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Autore: shinepaw    15/08/2017    4 recensioni
Brooklyn ha quindici anni e aspira a diventare il campione assoluto di equitazione. Ma, quando nella sua vita irrompe un cavallerizzo che potrebbe essere più bravo di lui, con un cavallo forse più fenomenale del suo, il suo sogno vacilla. Sotto la rivalità sta però un sentimento molto più grande...
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Sequel di Juliet & Juliet 2.
Genere: Fluff, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Keeping Love Again'
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Castiel's point of view

- Oggi dobbiamo impegnarci, mia principessa - dico a Shine, baciandole il naso e facendole i grattini sulla fronte. Nitrisce in assenso, strappandomi una risata.

Oggi c'è una competizione di salto a cui io e Brook partecipiamo, ma non è l'avere il mio ragazzo come rivale il motivo per cui dobbiamo impegnarci: il motivo è che viene mio padre ad assistere. Per la prima volta.

Qualcuno mi abbraccia da dietro e io sorrido.

- Brook... - mormoro. Mi poggia il mento sulla spalla. - Sei venuto qui per farti augurare buona fortuna?

- Sono venuto qui per augurarla a te, tesoro - sbuffa, fintamente offeso. Strofino il volto contro il suo.

- Perché, ne ho bisogno, mio bel principe? - chiedo, sogghignando. Mi mordicchia la guancia.

- Smettila o ti bacio - mi minaccia, trattenendo a stento un sorriso. Rido sommessamente.

- Oh no.

Mi giro nel suo abbraccio e gli accarezzo il viso.

- Baciami - bisbiglio, facendolo sorridere. I suoi dolci occhi verdi sono colmi di affetto e tenerezza. Mi preme ulteriormente contro il suo corpo e mi ruba un bacio languido.

Poi mi prende il polso con delicatezza e scosta la giacca, posando le labbra vicino al braccialetto.

- Significa 'buona fortuna' e 'ti amo' - sussurra, cercando il mio sguardo. Arrossisco, sorpreso.

- B-brook... tu... ti ricordi? - domando, speranzoso. Il suo sorriso si fa dolce come i suoi occhi.

- Sì. Stavo bardando Wamblee e... e ho ricordato - dice, baciandomi la punta del naso. Sospira, piano, e io so cosa sta pensando.

- Un altro ricordo. È già un passo avanti - cerco di confortarlo, affondando le mani nei suoi ricci e rubandogli un secondo, rapido bacio.

Annuisce, sciogliendo l'abbraccio. Lo afferro per il polso e strofino le labbra vicino al suo braccialetto.

- Brook... sei il ragazzo che ha vinto il mio cuore. Non fa niente se non lo ricordi. È così e questo non cambierà. Mai - gli dico dolcemente. - Buona fortuna.

Gli bacio il palmo della mano e lui mi abbraccia di nuovo. Amo i suoi abbracci, sono così rassicuranti e confortevoli.

Ci separiamo per terminare di prepararci. Il turno di Brooklyn è molto prima del mio, così io posso guardare lui e Wamblee e lui può fare lo stesso con me e Shine.

Chiamano il suo nome all'altoparlante e io mi affretto a raggiungere il campo ostacoli per non perdermi lo spettacolo. Vederli saltare è sempre uno spettacolo, anche se spesso mi assale una paura tremenda, paura che l'incidente si ripeta e lo perda di nuovo, magari per sempre. Non potrei sopportarlo.

Il mio cuore si è fermato il giorno in cui Will gli ha permesso di tornare a saltare e Brook è caduto, sotto i miei occhi. Ma so di potergli solo chiedere di fare attenzione e nulla di più. Dopotutto è tornando a saltare che il suo rapporto con Wamblee è rifiorito.

E Wamblee ama saltare, si vede dall'energia e l'entusiasmo con cui affronta ogni ostacolo, sempre attento alle indicazioni del suo fantino, sempre obbediente e fiducioso che Brooklyn sappia il fatto suo.

Sospiro, quando volano oltre l'ultimo ostacolo. Hanno una penalità e gli altri concorrenti ne hanno almeno due, perciò io e Shining Tears dovremo essere impeccabili per batterli. Non che m'interessi particolarmente vincere, di solito... però voglio mostrare a mio padre di che pasta siamo fatti io e Shine. Voglio renderlo fiero di me.

