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Autore: Darkwriterita    14/08/2017    1 recensioni
Brigitta è una ragazza normale con un'altezza anormale: 2,03 m. Seppur il suo ormone della crescita abbia attentato alla normalità della sua quotidianità, Brigitta desidera ancora diplomarsi all'alberghiero per riuscire a realizzare il suo sogno di aprire un bar tutto suo.
Purtroppo però gli alieni, che non hanno mai nulla di meglio da fare, decidono di invadere la Terra.
Solo una squadra scelta segreta di guerriere soprannaturali può sconfiggerli: le valchirie. Brigitta diventerà una valchiria, quasi, per sua volontà.
Ma naturalmente anche l'amore entrerà a completare questo assurdo quadro, riuscirà Brigitta a combattere per la Terra e per conquistare la ragazza che ama contemporaneamente?
In un delirio dove valchirie combattono al fianco dei cacciatori per sconfiggere alieni e licantropi, amori passionali e migliori amiche discutibili, la quotidianità di Brigitta verrà stravolta.
E in più il centro studi di Riccione sembra nascondere più cose di quanto sembri...
(ogni riferimento a fatti, luoghi, o persone realmente esistenti è puramente casuale, gradirei non ricevere lamentele su questo fatto)
Genere: Comico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
Capitoli:
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Brigitta, Carmelita e Mr. Sfiga atterrarono in un'ampio spazio verde, sullo sfondo si vedevano delle montagne, mentre vicino a loro c'era un bosco che sembrava estendersi per una distanza considerevole.
A terra la valchiria ridiede i vestiti all'amica, per poi girarsi insieme a al ragazzo nella direzione opposta alla vampira.
-E' un po' strano vedere qualcuno che passa dei vestiti a una creatura del genere- Riflettè Sfiga, senza pensare.
-Se si fosse trasformata con quelli addosso le si sarebbero strappati, non siamo mica in un anime in cui puoi trasformarti in un mostro per poi ritornare umano, con i tuoi vestiti perfettamente integri. Anche se in effetti se succedesse davvero non mi dovrei sorprendere, visto che un meteorite mi ha colpita per far risvegliare il mio lato valchiresco- Rispose Brigitta.
-Quindi ogni volta che combattavamo i licantropi, essi dovevano svestirsi prima di trasformarsi? Che disagio, io credo mi sarei imbarazzato troppo- Continuò la sua riflessione il ragazzo, giusto per passare il tempo mentre Carmelita si cambiava, doveva ammettere che sentire il fruscio dei vestiti dietro di lui era piuttosto imbarazzante, le sue guancie dovevano essere rosse in quel momento.
-A rigor di logica si, cavolo non ci avevo mai riflettuto, essere una persona che si puù trasformare in bestia non dev'essere facile... come se ci fossero due te- Pronunciò malinconicamente la ragazza, ripensando alla doppia faccia di Tiziana, indotta dal suo stesso padre.
La valchiria strinse i pugni, continuava a pensarci, a quel dolore che non l'aveva mai lasciata da quando Loki aveva fatto quello alla figlia.
Non se lo meritava Tiziana, non se lo era mai meritato.
Brigitta scosse leggermente la testa, massaggiandosi le tempie, doveva solo concentrarsi sulla missione in quel momento, i sentimentalismi li avrebbe lasciati per dopo.
-Sono pronta tesori!- Esclamò allegra Carmelita.
I “tesori” rimasero sorpresi a quel tono così allegro e spensierato, sembrava fuori posto in un momento del genere.
-Come mai tanta allegria?- Domandò Brigitta con un sopracciglio alzato, voltandosi verso l'amica.
-Non saprei in realtà, mi sento più leggera tutto quà- Disse sorridendo la messicana.
Mr. Sfiga la guardò, gli sembrò che qualcosa in lei fosse cambiato, oppure era lui che aveva modificato la sua visione della ragazza, non sapeva dirlo.
