Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.12
Elsa vs Pitch
Pitch
si guardò intorno, osservò un paio di gabbie
ondeggiare e sospirò, le manette e i guanti di metallo di
Elsa erano in pezzi
sul pavimento, congelati in parte.
“Non
posso crederci. Una volta conosciuta la
cattiveria degli uomini, ero convinto che sarebbe passata dalla mia
parte…”.
Avanzò e raggiunse una gabbia, era in terra, aperta, il
metallo delle sbarre
era accartocciato e ripiegato su se stesso. “Pensavo che
quella richiesta nei
confronti di Hans fosse il suo tendermi la mano. Invece, ha
approfittato della
mia assenza per far scappare persino Sand-man. Si è alleata
con i miei nemici”
sibilò. Assottigliò gli occhi e le sue iridi
dardeggiarono assumendo il colore
del fuoco.
“Io
l’avrò come mia regina, che lei lo voglia, o no.
Da Jack mi sarò anche lasciato rifiutare, ma lei
sarà mia!” sbraitò.
Il
pavimento era ricoperto di neve e un passaggio
spaziale, simile a uno specchio nero che mostrava il palazzo di Elsa,
era
coperto da due dita di ghiaccio.
Pitch
scomparve e riapparve dinnanzi al palazzo. Si
guardò intorno e vide che una tormenta di neve copriva la
visuale. L’ululato
del vento sempre più forte rimbombava tutt’intorno
e le case, sferzate,
tremavano, rischiando di crollare sotto la neve.
“Sì,
ha perso il controllo dei suoi poteri
completamente! Finalmente! Dopo averli uccisi tutti gli
rimarrò solo io!
Verrà
da me!” sbraitò.
*********
La
tormenta investiva la spiaggia, il vento flagellava
le navi e i fiocchi di neve li sferzavano.
Kristoff
nascose Anna dietro di sé, venendo colpito al
suo posto da una serie di raffiche di neve che lo fecero rabbrividire,
pezzettini di ghiaccio appuntiti s’infransero sul suo corpo
muscoloso, andando
in pezzi. Calmoniglio, nascosto dentro la sua casacca, si
appiattì, abbassando
le orecchie.
<
Dovrei essere lì fuori a combattere, dannazione
>.
Anna
intravedeva appena il viso di Kristoff sotto la
bandana. Il venditore di ghiaccio teneva le redini di Sven.
“ELSA!”
chiamò.
“Elsa
sta distruggendo ogni cosa. Che diamine le è
successo?” domandò Jack, venendo scosso da tremiti
sempre più forti.
Olaf
cadde in avanti e la testa gli si staccò dal
corpo, rotolando al suo fianco. Il pupazzo di neve se la rimise e
Kristoff lo
sollevò, mettendolo sopra Sven, tra Jack e la testa della
renna.
“Vedi
di non andare a pezzi!” ordinò, cercando di
sovrastare l’urlo del vento.
Anna
avvertì il battito cardiaco aumentare, mentre
guardava il venditore di ghiaccio. Si affiancò ad Olaf.
“Dovrei
star morendo congelata, e invece al suo fianco
sento quasi caldo” gli disse.
Il
pupazzo di neve captò le sue parole con la magia e
soffiò sulle proprie mani di legno la risposta, che si
trasformò in un vento
azzurrino, con dentro dei fiocchetti di neve luminosi grandi
l’unghia di un
mignolo, che avvolse il capo di Anna.
<
Ogni tanto vale la pena di sciogliersi per
qualcuno > sentì la voce del pupazzo di neve
risuonarle per incanto nella
mente.
“Elsa!”
sbraitò Jack, battendo i denti.
Anna
mise le mani, coperte dai pesanti guanti, a conca
ai lati della bocca
“ELSAAAAAA!”
sbraitò, cercando di coprire il vento.
“Vostra
altezza!” gridò Kristoff a pieni polmoni.
**************
“Non
riesco più a controllare i miei poteri! Finirò
per uccidere qualcuno” gemette Elsa. Si piegò in
avanti, stringendosi
spasmodicamente al petto Sand-man.
L’omino
batteva i denti, sul suo capo era apparso il
segnale di pericolo fatto di polvere dorata.
Indicò
davanti a sé, muovendo la bocca senza emettere
suono, dimenando il corpicino paffutello.
Elsa
sgranò gli occhi vedendo Pitch andare verso di
lei, si mise l’omino dei sogni sulle spalle.
Sand-man
si strinse al collo di lei, deglutendo
rumorosamente.
Pitch
avanzò, scivolando su un letto di sabbia nera,
con le braccia aperte.
“Finalmente
sei pronta a passare dalla mia parte?”
domandò.
Gli
occhi della regina erano arrossati e una lacrima
le si era ghiacciata su una guancia.
“Passare
dalla tua parte significherebbe vederti
distruggere tutti i sogni dei bambini, vero? Sand-man mi ha raccontato
tutto,
si sa far capire con i suoi poteri!” sbraitò Elsa.
Pitch
digrignò i denti.
“E
allora? I tuoi sogni non sono forse stati infranti?”
ringhiò.
“Mia
sorella minore è tra coloro che devono vivere i
loro sogni. Non passerò mai dalla tua parte!”
gridò Elsa. Il suo battito
cardiaco era accelerato e la tempesta intorno a lei si faceva sempre
più forte.
Pitch
evocò una falce di cristallo nero e la fece
vorticare.
“Mi
sono stancato. Se non vuoi passare dalla mia
parte, allora ti ucciderò!” gridò.
“Vai
a cercare aiuto!” ordinò Elsa a Sand-man.
Quest’ultimo
annuì e saltò giù, si mise a correre
con
le gambette corte e tozze tremanti.
Pitch
schioccò le dita e una serie di cavalli neri
iniziarono a seguire l’omino dei sogni, Sand-man
evocò una nuvoletta d’oro e si
allontanò velocemente.
Veniva
sferzato dal vento e inseguito dalle creature,
che nitrivano e scalciavano furiosamente.
Pitch
cercò di colpire Elsa con la falce, la regina
saltò di lato ed evocò una lama aguzza di
ghiaccio, parando il colpo. Scintille
vennero sprizzate tutt’intorno, mentre la tempesta infuriava.
<
Anna, Jack, volevano salvarmi, ma non potevano.
Nessuno
può e ora morirò anche per mano di questo
pazzo > pensò Elsa.