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Autore: Blablia87    17/08/2017    5 recensioni
Piccola raccolta di one shot e flash a tema Johnlock.
Poco più che brevi barlumi, senza una precisa collocazione temporale.
(Il rating può variare)
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prompt
: “Making fun of one another”
Tipo di coppia: Slash (Johnlock)
Rating: Verde

 
 
 


L'eccezione
 
 

Sherlock si lasciò andare contro lo schienale della sedia, incrociando le braccia al petto e assumendo l’espressione più oltraggiata della quale fosse capace. «Come ho già avuto modo di dire una volta… o almeno mi sembra di ricordare di averlo fatto… Conosco la cenere! 1) Non dirmi che non la conosco!» sibilò, offeso.
«Non lo contraddire, per carità. Sarebbe capace di prenderti a pugni, pur di difendere la sua conoscenza della cenere» rise John, seduto di fianco al detective, alzando uno sguardo divertito su Greg. «L’ho visto con i miei occhi» aggiunse con un sorriso, scuotendo la testa e portandosi il boccale di birra alle labbra.
«Insinuare che non la conosca è un’affermazione che lede il mio onore, “John-tre-continenti2)”, e…» lo rimbeccò rapido il detective, il viso arrossato e gli occhi lucidi.
«John cosa?» tossì Greg cercando di riprendere fiato, il respiro bloccato tra la birra che gli era appena andata di traverso e una risata mozzata.
«Il dottor Watson si vanta di avere un'esperienza in campo amoroso che si estende “su molte nazioni e tre diversi continenti”» spiegò Sherlock, gesticolando in modo confuso. «Come se fosse possibile.»
«Non potendo vantare la conoscenza di duecentoquaranta3) tipi di tabacco…» lo punzecchiò John, il viso coperto per metà dal bicchiere.
«Cos…?» Sherlock inclinò la testa da un lato, confuso, socchiudendo gli occhi per qualche istante prima di spalancarli subito dopo aver compreso a cosa l’altro stesse facendo riferimento. «Ehi! Questo è un colpo basso!» si lamentò, con tono insolitamente alto. «E comunque sono duecentoquarantatre, i tipi di tabacco» protestò, girandosi di scatto verso il medico.
«Non era un colpo basso. La verità è che sei la regina del dramma» si limitò a rispondere lui, alzando le spalle.
«Detto dall'uomo che diventa del tutto irragionevole non appena si prende in prestito il suo computer è quasi divertente!» Sherlock si voltò in direzione di Greg, portandosi la mano destra a protezione della bocca. «Ieri sera ha fatto una scenata incredibile» confidò all’ispettore, con un fare complice accentuato dall’alcool bevuto fino a quel momento.
«Non sapevo che “prendere in prestito” fosse sinonimo di “smontare ogni singola componente per provare la resistenza al fuoco della scheda madre”» rispose John, piccato, la voce lievemente impastata.
«Potrebbe sempre tornare utile. E non sono responsabile delle tue evidenti lacune su grammatica e vocabolario della tua stessa lingua» ribatté Sherlock, alzando il mento in un gesto altezzoso.
«Scusa, mi ero dimenticato che preferisci di gran lunga l'astronomia, non è vero?» John terminò la birra rimasta in un unico sorso, sorridendo ironico in direzione del detective.
«Che succede?» Mike Stamford - bicchiere di vino rosso in mano e sguardo sorpreso - prese posto accanto a Greg. «Mi sono perso qualcosa?» gli domandò poi in un sussurro, leggermente preoccupato.
«John e Sherlock si sono ubriacati e si stanno rinfacciando cose assurde» bisbigliò lui di rimando, cercando di non farsi sentire dai due seduti all’altro capo del tavolo. «Il miglior addio al celibato che potessi chiedere.»
«L'astronomia4) è inutile. Sapere come aprire una cassaforte potrebbe tornare più utile, nella vita» si giustificò il detective, alzando un sopracciglio e finendo a sua volta la birra rimasta nel boccale.
«Soprattutto se la combinazione della cassaforte sono le misure di una dominatrice che si è seduta nuda sulle tue gambe, dico bene?»
«Cosa?!» proruppero all’unisono Greg e Mike, gli occhi sgranati.
«NULLA!» risposero insieme John e Sherlock, voltandosi in loro direzione per qualche secondo prima di tornare a rivolgersi l’uno verso l’altro.
«Ancora? Perché dobbiamo sempre finire a parlare di lei?» chiese il detective, prendendo un respiro profondo.
«Dimmelo tu, signor “le donne non sono la mia area”» lo rimbeccò l’altro, con voce stridula.
«Forse perché sono così tanto la tua, di area, che non fai che vederle ovunque e inserirle in ogni discorso!» esplose Sherlock, alzandosi.
«Questo non è giusto!» John si sollevò a sua volta, muovendo un paio di passi traballanti in direzione dell’altro. «Dove stai andando?»
«No. Ingiusto è che tu debba costantemente cercare di legarmi ad una qualche donna per sentirti libero di fare altrettanto!» rispose Sherlock, caparbio. «Sto andando a prendere da bere, ad ogni modo!»
«Non essere ridicolo! Cerco di “legarti costantemente” a qualcuno perché almeno, se accadesse, saprei che hai delle pulsioni anche tu, come tutti noi!» continuò John, appoggiandosi con una mano al tavolo e con l’altra sulla sedia occupata fino a poco prima dal detective.
Greg diede una sorsata, in silenzio. Con la coda dell’occhio vide Mike fare altrettanto, lo sguardo attento, ma sereno, fisso su John e Sherlock.
«Per l’amor del cielo!» sospirò il detective, allargando le braccia. «Certo che ho delle pulsioni! Sono un essere umano!» esplose, con voce scura.
Il medico raddrizzò le spalle, sorpreso. «Sono anni che viviamo insieme! Mai un appuntamento, una cena fuori, un coinvolgimento…» iniziò, con tono dubbioso.
«Ho costantemente appuntamenti, vado a cena fuori almeno due volte alla settimana e...» cominciò Sherlock, venendo interrotto subito dalla voce concitata dell’altro.
«Ma quello non conta! Non puoi pensare alle nostre uscite come ad appuntamenti!» annaspò John, muovendo le mani davanti a sé.
«Perché no?» si limitò a rispondere il detective, alzando le spalle.
Per un attimo il rumore del pub nel quale erano seduti sembrò scomparire, inghiottito da un silenzio frastornante. Greg si schiarì la gola un paio di volte, teso. Mike, serafico, sorrise bevendo un altro sorso di vino.
«P-Perché dovresti uscire con qualcuno che ti piace? Che ami?» azzardò John, sollevando un sopracciglio.
Il detective sbatté un paio di volte le palpebre, muto.
«Davvero pensi alle nostre uscite come appuntamenti romantici?» domandò sbigottito il medico, ricevendo in risposta – nuovamente – un battito d’occhi imbarazzato e un’ostinata reticenza a proferire parola da parte di Sherlock.
«Oh…» comprese alla fine John, arrossendo violentemente davanti al volto altrettanto paonazzo dell’altro.
Greg diede un’ultima sorsata alla propria birra, battendosi sulle gambe un paio di volte prima di alzarsi. «Ok… credo che adesso Mike ed io ci allontaneremo…» li informò, venendo del tutto ignorato dai due che - ancora in silenzio - si stavano osservando con l’espressione sorpresa di chi, appena stato colto da un’epifania, comincia a guardare il mondo con occhi nuovi.
 