-Bene, forse questo ci potrà essere d'aiuto nel tenere alto il morale almeno- Sorrise di rimando il ragazzo.
-Ora andiamo però- Sbuffò Brigitta.
-Cavolo tesoro, è vero che mancano pochi giorni alla fine del mondo, ma dovresti imparare a rilassarti anche tu- Quasi la rimproverò Carmelita.
Brigitta si voltò verso di lei con uno sguardo tra l'assassino e il seccato.
-A-Andiamo da Excalibur!- Esclamò il ragazzo per distogliere la valchiria dai suoi intenti omicidi, era facile capire che in un momento del genere non apprezzava molto l'ironia dell'amica.
-Certo! Seguitemi pure- Esclamò Carmelita, iniziando a trotterellare verso il bosco.
Brigitta sospirò, cercando di ritrovare la sua calma interiore, non poteva arrabbiarsi così per una delle solite frasi stupide della vampira, ne era ben consapevole.
-Sicura di sapere dove stai andando?- Chiese sospirando la valchiria.
-Ovvio, anche se solo in minimamente ti ricordo che sono in parte una dea, e Camazotz è famosa per il proprio udito portentoso, cosa che tutti i suoi discendenti hanno ereditato. E' uno scherzo udire le vibrazioni che quella spada emette- Pronunciò Carmelita, con un pizzico d'altezzosità nella voce.
-Una spada che vibra? Non ne avevo mai sentito parlare- Affermò il ragazzo.
-Tutti gli oggetti con poteri misteriosi vibrano, proprio perchè possiedono poteri misteriosi, alle orecchie degli esseri umani questa vibrazione è impercettibile, ma a quelle di un pipistrello sono semplici da intercettare alla giusta distanza- Continuò la messicana.
-Anche se non possiamo toccare certi oggetti, da quando Odino ci ha banditi, insomma sappiamo dove sono ma non possiamo toccarli- Sembrava proprio che a Carmelita fosse ritornata la sua solita parlantina insieme all'allegria.
Continuarono ad addentrarsi nel bosco per qualche minuto, con come sottofondola voce della vampira che chiaccherava animatamente di varie cose, anche non legate al Ragnarok. Qualche volta si aggiungeva anche la voce del cacciatore, che le rispondeva con frasi sicuramente più corte di quelle della sua interlocutrice.
Camminarono fino ad arrivare nei pressi di un laghetto, da cui partiva un reucello, era appena sotto un piccolo dirupo, attraversato da una poetica cascata.
-Arrivati- Affermò Carmelita.
-Wow, sembra uscito da un film- Commentò Sfiga.
-C'è per caso una caverna dietro la cascata?- Domandò la valchiria all'amica.
-Si, ma come lo sai?-
-Chiunque abbia nascosto qui quella spada amava gli stereotipi fantasy-
I tre si avvicinarono alla riva del laghetto.
-Io non posso andare oltre, farò di guardia in modo da controllare che nessuno dei mostri di Loki ci prenda di sorpresa- Pronunciò Carmelita, stranemente seria.
-Io rimango con lei Brigitta, conoscendoti sono più che sicuro che basterai tu per riuscire a prendere Excalibur.
La valchiria annuì, per poi trasformarsi e tuffarsi in acqua, raggiungendo a nuoto la cascata.
Non era di certo facile nuotare con un'armatura, ma se qualcuno l'asvesse attaccata sarebbe stata protetta almeno.
Arrivata alla cascata ci girò per qualche secondo attorno, prima di riuscire a trovare l'entrata della grotta, fortunatamente non era subacquea.
Si tirò su con fatica sulla terra ferma, appena fù in piedi cercò di far uscire l'acqua che le era rimasta dentro l'armatura, l'avrebbe appesantita e basta.
“Niente più bagno in armatura” Si ammonì mentalmente.
Si addentrò nella grotta, sperando di riuscire a trovare quella benedetta spada leggendaria in poco tempo.