È dura attendere il nostro turno, tuttavia tengo a bada il nervosismo canticchiando. La mia cavalla è rilassata e non sembra percepire il mio nervosismo.

Finalmente il mio nome viene detto all'altoparlante. Prendo un respiro profondo.

- Dimostriamo a papà che siamo la coppia migliore del mondo - bisbiglio, dando una pacca a Shining Tears sul collo dorato.

La coppia migliore... dopo me e Brook.

Sorrido con decisione e Shine drizza le orecchie, sentendo la mia rinnovata grinta.

Gli ostacoli non sono eccessivamente alti né complicati e io e la mia migliore amica a quattro zampe siamo ben preparati. La nostra relazione è inoltre estremamente profonda, io e Shine siamo così connessi da sfiorare la telepatia.

Superiamo ogni ostacolo con facilità, sempre mantenendo la concentrazione e senza farci montare la testa. Siamo bravi, è innegabile, ma la bravura non comporta il non sbagliare mai. E tutto ciò che non desidero è farmi male o che Shining Tears si faccia male.

Concludiamo la gara senza abbattere alcun elemento e con un ottimo tempo. Tiro un sospiro di sollievo. Ci sono due concorrenti, dopo di me, tuttavia le possibilità che facciano un percorso migliore di quello di Brook - o del mio - sono scarse, se non nulle.

Mio padre mi attende fuori dal campo ostacoli insieme al mio ragazzo. Smonto con un balzo.

- Papà! Siamo andati alla grande, vero? - esclamo, abbracciandolo di slancio. Lui sorride e mi stringe a sé.

- Siete stati bravissimi, tesoro - concorda, accarezzandomi la schiena. Mi stacco e torno da Shine, invitandola ad avvicinarsi.

- Puoi accarezzarla - dico, entusiasta. Papà allunga una mano e la poggia sul naso della mia cavalla. Lei nitrisce sommessamente e spinge il muso contro il suo palmo. - Si ricorda di te!

Brooklyn ci osserva a braccia conserte, le labbra stirate in un sorriso intenerito.

- Davvero? - mio padre sembra sorpreso, mentre le fa i grattini tra le froge. Inizio anch'io ad accarezzare Shining Tears.

- Sì! E le piaci, anche.

Shine nitrisce di nuovo, come a dirsi d'accordo. Le stampo un sonoro bacio sul muso. Sono così contento che mio padre le piaccia.

- Vieni, Castiel? - mi chiama Brook. - Tra poco ci sarà la premiazione.

- Arrivo! - rispondo. - Ci vediamo dopo, papà.

Gli faccio un cenno di saluto e vado dal mio ragazzo, seguito dalla mia compagna equina. Brooklyn prende il mio viso tra le mani e mi bacia appassionatamente. Davanti a mio padre. Arrossisco violentemente.

- Brook! Davanti a papà?! - sibilo, imbarazzatissimo. Non ho il coraggio di voltarmi. Lui esibisce un sorriso malandrino e mi prende per mano, trascinandomi da Wamblee.

- Dopo la mia performance mi sono seduto accanto a tuo padre - esordisce, passandosi una mano fra i ricci. Mi tolgo il cap. - Credevo mi avrebbe sbranato perché ti ho fatto soffrire... invece mi ha fatto i complimenti per l'ottimo percorso e mi ha concesso di accomodarmi vicino a lui. Gli ho fatto da cronista durante il tuo turno; non credo abbia capito molto, però era affascinato.

Sorrido e lo abbraccio.

- Sei un tesoro - mormoro, inspirando a fondo il suo odore di cavallo e sudore, per nulla schifato. - E una peste.

- Oh avanti, lo so che mi adori.

- Ma resti una peste - ribatto, ridacchiando. Mi culla per qualche istante.

- Tanto so che hai adorato anche quel bacio - bisbiglia, baciandomi una guancia. Sospiro e insinuo una mano tra i suoi meravigliosi, selvaggi capelli dorati, stringendoli tra le dita e strattonandoli leggermente per invitarlo a baciarmi.

