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Autore: mononokehime    16/08/2017    4 recensioni
Elizabeth Thompson abita a Dover, a poche miglia dalle scogliere. La sua vita scorre tranquilla e senza pensieri, fino a che non viene coinvolta in un matrimonio di convenienza con uno degli scapoli più ricchi d'Inghilterra e si ritrova a vivere in una sfarzosa tenuta dello Staffordshire.
Nonostante i mille lussi che la circondano, si sente prigioniera di una vita che non è sua e desidera solo scappare... fino a quando non incontra un affascinante ragazzo dal passato avvolto nel mistero, che complicherà ancora di più la situazione.
***
DAL TESTO:
Infilai le mani nelle tasche della felpa, mentre camminavo lentamente godendomi quel raro momento di tranquillità lontano dall'opprimente sfarzo di Rangemore Hall. Proprio mentre stavo per tornare indietro notai una figura di spalle seduta su un muretto ai limiti del parco.
[...]
Rimanemmo a guardarci in silenzio per alcuni secondi, quando lui accennò un piccolo sorriso.
«Tu devi essere la famosa principessina di Tomlinson»
Storsi leggermente la bocca, contrariata.
«Non è esattamente il modo in cui mi definirei, ma suppongo che ormai tutta Rangemore Hall mi conosca come tale»
Il ragazzo ridacchiò divertito.
«In effetti non posso darti torto. Qui si parlava di te ancora prima che arrivassi»
Genere: Fluff, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Chiacchieravo del più e del meno con Phil, mentre Harry lavava i piatti della cena ed interveniva di tanto in tanto con qualche battuta spesso inopportuna per farci ridere. Non aveva raccontato nulla a Phil di quello che mi era successo; gli aveva solo annunciato candidamente che mi sarei fermata a dormire e lui, anche se perplesso, aveva accettato di buon grado.
Nella dépendance si respirava l'aria distesa e tranquilla che già avevo avuto modo di apprezzare poche settimane prima; mi ero ormai ripresa dalla brutta esperienza passata nel pomeriggio, e se stavo meglio era tutto grazie a Harry. Per l'ennesima volta il ragazzo era stato la ragione del mio benessere a Rangemore Hall.
Temo che non sarò più in grado di restare lontana da lui, ormai.
Trascorremmo ancora un paio d'ore a chiacchierare tutti insieme, quindi Phil si alzò dalla sedia e mi sorrise.
«Credo che andrò a dormire ora, Lizzie. Non sono più in forma come quando ero giovane» scherzò, facendomi l'occhiolino.
«Andiamo, Phil, tu non sei mai stato giovane» replicò Harry sogghignando, e si beccò il consueto scappellotto.
«Buonanotte Phil, grazie dell'ospitalità e della cena» dissi sorridendo. Phil si schermì, ricambiando il sorriso, quindi si diresse verso la camera da letto che condivideva con Harry. Quest'ultimo si girò verso di me.
«Tu che vuoi fare, Lizzie? Hai sonno?»
«Un pochino, ma non granché» risposi scrollando le spalle e raddrizzando la schiena. In realtà mi sarei potuta addormentare in qualunque momento, ma volevo più di ogni altra cosa stare ancora in sua compagnia.
Harry si allontanò dal piano di lavoro della cucina a cui era appoggiato e si diresse verso il divano, vi si sedette di peso e con aria soddisfatta batté con la mano accanto a sé per invitarmi a sedermi insieme a lui. Arrossii leggermente ma mi alzai dalla sedia e lo raggiunsi sul divano, un po' imbarazzata.
«Ti cederei il mio letto stanotte, ma è in stanza con Phil e ho pensato che non ti andrebbe di sentirlo russare tutta la notte» commentò lui con una risatina, rompendo il silenzio. Non potei fare a meno di ridere a mia volta.
«Non ti preoccupare, il divano andrà benissimo» risposi con un sorriso.
Harry assunse un'aria pensierosa, mordendosi l'interno della guancia e guardando un punto indefinito davanti a sé.