Carmelita e Mr. Sfiga si erano seduti sulla riva del lago, era da molto tempo che non rimanevano completamente soli, entrambi potevano sinceramente affermare che gli erano mancati quei momenti.
-Non pensavo che ti avrei potuta rivedere Car, insomma con il Ragnarok di mezzo e tutto il resto- Iniziò il ragazzo, con un velo di nervosismo nella voce.
-Io invece sapevo che ci saremmo rivisti Dear, non potrei mai passare l'ultimo istante del mondo con qualcun'altro, sono caliente vero, ma fino ad un certo punto... già... non avrei mai voluto qualcun'altro- Ribattè dolcemente Carmelita, voltandosi verso di lui e sorridendo.
Il ragazzo arrossì, pensando che effettivamente, sarebbe stato bello passare l'ultimo istante del mondo insieme.
-Speravo di poter passare di nuovo certi momenti con te, nei momenti più bui di questa guerra mi sei mancata, ho pensato spesso che un tuo sorriso avrebbe potuto risollevare il morale di tutti- Pronunciò Sfiga, ricambiando il sorriso, mentre sentiva il proprio cuore accelerare lentamente.
-Oh Dear, che dongiovanni che sei, tra poco vomito arcobaleni- Affermò con convinzione la vampira, mentre saltava letteralmente addosso al ragazzo per bloccarlo in una morsa mortale che essa chiamava, sminuendola fin troppo, abbraccio. Il risultato fù che caddero a terra entrambi, ma la morsa di Carmelita non accennava ad addolcirsi.
-Mi sei mancato anche tu- Sussurrò la ragazza.
Mr. Sfiga avvertì il cuore in gola ed un sorriso ebete formarglisi in volto.
Capì subito che quello che provava per la messicana era cambiato, anzi no, era sempre stato lì, dentro di lui, ma era bloccato dalla maledizione che affliggeva la vampira.
Lui era innamorato di Carmelita.
Ma lei aveva un maleficio che impediva agli altri d'innamorarsene.
L'unica soluzione era che qualcuno avesse trovato la soluzione ad esso, spezzandolo.
Non si fece molte domande sul perchè la maledizione non ci fosse più, non era quello l'importante in fondo.
Improvvisamente la vampira iniziò a palpargli le guance ossessivamente, distraendolo dai suoi pensieri profondi.
-Dear le tue guancie sono troppo morbidose, potrei stare tutto il giorno a palpartele!- Esclamò con una vaga aria maniaca la ragazza.
Lui allora decise di contrattaccare, iniziando a palpargliele a sua volta.
-Anche le tue lo sono molto- Ribattè sorridendo.
Lottarono a suon di palpazione di guancie per un po', prima di smetterla entrambi.
-Cavolo, mi piace proprio tanto stare insieme a te- Affermò Carmelita, guardando il laghetto illuminato dai tenui raggi lunari.
-Anche a me- Le rispose il ragazzo.
-Vorrei poter avere certi momenti anche in foturo, di noi due, soli... ma credo che questo sia impossibile non è vero?- Chiese con malinconia la messicana.
-Non credo, dopotutto la tua maledizione è stata spezzata- Rispose l'italiano.
Carmelita lo guardò con estrema sorpresa, anche se era sicura di aver sentito bene, quelle parole sembravano troppo assurde per essere vere.
Avrebbe davvero voluto crederci, aveva aspettato quelle parole per tutta la sua vita dopotutto, ma le era così difficile.
-Come fai a dirlo?- Domandò titubante la vampira.
Il ragazzo distolse lo sguardo imbarazzato, era completamente rosso in volto. Carmelita sgranò leggermente gli occhi per lo stupore, vedere qualcuno in quella situazione a causa sua era da sempre stato uno dei suoi desideri più forti.
Il semplice rossore sulle guancie di quel ragazzo sfortunato la rendeva estremamente felice.
