
         -No, non lo fare! Perderai memoria di te e non potremo tornare al villaggio!- Disse Zefirad.
         -Ma sarai invincibile…nessuno sarà mai come te…- Disse Purel l’ex spirito del vento.
         -Perché mi dici queste cose?-
         -Perché non voglio più essere lo spirito del vento…voglio l’amore di Zefirad, la riporterò al villaggio e la sposerò!-
         -Che sciocchezza perché non avere entrambi?- Disse Remedol.
         -No, non farlo non sarai più tu! Non potrai tornare al villaggio!- Gridò Zefirad disperata.
Ma Remedol voleva tutto, si mise il ciondolo e diventò potentissimo, dimentico di tutto cominciò a volare muovendo violentemente nuvole, foglie, rami e tutto quello che si trovava sulla sua strada. Approfittando del fatto che lo spirito era distratto, Purel prese per mano la ragazza e si avviò verso delle scale intagliate nella corteccia per scendere a terra.
         -Dobbiamo fare in fretta, presto si ricorderà di noi, dobbiamo uscire dalla foresta-
         -Perché fai questo?-
         -Perché sono innamorato di te da quando ti ho visto, ma ho capito cosa dovevo fare quando lui mi ha tolto il ciondolo, non mi interessa il potere, io voglio te Zefirad-
Arrivati a terra trovarono il mezzo di Remedol, per fortuna aveva lasciato qualche cristallo e Purel che aveva anche lui un certo potere, fu in grado di pilotarlo. Saltarono su e rapidamente arrivarono fino ai margini del bosco, ma il nuovo spirito del vento era dietro di loro.
 Kerad si fermò, Tredil le chiese:
         -Cosa successe poi?-
         -Ci sono due finali…o meglio Beal ne conosceva uno diverso dal mio…-
         -Dimmi entrambi-
         -Quello che conoscevo io finiva che lo spirito del vento li raggiunse, uccise Purel e riportò Zefirad nel bosco…quella di Beal invece dice che lo spirito delle nevi dai capelli azzurrini ebbe pietà di Zefirad e bloccò lo spirito del vento con un muro di ghiaccio, i due fuggitivi arrivarono sani e salvi al villaggio, Purel fece la fusione totale con Zefirad…tu quale preferisci? No! non me lo dire subito, pensaci-
Tredil era stanco, Kerad lo baciò sulla fronte e lo lasciò riposare.

 

 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
Mentre Farad attua il suo piano per far ingelosire Mikey, Kerad si comporta da terrestre e va a trovare Tredil, il soldato Niano malato di cancro. Non ho mai scritto racconti Fantasy prima di questo capitolo, spero vi sia piaciuto. Se qualcuno di voi ha letto la storia precedente “Storia di una Niana” vi ricordo che Beal una volta dice che Astrid assomiglia allo spirito delle nevi…già allora pensavo a questo racconto…mi raccomando non lo dimenticate troppo, tra qualche capitolo ne riparleremo.
Se volete sapere che fine ha fatto la stazione spaziale dei Niani non perdetevi il prossimo capitolo
 
Ciaux
Altair
   
 
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