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Autore: Vitronp79    14/08/2017    0 recensioni
Racconto fantasy di una Guerra tra Uomini e Fate.
Genere: Azione, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati sei mesi da quella riunione e nessuno ne ha fatto più cenno, la pace ancora dura e noi stiamo lavorando come matti per riorganizzare l’esercito con nuove armature, i nostri stregoni e i maghi elfi lavorano giorno e notte studiando gli antichi incantesimi di protezione per cercare di farle arrivare al livello di quelle delle Fate. Partii con altri 500 soldati perché ci arrivò la notizia di un attacco degli Orchi in un nostro distaccamento, arrivati li trovammo una battaglia vera e propria, siamo riusciti ad aprirci un varco ed entrare nella cittadella, esercito degli Orchi era numeroso e ben attrezzato, erano secoli che non se ne vedeva uno cosi ben fatto. Gli attacchi furono sempre continui anche di notte, ma senza mai nascondersi li affrontammo a viso aperto, io come succede spesso venni sfidato dal loro campione un Orco,a cui piaceva usare le doppie spade senza scudo( io amo le asce da guerra, un vizio che mi ha dato uno dei miei amici più cari, un grandissimo guerriero Nano) il duello è iniziato con L’Orco che mi ha caricato io sono riuscito a parare i primi attacchi, poi l’ho ferito ad una gamba mi sono allontanato e gli ho lanciato una mia ascia che si è andata a conficcare nella spalla, poi avvicinandomi velocemente ho tirato fuori uno splendido coltello da guerra di manifattura delle Fate (bottino di guerra) e gli ho trapassato la testa. Questo diede morale a i ragazzi che attaccarono con ferocia l’esercito nemico. Ormai è passata una settimana da quello scontro, ma gli Orchi non si ritirano, anzi gli arrivano rifornimenti sia di Truppe che di viveri, noi facciamo scorrerie per distruggere questi carichi, ma la cosa è davvero preoccupante ho mandato messaggi a i nostri studiosi dove spiego le mie preoccupazioni ed ho avvertito anche il Mio Signore. Dopo un'altra settimana venni chiamato e con mia grande sorpresa mi trovai fuori la cittadella una guarnigione di mille Elfi super attrezzata, il loro Comandate un mio amico mi spiegò che appena saputo dei miei dubbi convinse il Suo Signore (fratello) a dargli dei soldati e venirmi a dare una mano. Quella sera ci riunimmo per discutere e per fare il punto della situazione,ma nel mezzo della riunione suonarono i Corni e appena giunti alle mura ci si gelò il sangue. Ebbene si ho avuto paura, anche perché davanti mi sono trovato un esercito di Fate disse il generale Elfo e inaspettatamente ci siamo messi a ridere, i nostri soldati ci hanno guardato come se ci vedessero per la prima volta, ma la nostra non era una risata di scherno verso i nemici, ma una risate di due persone che hanno sempre combattuto insieme ed erano consapevoli della loro imminente morte. chiesi all’ Elfo detto ciò ci siamo a dati a preparare per quella che sarebbe stata la prima battaglia della nuova Era (forse la nostra ultima battaglia). Come prima cosa mandammo messaggi al Regno dei Nani a quello degli Elfi e degli Uomini, con richieste di rinforzi soprattutto magici, poi cominciammo ad organizzarci mi chiese l’elfo risposi suonarono i Corni e una volta pronti siamo usciti per affrontare la battaglia. Come tutte le battaglie che si rispettino abbiamo iniziato con un duello tra campioni, e come spesso capita vengo sfidato io stavolta dal campione delle Fate, io ho affrontato una sola volta in un duello una fata e non feci una bella figura, quindi ora ero deciso a non essere sconfitto. Dal primo scontro mi trovai subito a mio agio, era come se già conoscessi le mosse del mio avversario, il brutto è che anche per lui fu lo stesso. Infatti ogni suo attacco lo riuscivo a prevedere e con mio orrore notai la stessa cosa in lui. Solo che in lui non leggevo la sorpresa, anzi la consapevolezza di avermi in pugno. Mi attaccò con un fendente che io parai, cercai di piantargli una delle mie asce in corpo, ma lui deviò andammo avanti ancora per un po’ quando prendemmo una pausa. Il mio amico mi vennè incontro mi disse, io lo guardai il suono del Corno mi fece capire che era ora di ricominciare. Attaccai per primo lanciando contro il mio avversario la mia ascia, lui la schivò e mi rispose lanciando la sua spada che io deviai, poi con le armi a noi rimaste ci iniziammo un corpo a corpo, ad un certo punto tirò fuori un coltello che io riconobbi subito, parai il suo fendente e con il mio di coltello lo ferii gravemente alla gamba. Scese il silenzio mi avvicinai al mio nemico lo guadai negli occhi e lo riconobbi < sei mio fratello> lui mi attaccò ma avendo la gamba ferita non riuscì a dare potenza io lo disarmai, lui cercò di attaccarmi a mani nude, lo bloccai e lo uccisi. Poi ci fu lo scontro, attaccammo con tutte le nostre forse e i nostri nemici non furono da meno, durò tutta la giornata e alla fine come da previsione stavamo soccombendo. Erano gli attacchi magici a fare la differenza, stavamo perdendo terreno e iniziavamo a pensare che sarebbe giunta la nostra fine, quando arrivarono i rinforzi arrivò l’esercito Nano e quello umano, senza pensarci un secondo si buttarono nella mischia e fummo salvi. L’esercito delle fate con l’aiuto dei loro magi si riuscì a salvare ma quello degli Orchi fu sterminato. ordinai ad uno stregone lo stregone non se lo fece ripetere due volte, io ero una furia avevo ucciso mio fratello, avevano fatto quello che si erano ripromessi di non fare, mi dovevano delle spiegazioni. Fine Quarto capitolo.
   
 
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