-B-Beh, è semplice...- S'interruppe Sfiga, deglutendo.
-Allora dimmelo!- Ribattè la ragazza, eccitata come una bambina davanti alle caramelle, sperava davvero di aver intuito bene le parole che stava per dire il suo Dear.
-E' l'unica soluzione, insomma...- Si fermò nuovamente il cacciatore.
Gli occhioni speranzosi di Camelita lo convinsero però a continuare una volta per tutte.
-Se la maledizione ci fosse ancora non potrei essermi accorto di... di... essermi i-innamorato di te...- Pronunciò con estremo imbarazzo ed insicurezza il ragazzo, pensò subito che dichiararsi a Brigitta non era stato così difficile.
Passò qualche secondo di silenzio fra i due, lui annegava nell'imbarazzo più totale, mentre lei cercava di capacitarsi dell'appena avvenuta dichiarazione.
-Puoi giurarmelo al cento per cento che è vero?- Chiese la messicana, con un po' troppa enfasi.
-Certo!- Rispose il ragazzo, con altrettanto sentimento.
A quell'affermazione Carmelita saltò nuovamente a Mr. Sfiga, baciandolo con foga nel momento in cui entrambi caddero a terra nuovamente.
Una volta finito di sbaciucchiarselo come si deve, la ragazza lo afferrò per un piede, incominciando a trascinarlo verso i cespugli.
-Ho aspettato così a lungo questo momento! Dobbiamo approfittarne ora che siamo da soli Dear, prima che ritorni Brigitta voglio vedere insieme a te il paradiso!- Esclamò Carmelita, con una certa perversione nella voce, i suoi intenti erano ben chiari.
-A-aspetta! Non sappiamo nemmeno tra quando tornerà Brigitta!- Urlò lui tremendamente imbarazzato, mentre cercava di agrapparsi a qualcosa a terra.
-Appunto! Proprio per questo dobbiamo approfittarne ora!- Affermò convinta la ragazza, era evidente che non voleva sentire ragioni.
-Carmelita aspetta! Anche io voglio certo, ma non desidero mica perdere la verginità in mezzo ad un bosco!- Gridò lo sventurato cacciatore.
La vampira finalmente si arrestò, guardandolo sconvolta.
-Sei vergine?-
Il ragazzo annuì imbarazzato, cercando di calmare il suo cuore e di far “abbassare la bandiera”, alzatasi per via di alcuni pensieri che gli erano venuti in mente in quegli ultimi momenti. Non era il momento adatto di pensare a certe cose, insomma erano in mezzo al Ragnarok, la fine del mondo!
-Va bene, allora penserò ad un modo iper romantico per permetterti di diventare adulto, dal punto di vista sessuale almeno- Riflettè la messicana, sorridendo maliziosamente.
Sfiga deglutì, il suo unico desiderio in quel momento era che la ragazza a cui si era appena dichiarato non lo stuprasse, non sarebbe stato proprio il miglior modo per iniziare una relazione.
Improvvisamente entrambi sentirono un boato provenire dalla grotta, rimanendo pietrificati sul posto.



Brigitta si addentrò nella grotta a passo svelto, voleva trovare Excalibur ed andarsene da lì il prima possibile.
Se fosse dovuta essere sincera avrebbe detto che non le importava molto di quello che accadeva alm mondo, non era certo quello che la spingeva ad andare avanti con tanto impegno nella ricerca di una spada leggendaria.
Se ci fosse stato qualcun altro disposto a salvare l'universo, glielo avrebbe fatto fare volentieri.
Ma non voleva più perdere Tiziana, non di nuovo, per l'ennesima volta.
Ad ogni nuovo ricordo che recuperava la sua vita le sembrava sempre più vuota.
La grotta era immersa nell'oscurità, così la ragazza si vide costretta a camminare toccando la parete, per avere un minimo di orientamento.
