Chapter 23– Vrei sa
pleci dar nu ma nu
ma iei - Nu ma nu ma iei - nu ma nu ma - nu ma iei
“Certo
che il tuo video è un gran successo”,
dice Siri a Terra; “è
stato già condiviso trecentododici volte.”
Terra
resta in silenzio, gli occhi lucidi
fissi sull’autostrada fra i mondi mentre guida il glider.
“La
buona notizia è che non ti si vede in faccia. Non bene per
lo meno. È anche
vero che 626 continua a gridare ‘TERRA, TERRA, SEXY
TERRA’ tutto il tempo
mentre te lo mette dietro, ma ci saranno altre persone che ti
somigliano e si
chiamano Terra nell’universo… Credo.”
Terra
continua a stare zitto e con l’aria
imbronciata.
“Be’,
dai, capisco che sia stato duro… cioè, che sia
stata dura, per te. Ma direi che
sono esperienze da fare.”
“Lo
stupro anale è un’esperienza da fare?!”,
sbotta il ragazzo.
“Boh,
non lo so, io non ho l’ano… Certo sono passata per
le tue mutande, che penso in
tribunale conterebbe come stupro”, dice Siri,
rabbrividendo al ricordo e
facendo vibrare l’Iphone; “ma
comunque
non capisco tutto questo dramma per un piccolo stupro anale…
Cioè, alla fine
sei un maschio. Quando viene stuprata una donna è una cosa
seria, ma se viene
stuprato un uomo è divertente, fa ridere, lo sanno tutti.
Ridici un po’ sopra!”
Terra si
morde le labbra in silenzio. Una
lacrima scende lungo la sua guancia.
“Tu
non capisci!”, dice, la voce spezzata dai
singhiozzi. Per la prima volta Siri si sente un po’ in colpa
verso di lui.
“Tu
non capisci! Non capisci che dolore sia…
Mi ha… Mi ha violato, mi ha portato via la
dignità, mi ha segnato per sempre!”
Siri si
vergogna da morire.
“Terra…
scusami, io non volevo…”
“E
QUELLO STRONZO NON MI HA LASCIATO NEANCHE
IL SUO NUMERO DI TELEFONO!”
Siri
ammutolisce.
“Ma
ti rendi conto?”, continua Terra; “cioè,
non c’è proprio gentilezza, non
c’è romanticismo. E poi…”
Terra si
ferma a metà frase e sobbalza, come
se un’idea spaventosa gli fosse affiorata alla mente.
“Oh
mio Dio… Quella bestia non ha neanche
usato il preservativo!”, riprende dopo qualche secondo;
“e se mi avesse…”
“…
Attaccato l’AIDS?”, prova a completare
Siri.
“…
Messo incinto?!”, finisce lui.
“Senti,
cambiamo discorso prima che ci
censurino la fanfiction”, fa Siri, al limite della
pazienza.
“Va
bene, va bene”, concorda il ragazzo; “ho
avuto un’idea stra-geniale su come proseguire la nostra
missione!”
“Quale
missione, scusa?”
“Sssssh!
Non interrompermi”, la zittisce
Terra; “andremo a chiedere consiglio al grande
Yahtzee!”
“Yen
Sid.”
“Sì,
è quello che ho detto, Siri, non serve
che lo ripeti. Andiamo a trovare il signor Yahtzee. Con la scusa,
potremo
guardare per un po’ la sua fluente splendida barba.”
Terra si
lascia andare ad uno sguardo
sognante.
“Cielo,
come sarebbe bello avere una barba
fluente e setosa come la sua…” Sospira.
“Su
questo non posso dissentire, è veramente una bellissima barba”,
soggiunge
Siri; “e si dà il caso
che la Torre
Misteriosa sia qui vicino.”
“Eh?
Ma perché si chiama Torre Misteriosa? Lo
sappiamo cos’è, è dove abita
Yahtzee!”, obietta Terra.
“Oggi è
la seconda volta che non ho da ridire su qualcosa che hai detto,
è record”,
risponde Siri; “hai ragione, non
è più
molto misteriosa ma non importa, ormai si chiama così e il
nome resta quello.
Lo sai che in Kingdom Hearts non si usa tornare indietro e modificare
le cose
che sono già successe solo per la comodità
dell’autore, abbiamo una continuity
molto rigorosa e coerente da rispettare.[1]”
“Be’,
che dire, hai ragione”, risponde Terra;
“allora, atterriamo?”
“Non
hai ancora capito come funziona? Siamo già atterrati,
entrati nella torre e
siamo nella stanza di Yen Sid.”
“Toh,
è vero…”, fa il ragazzo. Davanti a lui,
dietro ad una scrivania affollata di riviste sulla coltivazione dei
cetrioli,
dorme placidamente Yen Sid.
“Non
mi quadra come mai siamo riusciti a
entrare senza avere le chiavi e senza neanche bussare”,
bisbiglia Terra;
“comunque credo che dovremmo svegliarlo.”
Nell’angolo
in alto a sinistra della scena
compare un rettangolo nero in cui scorre una scritta che dice:
Devi svegliare Yen Sid! Premi triangolo al momento
giusto!
