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Autore: Roxy_ 91    14/08/2017    2 recensioni
IT-girl,
Felicity, alcune volte per combattere il crimine non sono sufficienti armi e velocità in combattimento.
Ho bisogno del tuo aiuto, delle tue abilità.
- Dimmi che non sto facendo un errore a fidarmi di te...-
- Hai fatto la scelta giusta Felicity.-
IT-girl ritorna. Revisionata, una trama leggermente diversa. Chi la seguiva prima noterà che alcuni cap sono rimasti uguali.
Buona lettura popolo di EFP
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Oliver Queen, Ray Palmer, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IT-girl.
 
Capitolo 6




Quando Arrow fa il suo ingresso nel covo seguito da Arsenal e Spartan, comincia ad urlare così forte che Felicity è costretta ad allontanare l’auricolare dall’orecchio.
- E’ scappato di nuovo!!!!!!-
Ad accompagnare le sue urla, c’è il suono di qualcosa che si frantuma e di oggetti che cadono per terra. Distrattamente Felicity si chiede perché, nonostante adesso sia parte integrante del team, lei durante le missioni sia in quell'angusto luogo nel The Glades da sola, mentre loro condividono uno spazio in comune e magari alcune volte si divertono. Sospira pesantemente la bionda e un piccolo sorriso le spunta sulle labbra al ricordo dell'ultimo pacco ricevuto da Arrow. Ogni volta che entra nel suo ufficio, Felicity prega che sulla scrivania ci sia quel pacco anonimo, segno che quella giornata sarà diversa dalle altre con l'adrenalina che scorre dino alla punta delle dita, ma questo pacco un po' l'ha confusa. All'interno non vi è alcun oggetto o nome su cui fare ricerche, ma un semplice indirizzo e lei ovviamente, finito l'orario lavorativo, ci si è fiondata.
Viene accolta dai tre eroi mascherati che la scortano all'interno. E' il suo covo. Un luogo sicuro dove può hackerare ciò che vuole senza aver paura di essere scoperta. Tutti le stringono la mano e Arrow la trattiene dandole il benvenuto nel team con una frase particolare, ' Benvenuta a bordo Felicity.' .
Quella frase l'aveva già sentita, ma non riusciva a ricordare dove. Viene riportata alla realtà dal suono di altri oggetti che subiscono l'ira di Arrow, così si decide ad intervenire.
- Arrow. -
Felicity lo chiama, ma l’eroe mascherato continua ad urlare contro i suoi amici ignorando la sua voce. Lo richiama diverse volte portando le mani sugli occhi e pregando un’entità superiore che non ferisca gli altri o se stesso.
- ARROW! -
- FELICITY!!! CHE COSA VUOI? -
La bionda sobbalza. Ha sentito spesso Arrow arrabbiato, ma non l’ha mai sentito urlare così. Sospira pesantemente e chiude gli occhi cercando di trovare le parole giuste per calmarlo anche se in quel momento l’unica cosa che vorrebbe fare è strangolarlo o trafiggerlo con una delle sue frecce.
- Non serve a niente arrabbiarsi…-
- E’ la quarta volta che ci sfugge! -
- Ma non per questo dobbiamo perdere la calma o uscire fuori di testa. -
- IO NON SONO USCITO FUORI DI TESTA! -
E detto questo, Arrow butta l’auricolare a terra rompendolo con un colpo di tacco. La bionda toglie per qualche secondo il suo auricolare e quando lo rimette trova Dig, Spartan , ad attenderla.
- E’ andato via. -
James Yang è diventato un chiodo fisso dell’arciere, non passa giorno che non chieda a Felicity se ha qualche novità su di lui o se è riuscita a scovare qualche scarico insolito al porto. Lei ci metteva tutto l’impegno possibile, ma quel tipo sembra un fantasma e poi lei riteneva che avrebbe lavorato meglio se fosse stata al loro fianco in una delle missioni per cercare di raccogliere maggiori informazioni.
Arrow però è stato chiaro. Lei avrebbe operato sempre e solo dal suo bellissimo covo.
Sospira ancora una volta Felicity mentre porta una mano sugli occhi. E’ stanca vorrebbe fare una doccia e dormire, ma il pensiero dell’arciere a girovagare chissà dove pieno di rabbia non l’avrebbe fatta chiudere occhio.
- L’avevo immaginato. Dobbiamo fare qualcosa. -
- No Felicity, in questi casi è meglio lasciarlo solo. Dormi, ci pensiamo noi a lui.- 
- Sapete dove è andato? - 
- Al porto… - 
- Ci vado io. - 
Seguono secondi di silenzio duranti i quali la bionda decide di togliere l’auricolare e uscire di casa prima che i due amici comincino a farle una paternale su quanto sia pericoloso girovagare sola di notte.
Afferra le chiavi dell’auto e il suo fedele giubbotto di pelle ed esce nella fredda notte di novembre mentre Dig continua a parlare da solo.
 