Ogni tanto delle aperture sul soffitto lasciavano entrare la fioca luce della luna, creando delle piccole pozze luminose, senza mai però creare abbastanza illuminazione da poter riuscire a vedere chiaramente il passaggio.
Camminò im mezzo a pipistrelli e umidità per qualche minuto, fin quando, dal fondo della grotta, non vide irradiarsi una luce bianca.
Accelerò il passo, era infatti molto probabile che quella fonte luminosa fosse Excalibur, dopotutto era una spada leggendaria, illuminarsi non doveva essere tanto difficile per lei.
Raggiunta la luce si dovette dare ragione, anche se sarebbe stato più sensato per una spada leggendaria nascondersi, Excalibur mostrava tutta la sua magnificenza illuminando l'intero spazio della grotta ad essa circostante.
Ed era, cosa immaginabile per chiunque conoscesse la storia della spada, infilata dentro un macigno.
Brigitta sospirò, per poi avvicinarsi ad essa.
-Proviamo col metodo convenzionale- Sbuffò con poca convinzione.
La valchiria afferrò l'elsa, per poi provare ad estrarre la spada con tutta la forza di cui era capace, ma essa non venne fuori.
Brigitta roteò gli occhi al cielo, avrebbe preferito di gran lunga che venisse fuori da sola, tutto quello rendeva tutto solo molto più lungo e seccante.
Così impugnò la sua enorme ascia, prese bene la mira, prese una postura stabile, ed infine sferrò un poderoso colpo alla pietra, che si ruppe, lasciando la spada libera.
La ragazza prese Excalibur, ancora più sbrilluccicosa, non fece però in tempo ad incominciare a camminare verso l'uscita che la grotta iniziò a crollare.
Tenne la spada davanti a lei, per illuminare la strada ed iniziò a correre più veloce che poteva.
-Era ovvio, la grotta che conteneva la super spada magica, crolla dopo che la prendo, dannati classici- Espresse Brigitta, con tutta la sua irritazione, mentre correva.
Alla fine della grotta la valchiria si rituffò nel laghetto, per poi attraversarlo a nuoto, tenendo saldamente la spada in mano.
Sentiva chiaramente il rumore della frana alle sue spalle, cosa che la convinse solo di accelerare ulteriormente.
Arrivata dall'altro lato Brigitta si ritrovò nuovamente a dover fare uscire l'acqua dalla sua armatura, rifacendosi mentalmente l'ammonimento di non nuotarci più assieme, mentre davanti a lei si proponeva uno spettacolo alquanto equivocabile.
Carmelita che teneva il piede di Mr. Sfiga come se lo volesse trascinare verso il bosco per fare cose che era meglio non descrivere, mentre lui cercava di resistere aggrappandosi al terreno.
-Non voglio sapere cosa sta succedendo, torniamo a casa- Pronunciò secca la valchiria.
Carmelita mollò la gamba, salutando l'amica con uno smagliante sorriso.
-E' esattamente come sembra, suvvia tesoro non dovresti sentirti in imbarazzo, sei un'adulta anche tu dopotutto no?- Rispose la messicana, eseguendo un occhiolino accattivante.
Brigitta sospirò sonoramente, perdendo anche le ultime speranze che riponeva nella sua così detta, migliore amica.
-Adulta o meno voglio tornare a casa, quindi muoviamoci- Disse con voce stanca la giovane guerriera.
Come aveva ordinato Brigitta, Carmelita si trasformò e partirono nuovamente, questa volta per tornare.
Arrivati ebbero una gradevole sorpresa ad aspettarli, sia Camazotz che Bruno erano riusciti a portare dalla loro parte i fratelli di Tiziana.
Era tutto pronto, ora finalmente potevano mettere in atto il piano di Clarissa e salvare quello che a loro era più caro.
Per alcuni era la figlia, per altri la persona amata, altri ancora il mondo stesso ed il futuro, così partirono alla volta del nascondiglio di Loki, guidati dai figli del Dio del caos.

 
   
 
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