«Magari è la volta buona che riescono a dichiararsi…» sussurrò Mike un paio di minuti più tardi, sedendosi al bancone con Greg.
«Speriamo» rispose l’ispettore, voltandosi velocemente in direzione del tavolo. Sherlock e John, di nuovo seduti vicini, si stavano parlando a bassa voce, le teste quasi a sfiorarsi. «Sono anni che aspettiamo solo che trovino il coraggio!»
«Sherlock sembra quasi dolce in questo momento, non è vero?» commentò Mike, affabile.
 
«Comunque conosco la cenere!» proruppe il detective pochi istanti dopo, girandosi quel tanto da riuscire a mettere a fuoco Greg. «Non dirmi che non la conosco!» aggiunse, cocciuto, prima di tornare con la fronte contro quella di John.
 
«Sì…» confermò l’ispettore, con un sospiro rassegnato. «Dolcissimo. Ma solo se ti chiami John Watson.»
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice:
 
“Making fun of one another”. Letteralmente: “prendersi in giro l’un l’altro”.
Quindi sì, ancora una volta ho spudoratamente barato nello sviluppo del prompt. XD
Chiedo scusa, ma non immaginavo che sarebbe stato così difficile! ^_^’’
 
Avrete sicuramente riconosciuto i piccoli richiami al canone e alla serie che ho inserito qua e là, quindi li tratterò velocemente:
 
1) Sherlock lo urla, ubriaco (da qui l’idea che non ricordi bene), ad un uomo nel pub dove si trova con John per festeggiare l’addio al celibato durante TSoT (3x02).
2) Ne “Il segno dei quattro” viene detto che il dottor Watson ha, in fatto di donne, "un'esperienza che si estende su molte nazioni e tre diversi continenti".
3) Nel canone, Holmes è autore di una monografia su come distinguere le ceneri di vari tabacchi. È una trattazione che analizza 140 specie di cenere di sigaro, sigarette e tabacco da pipa, con numerose tavole colorate illustrative. Viene menzionata in “Uno studio in rosso”, ne “Il segno dei quattro” e ne “Il mistero di Valle Boscombe”.
Un ringraziamento speciale ad adlerlock per essersi ricordata il numero esatto!
4) In “Uno studio in rosso”, Watson stila un elenco di 12 punti sulle conoscenze di Holmes. Al punto 3 di questa lista si legge: “Conoscenza dell’astronomia – Zero”. Nella serie, in TGG (1x03), Sherlock conferma di aver cancellato l’informazione che la Terra giri attorno al Sole, perché inutile.
 
Vi ringrazio - come sempre e di cuore - per aver letto fin qui, deciso di lasciare un commento, e/o aggiunto la storia ad una delle categorie. ^_^
 
A presto,
B.
 
 
 
   
 
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