E in alto
al centro compare una ‘barra sonno’
che indica quanto Yen Sid è vicino a svegliarsi.
“Uh,
che bello! Un divertentissimo
minigioco!”, dice Terra saltellando e battendo le manine.
“Ma
stai scherzando? È la cosa più idiota che abbia
mai sentito!”, commenta
Siri.
“Senti,
ma da quando l’assistente virtuale
della Apple ha tutta questa personalità?”, domanda
l’altro.
“Vabbe’,
sto zitta…”
Terra
inizia a fare il giochino. Appena
compare il simbolo del triangolo preme triangolo.
Una volta.
Due
volte.
Tre volte.
La barra
sonno è ancora al 98%.
“Mi
sto divertendo da matti!”, esclama Terra,
in brodo di giuggiole; “finalmente un giochino
all’altezza della mia intelligenza!”
Quattro
volte.
Cinque
volte.
Sei volte.
Sette
ore di gioco dopo…
“Uh!
Sono sveglio!”, esclama Yen Sid per far
capire ai lettori che è sveglio.
“Maestro
Yahtzee!”, esclama Terra; “ben
alzato!”
Ovviamente
il mago inizia subito ad
accarezzarsi la barba fluente.
“Bene
bene... tu sei Terra! Che stupido nome.
Sei il pupillo di Eraqus; a occhio e croce sei quello particolarmente
idiota di
cui parla tanto.”
“Sìsì,
sono proprio io!”, risponde Terra,
orgoglioso; “maestro, sono venuto a chiedere consiglio sulla
mia missione! E
per guardare la sua morbidissima e setosa barba, ovviamente.”
Yen Sid
si fa tutto serio… cioè, non cambia
espressione.
“È
veramente una bizzarra coincidenza che tu
sia capitato qui proprio nell’unico momento in cui sono da
solo e gli altri
sono andati a vedersi l’ultima puntata di Temptation Island;
incontrarli
avrebbe potuto esserti utile, ma non possiamo certo interromperli. Ora,
come
avrai intuito, Terra, la mia barba è una faccenda della
massima serietà. Se
vuoi avere l’onore di toccarla dovrai prima dimostrare di
esserne degno
completando la tua pericolosa missione.”
Terra
sospira, un po’ deluso.
“Cosa
devo fare, maestro?”, chiede.
“Il
mio consiglio, che ti suggerisco di
ascoltare attentamente perché è molto prezioso,
è il seguente...”
Yen Sid
fa una lunga pausa. Terra sta tutto
teso sulle punte dei piedi e la lingua che penzola fuori dalla bocca.
“Ascolta
bene: il mio consiglio è di andare
alla ricerca di quell’uomo con la pelle scura e gli occhi
gialli che non è
Xehanort. Comincia da lì.”
Terra fa
una faccia delusa. C’è un lungo
silenzio. Si sente il cri cri dei grilli in sottofondo e in lontananza
il
pianto di un neonato.
“Maestro…”,
fa Terra, con voce piatta.
“Sì,
Terra?”
“Maestro…
QUESTA
È L’IDEA PIÙ GENIALE CHE ABBIA MAI
SENTITO IN VITA MIAAAA!”
“Ma che
dici?!”, interviene Siri; “lo
sapevamo già che dovevamo cercare Xe…
Cioè, quel tipo con la pelle abbronzata e
gli occhi gialli che non è Xehanort! Questo consiglio non
serve a un cazzo!”
“Sta
zitta, Siri!”, esclama Terra,
scandalizzato; “come osi mettere in dubbio il consiglio
banalissimo di un
vecchio eremita consunto dalla demenza?! Maestro Yahtzee, le sue parole
sono
saggezza distillata. Grazie. Devo farle solo un’ultima
richiesta.”
“Parla,
allievo particolarmente idiota di
Eraqus.”
Terra
mostra l’I-phone e fa:
“Posso
scattare delle foto alla sua barba?!”
Eraqus
spalanca la bocca, apparentemente
scandalizzato. Terra lo fissa con un sorriso beota a trentadue denti. I
due si
fissano in silenzio per almeno trenta secondi. Poi la bocca di Yen Sid
si piega
in un sorriso cordiale.
“Certamente.”
Parte
‘Un homme et une femme’ di Francis Lai.
Yen Sid posa in tuta da sci sullo sfondo fotografico della Alpi
innevate, poi
in bikini sullo sfondo fotografico di una spiaggia tropicale, poi nudo
mentre
si copre le pudenda con la barba tipo la Venere di Botticelli coi
capelli, infine
Terra e Yen Sid si scattano un selfie, lui con la lingua di fuori e Yen
Sid con
la bocca a beccuccio, che Terra pubblica sul proprio facebook col
commento: ‘PAXXXXXISSIMIIIIII!!!1!!
ALLA FACCIA DI
CERTE PERSONE CHE SI CHIAMANO KAKATA!!!!!!! #Beard #Friends
#Frendsforever
#Bellissimi #KeybladeMasters’