Ringrazio
anche solo chi legge.
Partecipa
al THE ONE HUNDRED PROMPT CHALLENGE
con il prompt: 27. Viola.
Scritta
sentendo:
https://www.youtube.com/watch?v=OM6L7-rSqn0.
Adel
la maghetta viola
Alcuni
fulminelli viola chiaro si abbattevano
trasversali per la stanza scura, in verticale.
La
giovinetta seduta al centro della stanza,
stringeva un libriccino per le magie con entrambe le mani paffutelle.
Le rune
sulle pagine tremolavano e si muovevano, luccicando.
La
ragazzina mosse su e giù i piedini stretti
delle ballerine viola scuro, ticchettandolo sul pavimento a scacchi. Il
crepitio dei piccoli fulmini le risuonava nelle orecchie.
Si
alzò in piedi e si mise a saltellare sul
posto, una piccola ciocca dei suoi corti capelli viola brillante si
sollevò
verso l’alto. Le iridi della giovane, del medesimo colore,
brillavano,
riflettendo i fulminelli.
“Risvegliati
energia al mio richiamo. La magia
ti richiama, doki-doki”
recitò la piccola.
Una
serie di minute note violette comparvero
intorno a lei, a formare un cerchio ed iniziarono a volarle intorno. Un
cerchio
di raffigurazioni di fiori viola le comparve sotto i piedi, illuminando
la sua
figura nella sua interezza.
“Sta
attenta a controllare la tua magia, piccola
maghetta, o ne perderai il controllo. Dosala bene” disse il
famiglio sulla sua
schiena. Mosse le orecchie di stoffa rosa e arricciò il
nasino.
La
piccola sentì le bretelle del suo zainetto
animato muoversi, infastidendole le spalle.
“E la
maga
maestra questa volta potrebbe metterci in castigo”.
Proseguì il coniglio zaino
rosa.
La
piccola girò la pagina, e guardò le rune
successive.
<
Tranquillo, ce la posso fare > pensò,
sorridendo.
“Invadi
il mio corpo, affinché ti possa servire
appieno”. Proseguì a recitare la maga bambina.
I
quadrati del pavimento divennero alcuni di un
viola scuro tendente al nero e altri di un viola così chiaro
da tendere al
bianco.
Sul
soffitto comparvero delle volute di fumo
candide che, con i loro ghirigori, invasero la stanza. Da esse vennero
spruzzate
pagliuzze di luce violette, che caddero come polvere su tutta la
stanza,
posandosi anche sulla piccola.
I
vestiti candidi di lei si tinsero di viola e
anche la copertina del libro fu ricoperta dalla polvere.
La
porta si aprì con un cigolio e ne entrò una
maga da un lungo abito color panna, che socchiuse gli occhi, sospirando
rumorosamente.
“Adelaide,
ti avevo detto di non usare le magie
di livello così alto da sola” la
rimproverò. Batté un paio di volte le mani e
l’incanto cessò. Raggiunse la più
piccola e le tolse il libro di magia dalle
mani, stringendolo al petto prosperoso.
“Io
lo sapevo che saremmo finiti nei guai”
bisbigliò lo zainetto.
Adel
sporse il labbro inferiore ed incassò il
capo tra le spalle, facendo ondeggiare la sua capigliatura.
“Maestra,
ci stavo riuscendo” piagnucolò.
L’insegnante
le diede un colpetto con il libro
in testa e negò con il capo, facendo ondeggiare i propri
boccoli viola.
“Quando
sarai una maga di stadio più avanzato.
Ora fila subito nella tua stanza, prima che decida di
punirti” rimproverò la
piccola.
Adel
tirò su con il naso e corse fuori, le
pagliuzze violette scomparvero dal suo vestito, esplodendo con una
serie di
pop. La piccola percorse il lungo corridoio e proseguì lungo
il salone vuoto,
dirigendosi lungo le scale.
“Non
è giusto, Tead, non si fidano di me”
piagnucolò, rivolta allo zainetto.
“Devi
aspettare, un giorno sarai una maga viola
anche tu” rispose il coniglio di stoffa.