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Autore: pesci_rossi    12/08/2017    0 recensioni
"Il dizionario definisce il capitolo come “ciascuna delle parti che compongono un libro”, quando uno scrittore inizia il suo manoscritto parte generalmente dal capitolo 1, mentre altri preferiscono partire addirittura dal prologo. Non è necessario..."
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The story of my life


Quest’ultimo periodo mi ha portato a fare una riflessione: la vita è un libro. Essendo io stessa una lettrice accanita, so per certo che esistono diversi generi di libri come i romanzi thriller, sentimentali, gialli, romanzi tratti da film, da fumetti e ancora romanzi biografici, avventurosi e via dicendo. La vita di una persona questi generi – e molti altri ancora - li comprende un po’ tutti, magari ogni capitolo è un genere diverso... già, parliamo di capitoli!

Il dizionario definisce il capitolo come “ciascuna delle parti che compongono un libro”, quando uno scrittore inizia il suo manoscritto parte generalmente dal capitolo 1, mentre altri preferiscono partire addirittura dal prologo. Non è necessario, ma può servire per introdurre brevemente a ciò che sarà il primo capitolo e quelli successivi. Lo scrittore deve riuscire ad avere ben chiara in testa l’idea di cosa vuole scrivere, di cosa vuole comunicare; eppure... mi domando se noi abbiamo sempre le idee chiare su questi due aspetti. Con il nostro umore, il nostro carattere che variano di minuto in minuto, il più delle volte trasmettiamo proprio ciò che non vogliamo rendendo forse le cose più difficili di come dovrebbero essere in realtà e questo contribuisce alla stesura della nostra vita.

Tornando al nostro libro, dopo aver intuito che è fatto di capitoli, occorre definire un protagonista – in questo caso noi stessi – circondato da altri personaggi che possono interagire in modo più o meno intimo con esso. In un giorno, con quante persone abbiamo a che fare, e nemmeno ce ne rendiamo conto?! I famigliari, gli amici, i colleghi, il passante che si incrocia per strada, il ragazzino dal panettiere, il panettiere stesso... siamo così talmente abituati ad essere accerchiati dalla gente che non ci soffermiamo su un sorriso donato/ricevuto, ma preferiamo giudicare le persone per cosa, magari, non sono. I personaggi del nostro libro, ad ogni modo, siamo noi a sceglierli come siamo sempre noi a decidere chi farà parte della nostra vita o meno...

Alcune scelte saranno giuste, altre saranno inevitabilmente sbagliate; perché purtroppo non si può sapere, nel momento della decisione stessa, se possa essere giusta o sbagliata. Anche se penso che, nell’istante esatto in cui ti imbatti in una persona, sai per certo se questa farà parte della tua vita o meno. Inutile dire che tra tutti questi personaggi si cela anche l’antagonista, il cattivo, colui o coloro che fanno di tutto per metterti il bastone tra le ruote e per rovinarti l’intera esistenza. Certo che è colpa nostra, non potevamo sapere che il nostro miglior amico si sarebbe invece rivelato il nostro peggior nemico...

Come in quasi tutti i libri, a un certo punto della storia, avverranno cose che renderanno il nostro protagonista soltanto più sensibile e vulnerabile, dovrà affrontare crisi di pianto, momenti di felicità, attimi di depressione, problemi da risolvere e tutto questo porterà il libro solo a uno di due finali: lieto fine o brutta fine. Non si può sapere quale dei due finché non si finisce di scrivere il libro, quando finalmente si arriva a scrivere l’epilogo della storia. Solo lì si ha la certezza se il protagonista possa aver vissuto la sua vita appieno e in tutta felicità nonostante molti alti e bassi oppure se invece non ne ha tratto niente di buono e ha preferito farla finita.

Dopo aver scritto il nostro bel libro ci serve ancora un titolo, una trama, una copertina... io personalmente, quando scelgo un libro da leggere, prima di tutto guardo bene la copertina; potrò essere superficiale, ma mi aiuta a capire qualcosa di più di quel libro andando poi, ovviamente, ad arricchirmi con la trama. Se già la copertina non mi piace e leggendo il riassunto mi convince ancora meno allora quel libro non lo leggerò mai; la copertina siamo un po’ noi... purtroppo la gente vede di noi soltanto quello che vuole e non ha voglia di approfondire meglio leggendone la trama e questo è un rimprovero anche a me stessa perché molto spesso mi capita di fare così...

L’unica differenza con i libri è che nella vita non si può cambiare la propria storia, o meglio, il passato della tua esistenza non lo puoi cambiare per certo... ormai ciò che è fatto, è fatto. Mentre nei libri se ci si rende conto di qualcosa che non va, si può ancora decidere all’ultimo di fare tutte le modifiche del caso. La sola cosa che possiamo fare è cercare di migliorare e rendere diverso il nostro futuro, questo sì che possiamo deciderlo... nel limite del possibile naturalmente.



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SPAZIO DELL'AUTRICE:
non so cosa ho scritto a dire il vero xD premetto che non voglio assulatemente fare della filosofia... ho fatto questo pensiero in un momento di malprensione e ci tenevo solo a condividerlo.. siete liberi di commentare e dire come la pensate, sono davvero sempre più convinta che la vita sia come un libro...probabilmente molti pensieri mi sono anche dimenticata di articolarli o forse molti li ho articolati troppo, ma fa niente ^^ 
ditemi che ne pensate!!
alla prossima *-*
  
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