«Ti presterò qualcosa di comodo per dormire» disse poi, tornando a guardarmi negli occhi. «Dovrei anche avere uno spazzolino nuovo in bagno, e se vuoi farti una doccia ti porto un asciugamano pulito»
Il solo pensiero di indossare dei vestiti di Harry contribuì a farmi diventare le gambe come gelatina.
Per fortuna sono seduta, altrimenti credo che non sarei stata in grado di reggermi in piedi.
Scossi la testa per scacciare quel pensiero; da quando in qua ero diventata una tale rammollita? Se Liam mi avesse vista in quelle condizioni mi avrebbe probabilmente presa in giro per il resto dei miei giorni. Ma che dovevo fare? La vicinanza di Harry mi mandava in tilt, non riuscivo a trovare nulla di intelligente da dire.
«Lizzie?» mi chiamò Harry, cercando di attirare la mia attenzione.
Mi riscossi in un sussulto e aprii la bocca per rispondere ma non mi venne in mente nulla, perciò la richiusi stupidamente. Mi limitai a rivolgergli un piccolo sorriso ed annuire. Il ragazzo sorrise a sua volta e lasciò andare la testa all'indietro, appoggiandola sul morbido schienale del divano e chiudendo gli occhi.
Mi piaceva poterlo osservare liberamente, quando aveva gli occhi chiusi. Seguivo il profilo deciso della sua mascella, risalivo fino alla fronte, studiavo il modo in cui i lunghi capelli gli incorniciavano il viso, quindi passavo ai dettagli del volto. Il taglio delle sopracciglia, il naso dritto e appena pronunciato, le labbra sottili, il leggerissimo velo di barba serale, il neo sulla guancia sinistra.
Proprio quando iniziai a credere che si fosse addormentato, Harry parlò.
«È bello averti qui. Non ti vedevo da parecchio»
Abbassai lo sguardo, colpevole.
Touché.
«Suppongo che dirti che avevo da fare non sia credibile, giusto?» tentai, ben sapendo che tanto avrebbe capito tutto comunque. Lui ridacchiò.
«Non molto, no. Ma non ti preoccupare, non volevo costringerti a darmi spiegazioni»
Riesce sempre a dire la cosa giusta, maledizione.
«Mi sei mancato» mi sfuggì, e me ne pentii immediatamente. Avevo parlato d'impulso, dando voce al pensiero che mi stava riempiendo il cervello da quando mi ero scontrata con lui ore prima. Io, al contrario di lui, non ne azzeccavo una. Avrei voluto prendermi a pugni.
Harry aprì gli occhi e girò la testa dalla mia parte, guardandomi con una punta di sorpresa, ma quasi subito il suo sguardo si addolcì.
«Anche tu mi sei mancata, Liz»
A quelle parole il mio cuore raddoppiò la velocità. Harry mi sorrise e si alzò in piedi.
«Vado a prenderti qualcosa per dormire» annunciò prima di uscire dalla stanza.
Io rimasi seduta, cercando di calmare il martellare nel mio petto portandovi sopra una mano. Mi affrettai a toglierla quando sentii il ragazzo tornare indietro poco dopo.
«Ecco qui, ti ho portato una t-shirt ed un paio di pantaloncini. Probabilmente ti andranno grandi, ma hanno il laccio e li puoi stringere. Qui c'è lo spazzolino, per lavarti i denti puoi usare il dentifricio che c'è in bagno. Gli asciugamani puliti sono nel mobile sotto al lavandino» enumerò, porgendomi il tutto.
«D'accordo, allora... io vado in bagno» dissi, un po' incerta. «Torno subito»
Che frase brillante, Elizabeth Jane Thompson. Degna di un Nobel per la letteratura.
Trattenni un sospiro frustrato e mi diressi spedita verso il bagno, senza nemmeno guardare la faccia di Harry. Sarei morta dentro se vi avessi letto anche solo una briciola di perplessità.