- Non stiamo dimenticando qualcosa? - domando sulla sua bocca. Si ferma a riflettere.

- La premiazione!!!

Arriviamo appena in tempo per ricevere i premi: io la medaglia d'oro e Brook quella d'argento.

- Non importa - afferma con un sorriso. - Il premio più importante che abbia mai vinto sarà sempre il tuo cuore.

- Sì sì... vedremo quando tornerai con la tua medaglia olimpica - lo punzecchio, sbuffando.

- Castiel! - esclama, oltraggiato. - Lo sai che dico davvero!

Scoppio a ridere. Cos'ho fatto per meritarmi questo ragazzo? È troppo carino. Ed è mio.

Torniamo dai nostri cavalli. Mio padre sta accarezzando Shine mentre le parla a bassa voce. Le mie labbra s'increspano in un sorriso carico di tenerezza.

- Papà... - lo chiamo dolcemente, e lui si volta e s'illumina nel posare lo sguardo sulla medaglia al mio collo. Mi abbraccia di nuovo.

- Sono così fiero di te - mormora, posando un bacio affettuoso sul mio capo. Io sono tremendamente felice che sia qui, ed è grazie a Brooklyn: certo per uno sfortunato motivo, ma è grazie a lui. Se non fosse successo quello che è successo, forse col tempo ci saremmo allontanati sempre di più e il nostro rapporto si sarebbe sgretolato definitivamente.

- Brook! Facci una foto!

- U-una foto...? - chiede papà, lasciandomi andare. - Ma posso farvela io, ragazzi...

- No, papà, non di me e Brook, una foto di noi due - ribatto, implorandolo con lo sguardo. Annuisce, poco convinto. Io sollevo la medaglia verso l'obbiettivo e mio padre mi cinge le spalle con un braccio.

- Sorridete! - ordina Brook, armeggiando con il mio cellulare. - Fatto.

Mi passa il telefono. La foto è venuta bene: il mio sorriso è più luminoso e luccicante della mia medaglia e papà sfoggia un'espressione non proprio raggiante come la mia ma affettuosa.

- È bellissima - commento. - Grazie, Brook!

Diventerà un ricordo prezioso.

Saluto mio padre, siccome è ora di riportare i cavalli al maneggio. Lui mi bacia la fronte e mi lascia solo con il mio ragazzo.

- Stasera la stampo - asserisco, sbloccando il cellulare per osservare di nuovo la foto. - Sei proprio un bravo fotografo.

- Sono felice che tu riconosca le mie doti - replica Brooklyn. Ci guardiamo per un lungo istante negli occhi e poi scoppiamo a ridere.

- Brook... tu rendi tutto migliore - dico, circondandogli il collo con le braccia e premendo le labbra sulle sue.

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Note dell'autrice:
avviso: queste note saranno piuttosto lunghe, ma vi pregherei di leggere fino in fondo, okay? Innanzitutto ci tengo a dire che mi dispiace che alcune persone vorrebbero che questa storia fosse più lunga e non verranno accontentate, ma sarebbe una forzatura. Seconda cosa, più importante, e parlerò in generale. Durante la mia ormai lunga permanenza su EFP/Wattpad ho incontrato diversi tipi di lettori, la maggior parte adorabili. Ma ci sono alcuni meno... insomma... diciamo che come lettori non sono peggiori. No. Ma il loro comportamento non è esattamente carino. Voglio dire... sono la prima a prendere in giro i miei personaggi. Ma i commenti sarcastici nei loro confronti... non sono divertenti, mi dispiace dirlo. Se invece è un dubbio espresso come commento sarcastico... chiedete. Giuro, non mordo. Sono pronta a rispondere a tutti i vostri dubbi riguardanti la trama o i personaggi. E un'altra cosa... io non vi bado tanto, ma moderate un pochettino il linguaggio. Giusto per non suonare maleducati e arroganti. I miei lettori di lunga data non hanno da preoccuparsi di queste note; però ci tenevo a dirlo, anche a costo di annoiarvi a morte, perché questa storia significa tanto per me. Grazie della comprensione.
   
 
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