 
Oliver Queen è seduto sul molo con la punta degli stivali che sfiorano il pelo dell’acqua. L’oscurità lo avvolge e lui si sente in pace con il mondo, anche se in quel momento una guerra si svolge nel suo animo.
Abbassa il cappuccio e toglie la maschera permettendo così al vento di scompigliargli i capelli, preme una mano sugli occhi e respira pesantemente.
Nell’ultimo mese James Yang è diventato un chiodo fisso, quando gli sembra di averlo in pugno, sparisce nel nulla senza lasciare alcuna traccia. Come faccia non riesce a spiegarselo, ed è per questo che ha coinvolto Felicity in questa sua crociata e adesso si chiede se abbia fatto la scelta giusta.
Quando apre gli occhi, Oliver resta fermo ad ammirare le luci che ha d’avanti. Sulla sinistra può vedere chiaramente il tratto di strada illuminato e sporadiche auto che sfrecciano nella notte. Distingue la sagoma dei grattacieli che si innalzano verso l’alto e nel silenzio sente un rumore di passi chi si avvicinano. Respira profondamente e tende tutti i muscoli del suo corpo pronto ad attaccare un eventuale nemico, si rilassa poco dopo quando il vento porta con sé il profumo dolce e pungente della sua nuova amica.
Quando Felicity riconosce la sagoma di Arrow nell’oscurità, le manca un battito. Ha tolto il cappuccio, in questo momento è semplicemente l’uomo annoiato che cerca di gestire la sua lotta interna. Si avvicina a passo veloce e senza dir niente, si siede accanto a lui mettendo le gambe a penzoloni.
- I tuoi capelli sono chiari…-
Si, è un modo banale per rompere il silenzio si dice la bionda, ma non sa davvero cosa dire. Detto questo, Arrow cala di nuovo il cappuccio sul viso e la bionda sospira. E’ tornato ad essere l’arciere.
- Come mi hai trovato? -
La voce metallica la fa sobbalzare, si volta verso di lui e lo osserva. Guarda dritto avanti a sé, le spalle rigide, le mani in grembo che stringono una maschera.
- Spartan.  -
Arrow sospira pesantemente e annuisce col capo.
- Dovevo immaginarlo. Sono qui anche loro? -
- No… sono venuta da sola. -
L’uomo si gira leggermente verso Felicity.
- Fe-li-ci-ty….-
- Perché scandisci il mio nome? -
- Io faccio di tutto per proteggerti e tu giri da sola di notte? -
- Capisco che ti preoccupi per me, ma a te chi ci pensa? -
- Nessuno. non ho bisogno di nessuno…-
- Nemmeno di me? -
La bionda si morde la lingua maledicendo la mancanza del filtro cervello-bocca che la mette in continuo imbarazzo.
Arrow si alza e tende la mano alla ragazza che resta delusa nel vedere l’eroe con lo sguardo rivolto altrove, rassegnata afferra la sua mano e si alza perdendo l’equilibrio scontrandosi contro il petto dell’uomo che repentinamente le afferra per la vita.
Felicity alza lentamente il capo inalando il profumo dell’uomo, è odore di sudore mischiato al profumo pungente dell’acqua di colonia. La bionda arrossisce farfugliando delle scuse.
- Di te avrò sempre bisogno Felicity… sei la mia partner. -
Ed anche se la frase dell’uomo da quel suono metallico ed innaturale, la bionda si scioglie ed è orgogliosa di sé stessa per ciò che affronta tutti i giorni.
L’arciere si assicura che riesca a stare impiedi senza problemi, poi le afferra la mano.
- Vieni ti accompagno a casa…-
La guida verso la sua moto e Felicity si volta a guardare la sua auto rossa che spicca nell’oscurità.
- Domani la troverai sotto casa tua con le chiavi nel quadro. -
Annuisce la bionda salendo in sella a quella moto che tanto la affascina.
In poco tempo è sotto casa sua e dopo aver salutato Arrow entra in casa domandandosi come farà a riportarle la macchina senza avere le chiavi. Timorosa che possa rompere un vetro per metterla in moto, torna all’ingresso intenzionata a recuperare le chiavi e consegnargliele, ma quando tasta le tasche del giubbotto non può fare altro che scuotere la testa. Le tasche sono vuote.



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Ciao a tutti ragazzi/e.
scusatemi se non sono stata precisa nel pubblicare, 
ma il mio pc ha deciso di farsi le ferie.
Spero vi piaccia il capitolo anche se questo lo trovo un pò noiosetto.
Grazie a chi arriva sempre alla fine.
Un bacio
buona vigilia di ferragosto e buone vacanze a chi è fuori 
:*

Roxy_ 91
   
 
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