Richiusi la porta alle mie spalle e respirai per la prima volta in diversi secondi. Mi appoggiai al lavandino, riflettendo sul da farsi; decisi infine di farmi una rapida doccia. Dopo essermi spogliata entrai nel box, in cui avevo già iniziato a far scorrere l’acqua affinché arrivasse alla temperatura giusta. Assaporai per alcuni secondi la piacevole sensazione dell'acqua calda sulla pelle, quindi mi versai sulla mano un po' di quello che presumevo essere il bagnoschiuma di Harry. Non avevo scelta, è vero, ma quando pensavo che mi stavo lavando nella sua doccia con il suo bagnoschiuma non potevo fare a meno di andare in iperventilazione.
Cercai di sopprimere questi pensieri decisamente inopportuni risciacquandomi sotto un getto di acqua ghiacciata che quasi mi mozzò il respiro, ma resistetti stoicamente per un paio di minuti prima di chiudere il rubinetto ed uscire dalla doccia per asciugarmi.
Quando presi tra le mano la t-shirt di Harry non potei trattenermi dall'annusarla; era impregnata del suo profumo, esattamente come avevo immaginato. La indossai in fretta, così come i pantaloncini, quindi mi lavai i denti con lo spazzolino che mi aveva dato il ragazzo ed uscii dal bagno.
Tornata in salotto mi accorsi che Harry aveva sistemato una coperta ed un cuscino sul divano. Non appena mi sentì arrivare si girò e mi sorrise.
«Hai fatto tutto? Ti serve qualcos'altro?» domandò premuroso, avvicinandosi di qualche passo. Sorrisi, leggermente imbarazzata, passandomi una mano tra i capelli.
«No grazie, tutto a posto. Vai pure a dormire, sarai stanco»
Harry annuì.
«Allora... buonanotte, Lizzie» mormorò, lasciandomi un rapido bacio sulla guancia ed incamminandosi con passo spedito verso la sua stanza. D'istinto la mia mano salì a sfiorare il punto in cui si erano posate le labbra di Harry e chiusi gli occhi, sospirando.
Buonanotte a te, Harry.
 
***
 
Erano passate forse un paio d'ore da quando il ragazzo mi aveva salutata, ma io non ero riuscita a chiudere occhio neppure per un minuto. Dopo aver spento la luce mi ero distesa sul divano e mi ero girata e rigirata in ogni posizione possibile, ma nulla da fare. Erano successe troppe cose in troppo poco tempo, quel giorno, ed il mio cervello non era ancora riuscito a processarle tutte.
Stavo osservando la disposizione delle travi sul soffitto della dépendance, lievemente illuminate dalla luce della luna piena, quando sentii dei passi avvicinarsi. Pochi secondi dopo individuai la sagoma longilinea di Harry dirigersi silenziosamente verso il frigorifero per tirarne fuori una bottiglia d'acqua da cui prese diversi sorsi.
Lo sentii sospirare, si passò una mano tra i capelli e si avvicinò alla finestra del salotto per guardare la luna. Quando oltrepassò il divano chiusi subito gli occhi, fingendo di dormire. Non appena mi ebbe superato li riaprii, in modo da poter osservare il suo bel profilo rivolto verso l'esterno. Aveva le sopracciglia lievemente aggrottate e la mascella tesa; sembrava preoccupato o tormentato da qualcosa, ed il desiderio che mi assalì di alzarmi ed abbracciarlo fu quasi impossibile da reprimere.
Ero così rapita nell'ammirarlo che quando si girò verso di me non ebbi la prontezza di richiudere subito gli occhi. Harry sussultò leggermente, ma poi sorrise.
«Scusami. Ti ho svegliata?» mormorò avvicinandosi al divano.
Scossi la testa, sollevandomi su un gomito.
«No, a dire la verità ero già sveglia. Non riuscivo a dormire» confessai, scrollando le spalle.
«Nemmeno io» replicò, mentre il suo viso si faceva più serio.
Mi spostai verso lo schienale del divano, in un muto invito ad Harry di sedersi accanto a me. Il ragazzo accettò, sistemandosi in modo da lasciarmi abbastanza spazio, quindi tornò a posare lo sguardo su di me.
«Stai un po' meglio?» chiese allora con delicatezza, socchiudendo gli occhi per vedermi meglio nella penombra bluastra della stanza. Annuii con un sorriso per rassicurarlo.
«Sì, ora sto bene, davvero. E, a questo proposito...» deglutii, improvvisamente insicura, «...grazie. Non so in che condizioni sarei se non fosse stato per te»
Harry sorrise, e nonostante il buio riuscii ad individuare le fossette sulle sue guance. Avrei voluto poter allungare una mano e toccarle.
«Non ho fatto niente di che, Lizzie. Anzi, mi dispiace non aver potuto fare di più» sussurrò, quasi come se stesse parlando più a se stesso che a me. Nascose il volto tra le mani, con un sospiro frustrato. «Se penso a cosa ti ha fatto, e a cosa stava per farti…»
Non volevo che soffrisse per questo, non doveva sentirsi in colpa. Come poteva credere di non aver fatto abbastanza per me? Harry era stato l’unica ragione della mia felicità da quando avevo messo piede a Rangemore Hall più di un mese prima, ero io a dovermi sentire inadeguata. Non certo lui.
Mi sollevai dal divano mettendomi a sedere e con delicatezza presi le sue mani tra le mie, allontanandole dal suo viso. Le strinsi piano.
«Non dire così, Harry… sei una persona meravigliosa, hai fatto più di quanto immagini per me da quando sono qui. Nonostante tutto quello che hai passato, sei sempre riuscito a trasmettermi la tua allegria ed il tuo buonumore, non hai nulla da rimproverarti»
Harry mi osservava nella penombra, le sopracciglia aggrottate che pian piano si distendevano di nuovo facendo tornare liscia la sua fronte. Liberò un piccolo sospiro e scosse leggermente la testa, distogliendo lo sguardo.
Raccolsi tutto il mio coraggio e, trattenendo il fiato, sfiorai la sua guancia con le dita. Harry si voltò quasi subito verso di me, con un’espressione indecifrabile. Gli occhi sembravano quasi trasudare un conflitto interiore che non riuscivano a contenere completamente.
Ero quasi inebriata dalla sua vicinanza, dalla penombra che in qualche modo rendeva tutto più intimo, dalla sensazione della sua pelle sotto le mie dita. Guidata da un impulso più forte della mia volontà mi avvicinai ancora di più a lui, fino a che il suo viso non fu appena a pochi centimetri dal mio.
Harry sembrò combattere con se stesso ancora per un secondo, prima di farsi sfuggire un ultimo sospiro tra i denti e colmare definitivamente la distanza tra di noi.
Mi baciò con un’urgenza inaspettata, ma senza fretta; era un bacio delicato e allo stesso tempo saturo di silenziosa frustrazione. Le sue labbra si modellavano sulle mie mentre il bacio si caricava di un senso di bisogno sempre più grande ed incontenibile.
Portai entrambe le mani sulla sua nuca, attirandolo ancora più vicino a me. Harry mi strinse a sé, premendo sui miei fianchi per invitarmi a sedermi sulle sue gambe. Con il cuore che batteva così forte da farmi quasi male mi misi a cavalcioni su di lui e avvolsi il suo bacino con le gambe, senza smettere un solo secondo di baciarlo.
Infilai le dita tra i suoi capelli, che gli ricadevano disordinati ai lati del viso. Harry allacciò le braccia alla mia schiena, mentre io stringevo la presa sui suoi fianchi con le gambe. Avevo bisogno di sentirlo ancora più vicino, sembrava non bastare mai. Sentivo i nostri respiri farsi sempre più disordinati, fino a quando la sua lingua sfiorò le mie labbra e mi sentii quasi svenire. Lasciai che incontrasse la mia, in un bacio avvolgente che produsse una scarica di brividi in tutto il mio corpo. Il suo sapore mi dava alla testa, mi sentivo mancare l’aria, e dal suo respiro pesante sapevo che lui non era messo molto meglio di me.
Allontanai a malincuore le labbra dalle sue, assetata di ossigeno, e lui non perse tempo a spostarsi lungo il profilo della mia mandibola per poi arrivare al collo che iniziò a torturare con lenti baci a labbra aperte facendomi sfuggire un gemito soffocato, al che Harry ritornò rapidamente alla mia bocca, riprendendo il bacio lasciato a metà.
Le sue mani non trovavano pace lungo la mia schiena; mi tenevano incollata al suo petto, come se anche un solo centimetro di distanza tra noi fosse intollerabile, come se pensare di mettere fine a quel bacio fosse profondamente sbagliato.
Quando le sue dita sfiorarono la mia pelle accaldata, lasciata per un momento scoperta dalla t-shirt, presi un respiro così secco tra i denti che lui si paralizzò, temendo di aver esagerato. Per tranquillizzarlo guidai la sua mano con la mia sul fianco, lentamente, invitandolo a continuare. Lui prese un sospiro incerto.
«Liz…»
«Shh» lo interruppi, riprendendo possesso delle sue labbra ed intrecciando nuovamente le dita ai suoi capelli.
La mano di Harry si aprì sulla mia schiena e a quel contatto così diretto infilai i denti nel suo labbro inferiore, guadagnandomi un mugolio sordo che sentii vibrare nel suo petto. Mi baciò ancora e ancora, sempre più impaziente, mentre univa l’altra mano a quella che già stava accarezzando la pelle bollente della mia schiena.
Quando sentii di non poter più sopportare il calore che si era ormai diffuso in tutto il mio corpo, feci per sfilarmi la t-shirt ma mi bloccò.
«Liz, Liz, aspetta»
Lo guardai aggrottando le sopracciglia, confusa. Lui ricambiò il mio sguardo con un sospiro tremante, passandosi una mano tra i capelli.
«Cosa stiamo facendo, Liz?» chiese retorico, leccandosi le labbra mentre si sforzava di trovare le parole giuste, anche se aveva ancora il fiato corto per i baci. «Non voglio che tutto questo sia uno sfogo momentaneo dovuto a quello che è successo oggi tra te e Louis, non è giusto per nessuno»
Ero ancora stordita per la situazione di poco prima, per cui in un primo momento non riuscii a capire cosa stesse succedendo.
Perché mi ha fermata? Non avrei dovuto provare a spogliarmi?
«Non nego di avere la mia grossa fetta di responsabilità, visto che ancora adesso sto cercando con tutte le mie forze di impedirmi di baciarti…» si interruppe per passarsi una mano sugli occhi chiusi, in un gesto che non tentava nemmeno di nascondere la frustrazione, «…ma questo cosa risolverà? Tu probabilmente domattina te ne pentirai, e se non sarai divorata dai sensi di colpa sarai come minimo furiosa con te stessa. In tutto questo io non potrò starti accanto perché sarò l’ultima persona che vorrai vedere… e questa è l’ultima cosa che voglio, Lizzie. Lo so che è ipocrita da parte mia fare questo discorso in un momento simile, ma cerca di capirmi»
Mentre ascoltavo le sue parole sentivo crescere un senso di oppressione che mi pesava sul petto come un macigno. Pensava davvero di essere solo un ripiego? Un giocattolo con cui mi sarei divertita una notte e che avrei buttato via il giorno dopo? Non potevo sopportarlo.
Mi sollevai dalle sue gambe e tornai a sedermi sul divano, abbracciandomi le ginocchia come quel pomeriggio allo stagno.
«Non è come pensi» sussurrai. Harry inchiodò il suo sguardo al mio, aspettando una spiegazione più chiara. In quel momento decisi di raccontargli tutta la verità, perciò presi un respiro profondo ed iniziai a parlare.



Spazio autrice
Buongiorno e buon ferragosto in ritardo <3
Ero impazientissima di pubblicare questo capitolo fin da quando l'avevo scritto. Siamo finalmente arrivati al momento che tutti aspettavamo (chi dice il contrario sta mentendo, IO VI VEDO) ma emerge qualcosa, un dubbio, una paura di Harry che Lizzie non può accettare. La nostra protagonista infatti decide di dargli spiegazioni... cosa gli dirà? Quali saranno le reazioni del ragazzo? E le conseguenze?
Vi racconterò tutto mercoledì prossimo <3

Ringrazio di cuore freakingscared per aver inserito High Society tra le storie preferite e tra le seguite e Phigadelphia per averla inserita tra le seguite <3

Un abbraccio,
mononokehime
  
   
 
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